giovedì 7 marzo 2019

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Gli appuntamenti dall'8 al 14 marzo
Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. 
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali "strumenti" di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell'attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell'arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili. 
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 8 a giovedì 14 marzo. 


IN EVIDENZA 

Domenica 10 marzo 

ore 15.30 e replica ore 17: Museo Medievale - via Manzoni 4 
"Insolita visita al Museo Medievale" 
Con Paolo Maria Veronica e Roberto Malandrino, con la complicità di Eugenio Maria Bortolini. 
La poliedrica capacità di trasformismo di Malandrino & Veronica approda nelle sale del Museo Civico Medievale, le cui preziose collezioni si prestano ad un potenziale attrattivo enorme. 
L'energia creativa dei tre attori attraverserà alcune delle 22 sale in cui si articola il percorso espositivo, soffermandosi sulla storia scandita dagli oggetti esposti. Ogni sala andrà così a costituire una tappa di questa originale macchina nel tempo, come un piccolo mondo del passato così curioso e affascinante da meritare "irruzioni temporali" in cui una galleria di personaggi disparati prende vita per approfondire fatti e argomenti. 
Ecco, allora, potrà capitare che il celebre generale Luigi Ferdinando Marsili in persona faccia da guida con un interessante studio sulle origini della mafia nel Medioevo. Oppure che il pontefice Bonifacio VIII, la cui maestosa statua in lastre di rame dorate troneggia in posa ieratica nella sala 7, partecipi ad un improbabile talk show, mentre il Giambologna studia un gioco d'ombre per la statua monumentale del Nettuno destinato alla fontana della Piazza, di cui si può ammirare un celebre modello preparatorio in bronzo nella sala 15. 
E ancora frati, glossatori, alunni universitari, cavalieri "inscatolati" nelle loro armature rivivranno nelle sale raccontando a modo loro il proprio tempo con un unica grande avvertenza: tutto quello che diranno è vero. 
Ingresso: € 13,00 / € 5,00 fino a 12 anni / € 6,50 per possessori Card Musei Metropolitani Bologna (consigliato per tutte le età) 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

mercoledì 13 marzo 

ore 11: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
"La Fabbrica del Futuro" 
Inaugurazione del nuovo allestimento dedicato alla "Fabbrica del Futuro". 
Con Industry 4.0 la fabbrica diventerà un nodo di interconnessione tra il mondo materiale e il mondo digitale, tra il mondo interno e il mondo esterno che trasformeranno il modo in cui si lavora. 
Per questo motivo l'Associazione Amici del  Museo del Patrimonio Industriale ha promosso e sostenuto la realizzazione della Fabbrica del Futuro per dare una prospettiva futura all’evoluzione tecnologica che richiederà professioni e competenze diverse. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 


PER I BAMBINI 

sabato 9 marzo 

ore 10 e ore 11: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
In occasione della rassegna The Best of 
"Musicali si cresce: suono, corpo e voce...in relazione!" (I incontro) 
Laboratorio in due incontri per bambini da 0 a 36 mesi e genitori a cura di Margherita Valtorta. 
“Musicali si cresce” nasce con lo scopo di offrire al bambino e ai suoi genitori un’esperienza unica da vivere insieme, attraverso la quale i piccoli possano scoprire le proprie possibilità espressive sonoro-musicali in un ambiente musicale ricco di stimoli e di varietà di suoni, ritmi, voci, giochi e colori, di sviluppare le proprie attitudini musicali e di fare della musica un mezzo per esprimersi e comunicare. 
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica. 
Si consiglia a grandi e piccini di indossare calzini antiscivolo e vestiti comodi. 
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente. 
Ingresso: € 5,00 a partecipante 
Info: www.museibologna.it/musica 

ore 10.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
In occasione della rassegna The Best of 
"La musica dei dove" (I incontro) 
Laboratorio suono-movimento in 3 incontri per bambini da 3 a 5 anni. 
Ideato e condotto da Chiara Castaldini e Marina Maffioli in collaborazione con Associazione Formati sensibili. 
Un laboratorio che riguarda il fare, l’ascoltare, il giocare, il disegnare - bambini e genitori insieme - vivendo a due il piacere di creare attraverso la musica e il movimento. I piccoli partecipanti, insieme agli adulti, vengono condotti a entrare in ascolto della musica e di suoni appartenenti a un luogo (sulla terra, nel cielo, dentro il mare), sollecitati a giocare a contatto con l'altro o con degli oggetti, ad ascoltare al di là delle parole. 
È richiesto abbigliamento e scarpe comode. 
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica. 
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio. 
Ingresso: € 5,00 a partecipante 
Info: www.museibologna.it/musica 

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
"La Fata Elettricità" Laboratorio per ragazzi da 8 a 12 anni. 
Alla fine del XIX secolo si diffuse in Europa e in America il fenomeno della “fisica popolare” col quale si mostravano al grande pubblico le curiosità del mondo scientifico, percepito allora come invisibile e misterioso e che suscitava sorpresa e meraviglia. È proprio in quel contesto che il fenomeno elettrico assunse il curioso nome di Fata elettricità. 
Traendo spunto da questa storica tradizione divulgativa, il Museo ha pensato di ripercorrere con piccole verifiche e giochi (come “la danza dei forzati”, “il pendolino elettrico” e “la pila con le mani”)  le tappe più significative delle scoperte legate all'elettricità: dagli esperimenti di Talete di Mileto sull’elettricità statica, fino alla costruzione delle prime macchine elettrostatiche in grado di produrre scintille, all’invenzione della pila di Volta nel 1799 e agli esperimenti di Faraday sull’induzione elettromagnetica. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 8 marzo). 
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto) 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 

ore 16: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 
"Il sabato dei nidi. Over the rainbow" Laboratorio per bambini da 2 a 3 anni con un accompagnatore adulto. 
La leggenda narra che alla base dell'arcobaleno si possa trovare una pentola piena di monete d'oro. L'opera di Paola Pivi "I am a rainbow too" diventerà il pretesto per scoprire le mirabolanti imprese che coraggiosi avventurieri hanno dovuto affrontare per recuperare il tesoro dell’arcobaleno. In laboratorio, le loro storie animeranno con disegno, segno e materia, le pagine di un piccolo libro dedicato ai colori. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it. 
Ingresso: € 5,00 a partecipante (gratuito per un accompagnatore adulto) 
Info: www.mambo-bologna.org 

