giovedì 28 febbraio 2019

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Gli appuntamenti dall'1 al 7 marzo
Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. 
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali "strumenti" di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell'attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell'arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili. 
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 1 a giovedì 7 marzo. 
Domenica 3 marzo, come ogni prima domenica del mese, ingresso gratuito alle collezioni permanenti di tutte le sedi dell'Istituzione Bologna Musei. 
Ultimi giorni per visitare la mostra "Hokusai Hiroshige. Oltre l'onda" presso il Museo Archeologico, che chiude i battenti Domenica 3 marzo. 


IN EVIDENZA 

sabato 2 marzo 

ore 10: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
In occasione di Bologna si prende cura: I tre giorni del welfare 
"Strumenti e percorsi inclusivi per l'accessibilità ai musei" 
Presentazione del progetto "Accessibilità e informazioni turistiche" ideato e curato da Dipartimento Cultura e Promozione della Città del Comune di Bologna in collaborazione con Istituzione Bologna Musei e Bologna Welcome, con il supporto tecnico scientifico di Fondazione Gualandi a Favore dei Sordi, Istituto dei Ciechi F. Cavazza e Accaparlante - CDH Centro Documentazione Handicap ed il contributo di Assessorato al Turismo e Commercio della Regione Emilia-Romagna. 
Il progetto si pone l'obiettivo di migliorare l'accessibilità dell'offerta turistica e culturale di Bologna, a partire da un sistema informativo unico e aggiornato e da una mappatura dell'accessibilità dei musei cittadini. 
Sono stati inoltre realizzati ausili specifici in tre musei pilota per i visitatori con disabilità temporanee o permanenti. 
Programma della giornata: 
- ore 10: saluti istituzionali e presentazione del progetto. A seguire interventi delle associazioni partner: Fernando Torrente e Fabio Fornasari (Istituto dei Ciechi F. Cavazza), Giovanna di Pasquale (Accaparlante - CDH), Felicia Todisco e Enrico Dolza (Fondazione Gualandi a Favore dei Sordi) 
- ore 11: visita guidata al percorso inclusivo "Bologna città della seta", a cura della Fondazione Gualandi a Favore dei Sordi e dell'Istituto dei Ciechi F. Cavazza. 
Le visite saranno effettuate con l'ausilio di sussidi appositamente predisposti per favorire l'accessibilità ai contenuti e l'accoglienza nel museo. 
Ingresso: gratuito 
Info: http://agenda.comune.bologna.it/cultura 

giovedì 7 marzo 

ore 11: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
"Formazione professionale, lavoro femminile e industria a Bologna: 1946-1970" 
Inaugurazione della mostra, realizzata nell'ambito del progetto dedicato al tema "Lavoro, formazione e cultura tecnica femminile", nato da una partnership tra il Museo del Patrimonio Industriale e l'Unione Donne in Italia (UDI), sede di Bologna. 
L'esposizione è realizzata in collaborazione con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), Ufficio per l'Italia e San Marino. 
Ingresso all'inaugurazione: gratuito 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 

ore 18: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 
"No, Oreste, No! Diari da un archivio impossibile" 
Inaugurazione della mostra a cura di Serena Carbone. 
L’esposizione avrà come fulcro i materiali che hanno riguardato la vita e la storia di Oreste: gli artisti con le loro vite e le loro ricerche e l’archivio composto da materiale audio-video e cartaceo. 
Ingresso all'inaugurazione: gratuito 
Info: www.mambo-bologna.org 

PER I BAMBINI 

sabato 2 marzo 

ore 10 e ore 11.15: Teatro Testoni Ragazzi - via Matteotti 16 
In occasione della rassegna The Best of 
"Mamamusica ensemble in trasferta" 
Concerto disturbato del Mamusica ensemble per bambini da 2 a 3 anni. 
Un progetto del Museo della Musica in collaborazione con Associazione Musica e nuvole. Con Chiara Bartolotta (conduzione, voce e piano), Luca Bernard (voce e contrabbasso), Linda Tesauro (voce), Rocco Casino Papia (chitarre e percussioni), Carlo Maver (flauto e bandoneon), Roberto Rossi (batteria e percussioni). 
Il Museo della Musica rinnova anche per il 2019 la collaborazione con La Baracca-Testoni partecipando al festival "Visioni di futuro, Visioni di teatro", che propone dieci giorni di appuntamenti con compagnie provenienti da Europa, Africa, Asia e America, per guardare e conoscere le arti performative per la prima infanzia, per riflettere, confrontarsi e praticare il rapporto fra arte ed educazione, con conferenze e incontri in collaborazione con partner di rilievo nazionale e internazionale. 
Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro Testoni Ragazzi oppure on line sul sito www.testoniragazzi.it
Ingresso: € 12,00 valido per un bambino e un accompagnatore adulto 
Info: www.museibologna.it/musica 

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
"La Scienza curiosa" Laboratorio per bambini da 6 a 10 anni. 
Giochi ed esperimenti per capire semplici principi scientifici in un curioso viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della fisica, della meccanica e dell’ottica. 
I ragazzi, protagonisti in prima persona come piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari, ribattezzati con nomi simpatici e divertenti: "la pila con le mani", "il palombaro", "la danza dei forzati". 
Attraverso queste ed altre insolite esperienze, il percorso si propone di fornire informazioni e curiosità sul mondo che ci circonda, coinvolgendo i ragazzi nell'attività con semplici prove e stimolando in loro la voglia di conoscere e capire. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 1 marzo). 
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto) 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 

