giovedì 21 maggio 2020

Istituzione Bologna Musei | Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini


Il Camino dei Fenicotteri
I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei
A cura di Paolo Cova, Mark Gregory D'Apuzzo, Ilaria Negretti
In collaborazione con Renzo Zagnoni e Gruppo di Studi Alta Valle del Reno
Mostra promossa da Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica
Con il patrocinio di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Comune di Grizzana Morandi, Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese, Città Metropolitana di Bologna

22 maggio – 6 settembre 2020

La brillante stagione dell’Æmilia Ars torna a risplendere grazie al progetto espositivo Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei a cura di Paolo Cova, Mark Gregory D'Apuzzo e Ilaria Negretti, in collaborazione con Renzo Zagnoni e con Gruppo di Studi Alta Valle del Reno, promosso da Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica, con il patrocinio di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Comune di Grizzana Morandi, Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese, Città Metropolitana di Bologna.
La mostra dossier avrebbe dovuto inaugurarsi al Museo Davia Bargellini di Bologna lo scorso 14 marzo per proseguire fino al 10 maggio 2020 tuttavia, a causa delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica COVID-19 che hanno disposto la sospensione del servizio di apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura su tutto il territorio nazionale, a pochi giorni dall’inaugurazione si è imposta la necessità di valutarne la riprogrammazione.
Ecco quindi che la mostra si rende finalmente visibile a partire da domani, venerdì 22 maggio, giorno di graduale riapertura del museo, e fino al 6 settembre 2020, accogliendo i visitatori con le misure organizzative predisposte per consentire di svolgere le visite in sicurezza e garantire la tutela del personale coinvolto in mansioni di front-office (tutte le informazioni al link http://www.museibologna.it/arteantica/documenti/102119).

L'iniziativa espositiva si configura come la prima di una serie di attività dedicate alla celebrazione del primo centenario del Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, fondato il 30 maggio 1920 dal Soprintendente delle Belle Arti Francesco Malaguzzi Valeri per raccogliere le testimonianze dell’artigianato bolognese sull'esempio dei musei di arte applicata e industria sorti in Europa durante il XIX secolo.
Raccolta nelle dimensioni quanto preziosa per la raffinata qualità esecutiva di ogni singolo pezzo esposto, la mostra è stata concepita in un’ottica di tutela e valorizzazione congiunta dei patrimoni appartenenti all’Istituzione Bologna Musei e alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, nei quali si trova depositata la memoria di quella straordinaria impresa culturale e industriale irradiatasi dalla città felsinea. In particolare, l’iniziativa si propone di stimolare una riconsiderazione critica e un aggiornamento degli studi evidenziando il ruolo primario che il disegno di progetto svolse come linguaggio in cui si andavano a sovrapporre organicamente tutti i momenti del processo di definizione dell’idea, unendo una moderna funzionalità a un raffinatissimo decoro, in stretto collegamento con celebri botteghe artigiane locali responsabili della dimensione operativa.

Il percorso della mostra si compone di un nucleo di 17 disegni di grande pregio e rara esposizione, realizzati da tre degli artisti che si distinsero per maggiore talento nel cenacolo rubbianesco - i fratelli Achille e Giulio Casanova e Giuseppe De Col – ai quali si accompagnano 11 ferri battuti prodotti dalle officine di Pietro Maccaferri e Sante Mingazzi, appartenenti alla collezione permanente del Museo Davia Bargellini. Tutti i documenti grafici, ad eccezione di un pezzo proveniente da collezione privata qui visibile per la prima volta al pubblico, appartengono al fondo di oltre 500 disegni eseguiti a matita, china e acquerello, su carta bianca o da lucido, provenienti dalla Società Æmilia Ars e acquisiti dal Comune di Bologna nel 1936 per arricchire le civiche collezioni dopo la messa in liquidazione del campionario da parte della “Patronessa Direttrice”, la contessa Lina Bianconcini Cavazza, al termine di una delicata trattativa durata quasi due anni.
Il fulcro centrale dell’esposizione consente di apprezzare uno dei manufatti più raffinati, e allo stesso tempo poco noto al pubblico, che testimonia la migliore produzione creativa di Æmilia Ars. Si tratta del magnifico camino in terracotta maiolicata noto come “Camino dei Fenicotteri” che orna una piccola sala della Rocchetta Mattei a Riola, situata in un’ala non ancora sottoposta a restauro conservativo, e pertanto non accessibile al pubblico, dell’edificio costruito per volontà del conte Cesare Mattei come propria fantasmagorica residenza, attualmente di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e gestito dal Comune di Grizzana Morandi in collaborazione con l'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese e con il patrocinio della Città Metropolitana di Bologna.
Oltre all’indiscutibile pregio artistico, il camino costituisce un rilevante caso di studio proprio in quanto integralmente ricostruibile nella sua autorialità progettuale grazie alla presenza di supporti documentali. In questa occasione espositiva, per la prima volta il manufatto viene infatti presentato in una riproduzione fotografica contemporanea affiancata allo splendido disegno preparatorio firmato dal decoratore-architetto e pittore Giulio Casanova, eseguito a penna e inchiostro, e rifinito in acquerello su carta incollata su cartone tra il 1898 e il 1900.

