Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.
La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell'Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell'ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.
IN EVIDENZA
Domenica 29 maggio
dalle ore 9.30: partenza dal Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Nell’ambito della rassegna “Da Museo a Museo pedalando
lungo il Navile. Percorsi in bicicletta alla scoperta dei luoghi pizzardiani”
“Dal velo al merletto”
Una giornata dedicata all’evoluzione delle produzioni tessili dall’antica produzione del velo di seta ai merletti dell’Aemilia Ars dell’Associazione Antonilla Cantelli.
Programma della giornata:
ore 9.30: Museo del Patrimonio Industriale
Visita guidata dedicata all'antica industria serica cittadina. A partire dal XIII secolo, l’abbondaza delle risorse idriche, controllate attraverso un complesso sistema idraulico artificiale, consente il funzionamento di numerosi opifici idraulici. Tra questi spicca il mulino da seta “alla bolognese” (di cui in Museo è presente un modello in scala 1:2 funzionante) utilizzato per la torcitura del filo di seta e produrre il velo, tessuto che rese celebre Bologna per oltre quattro secoli, ampiamente commercializzato anche grazie al Navile in tutta Europa.
ore 10.45: pedalata guidata sulla Ciclovia del Navile sino al Museo della Civiltà Contadina con noleggio bici da adulto o bambino, con il servizio “AnimaBike”
ore 12:30: pranzo presso la Locanda Smeraldi (non compreso nel biglietto di partecipazione all’iniziativa) o libero, nel suggestivo parco all'inglese di Villa Smeraldi
ore 14:30: Museo della Civiltà Contadina
Visita guidata alla mostra “Merletti e ricami Aemilia Ars” per parlare di una importante manifattura artistica affermatasi nella Bologna di Carlo Alberto Pizzardi, per osservare e distinguere
magnifici pizzi e ricami, e per imparare a riconoscere gli stili, i punti ed i motivi ornamentali utilizzati e tramandati dalla Società Aemilia Ars. A seguire dimostrazione pratica di tessitura su telaio domestico. Il telaio, che ogni famiglia di mezzadri possedeva (verso la fine del XIX secolo si contavano in provincia di Bologna circa 12.000 telai), restava montato tutto l’inverno per produrre biancheria personale, biancheria per la casa e vestiti da lavoro. ore 16: partenza Navetta Anima |
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale PER I BAMBINI “Estate al Museo 2022. I campi estivi dell'Istituzione Bologna Musei: iscrizioni aperte” I campi estivi dell'Istituzione Bologna Musei, rivolti alle bambine e ai bambini dai 6 agli 11 anni e tenuti all'interno della suggestiva cornice verde di Villa delle Rose, sono dedicati, come ogni anno, all'esplorazione di un tema generale rivolto ai bambini, declinato in diversi aspetti e sfumature, analizzato attraverso una molteplicità di discipline e linguaggi, in accordo con l'attività di ricerca e sperimentazione che caratterizza l'Istituzione. L'arte, intesa come strumento necessario ai processi educativi e pretesto per indagare il presente, è perno delle esplorazioni settimanali, volte a sviluppare senso critico e ad aprire nuovi orizzonti di progettazione per il futuro. Per il 2022 il tema generale è “Specie di spazi”: il testo di George Perec sarà l'ispirazione fondamentale per indagare il concetto di "spazio", inteso e interpretato nelle sue molteplici accezioni. Le iscrizioni si possono effettuare sul portale Scuole On-Line del Comune di Bologna. Quando: dal 6 giugno al 29 luglio e dal 29 agosto al 9 settembre 2022. tel. 051 6496652 (fino al 30 maggio) - cell. 371 4111113 (dal 6 giugno al 29 luglio e dal 29 agosto al 9 settembre) - mamboedu@comune.bologna.it sabato 28 maggio ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 In occasione della rassegna The Best of“Mamamusica II” (IV e ultimo incontro) Laboratorio in 4 incontri per bambini da 0 a 36 mesi. Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi. Un progetto del Museo della Musica a cura di Luca Bernard (voce, contrabbasso) e Linda Tesauro (voce), con la partecipazione di Serena Pecoraro (voce, ukulele), Tommy Ruggiero (voce, percussioni). Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l'attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l'incanto di esprimersi attraverso la musica. La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori: - presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni e orari di apertura - online (con una maggiorazione di € 1,00) su www.midaticket.it/eventi/rassegna-best-of-museo-della-musica. |