Domenica 3 marzo 

ore 16: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 
"Domenica al museo. Dentro un'opera" Laboratorio per ragazzi da 8 a 11 anni. 
Un percorso coinvolgente per abitare gli spazi dell’arte con il corpo e la mente, im­mergendoci in un universo altro, surreale e magico. In mostra i bambini sono coinvolti in una passeggiata suggestiva tra le video-installazioni e i luoghi creati dall’artista, tra immagini misteriose proiettate sugli schermi e labirinti intricati da attraversare insieme. In laboratorio ogni partecipante può realizzare un contemporaneo e personale “Paese delle meraviglie”, dove camminare a testa in giù, sognare a occhi aperti e pensare a occhi chiusi... 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it
Ingresso: € 5,00 a partecipante 
Info: www.mambo-bologna.org 


GLI ALTRI APPUNTAMENTI 

venerdì 1 marzo 

ore 16: Museo Medievale - via Manzoni 4 
In occasione di Bologna si prende cura: I tre giorni del welfare 
"Niente per me...tutto per voi! Luigi Ferdinando Marsili: il filosofo con la spada" 
Un visita animata per le famiglie alla scoperta di reperti rari e interessanti conservati nelle sale del Museo Civico Medievale. Armi ottomane, fortificazioni, e un baule pieno di misteriosi oggetti ricostruiscono la vita di Luigi Ferdinando Marsili, combattente, filosofo, scienziato e collezionista di oggetti d’arte orientali e occidentali. 
L’attività è pensata per essere fruita anche da bambini ipovedenti. 
Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 17.30: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 
Per il ciclo Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta 
Visita guidata al palazzo e ai dipinti del XVII secolo, recentemente restaurati e ricollocati nel salone del piano nobile. Con Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza. 
Il Palazzo Davia Bargellini, uno degli esempi più significativi di architettura barocca bolognese, è tornato al suo splendore grazie ad un restauro integralmente eseguito dalla Fondazione Opera Pia Da Via Bargellini, proprietaria dell'intero edificio. In occasione della progettazione dei recenti restauri al piano nobile del palazzo, è emerso come l'adattamento dell'edificio a fini scolastici avesse comportato importanti modificazioni all'assetto distributivo delle stanze. Eliminate numerose sovrastrutture, è tornato alla luce il salone con l'affaccio su Piazza Aldrovandi. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

sabato 2 marzo 

ore 16: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 
Nell'ambito del ciclo Il filo del tempo. La produzione dei tessuti nell'antichità 
"La tessitura in Assiria: produzione, consumo e valenze simboliche dei tessili" 
Conferenza di Salvatore Gaspa, Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg. 
La tessitura, a lungo considerata un'arte minore, rappresenta invece un’importante espressione artistica, portatrice di informazioni sui saperi tecnici, gli usi quotidiani, le mode, la cultura di un determinato periodo storico. 
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti 
ore 16.30: "Viaggio in Giappone" 
Visita guidata alla mostra "Hokusai Hiroshige. Oltre l'onda", a cura dei Servizi educativi Istituzione Bologna Musei. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 oppure mamboedu@comune.bologna.it
Durata: 1 ora e 15'. La visita parte con un minimo di 6 partecipanti. 
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (riduzioni per bambini e ragazzi 6-17 anni e famiglia) 
Info: www.museibologna.it/archeologico 

ore 16: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 
"Presentazione La Foresta" 
"La Foresta" è il nuovo semestrale di arte contemporanea nato da un’idea di Domenico Russo e Andrea Tinterri e edito dalla Nuova Editrice Berti. Ogni numero vedrà coinvolti quattro artisti, ogni volta diversi e con opere inedite, che avranno a disposizione una pagina bianca su cui intervenire in assoluta libertà. Alle opere si affiancheranno gli interventi di critici che, sulla base degli artisti selezionati, potranno muoversi senza alcun tipo di limitazione o griglia preimpostata. Sulle pagine de La Foresta non comparirà pubblicità: lo spazio vuole infatti mantenersi indipendente dalla logica inserzionista, come specificato nel manifesto che compare sul primo numero, "La foresta è un luogo autonomo di dispersione e ricomposizione, groviglio denuclearizzato, dove non si viene imboccati e nemmeno presi per mano. È un luogo traumatico, con tutte le conseguenze dei luoghi traumatici, alterazioni comprese”. 
In questa prima uscita, che viene presentata al MAMbo sabato 2 marzo 2019 alle h 16.00, le opere inedite di Alessandro Sambini, Stefano Serretta, Alessandro Pessoli e Silvia Argiolas, con gli interventi critici di Lorenzo Balbi, Andrea Cortellessa, Francesca Lazzarini, Emanuela Zanon e Luca Zuccala. Con gli artisti interverranno Andrea Tinterri e Domenico Russo (direttori artistici de La Foresta) e gli editori. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.mambo-bologna.org 

ore 17: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
Nell'ambito della rassegna Wunderkammer. Il museo delle meraviglie 
"Quando i musicisti si sfidano" 
Per il ciclo "Ri-Creazioni III. Le collezioni museali raccontate", a cura di Associazione Athena Musica - Alma Mater Studiorum Università di Bologna, incontro con Massimo Privitera. 
La conferenza passa in rassegna libri e documenti (a stampa e manoscritti) conservati nel museo che permettono di ricostruire “disfide” fra musicisti: Achille Falcone vs Sebastian Raval; Maurizio Cazzati vs Giulio Cesare Arresti; Arcangelo Corelli vs Giovanni Paolo Colonna; Benedetto Marcello vs Antonio Lotti. Ne viene fuori un interessante affresco dei rapporti e delle rivalità professionali, e della vita musicale nell’Italia d’ancien régime tra Cinquecento e Settecento. 
È possibile prenotare i biglietti su www.museibologna.it/musica
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti 
Info: www.museibologna.it/musica 

