sabato 30 gennaio 2010






"THE SOUND OF PIXEL", IL NUOVO CONCORSO PER GIOVANI CREATIVI PROMOSSO DA
FLASHFUMETTO.IT
Dopo il successo di "30 minuti in 2000 pixel" e “Moving PIXEL”, l'Ufficio Giovani del Comune di Bologna, nell’ambito dei “Piani Locali Giovani –Città metropolitane” sostenuti dal Ministero della Gioventù, invita a partecipare al nuovo concorso per giovani creativi "The SOUND of PIXEL” .

L'iniziativa è promossa da www.flashfumetto.it, in collaborazione con Hamelin Associazione Culturale, con lo scopo di valorizzare la creatività giovanile, offrire visibilità ai giovani e far emergere il talento delle nuove generazioni di artisti.
The SOUND of PIXEL è il terzo concorso promosso da flashfumetto.it e conclude una ideale trilogia di indagine sui limiti del linguaggio del fumetto e sul loro superamento creativo da parte di giovani
talenti nazionali. Il bando scade il 1° febbraio 2010 e i selezionati andranno in mostra
nella quarta edizione di "BilBOlBul – festival internazionale di fumetto", dal 4 al 7 marzo 2010 a Bologna. La mission, per ogni partecipante, è quella di realizzare una sola tavola
in cui siano rappresentati almeno 3 suoni di natura differente.
Per approfondire le modalità di partecipazione è possibile scaricare il bando completo su www.flashfumetto.it.

Cosa fare Domenica???...


Domenica 31 gennaio a Casa Carducci (Piazza Carducci 5) si terranno due visite guidate, la prima alle 10 e la seconda alle 11, in quella che èstata l'abitazione di Giosuè Carducci dal 1890 al 1907. Il tema delle visite, condotte da Matteo Rossini, è: Abitare a Bologna alla fine dell'ottocento. Come si abitava a Bologna alla fine dell'Ottocento in una casa quasi in campagna per allora? Dove sono nella dimora carducciana i locali d'uso
privato (la cucina) e quelli di rappresentanza? Quale la sua struttura e iservizi? Come era riscaldato e illuminato l'appartamento dove sono vissuti
Giosue e la moglie Elvira? Dove ci si lavava? Quali erano le abitudinicasalinghe dello studioso? La vita quotidiana? A queste domande, fra lealtre, risponderemo insieme nel corso di un itinerario volto a ricreare l'ambiente e l'atmosfera dell'abitazione borghese di fine Ottocento.

E' consigliabile
prenotare telefonando dalle 9 alle 13 ai numeri 051/347592- 051/4295161. Le visite sono gratuite.
ART WHITE NIGHT: DOMENICA 31 APERTURA STRAORDINARIA DELL'ARCHIGINNASIO
Domenica 31 gennaio il Palazzo dell'Archiginnasio aprirà al pubblico in via
straordinaria dalle 14 alle 19. Ultimo giorno per visitare la mostra Le
stagioni di cantimbanco con due visite guidate gratuite alle ore 15 e alle ore 17, condotte da Rosa Spina. Ingresso libero (appuntamento davanti alla Sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio). BOLOGNA SI RIVELA: DOMENICA 31 GENNAIO APERTURE STRAODINARIE DEI MUSEI DI ARTE ANTICA
Domenica 31 gennaio, nell'ambito di "Bologna si rivela" e di "ART FIRST 2010", i Musei Civici d'Arte Antica osservano delle aperture straordinarie.
Di seguito il programma:

Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44
apertura straordinaria dalle 15.00 alle 18.30

Museo Civico Medievale - via Manzoni, 4
apertura straordinaria dalle 17.30 alle 23.00

MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE




Domenica 31 gennaio alle 16.00 Vivere a Bologna nell’Ottocento, visita guidata . Il XIX secolo ha rappresentato per Bologna un'epoca di profondi mutamenti sociali, urbanistici, economici e storici che hanno modificato radicalmente l’aspetto della città, le abitudini e i modi di vita dei bolognesi. L’occupazione napoleonica e la successiva restaurazione pontificia portano al collasso definitivo l’industria della seta, per secoli punto di forza dell’economia cittadina, costringendo la città a ripiegarsi in un’economia
legata alla trasformazione di prodotti agricoli e a ricercare nuove forme di produzione sul modello della Rivoluzione Industriale. I primi importanti segnali di rinascita si avvertono intorno agli anni Cinquanta quando vengono organizzate alcune importanti Mostre artigiane e industriali di respiro regionale e nazionale, mentre comincia ad operare con sempre maggiore efficacia l’Istituzione Aldini-Valeriani, il cui modello educativo si rifà alle più importanti scuole tecniche europee. L’unificazione nazionale, nel 1860’61, fa assumere all’appena edificata stazione ferroviaria il ruolo di nodo commerciale strategico tra Nord e Sud della penisola. Contemporaneamente, il Comune promuove lavori pubblici destinati a modificare l’assetto del centro storico, aprendo – ad esempio – la spaziosissima Via Indipendenza, abbellendo i palazzi del governo e altri luoghi di pubblico decoro. La città affida in gestione a concessionarie private la rete di illuminazione a gas, avvia le prime tramvie a cavalli e ripristina l’antico acquedotto romano nel 1881. Altri interventi interessano gli impianti fognari, le nuove sedi del macello e dei mercati alimentari. Nascono le prime grandi officine meccaniche dislocate fuori dalla cerchia muraria trecentesca: Calzoni, De Morsier e Barbieri a Castel Maggiore, antesignane del futuro distretto meccanico del XX secolo. L'ingresso al museo il laboratorio e la visita guidata sono gratuiti. Per informazioni:
Museo Patrimonio Industriale, via della Beverara 123
Tel. 051-6356611
E-mail: museopat@comune.bologna.it
Siti Internet:
www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale;
www.comune.bologna.it/cultura/

A R T E



Molti pensieri vogliono restare comete

omaggio a Leo de Berardinis, mostra fotografica a cura di Piero Casadei

Sabato 30 gennaio 2010, ore 18 – Bongiovanni Gallerie


Evento speciale nell’ambito di Nel Nome dei Padri


Periodo mostra: 27 gennaio 2010 – 8 febbraio 2010

Orario: tutti i giorni 10.00 -13.00 / 16.30 - 19.30; domenica/lunedì mattina chiuso

Sede: Bongiovanni Gallerie, Via Rizzoli 36 (Galleria Acquaderni 3/c-3/d) - 40126 Bologna

Tel. 051264681 - fax. 051264681

www.galleriabongiovanni.com - info@galleriabongiovanni.com

Sabato 30 gennaio, Bongiovanni Gallerie inaugura la mostra collettiva Nel Nome dei Padri, in occasione di Art White Night, la Notte Bianca dedicata all’arte nell’ambito di Arte Fiera 2010 per la quale tutta la città partecipa alla messa in scena dell’arte contemporanea. Bongiovanni Gallerie si inserisce nel programma illuminando questa lunga notte dedicata all’arte con opere inedite di dieci giovani artisti di fama nazionale e internazionale che riflettono sulla sacralità e sulle proprie radici etiche ed artistiche.

In occasione della vernice di Nel Nome dei Padri, Piero Casadei racconta la poetica teatrale di Leo de Berardinis attraverso gli scatti realizzati durante le otto pièces dello spettacolo dedicato all’artista Molti pensieri vogliono restare comete. La mostra fotografica che Piero Casadei ha curato anche scenograficamente, a cui ha fatto da cornice l’istallazione sonora di Alessandro Saviozzi realizzata per l’evento estivo, è accompagnata dalla presentazione di un libro che raccoglie i contributi critici e i pensieri dedicati al grande maestro. L’intero progetto si eleva in questo modo dal mero ricordo commemorativo per celebrare la forza del lavoro e del pensiero di Leo De Berardinis, perché “Il teatro è una grande forza civile. Il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita e della morte”(Leo De Berardinis).


Su questo evento poliedrico si innesta Nel Nome dei Padri, un nuovo percorso tematico per Bongiovanni Gallerie e per la sua giovane curatrice, Raimonda Z. Bongiovanni, che ricerca opere di diversa natura tecnica ed artistica e le fa dialogare offrendo spunti per una profonda riflessione sulla natura umana.