GLI ALTRI APPUNTAMENTI venerdì 27 maggio ore 16: Museo della Musica - Strada Maggiore 34Nell’ambito del ciclo “Conversazioni di Athena Musica” sabato 28 maggio ore 10: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendarioestivo” e di Bologna Estate “La Gida la Lina e le altre” Da figura simbolica nei monumenti funerari delle varie epoche a protagonista di diversi fenomeni di emancipazione. L’evoluzione sociale della figura femminile, in conseguenza di grandi eventi storici e fatti privati. Visita guidata a cura di Associazione Co.Me.Te. Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18. Prenotazione obbligatoria al 339 7783437. Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa) ore 14.30: Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo” e di Bologna Estate |
“I Pizzardi e Bologna | arte politica e società nel Lungo Ottocento” Una passeggiata in Certosa insieme alla musicologa Maria Chiara Mazzi e allo storico dell'arte Roberto Martorelli. La famiglia Pizzardi è rappresentativa dell'evoluzione della città di Bologna dall'età napoleonica alla Grande Guerra. Protagonisti dell'evoluzione economica e politica locale, furono attivi anche nell'ambito sociale e culturale: insieme ai Salinas nel 1879 fondano la società del quartetto a Bologna, uno dei momenti che qualificano Bologna nel panorama europeo e ne caratterizzano l'originalità musicale.Passeggiata a cura di Museo civico del Risorgimento. Ritrovo 15 minuti prima presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18. Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it. ore 10-13: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5 “Lo sapevi che...?” ore 10-18: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 “Scopri le moto bolognesi degli anni Cinquanta” ore 17.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie” “Nova Ars Cantandi” Presentazione del “Progetto Legrenzi (Naxos)” con Giovanni Acciai e Ivana Vallotti. Giovanni Legrenzi (1626-1690) è uno dei massimi rappresentanti della musica italiana del Seicento, fra i più degni di occupare un posto di rilievo nella storia musicale universale, sebbene |
ancor oggi poco conosciuto tra esecutori e musicologi. ore 20: pagina Facebook Museo civico del Risorgimento - Certosa di Bologna “La Storia #aportechiuse con Mirtide Gavelli” mercoledì 1 giugno ore 18: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna “Workshop Treccani. Incontri sull'arte contemporanea” |
L'Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani rinnova il proprio impegno nella ricerca e nella divulgazione della cultura con Treccani Arte, il nuovo ramo dell'Istituto interamente dedicato all'arte contemporanea. Centro di ricerca e di sperimentazione, Treccani Arte si propone di costruire un nuovo universo enciclopedico dedicato alla creatività contemporanea, promuovendo il confronto fra studiosi e fra istituzioni nazionali e internazionali. All’interno di questo importante progetto l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, in collaborazione con il MAMbo ha organizzato un workshop di 4 incontri per raccontare l’arte contemporanea. L’incontro di apertura del 1° giugno sarà tenuto proprio dai protagonisti di questa iniziativa, il Direttore Generale di Treccani Massimo Bray e il Direttore del MAMbo Lorenzo Balbi. Il punto di partenza sarà proprio l’Enciclopedia dell’arte contemporanea, ultimo sforzo di Treccani, che si propone di restituire un’architettura possibile della materia, una raccolta ragionata e un racconto corale delle maggiori esperienze artistiche della nostra epoca in tutto il mondo, per individuare spazi e momenti di riflessione sulle grandi questioni del nostro tempo. Il tema sarà approfondito per arrivare ad evidenziare l’importante eredità artistica di Giorgio Morandi, eredità che il MAMbo e il Museo Morandi conservano con la più ampia e rilevante collezione pubblica dedicata al maestro. Importanti esperti e autori parteciperanno ai 4 momenti di questo workshop sull’arte contemporanea, aperto al pubblico gratuitamente sia in presenza presso il MAMbo (fino a esaurimento disponibilità) sia in streaming. Per aderire e ricevere le istruzioni per partecipare compilare il form al seguente link:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSegzr_N8as3gonA-pRCGfgVojdugA6lcRp5MRMP5Hp3i2hE_w/viewform. Un quota di posti sarà riservata ai possessori di Card Cultura, iscrizioni sul form dedicato: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeXCoegW-CLa1EmGL0AQYM3KlD7_Af3eGMWTTpKB5VTDxwJuQ/viewform. ore 18.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo” e di Bologna Estate “Capolavori nascosti in Certosa, tra arte, storia e misteri” |