Domenica 3 marzo 

ore 10.30: Museo Medievale - via Manzoni 4 
Per il ciclo Il museo che non si vede 
"Antichi pesi e misure bolognesi" 
Visita guidata con Giovanni Paltrinieri. 
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese) 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
"Il lavoro: ieri, oggi e domani" 
Il lavoro e la sua organizzazione è il tema della visita guidata. 
Nella città della seta, in età moderna, quando Bologna assume un ruolo di primo piano nella produzione e vendita di veli e filati di seta, la filiera produttiva vede la coesistenza di varie forme di organizzazione del lavoro. Le donne sono impegnate in lavori a domicilio come la tessitura che vanta una lunga tradizione artigianale, mentre gli uomini e bambini nei mulini da seta, luoghi di fabbrica antesignani della rivoluzione industriale. 
Nel XIX secolo le nuove forme produttive portano alla creazione di figure professionali specializzate, formate a Bologna nella scuola-officina dell'Istituto Aldini Valeriani, che nel secolo successivo diventano i tecnici ma anche i progettisti-imprenditori che danno vita al moderno distretto dell'automazione meccanica.
Oggi il mondo del lavoro deve affrontare la sfida delle nuove tecnologie cosiddette abilitanti (la simulazione, la realtà virtuale, la robotica, ecc…). Questa rivoluzione, dovuta alla globalizzazione e ai conseguenti mutamenti tecnologici, organizzativi e comunicativi, accelera l'obsolescenza di gran parte delle conoscenze e richiede nuove competenze. La fabbrica diventa un luogo strategico e d'innovazione in cui si producono beni e servizi, utilizzando, però, i vantaggi derivanti dall’enorme mole di dati che il cliente stesso offre, permettendo così di anticipare le richieste del mercato. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 1 marzo). 
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese) 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 

ore 16: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 
"Visita guidata alla collezione permanente MAMbo" 
Una visita guidata alla collezione permanente per avvicinarsi alla storia dell'arte italiana, dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, attraverso l'attività dell'ex Galleria d'Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it
Ingresso: € 4,00 (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 
Info: www.mambo-bologna.org 

ore 16.30: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 
Nell'ambito di ART CITY Segnala 
"Giovanni Blanco - Domenico Grenci. La Fucina e lo Splendore" 
Visita guidata alla mostra con Paolo Cova, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 16.30: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 
"Viaggio in Giappone" 
Visita guidata alla mostra "Hokusai Hiroshige. Oltre l'onda", a cura dei Servizi educativi Istituzione Bologna Musei. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 oppure mamboedu@comune.bologna.it
Durata: 1 ora e 15'. La visita parte con un minimo di 6 partecipanti. 
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (riduzioni per bambini e ragazzi 6-17 anni e famiglia) 
Info: www.museibologna.it/archeologico 

ore 17: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
Nell'ambito della rassegna Wunderkammer. Il museo delle meraviglie 
"Eastward. Classica verso oriente" 
Per il ciclo "Musae migrantes", concerto di Takayoshi Wanami, violino e Mineko Tsuchiya, piano. 
Le musiche di Mozart, Debussy e Strauss per un programma alla scoperta delle radici comuni e i legami sorprendenti tra oriente e occidente e tra musica colta e popolare, eseguite dal celeberrimo violinista giapponese non vedente Takayoshi Wanami in visita a Bologna nel suo tour europeo. 
È possibile prenotare i biglietti su www.museibologna.it/musica. 
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti 
Info: www.museibologna.it/musica 

lunedì 4 marzo 

ore 21.15: Cinema Europa - via Pietralata 55 
“L'uomo con la lanterna” 
In occasione della  mostra "I volti del Buddha dal perduto Museo Indiano di Bologna" in corso al Museo Medievale fino al 28 aprile, proiezione del film "L'uomo con la lanterna", regia di Francesca Lixi. 
Alla proiezione seguirà un dibattito a cura di Luca Villa, curatore della mostra "I volti del Buddha". 
Ingresso: a pagamento 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

mercoledì 6 marzo 

ore 17: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
Nell'ambito di Bologna Festival 
"Carteggi musicali. Wagner: La mia vita" 
Gli scritti wagneriani tra musica, letteratura e filosofia 
Commenti ed esecuzioni al pianoforte di Giuseppe Modugno. 
Ingresso: € 5,00 
Info: www.museibologna.it/musica - www.bolognafestival.it 

giovedì 7 marzo 

ore 17: Museo Medievale - via Manzoni 4 
In occasione del Festival Francescano 
"Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco" 
Visita guidata alla mostra con Giacomo Alberto Calogero, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza. 
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 17: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5 
Nell'ambito della rassegna  Essere donna, essere artista, essere mito 
"La musica al femminile: Clara Schumann nata Wieck" 
Conferenza di Maria Chiara Mazzi. 
1819-2019: nel bicentenario della nascita, una riflessione sulla vita e sull'arte di un'artista ugualmente celebre nell'Ottocento come pianista, come compositrice, come didatta e come critico musicale, ma la cui fama è stata oscurata per troppo tempo da quella di un altrettanto celebre marito. 
Primo appuntamento di un ciclo di incontri "Essere donna, essere artista, essere mito": le relazioni di genere nella musica, nell'arte e nella letteratura tra Ottocento e primo Novecento. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 


