sabato 11 luglio 2020

40° anniversario della strage di Ustica Rassegna "Attorno al Museo" - 7 luglio / 10 agosto 2020 Parco della Zucca, Bologna

Martedì 14 luglio 2020 h 21.15
Mirra - Kone Duo 
Concerto 
con Pasquale Mirra (vibrafono) e Kalifa Kone (balafon, n’goni, percussioni)

Un evento promosso da Sound Routes 
In collaborazione con Bologna Jazz Festival

Prosegue la rassegna di eventi culturali "Attorno al Museo" organizzata in occasione del 40° anniversario della Strage di Ustica
dall'Associazione Parenti delle Vittime, nel Parco della Zucca antistante l'ingresso del Museo per la Memoria di Ustica, in via di Saliceto 3/22 a Bologna.

Il prossimo appuntamento è martedì 14 luglio alle h 21.15 con il concerto di Mirra-Kone Duo - con Pasquale Mirra (vibrafono) e Kalifa Kone (balafon, n’goni, percussioni) - promosso da Sound Routes in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
La tradizione del Mali e dell’Africa centro-occidentale si incrocia con la musica di ricerca, tra improvvisazione e sperimentazione timbrica, nell’inedito e onirico duo tra Pasquale Mirra, uno dei più interessanti vibrafonisti della scena musicale internazionale e Kalifa Kone, talentuoso polistrumentista maliano, che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Salif Keita e il maestro indiscusso del tamani Baba Sissoko.

Pasquale Mirra

Considerato tra i vibrafonisti più interessanti della scena it aliana ed internazionale.
Collabora e ha collaborato con grandi improvvisatori della scena mondiale, tra i quali: Michel Portal, Fred  Frith, William Parker, Rob Mazurek, Hank Roberts, Nicole Mitchell, Tristan Honsinger, Ernst Rijseger, Ballakè  Sissoko, Butch Morris, Lansiné Kouyaté, Jeff Parker, Micheal Blake.
Dal 2013 al 2018 viene nominato miglior vibrafonista italiano dalla rivista di settore Jazz it. Nel 2014 e nel  2015 inoltre considerato tra i migliori musicisti dell'anno per i critici della rivista Musica Jazz.  Dal 2008 collabora stabilmente con il noto percussionista americano Hamid Drake con il quale suona e ha  suonato in diversi progetti partecipando a numerosi Festival in America e in Europa. 
Con i Mop Mop, gruppo  con cui collabora stabilmente da 15 anni suona in numerosi Festival europei e prende parte alle musiche del  film “To Rome with Love” del regista e attore americano Woody Allen e dal 2015 collabora inoltre con il  gruppo C'mon Tigre.
Dal 2018 suona stabilmente in duo con il trombonista Gian luca Petrella con il quale si è esibito in importanti Festival e teatri italiani ed internazionali e di recente hanno inciso un disco prodotto dall’etichetta Tuk Music che verrà pubblicato nell’autunno 2020.
Ha inciso oltre 40 dischi, svolge masterclass di improvvisazione presso i Conservatori Statali italiani ed ha collaborato con la Radio Televisione Italiana.
Si è esibito in: Stati Uniti (New York, Chicago, New Orleans), Giappone, Thailandia, Indonesia, Olanda, Norvegia, Danimarca, Svezia, Russia, Ungheria, Polonia, Romania, Lituania, Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Portogallo, Spagna, Austria, Bulgaria, Grecia, Turchia, Cipro, Serbia, Repubblica Ceca.
È membro del Collettivo Bassesfere, associazione per lo sviluppo e la diffusione della musica improvvisata e di ricerca.

Kalifa Kone

Grande maestro polistrumentista maliano, suona diversi strumenti tradizionali dell'Africa Occidentale  (djembe, doun doun, bara, balafon, tama, calabasse, ngonì, sabar) ed eccelle anche nella batteria. 
Fin da  giovane, la sua vita è incentrata sulla musica: l'ascolto e l'osservazione degli anziani nelle cerimonie lo ha  portato a sviluppare tecniche antiche di esecuzione su uno stile fresco e personale. 
In Mali suona con JLK  Arny le percussioni tradizionali e nel 2000 entra a far parte dell'Orchestra Nazionale del Mali come batterista. C ollabora con Paul Chandler nella Scuola americana di Bamako e lavora presso lo Studio Mali come  batterista e percussionista professionista. Partecipa a diversi tour nell'Africa Occidentale accompagnando  cantanti maliani di fama internazionale come Oumou Sangare, Djeneba Seck, Abdoulaye Diabaté, Modibo  Diabate, Nabitou Diakité, Yorro Diallo.  Ha registrato con Mah Bara Soumano come djembefola e con Modibo  Diabaté come batterista e percussionista. Partecipa all'Orchestra "Koutiala Orchestra" di Abdoulaye Diabaté  per la registrazione del programma televisivo "Le Grand Sumu" che raccoglie tutti i migliori artisti provenienti  dal Mali, lavorando a fianco del suo maestro Sidiki Camara, polistrumentista maliano. 
In Europa si stabilisce a  Bruxelles dove suona, come batterista, nel gruppo di musica tuareg Kel Assouf e, come percussionista, nel progetto  con strumenti di riciclo Patafrica. 
Nel 2013 si stabilisce in Italia dove forma il suo gruppo Kalifa Kone  Ensemble con musicisti autoctoni e la voce di Mamani Keita. 
Collabora come batterista e percussionista con  Baba Sissoko, per anni insegna e suona le percussioni all'interno del Festival Internazionale della Danza e  della Musica Africana MAMAFRICA. 
A Bruxelles nel 2015 riceve un riconoscimento internazionale come  rappresentante in Europa della Musica e della cultura maliana.


L'ingresso alla serata è a offerta libera.
La prenotazione è obbligatoria sul sito www.attornoalmuseo.it o telefonando nei due giorni precedenti lo spettacolo, dalle ore 15.00 alle 18.00, e il giorno dello spettacolo, dalle ore 18.00 alle 20.00, al numero telefonico 348 4021862.

In occasione dell'evento, il Museo per la Memoria di Ustica, che conserva i resti recuperati del velivolo DC9 e l'installazione permanente A proposito di Ustica concepita dall'artista Christian Boltanski in ricordo delle 81 vittime, osserva un'apertura straordinaria dalle ore 20.00 alle 23.00, con una visita guidata gratuita alle ore 20.00 a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
La prenotazione è obbligatoria: tel. 051 6496611 oppure e-mail mamboedu@comune.bologna.it
Numero max partecipanti: 7 persone.


