giovedì 1 dicembre 2022

SETTORE MUSEI CIVICI BOLOGNA

Iniziative, attività e mostre temporanee 2 - 8
dicembre 2022

Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.

IN EVIDENZA

venerdì 2 dicembre

ore 18: Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“Giorgio Morandi. Opere dalla collezione Antonio e Matilde
Catanese”
Inaugurazione della mostra a cura di Mariella Gnani.
Il Museo Morandi è lieto di ospitare e rendere fruibile al pubblico un importante nucleo di lavori di Giorgio Morandi provenienti dalla collezione privata di Antonio e Matilde Catanese.
La mostra presenta 27 opere appartenenti a una raccolta nata dalla passione dei coniugi Catanese, che iniziano ad acquistare fin dagli anni Sessanta i primi Morandi, dando prova del loro gusto raffinato e lungimirante in una città come Milano, che nel Novecento ebbe un ruolo fondamentale nel mondo dell’arte e del collezionismo in particolare.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

PER I BAMBINI

sabato 3 dicembre

ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

In occasione della rassegna “The Best of”

“Mamamusica IV” (III incontro)
Laboratorio in 4 incontri per bambini da 0 a 36 mesi e genitori.
Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 27 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica a cura di Luca Bernard (voce, contrabbasso) e Linda Tesauro (voce), con la partecipazione di Serena Pecoraro (voce, ukulele), Tommy Ruggiero (voce, percussioni).

Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l'attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l'incanto di esprimersi attraverso la musica.

La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori:
- presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni e orari di apertura
- online su https://ticket.midaticket.it/rassegnathebestof/Events (con una maggiorazione di € 1,00)
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio allo 051 2757711 oppure a prenotazionimuseomusica@comune.bologna.it.
I biglietti non sono rimborsabili.
Ingresso: € 5,00 ad incontro a partecipante
Info: www.museibologna.it/musica

ore 11: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Narrazioni in Museo: le avventure di Pat il ragnetto”
Percorso animato per bambini da 4 a 6 anni.
Un simpatico ragnetto si è perso all’interno del museo: ascoltando la sua storia e trovando i giusti indizi forse riusciremo a ritrovarlo! Un percorso pensato per avvicinare i più piccoli alle collezioni del museo sfruttando il gioco e la narrazione.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 del venerdì precedente).
Il laboratorio verrà attivato solo al raggiungimento di almeno 5 partecipanti.
Ingresso: € 5,00 a partecipante (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Domenica 4 dicembre

ore 15: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“I pittori di Pompei for kids”
Breve visita alla mostra con laboratorio per bambini da 7 a 11 anni. A cura di Aster | MondoMostre.
Prenotazione obbligatoria allo 02 91446110.
Ingresso: € 12,00 (comprensivo del biglietto della mostra)
Info: www.museibologna.it/archeologico

giovedì 8 dicembre

ore 15.30: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“A banchetto con i principi etruschi”

Breve visita e laboratorio per ragazzi da 7 a 11 anni, a cura degli archeologi di ASTER. Banchettiamo trasformandoci in principi etruschi! Nell’Italia della prima età del ferro, fortemente influenzata da correnti culturali provenienti dal Vicino Oriente, il banchetto diviene uno 
dei principali modi di sottolineare uno status di vita particolare, quello del re o del principe. Visitiamo il museo e poi, dopo aver ricevuto ognuno il proprio ruolo, mettiamo in scena un banchetto aristocratico, riproducendone la preparazione e le varie fasi costitutive: dall’allestimento della sala con klinai (letti conviviali), cuscini, suppellettili e vasellame pregiato, al consumo del cibo, alla preparazione e al consumo del vino.