La mostra unisce figure e metafore che incarnano i “Padri” dell’arte, della storia e della religione: i grandi artisti, i mentori ritratti da Grelo, le opere ispirate al mondo della letteratura come In the name of Wilde di Marco Distefano e le personalità della vita reale di Vincenzo Baldini. Le rivisitazioni delle raffigurazioni sacre e ancestrali come Angels Mist e le tre colonne Love Box di Mark Cottle, i Legami di sangue di Antonio Marino affiancano vere e proprie icone del cristianesimo create da Filippo Negroni, Roberto Lucifero, Lele De Bonis, Dino Buffagni con la sua opera Angeli non liberi o Gianluca Stumpo presente con il Cristo della Metropolitana. Immagini visibili e uniche del passato in un ideale connubio tra radici e innovazioni tecniche, tra arte antica e società moderna che vedrà la sua naturale conclusione nel ritorno simbolico alla “Casa del Padre” per una seconda mostra, prevista per il 2010, all’interno di una chiesa sconsacrata.




Nel Nome dei Padri è un perfetto ritratto del mondo dell’arte contemporanea, un sublime equilibrio compositivo con uno sguardo rivolto al futuro ricco di positività e un’attenzione particolare al mercato internazionale.

Opere degli stessi artisti saranno presenti dal 29 gennaio all’ 8 febbraio anche presso LGAlegal e Studio Legale Bollini Villani che, per l’occasione, ospiteranno alcune opere nei loro studi.

L’iniziativa rientra nell’ambito di Arte Fiera OFF, la rassegna di mostre ed eventi organizzata a Bologna durante i giorni di Arte Fiera Art First, la principale fiera d’arte moderna e contemporanea d’Italia, nonché una delle più importanti a livello internazionale.


Ufficio Stampa:

ComunicaMente snc www.comunicamentesnc.it T./F. 05/6449699

Giulia Fortunato

stampa@comunicamentesnc.it


F E N D E R






Domenica 31 gennaio alle 17.00 al Museo della musica di Bologna

Stefano Pilia in “Jaguar Solo”



Solo Fender, la rassegna organizzata dall'Ufficio Promozione Giovani Artisti del settore Cultura del Comune di Bologna come contributo alla mostra Love me Fender (Museo della musica di Bologna - 12 dicembre 2009 | 31 gennaio 2010) si chiude domenica 31 gennaio con “JAGUAR SOLO”, performance sonora di Stefano Pilia, chitarrista dei Massimo Volume.


La rassegna Solo Fender, realizzata con il supporto di M. Casale Bauer, si è aperta il 20 dicembre con la performance “Paesaggio sonoro con Fender” di DiCOFONE, ed è proseguita il 17 gennaio con la videoinstallazione “Fender is the night” dei Lemeh42.




Stefano Pilia è nato a Genova nel 1978. Vive e lavora a Bologna dove si è diplomato presso il conservatorio G.B. Martini. Il suo lavoro si è avvicinato sempre più all’indagine della dimensione scultorea e spaziale del suono sia attraverso la pratica esecutiva strumentale sia attorno alla ricerca dei processi di registrazione e produzione sonora. E’ tra i fondatori del gruppo 3/4HadBeenEliminated, sintesi tra improvvisazione,composizione elettroacustica e sensibilità avant rock. Suona dal vivo principalmente in solo, con 3/4HadBeenEliminated e, dal 2008, è parte dei Massimo Volume.

Dal 2009 collabora con David Grubbs e Andrea Belfi nel BGP trio e nel "Sogno del Marinaio" con MIke Watt al basso e Belfi alla batteria

Ha collaborato frequentemente alla realizzazione del suono (sia live che su supporto) per produzioni teatrali, reading, film, installazioni e video arte (Zimmerfrei, NIco Vascellari, Homemovies, Wuming2, Ho Tzu Nyen, Balleto Civile, Emidio Clementi, Alessandro Berti... ). Ha collaborato con artisti e musicisti come Phill Niblock, Mike Watt, Marina Rosenfeld, Andrea Belfi, Valerio Tricoli, Claudio Rocchetti, Giuseppe Ielasi, Renato Rinaldi, Andrew Hooker, Stefano Tedesco, Black Forest Black Sea, Rhys Chatam, Manuel Mota, Margarida Garcia, David Maranha, Riccardo Wanke, David Grubbs, Enrico Malatesta, Ootchio, Saule,Yasuhiro Morinaga.

ha pubblicato lavori discografici con numerose etichette italiane ed estere (Die-Schachtel, Presto?!, Hapna, LastVisibleDog, Sedimental, Soleilmoon, 8mm...)