Domenica 10 marzo 

ore 15.30 e 16.30: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 
"Il costume di Arlecchino" Visita animata con Angela Lezzi, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza. 
Alle ore 15.30 per bambini da 4 a 6 anni; alle ore 16.30 per bambini da 7 a 9 anni. 
Prenotazione obbligatoria, entro le ore 12 del venerdì precedente allo tel. 051 2193933 (lunedì ore 9-13, martedì e giovedì ore 12-16) oppure musarteanticascuole@comune.bologna.it
Ingresso: € 5,00 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 16: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 
Nell'ambito del ciclo Al museo per gioco 
"Nei panni di un antico etrusco" 
Laboratorio per bambini da 8 a 11 anni, a cura degli archeologi della società Aster. 
Visita alla sezione dell'abitato villanoviano per conoscere tutte le attività quotidiane svolte dai nostri antenati nell'età del Ferro: si potranno toccare manufatti e repliche di vasellame, utensili e gioielli dell'epoca e proveremo anche la tessitura al telaio verticale. In laboratorio i ragazzi scopriranno quanta abilità era necessaria per realizzare un piccolo manufatto intrecciando fili di lana che porteremo con noi come ricordo. 
Prenotazione obbligatoria sul sito del museo: www.museibologna.it/archeologico/eventi
Ingresso: € 5,00 a bambino (gratuito per un accompagnatore adulto) fino ad esaurimento posti (max. 20) 
Info: www.museibologna.it/archeologico 


GLI ALTRI APPUNTAMENTI 

venerdì 8 marzo 

ore 17: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 
"William Hogarth. Un ritratto in visita dal Museo di Belle Arti di Gand" 
Presentazione dell’opera a cura di Paolo Cova, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

sabato 9 marzo 

ore 16: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 
Nell'ambito del ciclo Collaborando 
"Le antichità egiziane e mesopotamiche di Mantova: un progetto condiviso" 
Conferenza di Stefano Benetti, Musei Civici di Mantova, Paola Giovetti, Daniela Picchi, Museo Civico Archeologico di Bologna. 
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti 
Info: www.museibologna.it/archeologico 

ore 16.30: Museo Medievale - via Manzoni 4 
"Scritte corsare. Libri d'artista del Musée de l'OHM" 
Visita guidata con Chiara Pergola e Silvia Battistini. 
Si illustreranno i libri d'artista conservati all'interno del Musée de l'OHM, realizzati in specifico per questo museo-opera, situato all’interno di un comò del XIX secolo. 
Il Musée de l'OHM è un'opera ideata da Chiara Pergola nel 2009 ed esposta all'interno del Museo Civico Medievale, con le cui collezioni ha stabilito un dialogo. Nel 2015 l'opera è stata donata dall'artista al MAMbo. 
Per l'occasione verrà riproposta l'azione "Prendi una traccia del tuo passaggio", durante la quale il pubblico potrà interagire con l'opera. 
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 17: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
Nell'ambito della rassegna Wunderkammer. Il museo delle meraviglie 
"I libri di Franchino Gaffurio" 
Per il ciclo "Ri-Creazioni III. Le collezioni museali raccontate", a cura di Associazione Athena Musica - Alma Mater Studiorum Università di Bologna, incontro con Paolo Vittorelli. 
Il Museo della Musica conserva testimoni importantissimi dell’attività teorica del trattatista e compositore (e sacerdote) Franchino Gaffurio (1451-1522): tra gli altri, l’esemplare della Musica practica di Bartolomé Ramos De Pareja del 1482 che il Maestro di cappella di San Petronio Giovanni Spataro prestò a Gaffurio e riebbe pieno di glosse e scritte ai margini (cosa che fu forse all’origine del loro bellicoso rapporto). 
È possibile prenotare i biglietti su www.museibologna.it/musica
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/musica 

Domenica 10 marzo 

ore 10.30: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 
Per il ciclo Il museo che non si vede 
"Il ritratto di una anziana dama del Settecento" 
Visita guidata con Giacomo Alberto Calogero, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza. 
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 15-18: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 
In occasione della mostra No, Oreste, No! Diari da un archivio impossibile 
"Arte e pedagogia: per la formazione di un pensiero critico" 
A cura di Serena Carbone e Annalisa Cattani con Bianco-Valente e Ferdinando Mazzitelli e la collaborazione di giovani artisti e studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna 
Cos'è un pensiero critico e come nasce? Incastrati in un tempo che va troppo in fretta, si rifletterà sulle esperienze di formazione in cui l'artista stesso è docente e discente. Far vedere le cose come se fosse la prima volta, capovolgerne il significato, rinominarle, questo è lo sguardo di un'arte che non è sola apparenza ma scottante apparizione, complice di un momento che devia lo sguardo ordinario spostandolo altrove, ingarbugliando le consuete logiche di interpretazione e aprendo a delle nuove, divergenti. La formazione di un pensiero critico mette in campo la formazione di un giudizio di valore, ma quale valore oggi è dell'opera d'arte? 
Ingresso: gratuito 
Info: www.mambo-bologna.org 