Prenotazione obbligatoria solo online, a partire dal lunedì precedente: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSebvHsmWlMHpI_43SVZ0F84Dx24Ae3hIYmOsfofQ5xeLEOZiA/viewform. Max 20 partecipanti.
Ingresso: € 5,00 a partecipante (gratuito per un accompagnatore adulto)

Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Giocattoli ai raggi X”
Laboratorio per ragazzi da 6 a 12 anni.
Un incontro dove, per una volta, aprire i giocattoli e guardarci dentro sarà non solo permesso ma anche necessario e divertente. Potremmo così smontare alcuni dei giocattoli più antichi oppure quelli più famosi, per cogliere e capire i meccanismi e i principi che sono alla base di molti giocattoli che amiamo. I ragazzi potranno, ad esempio, scoprire come funziona l'allegro chi- rurgo, smontare un caleidoscopio per comprendere come vengono moltiplicate le immagini e infine carpire il mistero nascosto all'interno del celebre cubo di Rubik!
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 del venerdì precedente).
Il laboratorio verrà attivato solo al raggiungimento di almeno 5 partecipanti.
Ingresso: € 5,00 a partecipante (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 2 dicembre

ore 16: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito del ciclo “Conversazioni di Athena Musica”
“Die neue Instrumentation. Le novità del trattato di Egon Wellesz”
Conferenza di Anna Ficarella.
Il ciclo 2022 delle “Conversazioni di Athena Musica” ospitate al Museo della Musica ha come tema il fenomeno degli adattamenti, analizzato da una duplice prospettiva:
- in chiave teorica, nel senso di una riflessione sui processi semiotici di generazione di uno o più metatesti a partire da un prototesto;
- in chiave storica, come ricostruzione e documentazione filologica di effettive pratiche di adattamento situate in specifici segmenti temporali e concernenti peculiari tipologie di testi e media.
Per prenotare online l'ingresso: https://www.eventbrite.com/cc/conversazioni-di-athena-musica-270149.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
ore 18: Nell’ambito della rassegna “#novecento i musicisti raccontano i musicisti”
“C’è un mondo da costruire qui. Le ‘nuove musiche’ a 100 anni
dalla composizione di ‘Suite 1922’ di Paul Hindemith”
Per “Ultimamusica. Musiche “inaudite” di questo (e altri) secoli”, In.Nova Fert racconta “C’è un mondo da costruire qui. Le ‘nuove musiche’ a 100 anni dalla composizione di ‘Suite 1922’ di Paul Hindemith”.
In “Suite 1922”, la scelta di aggiungere l’anno di composizione nel titolo non fu motivata solo dal fatto di aver messo insieme i nuovi generi di danza in voga in quegli anni. La sua modernità senza sconti è non solo esempio eloquente del gusto musicale di allora, ma vero e proprio sismografo della cultura tra le due guerre mondiali, lacerata tra le forze centrifughe dell’avanguardia e le esigenze centripete di un ordine nuovo.
Il “secolo breve” a ben vedere non lo è stato poi così tanto, se al suo interno è riuscito a contenere espressioni artistiche lontane, diversissime tra loro e a volte addirittura contraddittorie, in ogni caso segnanti. E a distanza di vent’anni, il Novecento in musica si porge così ai nostri occhi, ma soprattutto alle nostre orecchie: un’epoca fremente, impetuosa, a tratti problematica e avvolta in una mitologia tutta da conoscere. “Ultimamusica. Musiche “inaudite” di questo (e altri) secoli” propone dieci appuntamenti dedicati ai linguaggi, ai protagonisti, alle idee, alle curiosità e agli strumenti che contraddistinguono la “contemporanea“ di oggi e del secolo appena passato.
Biglietti e ingressi disponibili presso il bookshop del museo oppure online su https://ticket.midaticket.it/museodellamusica/Events (con una maggiorazione di € 1,00).
Ingresso: € 6,00 / € 5,00 (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)
Info: www.museibologna.it/musica

ore 16.30: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Amore, arte e rivoluzione. Narrazioni e sguardi dall'underground al queer. Lecture performance di Porpora Marcasciano”
Aggirandosi tra i disegni, esposti nella mostra “Non sono dove mi cercate”, Porpora Marcasciano racconta il contesto culturale e politico coevo agli anni di produzione delle sue opere, dal 1973 alla prima metà degli anni Ottanta. Libri, dischi, strumenti utilizzati per realizzare i disegni sono elementi centrali di una narrazione favolosa in cui Marcasciano ricostruirà le atmosfere dei suoi trascorsi, tra parole e musica.