MOSTRE 

Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 

"William Hogarth. Un ritratto in visita dal Museo di Belle Arti di Gand", fino al 28 aprile 2019 
Un celebre protagonista della pittura europea del Settecento arriva per la prima volta a Bologna: si tratta del pittore e incisore inglese William Hogarth, di cui il Museo Davia Bargellini espone il dipinto "Ritratto di Signora in abito bianco e orecchini di perle", proveniente dal Museo di Belle Arti di Gand, in Belgio. 
L'eccezionale opportunità espositiva si inserisce nell'ambito della rassegna "Ospiti inattesi" promossa fin dal 1996 dai Musei Civici d'Arte Antica come attività di valorizzazione del patrimonio e sviluppo delle relazioni scientifiche con istituzioni museali italiane e internazionali, attraverso lo scambio di opere attivato in occasione di prestiti per esposizioni temporanee. 
Conosciuto e ammirato per la sua pittura dal realismo narrativo, sottilmente descrittivo e tagliente, dai contenuti moralizzanti e satirici, William Hogarth (1697-1764) assurse al rango di pittore della Corte inglese solo negli ultimi anni della sua vita. Tradotti a stampa in copiose tirature, i suoi dipinti criticano eventi politici, descrivono e denunciano abitudini sociali e vizi della società inglese del tempo. Sino a circa la metà del XIX secolo, una sorta di Hogarthomania contrassegnò il grande successo riscosso dall’opera del pittore, per molti versi rivoluzionaria. Rinomato ritrattista, Hogarth si dedicò inizialmente a un pubblico prevalentemente aristocratico, ma dal 1740 circa iniziò ad estendere il suo interesse verso una clientela appartenente all’emergente ricca borghesia commerciale, per la quale forgiò un nuovo lessico della ritrattistica inglese dell’epoca.   
Realizzato intorno al 1740, il "Ritratto di Signora in abito bianco e orecchini di perle" che il Museo Davia Bargellini espone in collaborazione con il Museo di Belle Arti di Gand, appartiene agli anni in cui Hogarth, dedicandosi al genere pittorico fra i più apprezzati dalla committenza inglese (la ritrattistica), sperimenta soluzioni innovative nell’intento di incontrare il favore dei suoi clienti, per lo più personaggi provenienti dalla classe borghese dei mercanti, dei professionisti, degli ecclesiastici. Un'etica nuova, fondata sui valori dell’onestà, della rettitudine, dell’operosità, deve rendersi esplicita attraverso la naturalezza delle espressioni, la schiettezza dell’adesione alla realtà, l’assenza di affettazioni retoriche, per raccontare l’ascesa e il successo di una borghesia ormai affermata sul fronte economico, ma ricca soprattutto di sentimenti e di moderna sensibilità umanitaria. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


Nell'ambito di ART CITY Segnala 
“Giovanni Blanco - Domenico Grenci. La Fucina e lo Splendore”, fino al 10 marzo 2019 
Giovanni Blanco e Domenico Grenci affermano che la funzione del museo è quella di interpolare il tempo, essere in grado di trasformarlo e di metterlo in relazione con gli altri tempi. 
Il Museo Davia Bargellini mette in mostra diversi oggetti creando una storia unica. 
La volontà di rappresentazione che i due artisti perseguono nelle sale è quella di tracciare segni, suggerire percorsi. Nel lirismo degli oggetti non si celebra solo l'estetizzazione delle cose, il loro oblio, ma un’energia sorgiva. I due artisti vanno in cerca di altre prospettive per osservare questo patrimonio visivo. 
Il risultato è una galleria fotografica, installativa e pittorica che rivela elementi, ne amplifica i bagliori e li rende indipendenti. L'intento è quello di cercare riferimenti all'interno delle immagini, creando uno spettacolo nello spettacolo. Vi è una complicità, suggerita implicitamente dal museo stesso, ovvero la capacità di diventare collezionisti visivi ed autori di collegamenti, di forzature stridenti e mai scontate. 
La mostra è a cura di Massimo Pulini, in collaborazione con Nuova Galleria Morone. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 

In occasione di ART CITY Bologna 
"Mika Rottenberg", fino al 19 maggio 2019 
Il MAMbo è lieto di presentare la prima personale in un’istituzione italiana di Mika Rottenberg, a cura di Lorenzo Balbi. 
L'artista di origine argentina, cresciuta in Israele e oggi di base a New York, tra le principali protagoniste della scena contemporanea mondiale, si appropria degli imponenti volumi della Sala delle Ciminiere e del foyer del museo per animare undici delle sue più recenti produzioni - oggetti scultorei e installazioni video - celebri per il loro registro narrativo sarcastico e bizzarro. 
Rottenberg utilizza i diversi linguaggi del film, dell'installazione architettonica e della scultura per esplorare le idee di classe, lavoro, genere e valore attraverso immaginifici dispositivi visivi che illuminano le connessioni e i processi nascosti dietro economie globali apparentemente non correlate fra loro. 
Intrecciando elementi di finzione con dati documentali, in racconti in cui geografie e narrative collassano in non-sense surreali, l’artista crea complesse allegorie sul sistema capitalistico che regola le condizioni umane e i processi di produzione massiva delle merci. 
La sua ricerca mette in evidenza temi come le disuguaglianze causate dall’attuale modello economico dominante e la fragilità del corpo umano, utilizzando la lente dell'umorismo, dell'assurdo e della confusione.
Con un approccio fondamentalmente scultoreo, l'artista inizia spesso un progetto cercando in prevalenza interpreti femminili note per le loro caratteristiche fisiche insolite, come le bodybuilder, quindi costruisce set elaborati come "costumi" per gli artisti, che a loro volta diventano il teatro in cui il pubblico vive il video. 
Info: www.mambo-bologna.org 