Info: www.myspace.com/stefanopilia

www.shiftingposition.org



Solo Fender

DiCOFONE, Paesaggio sonoro con Fender, 20 dicembre 2009, performance, 40’

LEMEH42, Fender is the night, 17 gennaio 2010, videoinstallazione, 10’ in loop

STEFANO PILIA, Jaguar Solo, 31 gennaio 2010, performance, 40’


I tre eventi si svolgono tutti di domenica e hanno inizio alle ore 17.00. L’ingresso è gratuito ed è consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili.


Info: Museo internazionale e biblioteca della musica

Bologna, Strada Maggiore 34, tel +39 051.2757711

museomusica@comune.bologna.it

www.museomusicabologna.it/lovemefender.htm

Lemeh42: http://lemeh42.indivia.net/



Solo Fender – Il progetto

L'idea che sta dietro al progetto Solo Fender è molto semplice: se la scena musicale nella seconda metà del secolo scorso è stata scossa dalla rivoluzione del rock, che ha avuto il suo emblema nella chitarra prodotta dalla casa statunitense, dalla fine del XX secolo si è assistito ad un impiego sempre più massiccio delle tecnologie digitali per produrre musica, e queste a loro volta hanno contaminato il fluido universo delle arti visive.

Tutti gli artisti che producono opere in questi anni impiegano o comunque si relazionano con apparecchiature elettroniche: tutti, anche gli artisti che escono dal Concorso Iceberg.

Ne abbiamo chiamati tre: DiCOFONE, Lemeh24 e Stefano Pilia.

Tre artisti distanti anni luce fra loro, con un campo d'azione differente e un approccio totalmente diverso verso la musica e la sua composizione: DiCOFONE è un performer polistrumentista, i Lemeh24 producono video e ne curano personalmente l'audio mentre Stefano Pilia sta avendo grande successo come chitarrista dei Massimo Volume.

Abbiamo chiesto loro di confrontarsi con il mito Fender, senza snaturare la loro poetica, anzi, sarebbe più corretto dire che abbiamo chiesto loro di mettere a confronto la loro poetica con il mito Fender.

Ne è uscito un trittico: tre “quadri” che rimandano al pubblico una visione distorta, in qualche modo innovativa di quello stesso soggetto che da oltre cinquant'anni nell’immaginario collettivo è la chitarra elettrica per eccellenza.




Per info

Valentina Lanza

Settore Cultura - Comune di Bologna

E-mail: valentina.lanza@comune.bologna.it


venerdì 29 gennaio 2010


Sabato 30 Gennaio Cromotour propone l’ultima e spettacolare tappa del suo viaggio nel colore e apre al pubblico le porte di Palazzo Bentivoglio, uno dei più belli e meglio conservati edifici del cinquecento esistenti a Bologna.

Dalle ore 18.30 alle 21.30 la corte interna del palazzo si accenderà di immagini e musica per un tuffo nei colori del Messico più autentico.

Il light show, come viene solitamente definito uno spettacolo di questo genere, prevede la videoproiezione sulle pareti interne dell’edificio - costituite da due ordini di archi che corrono lungo l’intero perimetro della corte interna.

Si tratta di un’occasione unica nel suo genere per due fattori convergenti: da un lato l’innovativo lavoro di grafica, fotografia e colore di Simonetta Scala dall’altro la possibilità di allestire il light show in uno spazio di enorme bellezza e suggestione, solitamente adibito ad uso privato.

Le immagini, circa 150, ritraggono i muri di alcune città e piccoli paesi messicani, ricchi di elementi tipografici e illustrativi, e saranno accompagnate da una selezione di musica tradizionale messicana, latin rock, tex-mex, latin jazz. L’immagine luminosa, proiettata sulla matericità del muro, da

rà luogo a un’immagine completamente diversa, con effetti di variazione di scala e sovrapposizione di texture ed elementi grafici, cromatici e reali non controllabili in fase di progetto.

La serata prevede inoltre un aperitivo organizzato dalla Drogheria 53, realtà bolognese rinomata per la genuinità e qualità delle sue proposte enogastronomiche.

La musica, e i colori del Messico saranno mescolati ad arte per realizzare un evento unico e non ripetibile, il cui scopo è suscitare nei presenti la stessa suggestione ed emozione di chi ha visto, fotografato e vissuto quei luoghi e quei colori.