Evento nell'ambito di “Divergenti - Festival internazionale di cinema trans”, all'interno della mostra “Non sono dove mi cercate. Porpora Marcasciano, il movimento, dall'underground al queer al MIT” presso la Project Room del MAMbo.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

Info: www.mambo-bologna.org
sabato 3 dicembre
ore 11: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5

“Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo”
Visita guidata alla mostra.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingres- so gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 16: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

“Verità e illusione. Figure in cera del Settecento bolognese”
Visita guidata alla mostra a cura di Francesco Zagnoni, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
La visita guidata prosegue al Museo di Palazzo Poggi, per scoprire la serie di otto statue in cera eseguite dal pittore, scultore e architetto Ercole Lelli, e le preparazioni anatomiche dei celebri coniugi Giovanni Manzolini e Anna Morandi.
Per prenotazioni: https://sma.unibo.it/it/agenda/visiteguidate.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 17: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“Vivere nella polis”

Visita guidata a cura degli archeologi di ASTER.
Prenotazione obbligatoria solo online: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc-Yt0Ki2oZHoCPp8IXBhbi8k7mmLsq9PDG_nPJlD7Fe3RUVA/viewform.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura € 3,00
ore 17: “Presentazione del volume ‘Un giro d’orizzonte. Scritti, discorsi parlamentari e proposte di legge’”
Presentazione del volume di Antonio Cederna “Un giro d’orizzonte. Scritti, discorsi parlamentari e proposte di legge” a cura di Andrea Costa e Sauro Turroni. Hanno collaborato al libro, con loro scritti, Rita Paris e Emma Tagliacollo, la prefazione è di Vezio De Lucia.
Intervengono: Rita Paris, Presidente “R. Bianchi Bandinelli”; Vezio De Lucia, urbanista; Giovanni Lo Savio , Consigliere Nazionale Italia Nostra; Pier Luigi Cervellati, architetto; Sauro Turronni, curatore del volume.
Coordina Letizia Gamberini, giornalista de Il Resto del Carlino.
Proiezioni del film sull’opera di Antonio Cederna del regista Milo Adami.
Questa antologia, la prima così ampia per temi e mole di articoli da molti anni, ripropone articoli che hanno denunciato e combattuto alcuni dei maggiori scempi perpetrati o pensati ai danni del nostro patrimonio urbanistico e ambientale dal dopoguerra fino ai nostri giorni: sventramento di centri storici, lottizzazione di foreste, parchi nazionali e litorali, strade inutili o dannose, devastazione di natura e paesaggio, speculazione edilizia, distruzione e manomissione dei beni culturali.
"Un giro d'orizzonte" vuole essere un tributo deferente ad un grande uomo in occasione dei cento anni della sua nascita perché i suoi scritti e le sue battaglie in difesa del patrimonio storico artistico della Nazione, dei suoi paesaggi ed ecosistemi siano ricordati, riletti, utilizzati per 
continuare la sua “lotta senza quartiere” per risvegliare nelle menti e nei cuori degli italiani un senso di responsabilità nei confronti della natura, della bellezza e della conservazione dei beni comuni.

Iniziativa promossa dalla Fondazione Critica Liberale, con il patrocinio del Ministero della Cultura.

Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 17.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#novecento i musicisti raccontano i musicisti”
“Brubeck Time”

Per “Jazz Insight. La storia del jazz vista ‘da dentro’”, narrazione musicale con Emiliano Pintori, pianoforte. Con Barend Middelhoff, sax tenore.
Dedicato a Dave Brubeck (1920-2012).
Malgrado l’enorme successo, la musica di Brubeck è tutt’altro che convenzionale. Il sound West Coast vellutato e rilassato e l’influsso eurocolto di Darius Milhaud, suo mentore a Oakland, trovano una straordinaria sintesi nel celebre quartetto in cui il suo pianismo minimale o irruente si sposava con il suono flautato e lineare dell’altista Paul Desmond, autore di quella “Take Five” che divenne (a sorpresa) il brano di jazz più venduto di tutti i tempi.
Giunge all’ottava edizione “Jazz Insight. La storia del jazz vista ‘da dentro’”, ovvero le narrazioni musicali sulla musica africano-americana. I suoi protagonisti e le vicende che ne hanno caratterizzato la storia sono legati agli anniversari più importanti dell’anno. Il tutto raccontato dalla prospettiva di un pianista jazz, Emiliano Pintori, di una selezione di materiale audiovisivo di rara fruizione, e delle interpretazioni dal vivo dei suoi speciali ospiti, per entrare passo passo nelle dinamiche e nei meccanismi della musica di questi grandi autori, imparando ad apprezzarla e ad evitare i falsi miti ed i luoghi comuni che spesso ne ostacolano la comprensione.
Biglietti e ingressi disponibili presso il bookshop del museo oppure online su https://ticket.midaticket.it/museodellamusica/Events (con una maggiorazione di € 1,00).
Ingresso: € 6,00 / € 5,00 (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)
Info: www.museibologna.it/musica