"TYPELINE", fino al 10 marzo 2019 
Sequenza di 8 video, risultato della selezione dei progetti raccolti attraverso la call internazionale rivolta ad artisti e designer. 
L'installazione video è dedicata alla tipografia dinamica che fa del movimento e del tempo i suoi assi portanti. Lettere come materia fluida, mutevole e malleabile per trascendere la funzione e dare vita ad operazioni complesse in diverse direzioni, dal gioco alla tecnologia, dall’astrazione all’espressione di un tema politico. L'insieme dei progetti dimostra come la materia quotidiana delle lettere, quasi banale e data per scontata, produca un'ampia varietà di atti, operazioni e mondi, che oscillano tra arte e design. 
Dalla fusione tra gesto e segno (Yuri Tartari Pucci) alla tecnologia interattiva che, anche in modo ludico, dà vita a nuove interazioni tra macchina e significato (Gianluca Alla, Ivan Miranda e Schultzschultz). Le lettere di Doretta Rinaldi creano un ambiente sinestetico e quelle di Victoria Hanna si fanno corpo, materia e ritmo. Nelle opere minimali di Matteo Moretti e Caroline Sinders è radicata una profonda riflessione politica che si realizza con modalità simmetriche e opposte. Mentre Sinders sceglie come unico elemento il testo per una lettura statica e silenziosa, azzerando il movimento e trasferendolo nella persona che guarda, Moretti in un solo attimo mette in relazione suono, segni, movimento e contenuto portando lo spettatore a riflettere su un tema complesso. 
"TYPELINE" è un progetto di Griffo-la grande festa delle lettere, a cura di Roberto Paci Dalò e Dina&Solomon. Produzione Dina&Solomon, Giardini Pensili. In collaborazione con MAMbo e Unirsm Design - Università degli Studi della Repubblica di San Marino. 
Info: www.mambo-bologna.org 


Villa delle Rose - via Saragozza 228/230 

In occasione di ART CITY Bologna 
"Goran Trbuljak. Before and After Retrospective", fino al 24 marzo 2019 
Proseguendo nell’indirizzo verso la riscoperta e la valorizzazione di artisti attivi nella scena internazionale, Villa delle Rose ospita la prima retrospettiva in un’istituzione museale italiana di Goran Trbuljak, a cura di Lorenzo Balbi e Andrea Bellini. 
Promossa da MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, la mostra segue sul piano temporale la personale dell'artista di origine croata allestita al Centre d’Art Contemporain Genève dal 30 maggio al 19 agosto 2018, cui si ricollega integrandone idealmente il percorso espositivo nel documentare le principali fasi dell’intera carriera. 
La mostra si compone di un cospicuo corpus, dagli esordi alla fine degli anni Sessanta fino alle produzioni più recenti, che rappresenta l'ampio vocabolario espressivo sperimentato dall'artista: dipinti, frottage, monocromi e monogrammi, fotografie, film, libri e documentazioni delle sue azioni di strada. 
La ricerca estetica di Trbuljak sonda costantemente i margini tra gli statuti di arte e anti-arte, artista e non artista, alla ricerca di mezzi alternativi di produzione e rappresentazione. Nella continua ridefinizione del contesto, la sua riflessione analizza e scompone le regole su cui si basa il sistema di musei e gallerie e i meccanismi con cui qualcosa è accettato come arte. 
In base a questo approccio, anche un semplice gesto può funzionare come strumento di critica del sistema artistico e sociale. Movimenti dissimulati, come infilare un dito nel buco della porta della Galleria Moderna di Zagabria ("Hole in the door", 1969) o azioni effimere compiute in forma anonima nello spazio pubblico, come installare accanto a buchi nell’asfalto le fotocopie di alcune fotografie che raffigurano gli stessi buchi ("Anonymous street actions", 1970), definiscono il ripensamento della posizione dell’opera d'arte in rapporto all'istituzione e della propria condizione di giovane artista ancora sconosciuto. 
Info: www.mambo-bologna.org 


MAST - via Speranza 42 
In occasione di ART CITY Bologna 
"Thomas Struth: Nature & Politics", fino al 22 aprile 2019 

Thomas Struth è divenuto celebre in tutto il mondo grazie alle sue fotografie di vedute urbane, ai ritratti individuali e di famiglia, alle immagini di grande formato scattate nei musei e alle fotografie della serie "Paradise". Negli ultimi anni ha affrontato e illustrato un tema nuovo: la scienza e la tecnologia. 
Molte delle sue fotografie a soggetto scientifico e tecnologico, spesso di grande formato e composte con minuziosa precisione, sembrano a prima vista ritrarre una gran confusione di oggetti, un caos. In "Measuring", "Stellarator Wendelstein", "Tokamak Asdex Upgrade", "Laser Lab" o "Grazing Incidence Spectrometer", per esempio, il nostro sguardo si perde in un groviglio di cavi, sbarre, giunzioni, coperture metalliche, rivestimenti plastici e dispenser di nastro adesivo. Per chi non è del mestiere, trovare un senso in questo bricolage appare praticamente impossibile. Ci limitiamo dunque a osservare con curiosità, ma anche con una certa cautela, nel tentativo di comprendere il significato di questi accostamenti. 
Con queste immagini, l'artista si muove in mondi il cui accesso ci è solitamente precluso e ci mostra una serie di sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, di nuovi sviluppi, ricerche, misurazioni e interventi che in un momento imprecisato, nel presente o nel futuro, in modo diretto oppure mediato, faranno irruzione nella nostra vita e ne muteranno il corso. 
Con la consueta precisione e meticolosità e con la sua spiccata sensibilità estetica, Struth realizza grandiose immagini del mondo della ricerca contemporanea e dell’alta tecnologia. Attraverso le sue fotografie siamo in grado di percepire tutta la complessità, la portata, la forza dei processi, ma anche di intuire il potere, la politica della conoscenza e del commercio che essi celano. Col tempo impariamo a dare un nome alle singole parti di questi processi, ce ne appropriamo integrandoli nel nostro mondo noto, ma il nesso complessivo sfugge alla nostra comprensione e non ci resta altro che un grande stupore, a volte divertito, di fronte all’alterità straniante di questi “ingranaggi” ipertecnologici del presente e del futuro. 
La mostra è a cura di Urs Stahel e promossa da MAST. 
Info: www.mast.org 


