lunedì 15 dicembre 2008

MOTORSHOW 2008:chiusi i battenti sul 33° Salone Internazionale dell'Automobile, tiriamo le conclusioni con un pensiero di Carlo Mantovani

Te ne accorgi subito, ancora prima di entrare, che la crisi - ormai - ha raggiunto anche l’isola felice dell’automobile, il Motorshow.
Dimenticatevi la Gioconda con i crini al vento, a bordo della spider. Quello era il 2006. L’immagine simbolo della manifestazione di quest’anno, invece, raffigura un giovanotto che, accoccolato in un letto matrimoniale, non abbraccia una bella ragazza, ma un motore otto cilindri. Se non avete ancora afferrato, ci pensa lo slogan a liberarvi dai dubbi: “Donne e motori? Motori!”.
Ebbene sì: la più idillica delle endiadi, è stata spezzata. Spazzata via dalla crisi, come i titoli di borsa. D’ora in poi, purtroppo, si dovrà usare il disgiuntivo “donne o motori”. E voi dovrete scegliere. Perché tutti e due – ci avvertono i manifesti del Motorshow - non ce li possiamo più permettere.
Visitando i padiglioni, poi, si trovano ampie e tristi conferme del messaggio iniziale. Osservando le modelle, ad esempio. Sempiterno vessillo della kermesse bolognese, deliziosi interstizi tra un bolide l’altro, quest’anno apparivano meno vestite del solito: non per attirare il pubblico maschile, ma – evidentemente - per risparmiare sul vestiario. E se nel 2009 le cose non dovessero migliorare, c’è il serio rischio che le ammiratissime manquen debbano uscire scena e lasciare il posto ai più economici colleghi: i manichini.
Aggrappandosi all’elegante scusa della salvaguardia dell’ambiente, poi, quasi tutte le case automobilistiche presenti hanno colto l’occasione per lanciare modelli dotati di sistemi che riducono drasticamente i consumi. Sono i cosiddetti ibridi, veicoli alimentati in modo differenziato: carburante ed elettricità. E in caso di nuove stangate sulle bollette? Niente paura: qualcosa gli ingegneri si inventeranno. Magari auto a vela: col solo inconveniente che, per andare in vacanza, dovremo aspettare che arrivi la bufera.
Nonostante i tacchi, la musica e le vernici scintillanti, anche al Motorhow – insomma - è arrivato il momento di accettare l’amara realtà: per il settore dell’auto il futuro si presenta grigio. Speriamo, almeno, che sia metallizzato.
Carlo Mantovani