Contemporaneamente le due mostre allestite presso Piccolo Formato e La Pillola 400 resteranno aperte al pubblico dalle 18.00 alle 24.00, per dare la possibilità a chi sia interessato di percorrere in una sola serata tutte le tappe di Cromotour.


Simonetta Scala, è nata a Bologna nel 1956. Si occupa di comunicazione visiva dal 1985. Oltre a lavorare su commissione con il marchio Lizart comunicazione visiva, è docente a contratto all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove tiene il corso di grafi ca editoriale; realizza inoltre autoproduzioni editoriali. Hanno collaborato alla realizzazione di Cromotour Maira Chinaglia e Tanja Felten.


Palazzo BENTIVOGLIO eretto sulla via Belle Arti 8 tra via Moline e Mascarella, negli anni 1552-1560, dal conte Costanzo Bentivoglio (leggenda vuole che il cognome derivi
dal prigioniero Re Enzo che aveva per amante Lucia di Viadagola e che il Re spesso la chiamava “amore mio ben ti voglio”), su disegno attribuito ad Alessandro Tiarini (Bologna 1577-1668) e a Pellegrino Tibaldi (Valsolda 1527-1596).Nell’interno uno scenografico cortile incompiuto a doppio loggiato attribuito a Gianbattista Falcetti (morto 1629). In alcune sale fregi della scuola del Tibaldi e, su via del Borgo, una bella galleria dipinta da vari artisti fra i quali Ubaldo Gandolfi (S. Matteo della Decima 1728-1781).

Apertura al pubblico: sabato 30 gennaio 2010, ore 18.30 - 21.30

Info: Simonetta Scala - lizart comunicazione visiva - www.cromotour.it

info@culturaliart.com - www.culturaliart.com

M A M B O



Achille Bonito Oliva presenta al MAMbo la nuova edizione de Il territorio magico Comportamenti alternativi nell'arte.

Domenica 31 gennaio 2010, ore 21.00 Sala Conferenze

Il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna è lieto di ospitare la presentazione della nuova edizione del primo libro di Achille Bonito Oliva, Il territorio magico. Comportamenti alternativi nell'arte, ripubblicato dalla casa editrice Le Lettere in occasione del settantesimo compleanno dell'autore.

Il volume ripercorre i radicali mutamenti che hanno interessato l'arte tra gli anni '60 e '70, evidenziando le componenti chiave di un momento fondamentale della vita culturale italiana. Questa nuova edizione è stata curata da Stefano Chiodi, che ha ricostruito puntualmente il contesto storico che ha visto nascere il testo inaugurale della carriera di critico di Bonito Oliva.

Gianfranco Maraniello direttore del MAMbo introdurrà l'autore e gli altri relatori della serata: Stefano Chiodi, Andrea Cortellessa e Stefano Bonaga, che ricostruiranno le relazioni e i passaggi alla base della gestazione di un testo “scritto tutto d'un fiato, in quattro giorni e quattro notti”.

Achille Bonito Oliva (Caggiano, 1939), dal 1968 vive a Roma dove ha iniziato la sua avventura come critico d'arte e insegna Storia dell'Arte Contemporanea alla Facoltà di Architettura de «La Sapienza». Tra i suoi libri si ricordano: Arte e sistema dell’arte (1975), L’ideologia, Vita di Marcel Duchamp (1976; nuova edizione 1997), Autocritico automobile (1977), La transavanguardia italiana (1980), L’arte oltre il Duemila (con Giulio Carlo Argan, 2002) ed Enciclopedia della parola. Dialoghi d’artista (2008). Ha curato, in Italia e all'estero, alcune delle più importanti mostre degli ultimi decenni.

Stefano Chiodi (Roma, 1963); insegna all’Accademia di Belle Arti di Macerata e al DAMS dell’Università di Roma Tre. Collabora alle attività di ricerca del Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI). Tra i suoi libri Una sensibile differenza (Fazi 2006) e La bellezza difficile (Le Lettere 2008).

1Andrea Cortellessa, (Roma, 1968), direttore editoriale della collana Fuori formato de Le lettere. Insegna al DAMS dell'Università di Roma Tre. Tra i suoi libri: Le notti chiare erano tutte un'alba. Antologia di poeti italiani nella prima guerra mondiale (Bruno Mondadori, 1998) e Ungaretti (Einaudi, 2000). Collabora a «La Stampa», fa parte del comitato di redazione del «Verri» e partecipa ai programmi culturali di RAI-Radio Tre.