Promossa e sostenuta da diverse istituzioni da sempre impegnate nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio bolognese, l’iniziativa espositiva Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei ha il merito di riproporre all’attenzione degli studi e del pubblico uno dei massimi capolavori della vicenda Æmilia Ars, nel corale intento che da un suo pieno riconoscimento critico si possa giungere ad un opportuno restauro in vista di una sua piena fruibilità per i numerosi visitatori della Rocchetta Mattei. In un momento storico segnato da una costante rivalutazione delle arti applicate europee tra Otto e Novecento anche in ambito museografico, il recupero e la conservazione di questo tesoro nascosto appaiono infatti azioni sempre più auspicabili per offrire una più completa ricognizione dei luoghi dove si sviluppò l’importantissimo capitolo dell’“Industriartistica” bolognese.
In occasione della mostra, il Gruppo di Studi Alta Valle del Reno dà alle stampe la pubblicazione n. 65 della collana Nuèter-Ricerche, con testi introduttivi di Massimo Medica, Carlo Monti, Renzo Zagnoni e saggi di Paolo Cova, Elisa Baldini, Mirella Cavalli, Ilaria Negretti, Mark Gregory D’Apuzzo ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it

lunedì 18 maggio 2020

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

L’Istituzione Bologna Musei è pronta per la graduale riapertura delle proprie sedi espositive a partire da martedì 19 maggio 2020, con nuove modalità organizzative per consentire al pubblico di svolgere le visite in sicurezza e garantire la tutela del personale coinvolto in mansioni di front-office.
Le nuove misure organizzative
La strategia adottata per affrontare la graduale ripresa della fruizione espositiva di collezioni permanenti e mostre temporanee prevede la riapertura dei musei civici secondo un calendario progressivo e scaglionato nell’arco della prima settimana:
• martedì 19 maggio MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna | Museo Morandi | Museo internazionale e biblioteca della musica
• mercoledì 20 maggio Museo Civico Archeologico (collezioni) | Museo del Patrimonio Industriale
• giovedì 21 maggio Museo Civico Medievale
• venerdì 22 maggio Museo civico del Risorgimento | Museo Davia Bargellini
• sabato 23 maggio Museo per la Memoria di Ustica | Casa Morandi

Per quanto riguarda le Collezioni Comunali d'Arte, situate al secondo piano di Palazzo d’Accursio, sono in corso verifiche organizzative che attengono alla gestione dei protocolli di sicurezza per l’accesso al vasto complesso architettonico che affaccia su Piazza Maggiore nel suo insieme.
Da martedì 19 maggio entrano in vigore nuovi orari di apertura con il mantenimento di un’ampia offerta oraria nei giorni di sabato e domenica e una rimodulazione degli orari nei giorni feriali della settimana. La nuova articolazione prevede complessivamente oltre 200 ore di apertura settimanale, secondo un modello di differenziazione “a scacchiera” tra i diversi musei, per evitare assembramenti e garantire una frequente sanificazione degli spazi:
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi (apertura dal 19 maggio)
lunedì chiuso
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì h 14.00–18.30
sabato, domenica h 11.00–18.30

Museo internazionale e biblioteca della musica (apertura dal 19 maggio)
lunedì chiuso
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì h 10.00-13.00 | 15.30-18.30
sabato, domenica h 10.00-18.30

Museo Civico Archeologico (apertura dal 20 maggio)
lunedì, mercoledì h 10.00-14.00
martedì chiuso
giovedì h 15.00-19.00
venerdì h 18.00-22.00
sabato h 14.00-20.00
domenica h 10.00-16.00