La rassegna “Attorno al Museo” è promossa dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica con Regione Emilia-Romagna, Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria di Ustica | Comune di Bologna-Quartiere Navile e fa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica. 

Main media partner RAI, media partner RAI Radio 3, main sponsor Gruppo Unipol.
Si ringrazia T-per, Legacoop Bologna, Gruppo Hera, Coop Alleanza 3.0.
I progetti sono realizzati in collaborazione con Cronopios, Officina Immagine, Bologna Jazz Festival.

Il programma completo degli appuntamenti di "Attorno al Museo" è disponibile sul sito www.attornoalmuseo.it.

giovedì 9 luglio 2020

"STASERA PARLO IO ALL'ARCHIGINNASIO" - BOLOGNA ESTATE 2020, DALL'11 AL 30 LUGLIO


Prende il via sabato 11 luglio, nell'ambito di Bologna Estate 2020 "Stasera parlo io all'Archiginnasio",  la rassegna letteraria organizzata da librerie.coop in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e Bper Banca, che da 8 anni anima il meraviglioso cortile della storica biblioteca cittadina e che quest'anno presenta un programma di 13 appuntamenti ad ingresso gratuito, tutti alle ore 21
Dopo i mesi difficili del lockdown, gli scrittori tornano a parlare dei loro nuovi libri e a incontrare i lettori dal vivo, tra dialoghi letterari, letture e dibattiti sui temi centrali del nostro tempo, all'aperto e nel rispetto di tutte le norme per il contenimento del contagio da coronavirus.
Riaprire i cortili della città è molto importante e ringrazio Romano Montroni e la biblioteca dell'Archiginnasio per avere permesso la realizzazione di questa rassegna - afferma l'assessore alla cultura Matteo Lepore - Per noi la promozione della lettura è molto importante e, attraverso il Patto per la Lettura abbiamo investito in questa risorsa straordinaria e i numeri ci hanno dato ragione sia durante il lockdown, quando abbiamo registrato un grande aumento dei prestiti digitali che ora, con la riapertura delle biblioteche."
Gli incontri della rassegna "Stasera parlo io all'Archiginnasio" sono ad ingresso gratuito e  saranno accessibili al pubblico nel rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dalle norme per il contenimento del contagio da coronavirus. Il pubblico dovrà essere munito di mascherina, indossandola dall’ingresso fino al raggiungimento del posto a sedere (per i bambini valgono le norme generali) e comunque ogni qualvolta ci si allontani dallo stesso, incluso il momento del deflusso.
Al fine di garantire il necessario distanziamento interpersonale, il Cortile dell’Archiginnasio risulta a capienza ridotta. Si possono prenotare massimo 150 posti, recandosi nei giorni precedenti alla libreria Coop Zanichelli (piazza Galvani, 1/h). I tagliandini per l’ingresso saranno distribuiti in libreria a partire dal 9 luglio settimana per settimana. Compatibilmente alla disponibilità dei posti è possibile ritirare il tagliando d'ingresso anche la sera stessa dell’incontro
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e restare in piedi.
Per evitare assembramenti si consiglia di entrare 15 minuti prima.
In caso di maltempo gli incontri saranno annullati.

Il programma

Sabato 11 luglio, ore 21

Reading di Laura Morante, che interpreterà un’antologia di racconti tratta dal suo libro Brividi immorali (La Nave di Teseo, 2018). Interventi musicali a cura di Cristiana Passerini, arpa.
Saluto dell’Assessore alla Cultura, Matteo Lepore
In collaborazione con Musica Insieme.
Musica Insieme e Librerie COOP portano sul palco del Cortile dell’Archiginnasio una delle più celebri e brillanti attrici italiane, Laura Morante, diretta fra gli altri da Bertolucci, Amelio, Salvatores, Avati e premiata con il David di Donatello per La stanza del figlio di Nanni Moretti e con il Nastro d’argento per L’amore è eterno finché dura di Carlo Verdone. Laura Morante sarà ospite di Stasera parlo io nella doppia veste di autrice e lettrice: interpreterà infatti un’antologia di racconti tratta dal suo libro Brividi immorali (La Nave di Teseo, 2018), dove la parola si fa letteralmente musica nel ritmo vivace e incisivo delle storie narrate, che raccontano la quotidianità con sguardo ironico e scanzonato. Al fianco di Laura Morante, l’arpista Cristiana Passerini, solista ospite di compagini come l’Orchestra della Toscana, Toscanini e RTSI di Lugano sotto la guida di Muti, Inbal, Nagano, Metha, Maazel. Cristiana Passerini interpreterà alcuni brani dalle Suites francesi di Johann Sebastian Bach (da lei incise nel 2020 in un apprezzatissimo cd per Bottega Discantica), che alternano momenti vivaci e danzanti ad oasi di pace meditativa, intrecciandosi in un dialogo ideale alla narrativa di Laura Morante, per culminare nella vivacità della Giga finale bachiana e del racconto che dà il titolo al libro, con il quale si concluderà il reading.

Lunedì 13 luglio, ore 21

Carlo Lucarelli, L' inverno più nero. Un'indagine del commissario De Luca (Einaudi). Con Giampiero Rigosi, scrittore e sceneggiatore.
1944, Bologna sta vivendo il suo «inverno piú nero». La città è occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai bombardamenti. Ai continui episodi di guerriglia partigiana le Brigate Nere rispondono con tale ferocia da mettere in difficoltà lo stesso comando germanico. Anche per De Luca, ormai inquadrato nella polizia politica di Salò, quei mesi maledetti sono un progressivo sprofondare all’inferno. Poi succede una cosa. Nella Sperrzone, il centro di Bologna sorvegliato dai soldati della Feldgendarmerie, pieno di sfollati, con i portici che risuonano dei versi degli animali ammassati dalle campagne, vengono ritrovati tre cadaveri. Tre omicidi su cui il commissario è costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con interessi contrastanti. Convinti che solo lui possa aiutarli.
«Alle 17:10, al primo calare del sole, il coprifuoco avrebbe trasformato il suk dentro le mura di Bologna in una città fantasma, accecata dall’oscuramento e muta, a parte gli scarponi delle pattuglie o quelli dei partigiani. Ma fino a quel momento, quella casbah fradicia e sporca, che scoppiava di voci rombando sorda come un treno in una galleria, brulicava di gente che cercava qualcosa, la neve, il burro, una sigaretta, un attimo in piú per superare quello che per tutti, dall’inizio della guerra, forse da sempre, era l’inverno piú ruvido e freddo. L’inverno piú nero».