Domenica 4 dicembre

ore 11: Museo Medievale - via Manzoni 4

“Eccellenze del Rinascimento bolognese tra scultura e
miniatura”
Visita guidata a cura di Paolo Cova.
Il museo è allestito in uno dei palazzi rinascimentali di Bologna meglio conservati e possiede una collezione unica nel suo genere. L’epoca dei Bentivoglio è rappresentata da rari manufatti come lo Stocco, una spada donata da Papa Niccolò V a Ludovico Bentivoglio, o il Targone, scudo da parata dipinto con San Giorgio e il Drago, o la tomba di Domenico Garganelli, opera polimaterica tra i capolavori di Francesco del Cossa. Si conserva anche una collezione eccezionale di codici miniati caratteristici della tradizione padana tra Quattro e Cinquecento.

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

dalle ore 15: luoghi vari / Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

“Ballo anch’io: corteo storico con danze rinascimentali”

L’associazione 8cento APS propone il primo evento del progetto “Ballo “ con un corteo di trenta danzatori in abiti storici e la presentazione delle danze del XVI secolo.
L’evento è realizzato in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica e rappresenta la restituzione del lavoro di workshop con Bruna Gondoni per amatori della Danza Storica, e del percorso laboratoriale svolto da Alessia Branchi negli spazi della Casa di Quartiere Rosa Marchi che ha coinvolto ragazze e ragazzi del Servizio Educativo Territoriale appartenente al Servizio di Disabilità del Comune di Bologna.
Si tratta del primo momento performativo di “Ballo anch’io”, il progetto che si propone di far conoscere la storia di Bologna, dei suoi portici e delle sue comunità attraverso la Danza Storica, inserito nel PON Metro REACT “La città che danza” e “La città che risuona” del Comune di Bologna che promuove inclusione sociale attraverso la musica e la danza, con finanziamenti dell’Unione europea nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.
In questa prima restituzione cittadina 8cento APS ricorda il 24 febbraio 1530 quando Bologna fu caput mundi, ospitando l’incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero di Carlo V, l’Asburgo sul cui impero non tramontava mai il sole.
Dopo la rievocazione della cerimonia, oggi come allora, si darà vita al grande corteo e ai festeggiamenti cittadini con danze, musica e banchetti.
Programma di domenica 4 dicembre:
ore 15: corteo storico sotto al Portico del Pavaglione
ore 15.15: scena rievocativa dell’incoronazione di Carlo V davanti a San Petronio
ore 15.30: danze rinascimentali sotto al portico del cortile di Palazzo d’Accursio
ore 16: laboratorio di danze rinascimentale nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte. L’accesso gratuito in Sala Urbana ha posti limitati ed è consentito solo su prenotazione a info@8cento.org. Una volta esaurite le gratuità sarà comunque possibile entrare con il biglietto delle Collezioni Comunali d’Arte.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica www.8cento.org

ore 16.45: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“I pittori di Pompei”
Visita guidata alla mostra a cura di Aster | MondoMostre. Prenotazione obbligatoria allo 02 91446110.
Ingresso: € 19,60 (comprensivo di biglietto della mostra e radioguida) Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito del “Festival In Corde”