Museo del Patrimonio Industriale (apertura dal 20 maggio)
lunedì, martedì chiuso
mercoledì, giovedì, venerdì h 10.00-13.00
sabato, domenica h 10.00-14.00

Museo Civico Medievale (apertura dal 21 maggio)
lunedì, mercoledì, venerdì chiuso
martedì, giovedì, sabato, domenica h 10.00-18.30

Museo Davia Bargellini (apertura dal 22 maggio)
lunedì, mercoledì, giovedì chiuso
martedì, venerdì h 9.00-14.00
sabato, domenica h 10.00-18.30

Museo civico del Risorgimento (apertura dal 22 maggio)
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì chiuso
venerdì, sabato, domenica h 10.00-14.00

Museo per la Memoria di Ustica (apertura dal 23 maggio)
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì chiuso
sabato, domenica h 10.00-18.30

Casa Morandi (apertura dal 23 maggio)
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica chiuso
sabato h 15.30-18.30

Sui fronti di accesso e permanenza ai luoghi museali, il piano di accoglienza interviene con le seguenti disposizioni:
• previsione dell’utilizzo del servizio di prevendita online del biglietto di ingresso sul sito https://midaticket.it/musei-civici-di-bologna (il biglietto prenotato deve essere annullato alla biglietteria del museo, prima dell’ingresso alla collezione);
• obbligo di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale;
• obbligo di indossare la mascherina durante la visita;
• contingentamento in slot per l'ingresso frazionato dei visitatori, calcolati in base alle peculiari capienze delle sedi e sale espositive;
• adozione di accorgimenti logistici e istruzioni per il personale in servizio per garantire il rispetto del distanziamento interpersonale;
• esposizione di cartelli informativi e segnaletica per il rispetto delle norme di sicurezza;
• predisposizione di percorsi distinti in entrata e in uscita;
• dotazione di gel igienizzanti a disposizione dei visitatori.

Non è disponibile l’utilizzo dei seguenti servizi:
• audioguide
• schermi touch screen
• altri ausili che prevedono contatti
• guardaroba (i visitatori sono pregati di presentarsi con il minimo di accessori personali, evitando bagagli, nonché borse e zaini voluminosi).
Per il pubblico dei più piccoli, all’ingresso di ogni museo è prevista la distribuzione di un vademecum disegnato con le istruzioni sui comportamenti da tenere durante la visita. L’ideazione e la realizzazione grafica sono a cura di Maria Elena Canè, restauratrice del Museo Civico Archeologico.
Per ulteriori informazioni sulle modalità di accesso e visita, si invita a consultare il sito dell’Istituzione Bologna Musei www.museibologna.it.

Nelle prime settimane della delicata “Fase 2” di riapertura, l'Istituzione Bologna Musei attiverà un costante monitoraggio sull'andamento del flusso di visitatori e sull’efficacia delle misure organizzative assunte.
La programmazione espositiva delle mostre
Con la riapertura fisica delle porte dei musei, oltre alla fruizione delle collezioni permanenti riprende la programmazione espositiva interrotta dall'emergenza, per riannodare il dialogo con il pubblico che durante le settimane di chiusura è stato rafforzato sul piano virtuale con molteplici iniziative sul web e sui social network.
In dettaglio, le mostre temporanee visitabili con aperture prorogate:
Noi siamo la Minganti. Bologna e il lavoro industriale tra fotografia e memoria (1919-2019)
Museo del Patrimonio Industriale, fino al 15 novembre 2020

Imago splendida. Capolavori di scultura lignea dal Romanico al Duecento
A cura di Massimo Medica e Luca Mor
Museo Civico Medievale, fino al 6 settembre 2020

Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall'Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei
A cura di Paolo Cova, Ilaria Negretti, Mark Gregory D’Apuzzo
Museo Davia Bargellini, fino al 6 settembre 2020

Ebrei in camicia rossa. Mondo ebraico e tradizione garibaldina fra Risorgimento e Resistenza
Museo civico del Risorgimento, fino al 14 luglio 2020

Sarà inoltre visibile, con apertura prorogata in corso di definizione, la mostra La Galleria de' Foscherari 1962 – 2018 allestita nella Project Room del MAMboMuseo d’Arte Moderna di Bologna.
A breve si auspica di poter ufficializzare anche la notizia della riapertura, con proroga fino a dicembre 2020, dell’imponente progetto espositivo Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna, promosso e progettato dal Museo Civico Archeologico, in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica di Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, e realizzato da Electa, per il cui allestimento sono stati riuniti oltre 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali.