Martedì 14 luglio, ore 21

Giovanni De Plato, Il mistero di Evita. Una storia d'amore e di potere (Chiarelettere). Con Teresa Accietto, docente argentina, Aldo Balzanelli, giornalista e Pier Ferdinando Casini, senatore della Repubblica Italiana.
Buenos Aires, 1° maggio 1952. Dal balcone della Casa Rosada, Evita saluta il popolo adorante incitandolo a proseguire nel cammino che sta facendo grande l’Argentina, non prima di averlo messo in guardia da un pericolo: «Il nemico ci spia e ci ascolta... I traditori della patria sono mescolati a noi». Il presidente Perón la trascina dentro quasi di peso. Teme l’esaltazione di quella ragazzina della pampa che in meno di un decennio è diventata first lady. È atterrito all’idea che il carisma e l’afflato indipendentista della sua amata consorte indispettiscano i poteri forti interni e stranieri che finora lo hanno supportato nell’ascesa. Meno di tre mesi più tardi, Evita muore dopo una misteriosa lobotomia. Affidata a un chirurgo americano, anziché al medico di fiducia che da tempo le sta curando il cancro. De Plato consegna alle voci alternate di Evita, di Perón e del giovane sindacalista Carlos Maiorino il racconto di una parabola gloriosa e di un destino tragico. Un mito che continuamente si rinnova nell’immaginario popolare attraverso film, canzoni, libri.

Mercoledì 15 luglio, ore 21

Ivano Dionigi, PAROLE CHE ALLUNGANO LA VITA. Pensieri per il nostro tempo (Cortina). Con Matteo Maria Zuppi, Cardinale e Arcivescovo di Bologna, e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.
Piccoli pensieri sulla nostra identità e sul nostro futuro, formulati da altri viaggiatori prima di noi, da altri compagni di viaggio. Alla ricerca di una risposta alla domanda di Agostino: “Tu chi sei?” (Tu quis es?). La domanda di ognuno di noi. In questi tempi di incertezza e solitudine, ci sentiamo smarriti e cerchiamo di capire quel che sta accadendo intorno a noi. Cos’hanno da dirci Virgilio e Lucrezio, Seneca e Agostino, che affrontano questioni e interrogativi dibattuti già duemila anni fa ad Atene e Roma? Ci sono voci che, resistendo al tempo, aiutano ad alimentare una nuova speranza nonostante la crisi. Questo libro compie un viaggio, in più tappe e con brevi percorsi, tra passato e presente, tra antichi e moderni. Il punto di partenza è occasionale: una parola tradita, che reclama la restituzione del proprio volto, un episodio di cronaca, un dibattito su politica, scuola, lavoro, una riflessione su tragedie improvvise che possono colpire l’umanità.

Giovedì 16 luglio, ore 21
Gad Lerner, NOI, PARTIGIANI (Feltrinelli). Con Ettore Tazzioli, Direttore di Trc Tv.
Con la Resistenza è cominciata una nuova epoca, la nostra. Il tempo tragico ed eroico che ha messo fine allo Stato fascista ha per protagonisti donne e uomini capaci della decisione estrema di conquistare anche con le armi una libertà per molti sconosciuta. Ma la memoria svanisce e gli errori della storia possono ripetersi. Insieme all'Anpi, Gad Lerner e Laura Gnocchi hanno costruito un romanzo collettivo, frutto della raccolta senza precedenti di oltre quattrocento interviste filmate. Un'impresa che non è ancora finita, una corsa contro il tempo per dare voce a coloro che, nei venti mesi che separarono l'8 settembre 1943 dalla Liberazione, erano giovanissimi, adolescenti o addirittura bambini. È un tentativo di esplorare il mondo della loro scelta. Cosa passava per la loro testa? Come si sono formati i codici di comportamento, le idee, la visione del mondo, il loro "antifascismo esistenziale"? Molti vengono da famiglie in cui l'opposizione al regime risale agli anni venti. Altri, all'improvviso, l'8 settembre si trovarono a vivere le "svestizioni" frettolose e poi la disobbedienza all'arruolamento nelle file repubblichine e alla deportazione nei campi di lavoro in Germania. C'è chi andò in montagna da sedicenne, fuggendo da casa e rinunciando a frequentare l'ultimo anno di scuola, e chi scelse l'attività clandestina all'insaputa dei genitori. Episodi drammatici, amori leggendari e dinamiche familiari si intrecciano in un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere. Come scrivono Gad Lerner e Laura Gnocchi nell'introduzione, "chi liquida l'antifascismo riducendolo a ideologia obsoleta deve fare i conti con l'insegnamento che ci viene da questi uomini e da queste donne ancora presenti fra noi. La scelta da essi compiuta quando erano ragazzi deve rinnovarsi, a partire dal loro esempio, perché il fascismo non abbia un futuro".

Lunedì 20 luglio, ore 21

Grazia Verasani, Come la pioggia sul cellofan (Marsilio). Con Marcello Fois, scrittore.
Giorgia Cantini, investigatrice privata a capo di una piccola agenzia di periferia nella Chinatown di Bologna, è appena stata lasciata da Luca Bruni, dirigente della questura e capo della Omicidi, e sfoga la propria tristezza ubriacandosi nei bar e nei locali della città. È in questa fase non facile della sua vita che incappa in Furio Salvadei, un affascinante cantautore alla soglia dei cinquant’anni che sembra avere tutte le fortune – fama, ricchezza, talento –, ma che al momento è un musicista in piena crisi artistica ed esistenziale. Furio infatti abusa di alcol, è deluso dal mondo discografico, ed è sotto stress a causa di una donna, Adele, una fan insistente che gli dà il tormento seguendolo ovunque e pressandolo con telefonate e messaggi. Furio incarica Giorgia di pedinare la sua persecutrice e di provare a riportarla alla ragione prima che si trasformi in una stalker violenta. Il problema è che Adele dimostrerà di essere un vero e proprio enigma. Sotto le piogge persistenti dell’autunno alle porte, con la mente un po’ annebbiata dai drink delle sue sere solitarie e dalla nostalgia di Bruni, Giorgia si perderà in un’indagine che è un continuo gioco di specchi e sovrapposizioni, e in una vita filtrata da schermi, computer, telefoni, tv, dove i sentimenti diventano mere proiezioni. Quella realtà fittizia che, come un involucro di cellofan, protegge dagli urti è la stessa che separa i personaggi di Grazia Verasani dal contatto nudo con le cose: sembrano tutti alla ricerca di una vertigine che li faccia sentire più vivi, ma che, inevitabilmente, non li dispensa dal rischio di precipitare.