ore 15.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 
"Donne famose: la storia al femminile" 
Cornelia De Rossi, Brigida Tanari, Letizia Murat Pepoli, Clotilde Tambroni: sono donne che hanno fatto la storia al fianco dei propri mariti, ispirando ed educando i figli agli alti valori della libertà, animando il panorama culturale della città. Durante questa visita guidata ne riscopriremo le vicende personali e il loro ruolo nella storia felsinea. 
Visita guidata a cura di Associazione Culturale Didasco. 
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera). 
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa). 
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa) 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
"Formazione professionale, lavoro femminile e industria a Bologna: 1946-1970" 
Visita guidata alla mostra. 
Una ricca documentazione fotografica proveniente dagli archivi UDI e Aldini Valeriani sarà il punto di partenza per conoscere e approfondire la storia della formazione tecnica e del lavoro femminile tra il 1948 e il 1968 a Bologna. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 8 marzo). 
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 

ore 16: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 
"Mika Rottenberg" 
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it. 
Ingresso € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostra 
Info: www.mambo-bologna.org 

ore 17: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
Nell'ambito della rassegna Wunderkammer. Il museo delle meraviglie 
"Antonio Salieri. La carriera di un musicista fra storia e leggenda" 
Per il ciclo "I tesori della musica. Incontri, studi e novità discografiche", presentazione del volume di Francesco Passadore con Piero Mioli. 
Nel "mare magnum" di una sterminata bibliografia, il volume si presenta semplicemente come un libro che - col linguaggio della grande comunicazione e al tempo stesso con il rigore scientifico della più seria ricerca musicologica - cerca di fare il punto attuale sulla figura di Antonio Salieri, grande direttore e compositore di corte a Vienna fra Sette e Ottocento, icona riconosciuta ed autorevole della propria epoca, personaggio di enorme caratura culturale ma figura storica indebitamente sottovalutata da molti. 
È possibile prenotare i biglietti su www.museibologna.it/musica
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/musica 

mercoledì 13 marzo 

ore 18.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
Nell'ambito di Bologna Festival 
"Carteggi musicali. Mozart. In viaggio verso Parigi" 
Le Lettere degli anni 1777-1778. 
Commenti ed esecuzioni al pianoforte di Giorgio Pestelli. 
Ingresso: € 5,00 
Info: www.museibologna.it/musica - www.bolognafestival.it 

giovedì 14 marzo 

ore 17: Museo Medievale - via Manzoni 4 
In occasione della mostra I volti del Buddha dal perduto Museo Indiano di Bologna 
"Oltre l'India. Immagini del Buddha in Asia orientale" 
Conferenza di Nicoletta Celli. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 18.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 
Nell'ambito della rassegna Wunderkammer. Il museo delle meraviglie 
"Intorno ai salmi. Viaggio attraverso la storia dei salmi tra cristianesimo ed ebraismo" 
Per il ciclo "Musae migrantes", concerto di Anonima Frottolisti & Enrico Fink: Luca Piccioni, liuto e voce; Massimiliano Dragoni, salterio e percussioni; Simone Marcelli, voce e clavicimbalum; Emiliano Finucci, voce e viella; Enrico Fink, voce. 
L'Occidente europeo, così come tutta l'area del Mediterraneo, deve molto all'incontro e alle divergenze teologiche e culturali del pensiero religioso e laico tracciate dalla storia dei tre monoteismi: Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo. Le differenze tra le tre fedi nascondono spesso da affinità, concetti, storie e immagini comuni, ma soprattutto da una radice antichissima dove arcaicità e contemporaneità si incontrano: il libro dei Salmi risalente al III secolo a.C. - testo contenuto nella Tanakh ebraica, nella Bibbia cristiana e nel Zabur islamico. 
Il concerto è preceduto alle ore 18.15 da un incontro con il Rabbino capo della Comunità ebraica di Bologna, Rav. Alberto Sermoneta in collaborazione con Museo Ebraico di Bologna, per il ciclo "Quarto d'ora (anti) accademico". 
È possibile prenotare i biglietti su www.museibologna.it/musica
Ingresso: € 10,00 / € 8,00 
Info: www.museibologna.it/musica 


MOSTRE 

Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 
"Formazione professionale, lavoro femminile e industria a Bologna: 1946-1970", fino al 2 giugno 2019 
8 marzo-2 giugno 2019 