Certosa) ore 20.30: Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo” e di Bologna Estate “Viva la Repubblica! Dal Risorgimento alla Costituzione” Una visita guidata in Certosa, ora Patrimonio dell'Umanità UNESCO. È dedicata alla nascita della Repubblica, alla scoperta delle sue radici che affondano nel Risorgimento bolognese: lo sai che il Tricolore compare per la prima volta nei moti del 1794? Anche la Costituzione Italiana presenta analogie con quella della Repubblica Cispadana del 1796 e grandi bolognesi, come i sindaci Zanardi e Dozza, furono Padri della Costituzione. Visita guidata a cura di Mirarte. L’appuntamento si svolge nell'ambito della Settimana alla scoperta dei cimiteri europei promossa dall'ASCE – Association of Significant Cemeteries in Europe. Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18. Prenotazione obbligatoria sul sito www.mirartecoop.it. Ingresso: € 13,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa) Info: www.museibologna.it/risorgimento giovedì 2 giugno ore 15-17: diretta su www.neuradio.it ore 17.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6 “La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta” |
MOSTRE IN CORSO Padiglione de l’Esprit Nouveau - Piazza della Costituzione 11 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai”, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, racconta la storia artistica della poetessa, traduttrice e artista Giulia Niccolai (1934-2021) ripercorrendo le tappe salienti della sua vita professionale tramite documenti, fotografie, testi, registrazioni e opere provenienti dall’archivio Maurizio Spatola, dalla Fondazione Echaurren-Salaris, dalla Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e da archivi privati. Già fotografa negli anni Cinquanta, Giulia Niccolai si afferma come poetessa concreta, visiva e sonora tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta partecipando in modo attivo a esperienze chiave del rinnovamento del linguaggio poetico del tempo come il Gruppo 63, la rivista “TAM TAM” di cui è co-direttrice insieme ad Adriano Spatola, la casa editrice Geiger e il Dolce Stil Suono, prendendo parte a diverse mostre e manifestazioni tra cui “Materializzazione del linguaggio”, 1978, a cura di Mirella Bentivoglio, in occasione della XXXVIII Biennale di Venezia. La sua ricerca poetica, visiva e sonora di questi anni si distingueva per un particolare utilizzo del nonsense, innescato da sperimentazioni di concretismo morfologico che ironicamente aprivano il linguaggio a nuovi nessi semantici e soluzioni verbo-visive. Il concretismo lessicale era spesso associato all’impiego di oggetti semplici assemblati sotto forma di collage insieme a brevi formule lessicali. I giochi linguistici diventavano così strumenti per riabilitare oggetti e attività considerate femminili - rocchetti da cucito, il ricamo, la macchina da scrivere, bottoni, spilli - trasformandoli in veri e propri ‘poemi’. Traduttrice e intermediaria per numerosi poeti e poetesse straniere, oltreché redattrice in riviste di settore, Niccolai si è distinta per una posizione partecipante ma spesso tenuta ai margini della storia ufficiale, diventando una figura essenziale ma non adeguatamente riconosciuta nei circuiti di arte e poesia. In mostra, l’archivio è diventato esso stesso oggetto d’esame trasformandosi da “custode di tracce del passato” a un dispositivo di creazione di memoria alimentato da diverse voci: dalle testimonianze scritte e visive (documenti, testi, fotografia) e quelle orali raccolte durante il periodo di ricerca sul campo, fino alle possibili attivazioni in ambito artistico. La mostra è promossa dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Info: www.artcity.bologna.it Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2 “LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa”, fino al 17 luglio 2022 |
importante percorso nazionale che la vedrà realizzata a Roma e, successivamente a Napoli e a Milano. La mostra è il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, dello spettacolo e della cultura. Un percorso attraverso il quale, partendo dall’infanzia, viene evidenziato come il rapporto con la musica di Lucio Dalla è sempre centrale ed è un elemento continuativo che lo seguirà per tutta la vita. Insieme ai documenti, tante foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti che ci raccontano la sua vita, l’arte e le sue passioni. Si evidenzia in particolare la sezione “Universo Dalla”, con decine di foto del Maestro insieme a tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, un’interessante enciclopedia di oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia che lo hanno seguito per tutta la vita con gioia e con il massimo della considerazione. Info: www.museibologna.it/archeologico - www.mostraluciodalla.it Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022“La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni No- vanta”, fino al 4 settembre 2022 Poeta, latinista, italianista, critico d’arte e direttore editoriale: sono solo alcune delle forme e attività culturali che hanno contraddistinto la figura intellettuale di Mario Ramous (Milano, 18 maggio 1924 - Bologna, 8 luglio 1999) e che per la prima volta sono mostrate al pubblico nella mostra, organizzata dal Centro Studi Mario Ramous con la collaborazione di Scripta Maneant Editore. Il percorso espositivo, curato da Maura Pozzati e Michele Ramous Fabj e allestito in sei sale del- le Collezioni Comunali d’Arte, si snoda in una continua scoperta di inediti, interessi poliedrici e instancabile ricerca di “perfezione” di Mario Ramous. |