Martedì 21 luglio, ore 21

Marcello Domini, Di guerra e di noi (Marsilio). Con Nicola Zanarini, giornalista Rai 3 Regione Emilia-Romagna.
Di guerra e di noi è la storia di due fratelli e copre l’arco di due guerre mondiali, correndo a perdifi ato dal 1917 al 1945. Comincia nelle campagne intorno a Bologna, e da lì non si sposta. Proprio come L’amica geniale dal Rione, a Napoli. Proprio come Patria di Aramburu dal piccolo paesino alle porte di San Sebastián. Di guerra e di noi è infatti un grande romanzo popolare. Al centro della storia ci sono due fratelli che rimangono orfani (il padre non torna dalla Prima guerra mondiale) e che la madre, ormai sola, è costretta a separare. Il più grande, di nome Ricciotti, andrà a studiare in collegio a Bologna. Il più piccolo, Candido, resterà al mulino. Il collegio di Ricciotti è un collegio di ricchi, e la vita di Candido al mulino è una vita da poveri. Finiti gli anni avventurosi e duri del collegio, Ricciotti sarà segnalato per andare a lavorare nella neonata Casa del fascio, dove incontrerà Leandro Arpinati, che diventerà suo mentore e amico. Candido resterà invece a lavorare nelle campagne frequentando sempre più quegli uomini e quelle donne che, col passare degli anni, andranno a formare le bande partigiane. Ma Ricciotti non è fascista, e Candido non è interessato più di tanto alla politica. Pensano entrambi a mandare avanti il mulino, a proteggere la madre e i lavoratori che vi lavorano, pensano a correre dietro alle ragazze, e soprattutto a comportarsi bene quando molti intorno a loro, a causa della guerra, si comportano male. Come per Oskar Schindler, tuttavia, la grande occasione per trasformare il mulino di famiglia in un progetto onesto ma più ambizioso è proprio la guerra. Marcello Domini segue le vite dei due fratelli lungo ventotto anni, e segue, senza mai perderle di vista, le vite dei personaggi che intorno ai fratelli e al mulino si muovono, e lo fa rovesciando situazioni, svelando fondi segreti (dei muri e dei personaggi), collegando incontro a incontro, fatto a fatto, con una voce profonda, potente e in fondo scanzonata, perché, per la guerra, parte la giovinezza.

Mercoledì 22 luglio, ore 21

Alberto Sebastiani, PADRE NOSTRO (EDB). Intervengono Andrea Battistini, Professore di Letteratura Italiana Unibo e Pierfrancesco Pacoda, critico musicale e saggista.
La preghiera del Padre nostro è stata di recente ripensata e riscritta da due teologi, Vito Mancuso e José Tolentino Mendonça, dal gruppo folk rock dei Gang, dal cantautore Vasco Brondi (meglio noto come Le luci della centrale elettrica), dal gruppo di rock alternativo Il Teatro degli Orrori e dallo scrittore Erri De Luca.
L’analisi delle loro rielaborazioni mostra un comune denominatore: l’intenzione di responsabilizzare l’uomo – nella sua relazione con l’altro, con sé e con il mondo – facendo leva su un testo condiviso. In particolare, la declinazione laica del discorso da parte dei Gang e di De Luca riguarda il rapporto con i migranti, con gli sbarchi e le stragi del Mediterraneo, cioè con un conflitto culturale e politico a tutt’oggi irrisolto. In questi testi, il dialogo tra la letteratura e altri linguaggi esprime quindi una lettura profonda del nostro tempo, offre un orizzonte non banale a cui tendere e dimostra come esso sia cercato da artisti diversi attraverso le parole di una preghiera universale ripensata e riscritta anche in chiave civile. È l’espressione della ricerca di un «noi», di una comunità solidale capace di costruire parole diverse rispetto alla retorica dominante.

Giovedì 23 luglio, ore 21

Paolo Nori, CHE DISPIACERE. Un’indagine su Bernardo Barigazzi (Salani). Con Nicola Borghesi, attore e regista.
Bernardo Barigazzi è uno scrittore che ha cominciato a fare il giornalista ma non l'ha detto a nessuno. Quando non scrive è impegnato a corteggiare Marzia, barista laureata in filosofia, con cui ha una relazione fatta, prevalentemente, di appuntamenti mancati. Con lo pseudonimo di Ivan Piri dirige "Che dispiacere", un giornale sportivo che esce in edicola solo i giorni successivi alle sconfitte della Juventus. Sembrerebbe uno svago innocente, finché Barigazzi non si trova suo malgrado coinvolto in un'indagine di polizia. Manuel Carrettieri, ultrà con la passione per la cocaina, è stato ucciso e più di un indizio collega Barigazzi al delitto. In una Bologna autentica e insieme fiabesca, tra le osterie del centro e i vialoni della periferia, va in scena una commedia degli equivoci popolata di indimenticabili protagonisti, densa di umorismo e umanità. Per la prima volta Paolo Nori si misura con il giallo, passando dal racconto in prima persona a quello in terza, e orchestrando una sinfonia di voci e personaggi.

Lunedì 27 luglio, ore 21

Caterina Mazzucato, IO SONO IL MARE (Il Saggiatore). Con Cristiano Governa, giornalista, scrittore e sceneggiatore.
Il mare è un abisso di tenebra: ad andare troppo in fondo non si torna più. Una ragazza di quindici anni scompare nella notte, vicino alla Scogliera degli Angeli. Non ci sono tracce, non si trova il corpo; solo le scarpe sono rimaste, una sulla pietra, l’altra in acqua, a suggerirne il destino. La notizia travolge il paese, lì vicino: arrivano i telegiornali, poi i sommozzatori. Eppure, nulla. Sparita. Sul caso cala impietoso un velo di indifferenza, a fagocitare ogni ipotesi e ogni pettegolezzo. C’è qualcuno però che non si arrende: un uomo, un appassionato di immersioni subacquee, decide di tornare in acqua per trovare la ragazza. A spingerlo è il desiderio di riscattarsi nei confronti della donna amata che lo ha lasciato e, insieme, di annegare nello sforzo la propria insostenibile sofferenza. Nella solitudine e nel silenzio delle profondità marine, tuttavia, circondato solamente dalla vastità e dalle creature dell’ombra, i ricordi lo travolgeranno e sarà costretto a rivivere tutto: il primo, romantico incontro; la passione, la felicità; l’ultimo dolore condiviso, l’addio straziante.
Io sono il mare è un viaggio romanzesco in un universo rovesciato; un’immersione in un luogo senza tempo, in cui anemoni variopinti e coralli millenari dominano la superficie della Terra e animali estinti sopravvivono attraverso le forme di migliaia di specie differenti. Tra storie dimenticate e rimorsi mai confessati, nella sua ricerca disperata il protagonista dovrà esplorare ogni centimetro del fondale della sua anima fino a capire qual è la differenza tra ciò che sparisce per sempre e ciò che invece sa tornare a galla. Perché il mare è un involucro trasparente: più lo si indossa, più ci si rivela.