Stefano Bonaga, (Bologna, 1944) filosofo, insegna Antropologia filosofica all'Università di Bologna ed è l'ideatore della rete civica bolognese Iperbole, realizzata durante il suo mandato come Assessore all'Innovazione amministrativa, la Comunicazione e i Progetti Telematici. Ha pubblicato Sulla disperazione d'amore (Feltrinelli, 1998).

Gianfranco Maraniello, (Napoli, 1971) è direttore dell'Istituzione Galleria d'Arte Moderna di Bologna. È stato curatore del MACRO - Museo d’Arte Contemporanea di Roma (2002-2005), del Palazzo delle Papesse - Centro Arte Contemporanea di Siena (2000-2001) e di numerose mostre in varie sedi istituzionali internazionali. Nel 2006 è stato curatore della Biennale di Shanghai. Ha scritto regolarmente per diverse riviste specializzate ed è autore di numerosi saggi per libri e cataloghi e di molte monografie di artisti.

MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna

via don Minzoni 14 - Bologna

www.mambo-bologna.org



DOMENICA 31 gennaio ore 18, ORATORIO DI SANTA CECILIA

via Zamboni 15

Compagnia

Teatro Antico di S. Giacomo

RINVIATA CAUSA NEVE


RAPPRESENTAZIONE DI S. CECILIA

DI ANTONIO SPEZZANI

Rappresentata nella Confraternità di S.

MARIA dalla Neve, detta il Confalone di Bologna, & nel Monasterio di S. Procolo, quest’anno

1581 I N B O L O G N A, Nella Stamperia di Gio. Rossi.1581

Con licentia delli Superiori



Personaggi e interpreti in ordine di apparizione


Cecilia Donatella Ricceri

Valeriano Marco Muzzati

Eleuterio Nerio Bonvicini

Teodora Elisa Motori

Urbano Emiliano Basile

Venerabile Vecchio Gastone Sarti

Angelo Giovanna Degli Esposti

Tiburzio Luigi Millaci

Almachio Prefetto Alessandro Mischi

Massimo Capitano Emiliano Basile

Pluto Gastone Sarti

Megera Giovanna Degli Esposti

Aletto Donatella Ricceri

Tesifone Emiliano Basile

Alessandro Imperatore Marco Muzzati


Revisione del testo e coordinamento: Roberto Cascio

Collaborazione: Donatella Ricceri


Costumi: Maria Castelvetri e Lucia Simonelli


Percussioni: Marco Muzzati


Si ringraziano Padre Marziano Rondina, Padre Domenico Vittorini e la comunità del Convento dei Padri Agostiniani per la preziosa collaborazione.

Tra gli atti


Musiche di Orlando di Lasso, Vincenzo Galilei, Vincenzo Ruffo, Virgiliano,

Gio. Tommaso Lambertini, Jacques Arcadelt/Diego Ortiz


Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore

Flauto, Nozomi Shimizu, Liuto, Roberto Cascio




Atto primo

Timorosa, Cecilia confessa a Valeriano, suo promesso sposo, di aver consacrato a Cristo, a cui ha fatto dono di perpetua e casta verginità, il proprio corpo e la propria anima. Valeriano, confuso, incredulo, stupito, cerca di distogliere l’amata da questa pericolosa frenesia. Alle appassionate parole di Valeriano la giovane Cecilia , ferma quale antica e ben nodosa quercia, non solo difende con tenacia le sue convinzioni ma induce Valeriano ad incontrarsi con chi possa insegnargli la fede del tanto amato Cristo: Urbano. Uomo d’età matura e di nobile d’aspetto vive, bandito dall’Impero, tra le spelonche e le cavernose grotte, che si trovano fuori Roma il terzo d’un miglio. Valeriano, accondiscendendo più per amore che per convinzione, va alla ricerca del vecchio. Urbano vedendolo arrivare teme sia qualche sicario dell’Impero venuto a prenderlo per portarlo in una città non ancor sazia di sangue nè di tante membra sparse per la fede di Cristo. Tremebondo, Urbano risponde alle domande dello sconosciuto ma, appena questi fa voce che è mandato da una serva di Cristo di nome Cecilia, rinvigorisce e spiega al figliolo, con amore ed entusiasmo, i principi della fede. Un angelo di Dio, sotto le sembianze di un venerabile vecchio, porta dall’empireo cielo e porge a Valeriano, i sacri dogmi…incisi ..in puro e celeste oro.