d’arte più bello e intenso, il saggio “I disegni di Giorgio Morandi” (1949); il grande olio “Omaggio a Carpaccio” di Concetto Pozzati (1964); una tecnica mista di Rodolfo Aricò del 1965, “Forma e campionario”, quale testimonianza del loro sodalizio intellettuale e del comune «amore nei confronti della grande tradizione classica che si ribalta poi nel contemporaneo»; un olio su tela di Sergio Romiti del 1949, altra opera simbolo del «rapporto profondo tra due uomini di acuta sensibilità»; un mobile bar con disegno di Pirro Cuniberti a testimoniare la loro amicizia; le lastre di stampa originali delle opere di Giorgio Morandi e Marino Marini, pubblicate rispettivamente in “I disegni di Giorgio Morandi” (1949) e “La memoria, il messaggio” (1951). Manoscritti di poesie e traduzioni, poesie visive, disegni pubblicitari inediti, spartiti musicali, articoli di critica e rari volumi degli anni Sessanta e Settanta documentano i molteplici i linguaggi, le contaminazioni e gli incontri amicali che Ramous intrattenne con grandi nomi del ’900, tra cui Pietro Bonfiglioli, Pirro Cuniberti, Francesco Flora, Marino Marini, Giorgio Morandi, Concetto Pozzati, Sergio Romiti, Gianni Scalia, Emilio Scanavino, Mario Sironi, Adriano Spatola. La mostra è promossa da Centro Studi Mario Ramous in collaborazione con Archivio Concetto Pozzati, Casa Carducci | Biblioteche di Bologna, Musei Civici d’Arte Antica e Scripta Maneant. Media partner la Repubblica. Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it Museo Medievale - via Manzoni 4 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta. La ricerca si snoda attorno a tre luoghi simbolici, che sono interpretati come i varchi che conducono rispettivamente a Inferno, Purgatorio e Paradiso, dei veri e propri punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano. Uno degli aspetti preminenti che la ricerca di Valentini vuole far emergere sul rapporto tra testo letterario e paesaggio è come l’influenza del primo verso quest’ultimo sia stata tale da condizionare |
la percezione dei luoghi. A contribuire a questo processo è stata l’ampia mole di figurazioni del testo che si sono succedute nei secoli, a cui il fotografo si è approcciato ritraendo con la tecnica dello still life alcuni lavori di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg. Ogni opera autoriale fotografata da Valentini è una ‘cellula’ di quel complesso universo visivo in perenne mutazione, che forma l’immaginario dantesco e che appare come una cartina tornasole dell’evoluzione della società e del suo rapporto con aspetti cruciali quali la morale, la religione e il potere. La prima opera riletta visivamente da Valentini nella sua ricerca è il “Dante Istoriato” di Federico Zuccari (1539-1609), che nella seconda metà del Cinquecento realizzò una sorta di libro d’artista, dove le immagini diventano il centro della narrazione. La gamma cromatica adottata dal pittore in ogni cantica ne accentua il pathos visivo, come emerge nelle tavole dell’Inferno realizzate a matita. Nella sequenza iconografica del libro, Valentini colloca i disegni dell’artista urbinate tra le vedute laviche di Lanzarote e i fumi delle solfatare dei Campi Flegrei, creando una analogia visiva tra finzione e realtà. Il secondo contributo è quello di Alberto Martini (1876-1954), artista che ha sempre mantenuto un rapporto molto intenso con la Commedia. L’occasione fu il celebre concorso del 1900 per l’edizione Alinari, snodo cruciale per la figurazione del poema dantesco perché aprì a una pluralità di declinazioni autoriali moderne con il solo vincolo della riproducibilità tecnica (non a caso era promosso dalla ditta della celebre dinastia di fotografi), agendo così da elemento ca- pace di proiettare ulteriormente il testo nella cultura di massa. Valentini ha lavorato alla Pinacoteca Martini di Oderzo, dove è conservato un corpus di 298 opere a tema dantesco realizzate dall’artista, la cui cifra stilistica si colloca tra simbolismo e surrealismo. La terza presenza autoriale è quella dell’artista statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008) che sul finire degli anni Cinquanta perfezionò la tecnica del “transfer a solvente” lavorando sulle immagini fotografiche delle riviste del tempo, poi riprese a matita e acquerello. Nella tavola “Malebolge”, “transfer drawing” dedicato all’ottavo cerchio dell’Inferno, gli atleti che campeggiavano sulle pagine di “Sports Illustrated” diventano personaggi della Commedia: Virgilio ha le fattezze di un tennista, mentre i giganti sono tre lottatori sul podio. Illustrando la Commedia, Rauschenberg coglie il pretesto per parlare dell’attualità e, innestando sul poema temi di natu- ra politica e sociale (tra i suoi personaggi figurano anche John Kennedy e Richard Nixon), sottolinea l’universalità del poema dantesco. Tra le varie nature morte realizzate da Valentini spicca anche la fotografia che ritrae la prima edizione de “La Divina Mimesis” di Pasolini, un tentativo incompiuto di riscrittura della Commedia uscito postumo nel 1975, che all’interno della mostra è una sorta di omaggio al grande scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. La mostra è promossa in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica, FMAV Fondazione Modena Arti Visive, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero della Cultura con il supporto di Galleria Antonio Verolino (Modena), Podbielski Contemporary (Milano). |