“Insieme alla chitarra”
Concerto a cura di Conservatorio Frescobaldi di Ferrara e Associazione Culturale Freon Musica. Con Stefano Cardi, Pierluigi Cascio, Luca Lampis, Luca Zavarise, chitarre; Quartetto vocale di bambini; Ensemble di chitarre dell'Istituto Musicale Banchieri di Molinella.
Musiche di Bach, Castelnuovo-Tedesco, Jenkins, López de la Osa, Panni, Payr, Van per Staak. Una visione della chitarra come strumento transculturale è sempre stata la guida nella compilazione dei programmi del “Festival In Corde”.
In questa XV edizione si parte da trascrizione solistiche da Bach, il clavicordo così amato dal grande compositore vicinissimo alle sonorità degli strumenti a pizzico, si prosegue il dialogo con il mondo contrappuntistico di Mario Castelnuovo-Tedesco nelle sue composizioni per duo di chitarre, fino ad arrivare ad un repertorio per orchestra di chitarre di musiche dei nostri giorni. Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/musica

ore 18: Teatro Comunale Laura Betti - Piazza del Popolo 1 (Casalecchio di Reno)

“Indovina che futuro scelgo!”
La scelta della scuola superiore nel racconto teatrale di Marinella Manicardi.
Marinella Manicardi accompagnerà il pubblico attraverso i dubbi e i timori che tutti i genitori hanno, fornendo in maniera informale elementi di riflessione sul tema alle famiglie.
L'iniziativa nasce nell'ambito del progetto “L'impresa delle ragazze” frutto di un'alleanza formativa che vede la collaborazione tra Museo del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini Valeriani, ITS Maker e Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, con lo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni, in particolare le ragazze, verso percorsi formativi di natura tecnica-scientifica.
Un evento realizzato da Museo del Patrimonio Industriale, Associazione Amici del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini Valeriani e ITS Maker per promuovere il valore formativo e professionale degli studi a filiera industriale con un'attenzione particolare alle ragazze.
La partecipazione è gratuita su prenotazione a segreteria@teatrocasalecchio.it oppure telefonando allo 051 573557 dalle ore 10 alle 13.
Ingresso: gratuito
Ino: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

martedì 6 dicembre

ore 20: pagina Facebook Museo civico del Risorgimento - Certosa di Bologna

“La Storia #aportechiuse con Angela Pierro”
Con Angela Pierro (storica dell'arte), in diretta Facebook su Associazione Amici della Certosa di Bologna (www.facebook.com/AmiciCertosaBologna) con un intervento dedicato alla visita a Bologna nel 1819 di Basile Joseph Ducos.
“La Storia #aportechiuse” propone un palinsesto di dirette Facebook che vede alternarsi diverse voci per condividere insieme l'arte e la storia, occasioni per stare qualche minuto in compagnia e offrire spunti per approfondire da casa eventi, persone, opere d'arte del nostro paese.
Il progetto è realizzato dal Museo civico del Risorgimento in collaborazione con 8cento APS, As
sociazione Didasco e Associazione Amici della Certosa di Bologna.

Tutti gli interventi de “La Storia #aportechiuse” sono raccolti nella pagina YouTube Storia e Memoria di Bologna.
Info: www.museibologna.it/risorgimento

mercoledì 7 dicembre

ore 18: online

“La ricezione di Mazzini in Inghilterra: circoli e relazioni”

Conferenza online con Lilla Crisafulli (Università di Bologna, Comitato di Bologna dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano).
Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it (entro le ore 9 del 7 dicembre) indicando nome, cognome e numero telefonico.
L’appuntamento si inserisce all’interno del ciclo di conferenze sul tema “L’altra metà della famiglia umana. Percorsi per un mazzinianesimo al femminile” organizzato dal Comitato di Bologna dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e dal Museo civico del Risorgimento, con il patrocinio dell’Associazione Mazziniana italiana e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centocinquantesimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini.
Info: www.museibologna.it/risorgimento

giovedì 8 dicembre

ore 15-17: diretta su www.neuradio.it

“STARTER - Fermenti Culturali”
Giovedì 8 dicembre dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER - Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo. La trasmissione, in streaming sul sito o tramite app per OS o Android, è concepita come un racconto settimanale di mostre, eventi, performance e novità relative al mondo culturale e artistico della città di Bologna e oltre. Conducono, dallo studio del MAMbo: Moreno Mari, Carlotta Chiodi, Claudio Musso e Caterina De Feo.