Museo di Palazzo Poggi - via Zamboni 33 

In occasione di ART CITY Bologna 
"Christian Fogarolli. Stone of Madness", fino al 3 marzo 2019 
L'intervento site specific di Christian Fogarolli per il Museo di Palazzo Poggi, a cura di Lorenzo Balbi e promosso da MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna in collaborazione con SMA - Sistema Museale di Ateneo, scaturisce dall'interesse dell'artista per la profonda capacità umana di classificare e ordinare la conoscenza per meglio comprendere il mondo. La sua metodologia d'azione si è spesso confrontata con istituzioni museali che custodiscono beni sulla storia della scienza, dell'anatomia, della geografia e della storia naturale e che si scostano dal comune spazio bianco contemporaneo. 
"Stone of Madness" crea una connessione con le collezioni del museo e la sua funzione, ponendo degli interrogativi sulle modalità di approccio alla cura mentale attraverso i secoli fino alla contemporaneità, da vecchie credenze popolari a odierne soluzioni farmacologiche. 
Per la Sala di Camilla, Fogarolli presenta l'opera "Leaven" (2015), una teca in vetro contenente tutti i manuali di diagnostica e statistica dei disordini mentali dal 1952 al 2015 che l'artista ha raccolto ed acquistato. L'opera si pone come una sorta di contenitore che racchiude tutta la follia umana degli ultimi 70 anni: disordini veri o presunti che l'uomo ha diagnosticato su sé stesso. 
Nella successiva Sala dei paesaggi l'artista presenta l'installazione "Allégorie de la Folie" (2018), un autoritratto scultoreo in vetro e quarzi naturali che reagiscono cromaticamente se esposti a specifiche frequenze luminose. L'opera è basata su antiche credenze popolari, nate nella tarda età medievale e proseguita in quella rinascimentale soprattutto nell’area geografica dell'Europa del Nord, secondo le quali la presenza di una pietra nel cranio era causa di uno squilibrio dell'anima. 
Info: www.sma.unibo.it/museopoggi 


Palazzo d'Accursio (Sala Farnese) - Piazza Maggiore 6 

In occasione di ART CITY Bologna 
"Massimo Kaufmann. Mille Fiate", fino al 3 marzo 2019 
Il progetto personale di Massimo Kaufmann (Milano, 1963), a cura di Giusi Affronti, realizzato con il patrocinio di DO UT DO e con il sostegno di Art Defender, presenta sei opere (olio su tela) di grande formato, installate all’interno della Sala Farnese, al secondo piano di Palazzo d’Accursio. 
"Mille Fiate" si dispiega come una narrazione astratta lungo un’installazione di grandi tele allestite come quinte teatrali: è un invito a percepire le atmosfere del colore attraverso una imponente decorazione tattile in dialogo con gli affreschi del XVII secolo, opera della bottega di Carlo Cignani, che rappresentano episodi della storia della città. 
Accompagnata dalle suggestioni della fisica epicurea, filtrate dalla lettura della poesia di Lucrezio nel “De Rerum Natura”, la pittura di Massimo Kaufmann indaga la ritmica del caos in una serie di opere dedicate al “Clinamen”, termine lucreziano che suggerisce l'indeterminatezza della materia e l’imponderabilità del caso.
I dittici, i trittici e i polittici in mostra evocano una concezione letteraria e sacrale della pittura; non a caso, il titolo della mostra è una citazione dal “Canzoniere” (“Rerum Vulgarium Fragmenta”) di Francesco Petrarca. Le sperimentazioni e le soluzioni compositive si moltiplicano in un allestimento aulico che ricostruisce uno spazio possibile dove l’invisibile non si configura come un’assenza ma diviene uno stato immaginario di immaterialità, uno stato di grazia dell’arte. 
Nelle grandi tele di Kaufmann, apparentemente, non esiste paesaggio né narrazione. La maniera musicale, timbrica, del colore, scevra da simbolismi, assurge a strumento emotivo, empatico. Quasi come in un agone rituale, la pittura costituisce un medium epistemologico, un’opportunità di conoscenza, un mantra meditativo che scandisce la perdita di sé fino all’estasi, per aprirsi a una visione di scenari possibili. Lo spazio della pittura è pervaso da una trama di punti di colore - stesi letteralmente con il contagocce - che conduce lungo imprevedibili traiettorie di pura energia. 
Massimo Kaufmann è autore di una pittura che nasce da lente sovrapposizioni di velature, dove l’azione si riduce ai minimi termini. Nessun dripping, bensì un dropping, goccia dopo goccia, meticoloso e paziente, nel quale la pittura è votata a un’esplorazione del fenomeno della trasparenza in tutte le sue gradazioni e variazioni. 
Info: www.artcity.bologna.it 


Palazzo Bentivoglio - via del Borgo di San Pietro 1 

In occasione di ART CITY Bologna 
"Jacopo Benassi. Bologna Portraits", fino al 31 marzo 2019 
Apre a Bologna un nuovo spazio espositivo dedicato a mostre temporanee ed eventi all'interno dei sotterranei di Palazzo Bentivoglio, nel cuore della città e vicino alla sua celebre zona universitaria. A inaugurare lo spazio è la mostra "Bologna Portraits" di Jacopo Benassi, a cura di Antonio Grulli, che racconta il rapporto speciale dell'artista con il contesto cittadino. 
"Bologna Portraits" raccoglie una selezione di fotografie realizzate dall'artista durante i suoi soggiorni bolognesi negli ultimi anni. Il corpus centrale delle opere è composto da una serie di ritratti di personalità legate alla città. Artisti, scrittori, imprenditori, uomini d’affari, baristi, stilisti, musicisti, animatori culturali, perdigiorno, attori, ecc. Un centinaio di persone dalle età più varie, dai ventenni agli ultra novantenni, che fanno parte del paesaggio cittadino. 
La selezione dei volti da fotografare è stata spesso guidata dal caso, così come dalle normali frequentazioni più strette dell’artista in città. Non tutti sono famosi, ma tutti hanno un volto, un'attitudine o una fisicità che hanno colpito l'artista e che lui ha sentito la necessità di interpretare con il proprio obiettivo, quasi questa serie di lavori fosse un possibile case study sul ritratto. Un case study che compone un mosaico in grado di darci un unico grande ritratto di Bologna oggi, fatto dei volti di alcune delle persone che la stanno animando e costruendo giorno dopo giorno. 
A queste fotografie si mescolano immagini di un giardino fotografato nel buio della notte. È il giardino interno di Palazzo Bentivoglio, il luogo in cui solitamente l'artista risiede quando si trova in città e in cui ha realizzato la gran parte dei ritratti. Questi scatti notturni, mescolati ai volti, finiscono per creare una contestualizzazione spaziale che è anche metafora di stati psicologici e intimi dei soggetti ritratti. 
Info: www.palazzobentivoglio.org 