Le attività digitali
Con un ruolo complementare rafforzato rispetto all’esperienza della visita fisica pre-Coronavirus, l’offerta di accessibilità digitale al patrimonio storico-artistico civico prosegue con nuove proposte grazie all’impegno, anche a distanza, delle professionalità museali impegnate quotidianamente nelle attività di promozione e divulgazione, sempre nell’ottica di una forte integrazione tra la comunicazione web e quella social.
Tra le nuove iniziative online in partenza nei prossimi giorni, “La finestra sul cortile” si propone di stabilire un dialogo interdisciplinare tra le collezioni permanenti dei vari musei, aprendo una serie di “finestre” sul “cortile” comune per sbirciare con occhi nuovi nel patrimonio gli uni degli altri. I molteplici collegamenti e le tante storie che legano tra di loro le migliaia di oggetti e opere vengono raccontate in una serie di brevi video, della durata di 5 minuti circa, in cui si svelano intrecci su tematiche condivise. I video saranno postati sulle bacheche Facebook “scambiate” dei musei, a partire da sabato 23 maggio, ogni sabato e domenica alle h 12.00. In che modo ad esempio il tema della mortadella lega il Museo del Patrimonio Industriale al Museo Civico Archeologico? Sulla bacheca del Museo Civico Archeologico si scoprirà l’origine del celebre salume attraverso il racconto di Alessio Zoeddu (Museo del Patrimonio Industriale), mentre su quella del Museo del Patrimonio Industriale Marinella Marchesi (Museo Civico Archeologico) racconterà una delle più antiche testimonianze della produzione di questo salume nella nostra città.
In preparazione o in approfondimento all’esperienza di visita, si ricorda che è inoltre disponibile MuseOn, la piattaforma scaricabile come app in versione iOS e Android, in corso di implementazione con percorsi che consentono di esplorare tutte le collezioni permanenti dell’Istituzione Bologna Musei. Oltre ai contenuti già disponibili sul Museo Civico Archeologico e sul Museo Civico Medievale, da oggi si aggiunge un nuovo percorso dedicato al Museo civico del Risorgimento. Il patrimonio, articolato in cinque sezioni che ripercorrono gli eventi dal 1796 alla fine della Prima Guerra Mondiale, viene ripercorso attraverso 27 schede che presentano gli oggetti più significativi – dall’uniforme della Guardia Nazionale di Bologna alla scimitarra di Gioacchino Murat, dal ritratto di Ugo Bassi a quello di Giuseppe Garibaldi - e un’ulteriore scheda relativa alla speciale sezione di filatelia e storia postale. I contenuti, oltre che letti sui propri dispositivi mobili, possono anche essere ascoltati grazie al sistema di lettura vocale interno al dispositivo stesso.
Per accedere ai contenuti occorre scaricare la app MuseOn dagli store dei dispositivi mobili. I link sono disponibili sul sito www.museibologna.it e https://museon.it/bolognamusei/.

Le attività educative
Sul fronte della formazione educativa, le attività dei Servizi Educativi dell’Istituzione Bologna Musei sono state fra le prime ad essere sospese, parallelamente a quelle scolastiche. In sinergia con il mondo della scuola si è cercato di ripensare l’offerta secondo nuove modalità, che potessero essere di supporto al modello di didattica a distanza che gli istituti scolastici stavano sperimentando e che sono stati perfezionati in queste settimane. In primo luogo è stata condotta una ricognizione tra gli insegnanti che avevano già prenotato attività didattiche presso i musei civici proponendo nuovi percorsi educativi per le scuole fruibili a distanza, quindi si è costruito insieme ai docenti un'offerta personalizzata, che potesse rientrare nel modello di e-learning che le differenti realtà avevano scelto. Dopo la risposta iniziale da parte di circa 200 classi, il numero delle adesioni è andato aumentando ulteriormente nel corso delle settimane successive. Il lavoro svolto in questi ultimi mesi è prezioso per poter progettare, in previsione del prossimo anno scolastico, un'offerta formativa più flessibile, che preveda un ampio ventaglio di attività da svolgersi non solo in museo ma anche nelle scuole, sia in presenza che a distanza, tramite videoconferenze e l'ausilio di materiali digitali.