Info: www.mambo-bologna.org                                       MOSTRE IN CORSO

Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“Giorgio Morandi. Opere dalla collezione Antonio e Matilde Catanese” 3 dicembre 2022 – 26 febbraio 2023

Il Museo Morandi è lieto di ospitare e rendere fruibile al pubblico un importante nucleo di lavori di Giorgio Morandi provenienti dalla collezione privata di Antonio e Matilde Catanese.
La mostra presenta 27 opere appartenenti a una raccolta nata dalla passione dei coniugi Catanese, che iniziano ad acquistare fin dagli anni Sessanta i primi Morandi, dando prova del loro 
gusto raffinato e lungimirante in una città come Milano, che nel Novecento ebbe un ruolo fondamentale nel mondo dell’arte e del collezionismo in particolare.

L’esposizione, curata da Mariella Gnani, prende avvio dal desiderio della famiglia Catanese di rendere disponibile alla pubblica fruizione parte della propria collezione e dalla volontà dei figli di esprimere gratitudine verso i genitori per aver avuto la possibilità di crescere e affinare la propria sensibilità a contatto con capolavori.

La collezione Catanese, rappresenta “un microcosmo esemplare per decifrare e intendere l’attività di Morandi”, come evidenzia Maria Cristina Bandera, storica dell’arte, membro del Consiglio Direttivo e della Commissione Scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi. Ciò soprattutto grazie al numero di opere presenti nella raccolta, realizzate in un arco temporale che copre quasi tutti gli anni dell’attività del maestro bolognese e che affrontano tutti i temi e le tecniche da lui trattati, nonché per l'indubbia rilevanza dei pezzi che ne fanno parte.

Il percorso espositivo al Museo Morandi si apre con un raro “Autoritratto giovanile” del 1914, opera di primaria importanza, che nel 1939 prese parte alla Golden Gate International Exposition di San Francisco, e prosegue con una sfilata di nature morte, fiori e paesaggi, realizzati tra il 1918 e il 1959, attraverso la quale è possibile seguire lo sviluppo della ricerca morandiana.

La presenza di ben dieci lavori, tra oli, acquerelli e incisioni, aventi per soggetto il tema dei fiori tanto caro a Morandi, permette di ripercorrerne le varie tipologie a partire dall’acquerello del 1918 (P.1918/5) esemplare di rara maestria e testimonianza di una capacità tecnica già pienamente acquisita.

Il tema della natura morta si sviluppa parallelamente a quello dei paesaggi tra cui compare il dipinto “La strada bianca” (V.341), motivo realizzato a Grizzana e ripreso in alcune varianti nel 1939 e nel 1941.
È parte integrante della mostra una selezione di acqueforti (la collezione Catanese possiede quasi l’intera produzione), tecnica che Morandi praticò da autodidatta in modo magistrale e che considerò sempre come un linguaggio parallelo alla pittura.

Per la realizzazione dell’esposizione si ringrazia l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo | Scuola di Conservazione e Restauro che ha affiancato la curatrice per il controllo delle opere durante il periodo espositivo e per alcune indagini legate alla caratterizzazione dei materiali, alla documentazione digitale e alla diagnostica non invasiva.

Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi                Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5

“Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo”, fino al 10
dicembre 2022

La mostra contribuisce a riproporre all’attenzione del pubblico, nella ricorrenza del 110° anniversario, uno dei momenti storici di maggiore interesse della storia nazionale quale fu la guerra italo-turca del 1911-1912, primo conflitto militare “moderno” - per concezione, armi e mezzi impiegati - combattuto dal Regno d'Italia contro l'Impero ottomano per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica.

L’eccezionalità dell’evento espositivo, curato da Luca Villa con la collaborazione di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, consente di entrare in contatto con vicende belliche che determinarono l’espansione coloniale italiana fino alla fine della seconda guerra mondiale e permette di conoscere le traiettorie del collezionismo coloniale in Italia e in Europa, proponendosi di valorizzare con specifico riferimento la rilevanza del contributo operato da cittadini bolognesi.