La mostra, ideata e prodotta da Museo del Patrimonio Industriale e Unione Donne in Italia (sede di Bologna) in collaborazione con Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) - Ufficio per l’Italia e San Marino, costituisce il primo appuntamento di un progetto triennale promosso dal Museo del Patrimonio Industriale e dall'Unione Donne in Italia di Bologna dedicato al tema "Lavoro, formazione e cultura tecnica femminile". 
Le immagini esposte nel percorso espositivo documentano il tema dell’istruzione professionale e del lavoro femminile nei contesti industriali, con un focus sul territorio bolognese. 
Negli anni del miracolo economico (1958-1963) Bologna, e l'Emilia-Romagna nel suo complesso, conobbero un’impetuosa espansione industriale, della quale le donne furono protagoniste, contribuendo in maniera sostanziale allo sviluppo del Made in Italy. All’importante crescita quantitativa dell’occupazione femminile industriale, non corrispose tuttavia una qualificazione del lavoro delle donne. 
L’istruzione professionale divenne così un tema di discussione e azione politica per le associazioni femminili, impegnate a promuovere l’ingresso delle donne in istituti tecnico-industriali, come l’Aldini Valeriani, per offrire nuove opportunità di lavoro qualificato e una formazione non orientata solo ai lavori tradizionalmente identificati come femminili. 
Le fotografie in mostra abbracciano l'arco cronologico compreso tra la seconda metà degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta del Novecento e provengono dagli Archivi fotografici dell’UDI di Bologna, del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna (Fondi Aldini Valeriani e Fototecnica Bolognese) e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (Fondo dello Studio fotografico Villani). 
Nella parte iniziale spiccano due nuclei principali: le immagini relative ai corsi di cucito e sartoria, in particolare per ragazze disoccupate, e quelle dell’Istituto Tecnico Industriale Femminile, una nuova scuola afferente all’Aldini Valeriani. Nella seconda parte, dedicata al lavoro in fabbrica, si distinguono alcune serie relative ad ambienti e reparti di aziende storiche bolognesi, come Farmac-Zabban, Weber, Ducati Elettronica e Arco. 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 


Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 
"William Hogarth. Un ritratto in visita dal Museo di Belle Arti di Gand", fino al 28 aprile 2019 

Un celebre protagonista della pittura europea del Settecento arriva per la prima volta a Bologna: si tratta del pittore e incisore inglese William Hogarth, di cui il Museo Davia Bargellini espone il dipinto "Ritratto di Signora in abito bianco e orecchini di perle", proveniente dal Museo di Belle Arti di Gand, in Belgio. 
L'eccezionale opportunità espositiva si inserisce nell'ambito della rassegna "Ospiti inattesi" promossa fin dal 1996 dai Musei Civici d'Arte Antica come attività di valorizzazione del patrimonio e sviluppo delle relazioni scientifiche con istituzioni museali italiane e internazionali, attraverso lo scambio di opere attivato in occasione di prestiti per esposizioni temporanee. 
Conosciuto e ammirato per la sua pittura dal realismo narrativo, sottilmente descrittivo e tagliente, dai contenuti moralizzanti e satirici, William Hogarth (1697-1764) assurse al rango di pittore della Corte inglese solo negli ultimi anni della sua vita. Tradotti a stampa in copiose tirature, i suoi dipinti criticano eventi politici, descrivono e denunciano abitudini sociali e vizi della società inglese del tempo. Sino a circa la metà del XIX secolo, una sorta di Hogarthomania contrassegnò il grande successo riscosso dall’opera del pittore, per molti versi rivoluzionaria. Rinomato ritrattista, Hogarth si dedicò inizialmente a un pubblico prevalentemente aristocratico, ma dal 1740 circa iniziò ad estendere il suo interesse verso una clientela appartenente all’emergente ricca borghesia commerciale, per la quale forgiò un nuovo lessico della ritrattistica inglese dell’epoca.   
Realizzato intorno al 1740, il "Ritratto di Signora in abito bianco e orecchini di perle" che il Museo Davia Bargellini espone in collaborazione con il Museo di Belle Arti di Gand, appartiene agli anni in cui Hogarth, dedicandosi al genere pittorico fra i più apprezzati dalla committenza inglese (la ritrattistica), sperimenta soluzioni innovative nell’intento di incontrare il favore dei suoi clienti, per lo più personaggi provenienti dalla classe borghese dei mercanti, dei professionisti, degli ecclesiastici. Un'etica nuova, fondata sui valori dell’onestà, della rettitudine, dell’operosità, deve rendersi esplicita attraverso la naturalezza delle espressioni, la schiettezza dell’adesione alla realtà, l’assenza di affettazioni retoriche, per raccontare l’ascesa e il successo di una borghesia ormai affermata sul fronte economico, ma ricca soprattutto di sentimenti e di moderna sensibilità umanitaria. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


Nell'ambito di ART CITY Segnala 

“Giovanni Blanco - Domenico Grenci. La Fucina e lo Splendore”, fino al 10 marzo 2019 
Giovanni Blanco e Domenico Grenci affermano che la funzione del museo è quella di interpolare il tempo, essere in grado di trasformarlo e di metterlo in relazione con gli altri tempi. 
Il Museo Davia Bargellini mette in mostra diversi oggetti creando una storia unica. 
La volontà di rappresentazione che i due artisti perseguono nelle sale è quella di tracciare segni, suggerire percorsi. Nel lirismo degli oggetti non si celebra solo l'estetizzazione delle cose, il loro oblio, ma un’energia sorgiva. I due artisti vanno in cerca di altre prospettive per osservare questo patrimonio visivo. 
Il risultato è una galleria fotografica, installativa e pittorica che rivela elementi, ne amplifica i bagliori e li rende indipendenti. L'intento è quello di cercare riferimenti all'interno delle immagini, creando uno spettacolo nello spettacolo. Vi è una complicità, suggerita implicitamente dal museo stesso, ovvero la capacità di diventare collezionisti visivi ed autori di collegamenti, di forzature stridenti e mai scontate. 
La mostra è a cura di Massimo Pulini, in collaborazione con Nuova Galleria Morone. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 