Atto secondo

Cecilia attende con ansia il ritorno del suo amato. L’ Angelo, come giovane bello e leggiadro, appare alla sposa e le confida che il suo fedel consorte è divenuto grato al suo Signore. Sopraggiunge Valeriano ma, non già qual era prima. L’Angelo lo accoglie. Fa avvicinare a sè i due giovani e li incorona di profumate ghirlande di rose e gigli. A lui chiede ancora di esprimere un desiderio perché Dio vuole concedere un’altra grazia al nuovo servo di Cristo. Valeriano desidera che anche suo fratello Tiburzio sia illuminato e acceso dal divino raggio. Al commiato dell’Angelo, quanto richiesto è già avvenuto e mentre i giovani sposi ritornano, felici di essere di nuovo uniti in un unico destino, incontrano uno stordito Tiburzio. Un amorevole colloquio, dapprima giocoso e scherzoso si tramuta in una congiunta e appassionata lode a Dio, tanto che il giovane fratello, impressionato, chiede con fede il battesimo. Il fratello, felice, lo conduce da Urbano.



Atto terzo

Siamo nelle stanze del palazzo imperiale. Almacchio, il Prefetto e Massimo, suo Capitano, discutono con sprezzante ironia della stoltezza dei cristiani che condotti a patir strazi e morti, par che vadano a trionfi, alle nozze e ai conviti e che il loro unico scopo, quasi spreggiando il bello vivere di questo mondo, non sia altro che l’uscir di vita. Il Senato di Roma, riunitosi, decide di inasprire la caccia alla scellerata setta dei cristiani e di fare esemplari vendette dei loro oltraggi. Valeriano e Tiburzio, non sapendo di essere già sospettati e ricercati, di ritorno da Urbano vengono riconosciuti , catturati e condotti dal Prefetto. Almacchio ascolta con fastidio le parole che i due fratelli, per lui affascinati da qualche spirito scellerato, gli rivolgono. Di fronte alla loro pertinacia, dileggiando il potere di Cristo, sentenzia che ai due ribelli venga tagliato il capo e che i loro corpi rimangano insepolti.


Atto quarto

Pluto, il Demonio, l’Imperatore dei Regni Stigi, chiama a sé le Furie infernali, le sue fedeli ancelle: Megera, Tesifone e Aletho. Odia Cecilia, codarda e vile umana creatura colpevole non solo di essere uscita fuor dal suo gregge ma ancora di togliere altre anime alla sua servitù. Adirato da tale oltraggio, Pluto, ordina alle Furie che il cuore di Alessandro Imperatore sia riempito d’ira, d’odio e di furore verso tutti coloro che oseranno unirsi nella fede di Cristo. Cecilia, intanto, turbata, aspetta con ansia il ritorno degli amati fratelli ma, Teodora ed Eleuterio le daranno, commossi, la triste notizia. I corpi di Tiburzio e Valeriano, giacciono senza vita e insepolti. La sposa, affranta dal dolore e impietosita decide, nonostante le gravi pene che un editto imperiale dispone per chi dà sepoltura ai corpi dei cristiani, di seppellire quei santi e sacri corpi, degni d’ogni onore.



Atto quinto

E’ il momento della cattura e del processo a Cecilia. Accusata di aver tumulato i corpi dei due fratelli, viene condotta davanti ad un Imperatore invasato e preda del maleficio. Cecilia subisce gli assalti, le tentazioni e le crudeli e spaventose minacce che il maligno Pluto, per il mezzo di Alessandro, adopera. Almacchio, spietato e compiaciuto esecutore, escogiterà, (per un verdetto che già era stato emesso nelle cavità infernali), una crudelissima pena: Cecilia deve essere immersa nelle acque bollenti di un grande vaso. Ma, le acque infuocate si trasformano in un bagno soave e delicato. Almacchio ordina dunque che all’iniqua Maga venga tagliato il scellerato capo. I tre colpi inferti al collo non bastano ancora ad ucciderla. L’Angelo, veloce, appare ad Urbano e lo sollecita ad andare subito al capezzale della dolce Cecilia, prima che l’anima abbandoni il venerando corpo. Con la benedizione del Nunzio Celeste a Urbano e ai due fedeli servi, (che si affrettano verso Cecilia) si chiude l’opera. La morte di Cecilia nella Rappresentazione non c’è, c’è invece una morte che non si consuma, che non arriva, nonostante tutto, a decretare l’inevitabile fine della vita terrena; quasi un’ allegoria ad una vita superiore che, come dicono le ultime parole di Cecilia, mai finisce.