Martedì 28 luglio, ore 21

Filippo Venturi, GLI SPAGHETTI ALLA BOLOGNESE NON ESISTONO (Mondadori). Con Giovanni Egidio, Direttore la Repubblica Bologna.
È un venerdì sera come tanti alla Vecchia Bologna: ci sono le coppie che chiacchierano bevendo Lambrusco, c’è la food blogger che mangia con la forchetta in una mano e il telefonino nell’altra e ci sono i soliti turisti che osano chiedere al padrone di casa eresie come gli “spaghetti alla bolognese”. Emilio Zucchini li corregge bonariamente e dirige il traffico tra sala e cucina con piglio esperto e gioviale, quando d’un tratto una ragazza alle prese con un piatto di tagliatelle comincia a gridare e contorcersi in preda a una crisi allergica. A pochi isolati da lì, intanto, Mirko Gandusio detto il Grande Gandhi, abbattuto per aver mandato all’aria in un colpo solo il suo lavoro da buttafuori e la relazione più seria della sua vita – dopo quella con sua madre, s’intende -, si imbatte nel Duomo di Bologna e decide di entrare. Dall’altare uno sguardo misericordioso lo attrae: “è lei, la Diva, l’unica e inimitabile Madonna di San Luca, il simbolo della città”, che come tutte le primavere è stata portata in processione in centro. Sarà un richiamo mistico, sarà che ormai non ha più nulla da perdere, fatto sta che Gandhi si arrampica sull’altare, raggiunge la tavola di legno che ritrae la beata vergine e, anziché inginocchiarsi ad adorarla, la stringe al petto e se la fila nell’oscurità. È l’inizio di un weekend rocambolesco per l’intera città, ma soprattutto per Zucchini, che presto scoprirà che lo strano teatrino andato in scena nel suo ristorante e il rapimento della Madonna di San Luca sono legati a doppio filo, e si ritroverà suo malgrado impantanato in entrambi. Toccherà a lui, con le sue entrature alla Curia e le sue, meno efficaci, conoscenze in questura, dare una mano a districare la matassa e lanciarsi alla ricerca della signora più amata di Bologna.

Mercoledì 29 luglio, ore 21

Presentazione del libro Guglielmo Marconi. Memorie 1895-1899 a cura di Gabriele Falciasecca (Pendragon). Con Mauro Felicori, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna.
Un testo inedito di Guglielmo Marconi: un dattiloscritto in inglese riscoperto di recente, conservato a Oxford nella Bodleian Library, in cui lo scienziato bolognese scrive in prima persona. Si tratta di un documento probabilmente non destinato alla pubblicazione nelle intenzioni del suo autore (sebbene molte sue parti siano state utilizzate per interventi pubblici): in esso Marconi non si limita a ricostruire le sue ricerche di laboratorio, ma esprime anche le sue idee su grandi temi, si lancia in previsioni - per lo più del tutto azzeccate - sul futuro della radio, racconta aneddoti personali, si concede divagazioni e addirittura qualche spiritosaggine. Ed è proprio questa dimensione intima, il fatto che non fosse destinato alla divulgazione, che rende questo testo un reperto eccezionale: il grande scienziato, di solito molto asciutto nei suoi scritti ufficiali - nei quali raramente lasciava trasparire emozioni o idee personali - ci svela qui infatti aspetti poco conosciuti del suo complesso e affascinante mondo interiore.

Giovedì 30 luglio, ore 21

Serata in commemorazione della strage del 2 agosto.
In collaborazione con l’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980.
Roberto Scardova, L’oro di Gelli. La strage del 2 agosto 1980, 40 anni dopo. (Castelvecchi) e Cinzia Venturoli, Storia di una bomba. Bologna 2 agosto 1980: la strage, i processi, la memoria (Castelvecchi). Modera Paolo Bolognesi.
Volume in corso di pubblicazione.

lunedì 6 luglio 2020

rEstate agli Angeli -Rassegna nell’ambito di Bologna Estate 2020

Raccontami di Bologna  
Uno spettacolo di teatro, musica e danza che attraverso l’arte ci farà conoscere un po’
di  storia  di  Bologna.  Ecco:  memoria,  arte  e  cultura,  “cose”  evidentemente  di  nessuna 
importanza  per  coloro  che,  qualunque  ne  sia  la  ragione,  lo  scorso  settembre  hanno 
appiccato il fuoco nel Teatro.  
L’Oratorio  Santa  Croce,  splendida  sede  del  nostro  teatro  è  nato,  insieme  alla  villa 
attigua,  alla  fine  del  1700.  Abbiamo  immaginato  che  il  conte  Rusconi,  il  proprietario, 
ricevesse di volta in volta, tutti i grandi artisti a cui Bologna è stata cara e che hanno 
realmente  abitato  e  lavorato  nella  nostra  città  o  che  semplicemente  l’hanno  visitata  e
ricordata  nelle  loro  opere.  Citiamo  solo  a  titolo  di  esempio  Mozart,  Rossini,  Stendhal, 
Leopardi, Byron, Dickens, Carducci, Pascoli... 
In  un  clima  di  bonarietà  e  allegria  conosceremo  le  storie  vere  del  tempo,    l'arrivo  di
Napoleone  Bonaparte,  sentiremo  le  strabilianti  notizie  degli  esperimenti  di  Giovanni 
Aldini...  Sono  gli  anni  in  cui  nacque  la  Certosa,  la  villa  degli  Aldini  sul  colle 
dell’Osservanza,  l’Arena  del  Sole,  il  Teatro  del  Corso,  il  Giardino  della  Montagnola.  Gli
anni che precedettero l’epoca delle prime insurrezioni carbonare. Tra racconti divertenti 
e spesso mirabolanti, poesie, canzoni e musica dal vivo impareremo a conoscere meglio 
alcune  vicende  spesso  totalmente  ignorate  della  nostra  città.  E  saranno  proprio  il 
Teatro, la Musica e la Danza a farci entrare nella Storia con l’aiuto delle loro suggestioni
e magie. Mantenendo la struttura del precedente spettacolo, ormai diventata un piccolo 
“cult”,   proporremo   anche   nuovi   argomenti,   nuove   storie,   nuovi   personaggi...  
Protagonisti  saranno  Eugenio  Maria  Bortolini,  Claudia  Rota,  Gabriele  Baldoni,  Chiara 
Piscopo,  Alessandro  Dall ’ Olio,  coadiuvati  da  musicisti  come  Marianne  Gubri,  Umberto
Cavalli,  da  elementi  del  Conservatorio  Martini  di  Bologna  e  dalle  ballerine  della 
compagnia “ il  Laboratorio”.  Ospiti  saranno  Giorgio  ComaschiPippo  Santonastaso,  i
Gemelli Ruggeri, Veronica e Malandrino.  
“Raccontami  di  Bologna”,  nelle  sue  varie  versioni,  sarà  rappresentato  ogni 
martedì, mercoledì e venerdì dal 7 di luglio al 28 di agosto.