"No, Oreste, No! Diari da un archivio impossibile" 8 marzo-5 maggio 2019 
Nello spazio espositivo della Project Room il MAMbo presenta "No, Oreste, No! Diari da un archivio impossibile", progetto espositivo a cura di Serena Carbone incentrato sull'esperienza artistico-relazionale di Progetto Oreste, nata nel 1997 e conclusasi nel 2001, con particolare attenzione alle vicende bolognesi. 
Oreste non era un collettivo, non era un sindacato ma, come spesso hanno ribadito i suoi ideatori, era "un insieme variabile di persone", di artisti che si sono scelti e trovati per un determinato tempo per condividere una certa maniera di vedere il mondo. 
Oreste ha agito da precursore, ha sperimentato e anticipato un modus operandi indipendente, alternativo a quello istituzionale, totalmente orizzontale e non gerarchico, ponendo l’accento sul processo e anticipando tendenze oggi date per scontate come la ricerca in spazi non profit e le residenze d'artista. 
Alla base del progetto vi erano le relazioni, il dialogo e le interconnessioni nella cornice di un "spazio" libero in cui stimolare l’incontro, la discussione, l’aggregazione, l’esplorazione di nuovi territori sentendosi parte di una comunità multiforme accomunata dal linguaggio condiviso dell'arte. 
In mostra vengono esposti testi, fotografie, libri, cataloghi, riviste, flyers, locandine, lettere, e-mail, per ricostruire il grande network che l’invisibile Oreste, in pochi anni, ha intrecciato con il mondo dell’arte. Particolare attenzione viene riservata ai momenti e alle relazioni bolognesi, come il convegno tenutosi al Link dal 31 ottobre al 2 novembre 1997, organizzato da Salvatore Falci, Eva Marisaldi, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, Anteo Radovan, Cesare Viel e Luca Vitone. Bologna non fu una città scelta a caso, molti degli artisti che gravitavano intorno al progetto avevano frequentato l'Accademia di Belle Arti in città e qui continuavano a risiedere. Era il contesto ideale, in cui fin dagli anni Settanta la Galleria d’Arte Moderna aveva portato avanti le pratiche più innovative del contemporaneo e la vita culturale e artistica era animata dall'Accademia, dal DAMS, da importanti gallerie storiche e da spazi indipendenti autogestiti. 
Nell’ambito dell’esposizione sono visibili anche diversi video di documentazione sulle residenze e la partecipazione alla Biennale e due installazioni. 
Info: www.mambo-bologna.org 


"Mika Rottenberg", fino al 19 maggio 2019 
Il MAMbo è lieto di presentare la prima personale in un’istituzione italiana di Mika Rottenberg, a cura di Lorenzo Balbi. 
L'artista di origine argentina, cresciuta in Israele e oggi di base a New York, tra le principali protagoniste della scena contemporanea mondiale, si appropria degli imponenti volumi della Sala delle Ciminiere e del foyer del museo per animare undici delle sue più recenti produzioni - oggetti scultorei e installazioni video - celebri per il loro registro narrativo sarcastico e bizzarro. 
Rottenberg utilizza i diversi linguaggi del film, dell'installazione architettonica e della scultura per esplorare le idee di classe, lavoro, genere e valore attraverso immaginifici dispositivi visivi che illuminano le connessioni e i processi nascosti dietro economie globali apparentemente non correlate fra loro. 
Intrecciando elementi di finzione con dati documentali, in racconti in cui geografie e narrative collassano in non-sense surreali, l’artista crea complesse allegorie sul sistema capitalistico che regola le condizioni umane e i processi di produzione massiva delle merci. 
La sua ricerca mette in evidenza temi come le disuguaglianze causate dall’attuale modello economico dominante e la fragilità del corpo umano, utilizzando la lente dell'umorismo, dell'assurdo e della confusione.
Con un approccio fondamentalmente scultoreo, l'artista inizia spesso un progetto cercando in prevalenza interpreti femminili note per le loro caratteristiche fisiche insolite, come le bodybuilder, quindi costruisce set elaborati come "costumi" per gli artisti, che a loro volta diventano il teatro in cui il pubblico vive il video. 
Info: www.mambo-bologna.org 


"TYPELINE", fino al 10 marzo 2019 
Sequenza di 8 video, risultato della selezione dei progetti raccolti attraverso la call internazionale rivolta ad artisti e designer. 
L'installazione video è dedicata alla tipografia dinamica che fa del movimento e del tempo i suoi assi portanti. Lettere come materia fluida, mutevole e malleabile per trascendere la funzione e dare vita ad operazioni complesse in diverse direzioni, dal gioco alla tecnologia, dall’astrazione all’espressione di un tema politico. L'insieme dei progetti dimostra come la materia quotidiana delle lettere, quasi banale e data per scontata, produca un'ampia varietà di atti, operazioni e mondi, che oscillano tra arte e design. 
Dalla fusione tra gesto e segno (Yuri Tartari Pucci) alla tecnologia interattiva che, anche in modo ludico, dà vita a nuove interazioni tra macchina e significato (Gianluca Alla, Ivan Miranda e Schultzschultz). Le lettere di Doretta Rinaldi creano un ambiente sinestetico e quelle di Victoria Hanna si fanno corpo, materia e ritmo. Nelle opere minimali di Matteo Moretti e Caroline Sinders è radicata una profonda riflessione politica che si realizza con modalità simmetriche e opposte. Mentre Sinders sceglie come unico elemento il testo per una lettura statica e silenziosa, azzerando il movimento e trasferendolo nella persona che guarda, Moretti in un solo attimo mette in relazione suono, segni, movimento e contenuto portando lo spettatore a riflettere su un tema complesso. 
"TYPELINE" è un progetto di Griffo-la grande festa delle lettere, a cura di Roberto Paci Dalò e Dina&Solomon. Produzione Dina&Solomon, Giardini Pensili. In collaborazione con MAMbo e Unirsm Design - Università degli Studi della Repubblica di San Marino. 
Info: www.mambo-bologna.org 