Pinacoteca Nazionale di Bologna (Salone degli Incamminati) - via delle Belle Arti 56 

In occasione di ART CITY Bologna 
"Carlo Valsecchi. Gasometro M.A.N. n. 3", fino al 31 marzo 2019 
Il Gruppo Hera, in collaborazione con il Polo Museale dell'Emilia Romagna - Pinacoteca Nazionale di Bologna, promuove "Gasometro M.A.N. n. 3", il nuovo progetto di Carlo Valsecchi: quattordici fotografie che raccontano in modo del tutto inedito e originale la metamorfosi del gasometro di Bologna durante i lavori di bonifica e restauro promossi dalla stessa multiutility. 
Al di fuori di ogni intento archeologico, il lavoro di Valsecchi presenta la struttura del gasometro come un organismo vivente in continua trasformazione e non come testimonianza inerte di un passato industriale. 
"Gasometro M.A.N. n. 3" è una riflessione sull'evoluzione dello spazio, che l'artista concepisce come un corpo in costante metamorfosi. 
L'opera di Carlo Valsecchi nasce da un dialogo continuo e diretto con i luoghi che di volta in volta affronta nei suoi progetti, siano essi architettura, un paesaggio urbano, l'industria pesante, l'industria altamente tecnologica, o l'infinito naturale. L'approccio analogico e geometrico-analitico nei confronti della fotografia di grande formato - un medium che contraddistingue tutta la produzione di Valsecchi - lo porta a scomporre e ricomporre il soggetto per restituirlo sotto una forma del tutto inedita. 
Info: www.pinacotecabologna.beniculturali.it 


Museo Medievale - via Manzoni 4 

"I volti del Buddha dal perduto Museo Indiano di Bologna", fino al 28 aprile 2019 
La mostra, a cura di Luca Villa, ricompone per la prima volta un'ampia parte delle raccolte appartenute al Museo Indiano di Bologna, oggi suddivise e conservate in tre diverse sedi: lo stesso Museo Civico Medievale, il Museo di Palazzo Poggi di Bologna e il Museo di Antropologia dell’Università di Padova. 
L'esposizione consente di riscoprire un rilevante patrimonio di oggetti e fotografie che illustrano l’archeologia e l’arte buddhista asiatica al tempo in cui il Museo Indiano, noto anche come Museo d’Indologia e Museo di Etnografia Indiana Orientale, rimase aperto dal 1907 al 1935. 
Il Museo Indiano, allestito nel Palazzo dell’Archiginnasio nelle sale oggi in uso alla Biblioteca, nacque per ospitare inizialmente la cospicua collezione di oggetti, fotografie e manoscritti acquisiti da Francesco Lorenzo Pullè (1850-1934), professore ordinario di Filologia Indoeuropea e Sanscrito dal 1899 alla Regia Università di Bologna, durante un viaggio compiuto nel 1902 in Vietnam, Ceylon, India e Pakistan in occasione della sua partecipazione al Congresso Internazionale degli Orientalisti ad Hanoi. 
Lo studioso aveva in animo di creare un museo che rappresentasse non solo l’area geografica a cui dedicava da molti anni le sue ricerche, ma l’intero continente asiatico. Tuttavia, il suo obiettivo poté dirsi raggiunto solo quando il Comune e l’Università di Bologna, enti che avevano partecipato alla creazione del Museo Indiano, si impegnarono a incrementare la collezione originale con acquisti e prestiti temporanei. 
 Al momento dell’apertura, nelle stanze riservate al museo il pubblico poteva osservare fotografie e oggetti raccolti durante le tappe del viaggio di Pullè attraverso l’India britannica, acquistati allo scopo di illustrare gli aspetti peculiari della religione e della tradizione artistica e artigianale del subcontinente indiano, per come si erano manifestati nel corso dei secoli precedenti e per come apparivano nel presente. 
L'allestimento, di cui abbiamo traccia grazie alla pianta del museo, conservata presso l'Archivio Storico Comunale di Bologna, comprendeva molte raffigurazioni di divinità del pantheon hindu e, rispetto ai musei dell'epoca, si distingueva per la presenza di una vasta raccolta di immagini che immortalavano le architetture templari dell'India, hindu, buddhiste e islamiche. 
La vicenda del Museo Indiano si concluse definitivamente nel 1935 e due anni più tardi si redasse l'atto con cui le raccolte furono suddivise tra Comune e Università, che ne rimangono ancor oggi custodi, e la famiglia Pullè. Quest’ultima pochi anni dopo cedette almeno una parte della collezione pervenuta al figlio del professore, Giorgio, all'Università di Padova, dove Pullè aveva insegnato a lungo prima di passare all'Alma Mater. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


"Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco", fino al 17 marzo 2019 
La mostra, realizzata nell'ambito del Festival Francescano, presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale di Bologna. Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch'essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori. A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch'essi presentati in occasione della mostra. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 