sabato 4 luglio 2020

40° anniversario della strage di Ustica - Rassegna "Attorno al Museo" ( 7 LUGLIO/10 AGOSTO 2020)


Martedì 7 luglio 2020 h 21.15

Un abito chiaro
Spettacolo
Testo di Massimo Salvianti
con Amanda Sandrelli, voce recitante
e Rita Marcotulli, pianoforte

Una produzione Cronopios in collaborazione con Arca Azzurra Produzioni
per le celebrazioni del 40° annivresario della strage di Ustica


Anche quest'anno, in occasione del 40° anniversario della strage di Ustica, l'Associazione Parenti delle Vittime ha scelto di ricordare le 81 vittime del tragico evento nel segno della memoria e della cultura con la rassegna "Attorno al Museo" che, nel consueto scenario del Parco della Zucca antistante l'ingresso del Museo per la Memoria di Ustica, in via di Saliceto 3/22 a Bologna, proporrà quattro serate di teatro, musica, danza e poesia dal 7 luglio al 10 agosto 2020.
A.SANDRELLI
R.MARCOTULLI
L'apertura, martedì 7 luglio alle ore 21.15, è affidata allo spettacolo Un abito chiaro, nato da un testo originale teatrale di Massimo Salvianti e interpretato da Amanda Sandrelli accompagnata al pianoforte da Rita Marcotulli.
Le immagini degli effetti personali ripescati nel
mar Tirreno, ci interrogano sul senso delle cose materiali e di come questi frammenti facciano emergere sentimenti profondi, affetti e la voglia di combattere ancora, per conoscere chi ha armato la mano di chi ha fatto scempio di tante vite innocenti.  Ustica, Portella della Ginestra, Stazione di Bologna sono solo alcuni esempi di stragi, della storia del nostro paese, in cui omissioni e depistaggi ci hanno vietato di avere tutte le risposte alle nostre domande. Domande che Amanda Sandrelli e Rita Marcotulli portano in scena con la consapevolezza che senza risposte saremo sempre incompleti, vulnerabili, esposti e incapaci di difenderci.

Note dell’autore
M.SALVIANTI
Un abito chiaro è uno sfogo, un accavallarsi di pensieri, domande tante e risposte pochissime, in prosa e in musica, in immagini, in secondi sospesi, in battere e in levare. Partire dalle cose più piccole, più private, più banali-normali-comuni per dire di quest’incredibile tragedia senza farsi soffocare dalla commozione e dalla retorica e dal senso di inutilità, di sconfitta che dopo quarant’anni pesa su tutti noi, sulla nostra comunità di uomini e donne, di ragazze e ragazzi, di vite che misurano la propria precarietà sulla difficoltà, anzi sull’impossibilità di sapere, di districarsi in un ammasso contorto di misteri ed evidenze, di depistaggi e ovvietà. Pochissime risposte. Parole che si aggiungono a un libro che ha ormai troppe pagine e pesa come un macigno, che si interrogano proprio sulla loro scarsa utilità, ma che percorrono anche le strade virtuose che donne caparbie e uomini instancabili hanno tracciato per non perdere la speranza della giustizia e del diritto. Esempi e precetti, i punti fermi, i paletti del nostro vivere civile, e il confronto con i più giovani, con le ragazze, con i bambini, figlie e figli che domandano, anche loro e a cui va data almeno la certezza che non ci siamo arresi e che abbiamo bisogno della loro forza, della loro scapestratezza, del loro coraggio. (Massimo Salvianti)                

L'ingresso alla serata è a offerta libera.
La prenotazione è obbligatoria sul sito www.attornoalmuseo.it o telefonando nei due giorni precedenti lo spettacolo, dalle ore 15.00 alle 18.00, e il giorno dello spettacolo, dalle ore 18.00 alle 20.00, al numero telefonico 348 4021862.
In occasione dell'evento, il Museo per la Memoria di Ustica, che conserva i resti
recuperati del velivolo DC9 e l'installazione permanente A proposito di Ustica concepita dall'artista Christian Boltanski in ricordo delle 81 vittime, osserva un'apertura straordinaria dalle ore 20.00 alle 23.00, con una visita guidata gratuita alle ore 20.00 a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
La prenotazione è obbligatoria: tel. 051 6496611 oppure e-mail mamboedu@comune.bologna.it
Numero max partecipanti: 7 persone.


La rassegna “Attorno al Museo” è promossa dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica con Regione Emilia-Romagna, Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria di Ustica | Comune di Bologna-Quartiere Navile e fa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.

Main media partner RAI, media partner RAI Radio 3, main sponsor Gruppo Unipol.
Si ringrazia T-per, Legacoop Bologna, Gruppo Hera, Coop Alleanza 3.0.
I progetti sono realizzati in collaborazione con Cronopios, Officina Immagine, Bologna Jazz Festival.