Villa delle Rose - via Saragozza 228/230 
In occasione di ART CITY Bologna 
"Goran Trbuljak. Before and After Retrospective", fino al 24 marzo 2019 

Proseguendo nell’indirizzo verso la riscoperta e la valorizzazione di artisti attivi nella scena internazionale, Villa delle Rose ospita la prima retrospettiva in un’istituzione museale italiana di Goran Trbuljak, a cura di Lorenzo Balbi e Andrea Bellini. 
Promossa da MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, la mostra segue sul piano temporale la personale dell'artista di origine croata allestita al Centre d’Art Contemporain Genève dal 30 maggio al 19 agosto 2018, cui si ricollega integrandone idealmente il percorso espositivo nel documentare le principali fasi dell’intera carriera. 
La mostra si compone di un cospicuo corpus, dagli esordi alla fine degli anni Sessanta fino alle produzioni più recenti, che rappresenta l'ampio vocabolario espressivo sperimentato dall'artista: dipinti, frottage, monocromi e monogrammi, fotografie, film, libri e documentazioni delle sue azioni di strada. 
La ricerca estetica di Trbuljak sonda costantemente i margini tra gli statuti di arte e anti-arte, artista e non artista, alla ricerca di mezzi alternativi di produzione e rappresentazione. Nella continua ridefinizione del contesto, la sua riflessione analizza e scompone le regole su cui si basa il sistema di musei e gallerie e i meccanismi con cui qualcosa è accettato come arte. 
In base a questo approccio, anche un semplice gesto può funzionare come strumento di critica del sistema artistico e sociale. Movimenti dissimulati, come infilare un dito nel buco della porta della Galleria Moderna di Zagabria ("Hole in the door", 1969) o azioni effimere compiute in forma anonima nello spazio pubblico, come installare accanto a buchi nell’asfalto le fotocopie di alcune fotografie che raffigurano gli stessi buchi ("Anonymous street actions", 1970), definiscono il ripensamento della posizione dell’opera d'arte in rapporto all'istituzione e della propria condizione di giovane artista ancora sconosciuto. 
Info: www.mambo-bologna.org 


MAST - via Speranza 42 
In occasione di ART CITY Bologna 
"Thomas Struth: Nature & Politics", fino al 22 aprile 2019 

Thomas Struth è divenuto celebre in tutto il mondo grazie alle sue fotografie di vedute urbane, ai ritratti individuali e di famiglia, alle immagini di grande formato scattate nei musei e alle fotografie della serie "Paradise". Negli ultimi anni ha affrontato e illustrato un tema nuovo: la scienza e la tecnologia. 
Molte delle sue fotografie a soggetto scientifico e tecnologico, spesso di grande formato e composte con minuziosa precisione, sembrano a prima vista ritrarre una gran confusione di oggetti, un caos. In "Measuring", "Stellarator Wendelstein", "Tokamak Asdex Upgrade", "Laser Lab" o "Grazing Incidence Spectrometer", per esempio, il nostro sguardo si perde in un groviglio di cavi, sbarre, giunzioni, coperture metalliche, rivestimenti plastici e dispenser di nastro adesivo. Per chi non è del mestiere, trovare un senso in questo bricolage appare praticamente impossibile. Ci limitiamo dunque a osservare con curiosità, ma anche con una certa cautela, nel tentativo di comprendere il significato di questi accostamenti. 
Con queste immagini, l'artista si muove in mondi il cui accesso ci è solitamente precluso e ci mostra una serie di sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, di nuovi sviluppi, ricerche, misurazioni e interventi che in un momento imprecisato, nel presente o nel futuro, in modo diretto oppure mediato, faranno irruzione nella nostra vita e ne muteranno il corso. 
Con la consueta precisione e meticolosità e con la sua spiccata sensibilità estetica, Struth realizza grandiose immagini del mondo della ricerca contemporanea e dell’alta tecnologia. Attraverso le sue fotografie siamo in grado di percepire tutta la complessità, la portata, la forza dei processi, ma anche di intuire il potere, la politica della conoscenza e del commercio che essi celano. Col tempo impariamo a dare un nome alle singole parti di questi processi, ce ne appropriamo integrandoli nel nostro mondo noto, ma il nesso complessivo sfugge alla nostra comprensione e non ci resta altro che un grande stupore, a volte divertito, di fronte all’alterità straniante di questi “ingranaggi” ipertecnologici del presente e del futuro. 
La mostra è a cura di Urs Stahel e promossa da MAST. 
Info: www.mast.org 


Palazzo Bentivoglio - via del Borgo di San Pietro 1 
In occasione di ART CITY Bologna 
"Jacopo Benassi. Bologna Portraits", fino al 31 marzo 2019 