L I B R I...


Sabato 30 gennaio 2010 alle ore 19.30 si terrà a Bologna presso la galleria Contemporary Concept l’attesa presentazione del libro “Casta Diva”, volume pubblicato da MAT Edizioni in occasione della mostra “Moana-Casta Diva”, fotografie di Gianfranco Salis a cura di Valerio Dehò. Si tratta di una pubblicazione unica nel suo genere tra quelle dedicate alla celebre pornodiva, con un taglio documentaristico e artistico che comprende le tre serie di fotografie scattate da Gianfranco Salis tra il 1988 e il 1990 - una parte delle quali in mostra presso la Contemporary Concept fino al 27 marzo - e i contributi di alcuni personaggi dello spettacolo, dell’arte, del cinema e del giornalismo che a vario titolo hanno conosciuto o lavorato con Moana Pozzi. Tra questi figurano: Achille Bonito Oliva, Syusy Blady, Tinto Brass, Roberto D’Agostino, Eva Robin’s e Luca Varani.
Interverranno alla presentazione del libro:
Syusy Blady - conduttrice televisiva Achille Bonito Oliva - critico d’arte Roberto D’Agostino - giornalistaGianni Ferrauto - presidente MAT EdizioniEva Robin’s - attriceGianfranco Salis - fotografoLuca Varani - direttore Responsabile MAT EdizioniGaetano La Mantia – direttore galleria
Il volume “Casta Diva” sarà in vendita in tutte le migliori librerie italiane e internazionali.La prima edizione, in lingua italiana, sarà disponibile in una tiratura limitata di 1000 copie. Nelle successive edizioni bilingue i testi saranno pubblicati in lingua inglese, tedesco e francese.
MAT Edizioni CASTA DIVA: ISBN 9788896685037 Pagine: 80 con foto a colori Volume: € 21,00 Info: 051 232013 Mail: info@contemporaryconcept.it
Ufficio Stampa: Culturalia, Tel 051 6569105, Mob. 392 2527126, info@culturaliart.com http://www.culturaliart.com/

giovedì 28 gennaio 2010

MUSEO DELLA MUSICA...






Ultimi giorni per visitare, al Museo della musica, Love me Fender, la mostra curata da Luca Beatrice e promossa da M. Casale Bauer, incollaborazione con il Museo internazionale e biblioteca della musica. Love me Fender ha riscosso un grande successo superando gli 8000 visitatori. Il pubblico, accompagnato dal sottofondo musicale della playlist creata appositamente da Virgin Radio, ha potuto ammirare una selezione di lavori inediti prodotti da 27 artisti, secondo diversi linguaggi espressivi, dalla pittura alla scultura, dal disegno alla fotografia all’installazione, tutti a comporre un mosaico multidisciplinare giocato sulle interconnessioni tra arte e musica, in un continuo gioco di specchi.
Gli appuntamenti in programma per l'ultima settimana: Sabato 30 gennaio - in occasione della Art White night - il Museo della musica che ospita l’opera di Giuseppe Stampone per Bologna Artfirst, sarà aperto dalle ore 10.00 fino alle ore 24. Domenica 31 gennaio alle ore 17 si terrà Jaguar Solo, performance sonora di Stefano Pilia che chiude la rassegna SoloFender organizzata dall'Ufficio Promozione Giovani Artisti del settore Cultura del Comune di Bologna come contributo alla mostra Love me Fender
Love me Fender Orari: da martedì a venerdì ore 9.30-16 sabato, domenica e festivi ore 10-18.3030 gennaio apertura fino alle 24 ingresso gratuito
Museo internazionale e biblioteca della musica Strada Maggiore 34 tel. 051 2757727 www.museomusicabologna.it/lovemefender.htm