Il contesto storico-culturale di questo importante episodio del colonialismo italiano post-unitario in Africa, viene ricostruito a partire da un’inedita prospettiva documentaria attraverso la presentazione di due nuclei collezionisti del Museo civico del Risorgimento raramente esposti in precedenza: le fotografie e gli oggetti, in larga parte di uso militare e di uso comune della popolazione libica, raccolti dai membri della 47° Ambulanza della Croce Rossa di Bologna al termine di battaglie sostenute con l’esercito turco-ottomano e le truppe di volontari che contrastarono l’avanzata italiana, e i materiali eterogenei che il “corrispondente-collezionista” Carlo Mazzetti, agente consolare bolognese vissuto per oltre cinquant’anni in Egitto, inviò a più riprese, tra il 1864 e il 1891, in donazione al Municipio della città natale, che si trovano in deposito presso il Museo Civico Medievale.

Per una più ampia comprensione delle vicende belliche, l’allestimento è arricchito da fondi fotografici acquisiti dal Museo civico del Risorgimento nei decenni successivi al conflitto ufficialmente concluso con il Trattato firmato a Losanna il 18 ottobre 1912, grazie a donazioni effettuate da cittadini che hanno così contribuito ad accrescerne il patrimonio documentale.

La mostra presenta infine due esempi di documentario bellico (uno dei primi della nostra storia militare) provenienti dall’archivio della Cineteca di Bologna.
Info: www.museibologna.it/risorgimento                        
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“The Floating Collection”, fino all’8 gennaio 2023

Il MAMbo apre la stagione autunnale delle mostre con “The Floating Collection”, collettiva che nasce dal desiderio di studiare le ricchissime collezioni dei musei bolognesi - del Settore Musei Civici Bologna e di altri sistemi museali cittadini - tramite lo sguardo di sei artiste e artisti: Alex Ayed (Strasburgo, 1989), Rä di Martino (Roma, 1975), Cevdet Erek (Istanbul, 1974), David Jablonowski (Bochum, 1982), Miao Ying (Shanghai, 1985), Alexandra Pirici (Bucarest, 1982).

In preparazione della mostra, tramite visite, incontri di approfondimento con il personale museale e derive spontanee, numerose collezioni e luoghi significativi della città sono stati trasformati in risorse, in una “piattaforma di ricerca” in grado di aprire traiettorie di indagine socio-culturale ed estetica.

La mostra, a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni, trae ispirazione dal dibattito e dai processi di decolonizzazione avviati nei musei etnografici e antropologici di tutto il mondo che, dagli anni Novanta, si sono impegnati in una revisione della storia dei propri patrimoni, sperimentando nuovi approcci di indagine sulle collezioni e di mediazione con il pubblico.

Inscrivendosi in tale contesto, la mostra pone attenzione sui linguaggi delle arti visive proponendoli come strumenti in grado di rileggere le storie della città, riattivarle e reimmaginarle con gli occhi sgombri dalle strutture narrative e dagli approcci metodologici consueti. All’impostazione enciclopedica e catalogatoria che caratterizza il modello museale occidentale e moderno, la “collezione fluttuante” si contrappone muovendosi sui confini delle discipline senza delineare regole o letture unitarie ma ponendo domande, offrendo immaginari e tenendosi aperta a continue oscillazioni e variazioni.

Protagonisti del progetto non sono tanto gli oggetti delle collezioni dei musei bolognesi, quanto le idee e gli immaginari emersi da una loro riconsiderazione. Le artiste e gli artisti ci accompagnano così in una riflessione sulla museologia e sulle sue sovrastrutture, sulla storia socio-culturale del territorio, sulla natura evocativa di manufatti e altre curiositates, sulle potenzialità della creazione di mondi fittizi in grado di fare luce sul modo in cui a tutt’oggi organizziamo e valorizziamo le informazioni.