“Vetri dal Rinascimento all’Ottocento. La donazione Cappagli Serretti per i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna”, fino al 25 settembre 2022 La mostra, promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Mauro Stocco, intende celebrare la donazione della preziosa raccolta di vetri collezionata da Bruno Cappagli e Liana Serretti. L’esposizione consente di ammirare per la prima volta l’intera inedita collezione acquisita nel 2020 dal Comune di Bologna, grazie al gesto di cospicua generosità voluto dalla signora Liana Serretti, toscana di origine e bolognese di adozione, quale segno di ringraziamento e riconoscenza verso la città che ha accolto e ospitato la sua famiglia. Con la destinazione all'Istituzione Bologna Musei, viene assicurato alla fruizione e alla valorizzazione pubblica un nucleo collezionistico composto da 117 vetri - per oltre 150 pezzi tra manufatti singoli, coppie e servizi – databili dal XVI al XIX secolo che incrementa il già cospicuo patrimonio permanente di vetri dei Musei Civici d’Arte Antica, integrandone e implentandone la varietà di manufatti per tipologie e provenienze geografiche. Nelle sedi del Museo Civico Medievale e del Museo Davia Bargellini sono infatti conservate ricche raccolte in cui spiccano alcuni capolavori dell’arte vetraria, tra cui il rarissimo calice blu decorato a smalto e dorature con l’”Adorazione dei Magi”, considerato uno dei vetri più antichi e preziosi del Rinascimento italiano e attribuito alla mano del muranese Angelo Barovier (1405- 1460), celebre inventore del vetro cristallino simile al cristallo di rocca. La collezione Cappagli Serretti si distingue per l'altissimo pregio non solo per il considerevole numero di oggetti e per la loro indubbia qualità artistica, frutto di un preciso e raffinato gusto estetico, ma anche e soprattutto per il fatto che essa consente un'ampia ed esaustiva panoramica su tutte le principali manifatture europee dal Seicento all’Ottocento, di cui è possibile apprezzare le più interessanti evoluzioni negli indirizzi formali e stilistici. La mostra allarga infatti lo sguardo ben oltre gli orizzonti italiani per conoscere, ad esempio, il mondo vetrario anglosassone e spagnolo del Settecento, documentati rispettivamente dai calici decorati a spirali di lattimo e dai motivi decorativi di matrice islamica dalla brillante tavolozza cromatica, o la colorata produzione boema del periodo Biedermeier, con la vasta produzione di vetri smaltati e incisi. Info: www.museibologna.it/arteantica Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Davide D'Elia. FRESCO”, fino al 25 settembre 2022 NOS Visual Arts Production presenta “FRESCO”, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bologna, a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica. La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo “FRESCO” realizzati nel corso di un |
precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, che a Bologna vengono allestiti in relazione ai dipinti e alle sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino. Da tempo l’artista indaga la relazione tra passato e presente, storia dell’arte e arte contemporanea, pittura accademica e “gesto” pittorico, in un percorso che mette al centro un ripensamento su forma e colore in chiave attuale. Per realizzare il ciclo “FRESCO” a Todi, l’artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate. Ciò gli consente di stendere campiture di pittura “iris blue” celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell'intento di far emergere la costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti. Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte - o "assolute", come le definisce l'artista - su cui si è conservata la traccia dell’indagine compositiva creando un discorso tra "pittura assente" e "pittura presente". La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, “Zero” e “Zero1”, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo “Paesaggio con figure” di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1. “Zero” e “Zero1”, nel momento in cui lasceranno il luogo originario del museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario. ‘Atti’ dello stesso componimento poetico, le opere di “FRESCO” costruiscono nel tempo e nello spazio un dialogo tra luoghi geograficamente distanti tramite un’azione di sovrapposizione in cui la storia e l’identità di ognuno si stratificano sul tassello successivo. Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano- romagnolo. Nata nel 1981 senza un programma, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati, neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato. Dal suo archivio risultano oltre trecento mostre all’attivo, alle quali si sono aggiunte nel tempo numerosissime attività collaterali, collaborazioni e iniziative esterne. |