Il programma completo degli appuntamenti di "Attorno al Museo" è disponibile sul sito www.attornoalmuseo.it.

rEstate agli Angeli - Rassegna nell’ambito di Bologna Estate 2020

3 luglio SE È VERO VAI A SAN LUCA A PIEDI.
Rinviato a Domenica 5 luglio
(Tutto è nato a Bologna...)
Di e con Eugenio Bortolini e Gabriele Baldoni.
Uno spettacolo strampalato che, tra verità assurde e balle certificate ribalta, tutte le credenze (e anche altri mobili) legate a personaggi famosi e miti del passato. Il professor Rambaldo Leporello e il suo fedele Assistente Faldoni prendono per mano lo spettatore (speriamo più di uno...) e lo conducono in una girandola di nuove rivelazioni. In una rivoluzionaria, innovativa e divertentissima lezione/spettacolo scopriremo impensabili origini petroniane. Sapevate che Batman ha abitato in Via dei Ranocchi al 3?
4 luglio FATTI ASSURDI AVVENGONO IN QUESTO MONDO
Tratto da “I racconti di Pietroburgo” di Nicolaj Vasil’evic Gogol
con Alessia De Pasquale e Filippo Marchi. Musica live di Riccardo Gallerani.
Atmosfere, personaggi e tematiche care a Gogol (1809-1852), con particolare attenzione ai racconti “La Prospettiva”, “Il naso” e “Il cappotto”. Pietra miliare dell’opera del “padre della letteratura russa”, i “Racconti di Pietroburgo” chiudono il filone classicheggiante e poetico, dando il via alla stagione del “realismo letterario”. “Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’”, scriveva Feodor Dostoevskij riferendosi all’omonimo racconto...
9 luglio ANKAA
Marianne Gubri, Celtic and Modern Harps.

La prima musica ispiratrice è quella che nasce nella natura: tra le onde del mare, tra lo sgorgare di una fonte primaverile e nel cinguettio di un sottobosco... Dal silenzio emergono le prime note di un’arpa celtica che evoca scenari medievali, dove un sentiero si inoltra nella nebbia per giungere alle proprie radici. Il passo accelera sotto il ritmo di una danza improvvisata e trascina con sé l’ascoltatore alla ricerca di uno stato più dinamico. Gli arpeggi impressionisti e i ritmi contemporanei enfatizzano l’intensità e la profondità dell’arpa moderna, invitando ad un sogno tra bellezza e poesia. 12 brani composti su ogni nota musicale, per entrare in risonanza più intima e meditativa con ogni essere. Quattro momenti che evocano le stagioni e gli elementi, per alternare le energie della giornata, per innalzare la concentrazione, la creatività, la sensibilità e la calma.
 11 luglio GENITORI PERFETTI

con Ettore Nicoletti e Mara Di Maio. Regia di Paul Miller
Liberamente tratto da “Home Free!” di Lanford Wilson
Qual è il prezzo da pagare per mantenere le illusioni e vivere in un mondo immaginario? Quali sono le conseguenze di una educazione sbagliata?
Le regole del mondo di Giovanna e Lorenzo, fratelli, amanti, figli e genitori sono tutte sottosopra; il loro rapporto è costruito su giochi infantili, illusioni e amore morboso. La loro vita sostenuta dallo scandire di rituali e dalla compagnia di due amici immaginari. Una storia in grado di immergere gli spettatori negli abissi profondi dei rapporti umani, in grado di delineare con ironia e intensità le fatali conseguenze di due futuri genitori tutt'altro che perfetti. Il progetto Genitori Perfetti nasce dall'incontro fra gli attori italiani, Mara Di Maio, Ettore Nicoletti e il regista e attore inglese Henry Paul Miller. Culture e Nazioni diverse trovano casa sotto un linguaggio comune affrontando temi universali con la voglia di spingere il teatro verso riflessioni di valenza sociale, umana ed educativa.
16 luglio AGHI, SATANASSI E GALLINE

Straordinario concerto della Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore Roberto Cascio - arciliuto e concertazione, Antonio Lorenzoni – flauti, Daniele Salvatore – flauti, Marco Muzzati - percussioni
La Cappella Musicale è una realtà ben nota che, con il suo lavoro di ricerca e di restauro, intende dare il suo contributo alla riscoperta del patrimonio storico musicale italiano con approfonditi studi e ricerche sui grandi autori già conosciuti, ma anche con la valorizzazione dei cosiddetti “autori minori” che sarebbe invece certamente meglio fare confluire nella più accogliente definizione di “non noti”.
18 luglio INSOLITO TRIO, MUSICHE DI TRAVERSO

Claudia Testa, violoncello, Gianluca Caselli, armonica cromatica e accordi, Gianandrea Pasquinelli, armonica diatonica, cromatica e accordi, Pierluigi Caputo, Framedrums e percussioni.
Musiche di Traverso, un viaggio musicale dalla Musica Mediterranea al Sud America attraverso una linea parallela e spezzettata che tocca luoghi e musiche apparentemente diverse ma legate da un unico fil rouge ....il Ballo.
23 luglio BOLOGNA RIDE... PER SEMPRE!

Con Eraldo Turra e Stefano Bertonazzi alle tastiere
Le belle cose non stancano mai! Un altro straordinario capitolo di ricordi noti e inediti della comicità di una Bologna colta e gaudente, della quale forse si sono perdute le tracce... Aneddoti, canzoni, emozioni e vere “chicche” di una stagione irripetibile che ha fatto ridere a crepapelle un’intera città. Storie di comici diventati famosi e di personaggi esistiti “sul serio” anche se sembrano usciti dalla penna e dalle illustrazioni di un umorista pazzo.
 25 luglio ANDARE PER L’ITALIA ARABA

di e con Alessandro Vanoli
Incursioni poetico-musicali di Gabriele Baldoni
La Penisola reca, tracce profonde del suo rapporto col mondo musulmano (tanto arabo quanto turco), tracce perlopiù nascoste: la nostra ricerca comincerà da Palermo, per poi proseguire nelle terre di Campania, Puglia e Sicilia e arrivare sino a Venezia, la porta d'Oriente. Ci imbatteremo in una ricchissima "mescolanza mediterranea" - fatta di uomini, donne, viaggiatori, mercanti, ma anche di oggetti, spezie, cibi, gioielli, tessuti, libri, racconti, lingue, idee - che ha contribuito a forgiare eredità e tradizioni italiane. Un viaggio quasi millenario che non trascura la presenza odierna.
30 luglio FOUR SEASONS TRIO