Apre a Bologna un nuovo spazio espositivo dedicato a mostre temporanee ed eventi all'interno dei sotterranei di Palazzo Bentivoglio, nel cuore della città e vicino alla sua celebre zona universitaria. A inaugurare lo spazio è la mostra "Bologna Portraits" di Jacopo Benassi, a cura di Antonio Grulli, che racconta il rapporto speciale dell'artista con il contesto cittadino. 
"Bologna Portraits" raccoglie una selezione di fotografie realizzate dall'artista durante i suoi soggiorni bolognesi negli ultimi anni. Il corpus centrale delle opere è composto da una serie di ritratti di personalità legate alla città. Artisti, scrittori, imprenditori, uomini d’affari, baristi, stilisti, musicisti, animatori culturali, perdigiorno, attori, ecc. Un centinaio di persone dalle età più varie, dai ventenni agli ultra novantenni, che fanno parte del paesaggio cittadino. 
La selezione dei volti da fotografare è stata spesso guidata dal caso, così come dalle normali frequentazioni più strette dell’artista in città. Non tutti sono famosi, ma tutti hanno un volto, un'attitudine o una fisicità che hanno colpito l'artista e che lui ha sentito la necessità di interpretare con il proprio obiettivo, quasi questa serie di lavori fosse un possibile case study sul ritratto. Un case study che compone un mosaico in grado di darci un unico grande ritratto di Bologna oggi, fatto dei volti di alcune delle persone che la stanno animando e costruendo giorno dopo giorno. 
A queste fotografie si mescolano immagini di un giardino fotografato nel buio della notte. È il giardino interno di Palazzo Bentivoglio, il luogo in cui solitamente l'artista risiede quando si trova in città e in cui ha realizzato la gran parte dei ritratti. Questi scatti notturni, mescolati ai volti, finiscono per creare una contestualizzazione spaziale che è anche metafora di stati psicologici e intimi dei soggetti ritratti. 
Info: www.palazzobentivoglio.org 


Pinacoteca Nazionale di Bologna (Salone degli Incamminati) - via delle Belle Arti 56 
In occasione di ART CITY Bologna 
"Carlo Valsecchi. Gasometro M.A.N. n. 3", fino al 31 marzo 2019 

Il Gruppo Hera, in collaborazione con il Polo Museale dell'Emilia Romagna - Pinacoteca Nazionale di Bologna, promuove "Gasometro M.A.N. n. 3", il nuovo progetto di Carlo Valsecchi: quattordici fotografie che raccontano in modo del tutto inedito e originale la metamorfosi del gasometro di Bologna durante i lavori di bonifica e restauro promossi dalla stessa multiutility. 
Al di fuori di ogni intento archeologico, il lavoro di Valsecchi presenta la struttura del gasometro come un organismo vivente in continua trasformazione e non come testimonianza inerte di un passato industriale. 
"Gasometro M.A.N. n. 3" è una riflessione sull'evoluzione dello spazio, che l'artista concepisce come un corpo in costante metamorfosi. 
L'opera di Carlo Valsecchi nasce da un dialogo continuo e diretto con i luoghi che di volta in volta affronta nei suoi progetti, siano essi architettura, un paesaggio urbano, l'industria pesante, l'industria altamente tecnologica, o l'infinito naturale. L'approccio analogico e geometrico-analitico nei confronti della fotografia di grande formato - un medium che contraddistingue tutta la produzione di Valsecchi - lo porta a scomporre e ricomporre il soggetto per restituirlo sotto una forma del tutto inedita. 
Info: www.pinacotecabologna.beniculturali.it 


Palazzo d'Accursio (Cortile d'Onore) - Piazza Maggiore 6 
In occasione di ART CITY Bologna 
"Eduard Habicher. Uni-Verso", fino al 18 marzo 2019 

Nel Cortile d'Onore di Palazzo d'Accursio è visibile "Uni-Verso", una grande scultura di Eduard Habicher, protagonista di una personale in contemporanea alla Galleria Studio G7, costituita da putrelle in acciaio IPe140 modellate quasi si trattasse di materia duttile e morbida. 
Il colore rosso vivo ne sottolinea la grande forza ed emana energia. La struttura forma una grande semisfera dove il visitatore stesso può entrare sentendosi accolto da un abbraccio delicato e morbido. È tutto un universo che si apre. Lo spazio risulta così delimitato dalle linee rosse, e allo stesso tempo riesce a rimanere aperto e fluttuante. 
In aperta sfida con le leggi della fisica le sculture di Habicher sembrano trasformarsi in segni tracciati nell'aria, quasi fossero disegni o tracce di gesti cristallizzati, in grado di trasmettere una forte carica dinamica e nello stesso tempo di riportarci, attraverso il connubio di materiali particolari, alla dimensione poetica della natura. 
La mostra è a cura di Gabriele Salvaterra. 
Info: www.artcity.bologna.it 


Museo Medievale - via Manzoni 4 
"I volti del Buddha dal perduto Museo Indiano di Bologna", fino al 28 aprile 2019 

La mostra, a cura di Luca Villa, ricompone per la prima volta un'ampia parte delle raccolte appartenute al Museo Indiano di Bologna, oggi suddivise e conservate in tre diverse sedi: lo stesso Museo Civico Medievale, il Museo di Palazzo Poggi di Bologna e il Museo di Antropologia dell’Università di Padova. 
L'esposizione consente di riscoprire un rilevante patrimonio di oggetti e fotografie che illustrano l’archeologia e l’arte buddhista asiatica al tempo in cui il Museo Indiano, noto anche come Museo d’Indologia e Museo di Etnografia Indiana Orientale, rimase aperto dal 1907 al 1935. 
Il Museo Indiano, allestito nel Palazzo dell’Archiginnasio nelle sale oggi in uso alla Biblioteca, nacque per ospitare inizialmente la cospicua collezione di oggetti, fotografie e manoscritti acquisiti da Francesco Lorenzo Pullè (1850-1934), professore ordinario di Filologia Indoeuropea e Sanscrito dal 1899 alla Regia Università di Bologna, durante un viaggio compiuto nel 1902 in Vietnam, Ceylon, India e Pakistan in occasione della sua partecipazione al Congresso Internazionale degli Orientalisti ad Hanoi. 
Lo studioso aveva in animo di creare un museo che rappresentasse non solo l’area geografica a cui dedicava da molti anni le sue ricerche, ma l’intero continente asiatico. Tuttavia, il suo obiettivo poté dirsi raggiunto solo quando il Comune e l’Università di Bologna, enti che avevano partecipato alla creazione del Museo Indiano, si impegnarono a incrementare la collezione originale con acquisti e prestiti temporanei. 
 Al momento dell’apertura, nelle stanze riservate al museo il pubblico poteva osservare fotografie e oggetti raccolti durante le tappe del viaggio di Pullè attraverso l’India britannica, acquistati allo scopo di illustrare gli aspetti peculiari della religione e della tradizione artistica e artigianale del subcontinente indiano, per come si erano manifestati nel corso dei secoli precedenti e per come apparivano nel presente. 
L'allestimento, di cui abbiamo traccia grazie alla pianta del museo, conservata presso l'Archivio Storico Comunale di Bologna, comprendeva molte raffigurazioni di divinità del pantheon hindu e, rispetto ai musei dell'epoca, si distingueva per la presenza di una vasta raccolta di immagini che immortalavano le architetture templari dell'India, hindu, buddhiste e islamiche. 
La vicenda del Museo Indiano si concluse definitivamente nel 1935 e due anni più tardi si redasse l'atto con cui le raccolte furono suddivise tra Comune e Università, che ne rimangono ancor oggi custodi, e la famiglia Pullè. Quest’ultima pochi anni dopo cedette almeno una parte della collezione pervenuta al figlio del professore, Giorgio, all'Università di Padova, dove Pullè aveva insegnato a lungo prima di passare all'Alma Mater. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


"Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco", fino al 17 marzo 2019 

La mostra, realizzata nell'ambito del Festival Francescano, presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale di Bologna. Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch'essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori. A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch'essi presentati in occasione della mostra. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 

"L'anima e il corpo. Immagini del sacro e del profano tra Medioevo ed Età Moderna", fino al 17 marzo 2019 
I Musei Civici d’Arte Antica proseguono nell’impegno per la valorizzazione delle Collezioni Comunali d’Arte in concomitanza con i lavori di ripristino della copertura di Palazzo d’Accursio, la cui conclusione è prevista nella primavera 2019, promuovendo una nuova esposizione che ne rivisita l’ampio patrimonio permanente alla luce di un nuovo criterio tematico. 
Dopo un primo riallestimento incentrato sulla nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800, il nuovo ordinamento del percorso espositivo propone un tema fondamentale nella cultura figurativa occidentale, la rappresentazione del divino e della figura umana, indagandone l’evoluzione iconografica tra il XIII e il XVIII secolo. 
L’esposizione, a cura di Silvia Battistini e Massimo Medica, ricompone alcune delle opere di maggiore rilevanza storico-artistica del museo - tra cui la ricca collezione di sculture e di dipinti medievali dei Primitivi; le preziose tavole di Francesco Francia, Amico Aspertini, Luca Signorelli e le tele di Prospero Fontana, Ludovico Carracci, Michele Desubleo, Guido Cagnacci, Donato Creti, Gaetano Gandolfi, Pelagio Palagi - ordinate secondo due linee di lettura che si alternano nelle sale espositive narrando, da un lato, l’essenza del divino, dall’altra, la vita e i sentimenti quotidiani. 
I visitatori hanno così modo di comprendere come anche le più note raffigurazioni religiose e profane non siano rimaste uguali a se stesse nel corso dei secoli, ma abbiano accompagnato il rinnovamento del linguaggio artistico, riverberando il dibattito sulla raffigurazione del corpo umano nel mutare del clima sociale e religioso europeo. 
Se il Medioevo ricorre alla rappresentazione del corpo per dare un’identità alla dimensione religiosa nelle sue differenti manifestazioni (Padre Eterno, Cristo, la Vergine, i santi), nel Rinascimento il corpo rappresentato in modo naturalistico diviene fondamentale per dare un volto alla santità e facilitare la divulgazione della dottrina cattolica. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea. 
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche. 
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi. 
Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”. 
Info: www.museibologna.it

La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l'accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it


INDIRIZZI E RECAPITI 

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi 
via Don Minzoni 14 
tel. 051 6496611 
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; giovedì: ore 10-22 

Casa Morandi 
via Fondazza 36 
tel. 051 6496611 
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari: 
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13 
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13 
In occasione della mostra “Umberto Bonfini. Un dottore a Grizzana. Dalla medicina alla fotografia”, dall’11 gennaio al 3 febbraio, aperto solo su prenotazione nelle seguenti giornate: venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13 

Villa delle Rose 
via Saragozza 228/230 
tel. 051 436818 - 6496611 
aperto: in occasione di eventi espositivi 
In occasione della mostra "Goran Trbuljak. Before and After Retrospective" aperto venerdì, sabato e domenica ore 14-18 

Museo per la Memoria di Ustica 
via di Saliceto 3/22 
tel. 051 377680 
aperto: giovedì e venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 

Museo Civico Archeologico 
via dell’Archiginnasio 2 
tel. 051 2757211 
aperto: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-18; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo Civico Medievale 
via Manzoni 4 
tel. 051 2193916 - 2193930 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Collezioni Comunali d’Arte 
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 
tel. 051 2193998 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini 
Strada Maggiore 44 
tel. 051 236708 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” 
via di Casaglia 3 
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale) 
aperto: venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 
Accesso momentaneamente sospeso per sopralluoghi manutentivi straordinari 

Museo internazionale e biblioteca della musica 
Strada Maggiore 34 
tel. 051 2757711 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo del Patrimonio Industriale 
via della Beverara 123 
tel. 051 6356611 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 

Museo civico del Risorgimento 
Piazza Carducci 5 
tel. 051 347592 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-14

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