"L'anima e il corpo. Immagini del sacro e del profano tra Medioevo ed Età Moderna", fino al 17 marzo 2019 
I Musei Civici d’Arte Antica proseguono nell’impegno per la valorizzazione delle Collezioni Comunali d’Arte in concomitanza con i lavori di ripristino della copertura di Palazzo d’Accursio, la cui conclusione è prevista nella primavera 2019, promuovendo una nuova esposizione che ne rivisita l’ampio patrimonio permanente alla luce di un nuovo criterio tematico. 
Dopo un primo riallestimento incentrato sulla nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800, il nuovo ordinamento del percorso espositivo propone un tema fondamentale nella cultura figurativa occidentale, la rappresentazione del divino e della figura umana, indagandone l’evoluzione iconografica tra il XIII e il XVIII secolo. 
L’esposizione, a cura di Silvia Battistini e Massimo Medica, ricompone alcune delle opere di maggiore rilevanza storico-artistica del museo - tra cui la ricca collezione di sculture e di dipinti medievali dei Primitivi; le preziose tavole di Francesco Francia, Amico Aspertini, Luca Signorelli e le tele di Prospero Fontana, Ludovico Carracci, Michele Desubleo, Guido Cagnacci, Donato Creti, Gaetano Gandolfi, Pelagio Palagi - ordinate secondo due linee di lettura che si alternano nelle sale espositive narrando, da un lato, l’essenza del divino, dall’altra, la vita e i sentimenti quotidiani. 
I visitatori hanno così modo di comprendere come anche le più note raffigurazioni religiose e profane non siano rimaste uguali a se stesse nel corso dei secoli, ma abbiano accompagnato il rinnovamento del linguaggio artistico, riverberando il dibattito sulla raffigurazione del corpo umano nel mutare del clima sociale e religioso europeo. 
Se il Medioevo ricorre alla rappresentazione del corpo per dare un’identità alla dimensione religiosa nelle sue differenti manifestazioni (Padre Eterno, Cristo, la Vergine, i santi), nel Rinascimento il corpo rappresentato in modo naturalistico diviene fondamentale per dare un volto alla santità e facilitare la divulgazione della dottrina cattolica. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 

"HOKUSAI HIROSHIGE. Oltre l'onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston", fino al 3 marzo 2019 
Il Museo Civico Archeologico ospita le opere dei due più grandi Maestri del "Mondo Fluttuante": Katsushika Hokusai (1760-1849) e Utagawa Hiroshige (1797-1858). 
La mostra espone, per la prima volta in Italia, una selezione straordinaria di circa 150 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston. 
Il progetto, suddiviso in 6 sezioni tematiche, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano. 
Gli anni trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe nota come "immagini del Mondo Fluttuante". In quel periodo furono realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono - qualche decennio più tardi con l'apertura del Paese - come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente. 
Tra questi spiccò da subito Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che seppe rappresentare con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Egli è considerato uno dei più raffinati rappresentanti del filone pittorico dell’ukiyoe. Nei suoi dipinti su rotolo, ma soprattutto attraverso le sue silografie policrome, l’artista seppe interpretare in modo nuovo il mondo in cui viveva, con linee libere e veloci, un uso sapiente del colore e in particolare del blu di Prussia, da poco importato in Giappone, traendo spunto sia dalla pittura tradizionale autoctona sia dalle tecniche dell'arte occidentale. 
Più giovane di circa vent’anni rispetto a Hokusai, Hiroshige divenne un nome celebre della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle "Trentasei vedute del monte Fuji" del maestro grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto. Si trattava delle "Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō", conosciute come "Hōeidō Tōkaidō" dal nome dell’editore che lanciò verso il successo Hiroshige. Da allora l’artista lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni cinquanta. La qualità delle illustrazioni di paesaggio e vedute del Giappone, la varietà degli elementi stagionali e atmosferici - nevi, piogge, nebbie, chiarori di luna - che Hiroshige seppe descrivere facendoli percepire in modo quasi sensoriale gli valse il titolo di “maestro della pioggia e della neve”. 
Info: www.museibologna.it/archeologico 



L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea. 
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche. 
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi. 
Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”. 
Info: www.museibologna.it. 

La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l'accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it. 


INDIRIZZI E RECAPITI 

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi 
via Don Minzoni 14 
tel. 051 6496611 
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; giovedì: ore 10-22 

Casa Morandi 
via Fondazza 36 
tel. 051 6496611 
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari: 
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13 
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13 
In occasione della mostra “Umberto Bonfini. Un dottore a Grizzana. Dalla medicina alla fotografia”, dall’11 gennaio al 3 febbraio, aperto solo su prenotazione nelle seguenti giornate: venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13 

Villa delle Rose 
via Saragozza 228/230 
tel. 051 436818 - 6496611 
aperto: in occasione di eventi espositivi 
In occasione della mostra "Goran Trbuljak. Before and After Retrospective" aperto venerdì, sabato e domenica ore 14-18 

Museo per la Memoria di Ustica 
via di Saliceto 3/22 
tel. 051 377680 
aperto: giovedì e venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 

Museo Civico Archeologico 
via dell’Archiginnasio 2 
tel. 051 2757211 
aperto: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-18; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo Civico Medievale 
via Manzoni 4 
tel. 051 2193916 - 2193930 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Collezioni Comunali d’Arte 
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 
tel. 051 2193998 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini 
Strada Maggiore 44 
tel. 051 236708 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” 
via di Casaglia 3 
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale) 
aperto: venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 
Accesso momentaneamente sospeso per sopralluoghi manutentivi straordinari 

Museo internazionale e biblioteca della musica 
Strada Maggiore 34 
tel. 051 2757711 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo del Patrimonio Industriale 
via della Beverara 123 
tel. 051 6356611 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 

Museo civico del Risorgimento 
Piazza Carducci 5 
tel. 051 347592 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-14