Sara d'Angelo (voce), Luca Cremonini (chitarre), Pedro Judkowski (contrabbasso)
Lo stile è un po’ retrò, con radici nel jazz, nella bossa nova, nella canzone d’autore italiana. La formula del Four Seasons Trio è capace di unire la qualità artistica con il divertimento di chi ascolta, riuscendo ad incantare anche il pubblico meno incline ai generi di riferimento. Lo spettacolo è incentrato sugli apprezzatissimi brani originali del Four Seasons Trio, intervallati da alcune cover d’autore. Un perfetto equilibrio tra ironia ed eleganza.
1 agosto OVE SI PARLA D’AMORE E MORTE

Gabriele Baldoni, voce, chitarre – Umberto Cavalli, fisarmonica, ghironda, clarino. Danza Daniza Vigarani.
Una raccolta di canzoni e poesie che hanno come tema centrale l’amore e la morte. Cantautori molto famosi e altri, sempre grandi, solo meno noti. Poeti celebrati e conosciuti (male) sui banchi di scuola insieme ad altri forse mai sentiti. Canzoni e poesie che ci risuonano spesso nella mente insieme a musiche e versi sconosciuti. Ecco “Ove si parla d’amore e morte”, uno spettacolo intenso, evocativo, emozionante. Un’atmosfera non greve o inquietante, ma lucida, sdrammatizzante e serena.
6 agosto DUILIO PIZZOCCHI SCIO’!

di e con Duilio Pizzocchi
Come a Zelig e a Colorado Café, l’imbianchino ferrarese Duilio Pizzocchi, ormai di casa al Teatro degli Angeli, propone le piccole e grandi (soprattutto grandi) magagne del suo vivere quotidiano a Mezzacapra, un paese alla foce del Po, che non lo capisce spesso e accanto ad una moglie che non lo capisce mai. Evasione? Rivalsa? Rassegnazione? Forse, ma le cose si complicano visto che allo show parteciperanno anche un hippy obsoleto che vanta di essersi “fatto” da solo e varie altre figure sinistre...
 8 agosto VININPROSA

con Emanuela Rolla
È una degustazione teatrale di vini dove gli spettato risaranno accompagnati dall’interpretazione dell’attrice e regista Emanuela Rolla che insieme a Luca Maschi ha curato il testo e la regia della messa in scena. Il pubblico assaggerà dei vini assistendo a performance dal vivo, diverse per ogni calice servito. Profumi e sfumature delle realtà vinicole verranno esaltate attraverso un’interpretazione elegante, a volte grottesca o ironica, altre volte onirica. Prenderanno dunque vite di donne, contadini, divinità, così come prende corpo il vino stesso. Lo spettacolo teatrale è dunque un percorso multisensoriale, dove al gusto e all’olfatto si associano vista e udito, con la creazione di un vero e proprio viaggio emozionale. L’unione tra uomo e natura si completa grazie all’arte e al gusto.
13 agosto THAT'S AMERICA!
Viaggio letterario nel Nuovo Mondo accompagnato dalle canzoni di Gershwin. Con l'attore Dario Turrini, la cantante newyorkese Kristen Mastronardo accompagnata al piano da Matteo Matteuzzi.
15 agosto SPOMÈTI, IL MIO AMICO DINO SARTI

Produzione Centro Foscherara - Bologna
con Andrea Albertazzi, Cristina Matta, Pierluigi Foschi, Sante Serra, Giancarlo Gregori, Romano Trerè. Regia Romano Trerè.
Un brillante carosello durante il quale porteremo indietro le lancette del tempo e rivivremo aneddoti, canzoni e poesie nel ricordo dell’ultimo chansonnier bolognese e dei suoi indimenticabili successi. Dino Sarti: artista talentuoso che mai dimenticò le proprie origini.
20 agosto LA STIRPE DEI RUGGERI

con i Gemelli Ruggeri (Eraldo Turra e Luciano Manzalini).
Una vera e propria lezione di cabaret, di quello “vero”, fatto di gag esilaranti, di tempi comici perfetti, di continue sorprese. La carriera dei Gemelli Ruggeri si è snodata tra innumerevoli lavori in televisione, teatro e cinema. Grande attesa per questo spettacolo costruito sulla loro tipica comicità surreale. "La Stirpe dei Ruggeri"è un percorso nella follia dei gemelli monocotiledoni, monozigoti, monoovulari, bicellulari (insomma quelli identici), però i più diversi del mondo conosciuto, dove la comicità ha ritmi musicali e la musica ritmi comici. Non è dato sapere se questo mondo sarebbe stato meglio o peggio senza di loro certo però che, senza, sarebbe stato molto meno divertente.
22 agosto MA CHI CE L’HA FATTO FARE?

Con Marco Dondarini e Davide Dalfiume sembrano perdere la bussola tra equivoci e fraintendimenti reciproci, ma poi riescono a impadronirsi del timone e come due capitani di lungo corso fanno navigare il pubblico in un mare di risate. Una comicità che e' il punto d'incontro di percorsi e stili differenti che si intrecciano e si scontrano continuamente dando origine a un'inaspettata alchimia. In questo spettacolo cercheranno di dare una risposta alla domanda: "Chi ce l'ha fatto fare?”
23 agosto ARIANNA PORCELLI SAFONOV
Spettacolo in via di definizione
27 agosto BLEEKER STREET IN CONCERTO

Elio Pugliese, chitarra folk, fisarmonica e voce - Frida Forlani, voce e percussioni - Chiara Trapanese, voce - Daniele Gozzi, contrabbasso.
I Bleeker Street ripercorrono alcune tappe del folk inglese e americano degli anni Cinquanta e Sessanta nelle sue intersezioni con il rhythm & blues, il gospel e il rock ‘n’ roll delle origini. Le tre voci dei cantanti si intrecciano in elaborati giochi che si rifanno al versante del folk anglosassone come a quello della musica afroamericana.
29 agosto – RITUALI DI FAMIGLIA - THÉ CON DELITTO
Con Laura Girotti, Clelia Martellini, Alessandro Roda, Roberta Martelli. Carla Chiappino. Luci e audio: Valeria Gallio. Regia e testi di Laura Girotti. In casa Malvezzi, ogni domenica è una giornata da passare in spensieratezza coi proprio cari, compiendo quei piccoli rituali di famiglia tanto importanti per la signora Teresa Malvezzi. Ma cosa accadrebbe se un imprevisto spezzasse questa consuetudine? Siete tutti invitati a partecipare, a sorseggiare una tazza di thè, ma state pronti, poiché l’imprevisto è dietro l’angolo! Non è tutto oro ciò che luccica... Chi, tra gli spettatori, riuscirà a sciogliere l’enigma?
http://www.teatrodegliangeli.it/