Questa immensa mole di materiali ha posto una sfida al curatore, da sempre anima della galleria: come approcciarsi alla magmatica attività ultra quarantennale di neon per raccontarla attraverso una mostra, senza limitarsi al progetto strettamente documentale o, all’opposto, tentare un impossibile “best of” degli artisti e delle opere che vi hanno trovato accoglienza. La risposta di Gino Gianuizzi è il ricorso alla formula della wunderkammer: lo spazio della Project Room viene abitato da opere in proliferazione, da un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurli agli artisti. Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione. Sebbene sia volutamente escluso l’approccio sistematico e ancor di più il percorso cronologico, in mostra sono rintracciabili testimonianze dei diversi momenti che neon ha vissuto nel tempo, dagli inizi della sua attività - nel clima della Bologna post ’77 – ad oggi. Info: www.mambo-bologna.org - www.artcity.bologna.it Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123 “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motociclettaincontra l’automobile”, fino al 16 ottobre 2022 Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna presenta all’interno del proprio percorso espositivo la mostra “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e della Fondazione Aldini Valeriani. Dai primi anni Duemila il progetto 'Moto bolognesi' costituisce uno dei principali ambiti verso cui si è indirizzata l'attività di ricerca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, istituzione culturale votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico- industriale della città e del suo territorio, attraverso la ricostruzione delle vicende succedutesi dall'affermarsi dell'industria serica nel XV secolo fino all'odierno distretto meccanico della motoristica e dell'automazione protagonista su scala mondiale. A partire dalle collezioni permanenti del museo, dove sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese - terra di motori per eccellenza - dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino allo sviluppo raggiunto intorno alla metà del secolo, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale. Il nuovo, settimo, capitolo, che costituisce idealmente anche la conclusione di questo lungo percorso di approfondimento, propone, accanto a una selezione di 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del decennio, filmati provenienti dall’Istituto Luce e immagini d'epoca. |
Museo Morandi - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, fino al 23 ottobre 2022 Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri” a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione. Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131). Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere concesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle. Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna. Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi - www.artcity.bologna.it L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea. Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi. |
Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi", Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose. INDIRIZZI E RECAPITI MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi via Don Minzoni 14 Casa Morandi via Fondazza 36 Villa delle Rose via Saragozza 228/230 Museo per la Memoria di Ustica via di Saliceto 3/22 Museo Civico Archeologico via dell’Archiginnasio 2 |
chiuso: martedì Museo Civico Medievale via Manzoni 4 Collezioni Comunali d’Arte Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini Strada Maggiore 44 Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” via di Casaglia 3 Museo internazionale e biblioteca della musica Strada Maggiore 34 Museo del Patrimonio Industriale via della Beverara 123 tel. 051 6356611 |
aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì
giovedì 2 giugno (Festa della Repubblica): chiuso
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 2196520
aperto giovedì ore 10-14; venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-18 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì
giovedì 2 giugno (Festa della Repubblica): aperto ore 10-18
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