Soffermandosi sui metodi tramite cui le arti visive si rapportano allo studio della società, la mostra diventa anche un esempio della polifonia di stili, tecniche e approcci che caratterizzano le arti contemporanee più recenti.
Info: www.mambo-bologna.org

“Non sono dove mi cercate. Porpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT”, fino all’8 gennaio 2023

La mostra, a cura di Michele Bertolino, visibile nella Project Room del MAMbo, presenta una selezione di disegni inediti, che Marcasciano realizza dagli inizi degli anni Settanta, quando per la prima volta scende le scale dello Studio Uno Underground, un centro sociale, sede politica e galleria d’arte gestita da alcuni hippies nel suo paese natale, San Bartolomeo in Galdo (Benevento).

Prodotti tra il 1973-1977 e ancora dal 1981 alla metà del decennio, e dimenticati per diversi anni in soffitta, i disegni sono composizioni psichedeliche in cui gli immaginari di un’intera generazione prendono la forma di surreali paesaggi meccanici e formazioni stratificate in cui corpi alieni, mani e labbra, seni, vagine, falli e tubi si fondono l’uno nell’altro.

La stessa tecnica riflette la porosità del contesto in cui le opere sono state eseguite: la carta è spesso lavorata con il diluente, o acqua ragia, che permette di trasferire colori e immagini da quotidiani o fotografie e giocare con macchie e sfumature, facendo emergere favole e incastri. Le vicende del ‘77 italiano, i convulsi anni del Movimento Frocio che conquista il Cassero di Porta Saragozza nel 1982, l’affermarsi politico dell’esperienza trans con l’approvazione della legge 164, che consente alle persone trans di vedere riconosciuto il proprio genere elettivo, sono passaggi importanti, iscritti nel significato e nell’iconografia dei disegni di Marcasciano.

Tali fermenti e movimenti politici, di cui Bologna è uno dei principali laboratori, si lasciano intravedere nella Project Room del MAMbo, tramite una raccolta di materiali d’archivio. Ritagli di giornali, fotografie, libri, comunicati stampa, documenti politici, flyer e copertine di dischi sono riprodotti su pannelli semitrasparenti che riconfigurano l’architettura della sala.

Le stesse atmosfere vengono attualizzate nell’installazione sonora “Non siamo dove ci cercate” realizzata per l’occasione da ALMARE, in cui testimonianze, canzoni, registrazioni e materiali d’archivio ci proiettano nel mezzo di rumori e sogni tuttora attuali.
La mostra si realizza con la collaborazione di: MIT - Movimento Identità Trans, Divergenti - Festival internazionale di cinema trans, Archivio storico del MIT.

Si ringraziano inoltre: Centro di Documentazione “Aldo Mieli” e Centro di Documentazione “Flavia Madaschi” Cassero LGBTI+ Center.
Info: www.mambo-bologna.org

Casa Morandi - via Fondazza 36

“L’ ’Epoca’ di Mario De Biasi. Morandi attraverso l'obiettivo”, fino al 5 febbraio 2023

A Casa Morandi si consolida la programmazione di eventi espositivi dedicati ad artisti che, con il proprio lavoro, a vario titolo e attraverso media diversi, hanno stabilito una relazione con Giorgio Morandi.
“L’ ’Epoca’ di Mario De Biasi. Morandi attraverso l'obiettivo” presenta una straordinaria serie di ritratti fotografici non posati dell’artista nel suo ambiente domestico, realizzati nel 1959 da Mario De Biasi, allora fotoreporter di “Epoca”. L’esposizione, curata da Lorenza Selleri e Silvia De Biasi – figlia del fotografo e responsabile dell’Archivio paterno - rimane visibile fino al 5 febbraio 2023 negli spazi di quella che fu la dimora-studio del maestro bolognese.

È l’aprile del 1959 quando Mario De Biasi, inviato da Enzo Biagi, giovane direttore della rivista “Epoca”, si reca in via Fondazza 36 per realizzare un reportage su Giorgio Morandi. Noto per il carattere schivo e la ritrosia verso qualunque forma di esposizione della sua persona, l’artista accetta tuttavia di essere fotografato tra le mura di casa, nel salotto in cui si accoglievano gli ospiti, rigorosamente in giacca e cravatta.

Il servizio ci restituisce un Morandi non in posa, che non assume atteggiamenti innaturali o forzati, rientrando perfettamente in un genere che De Biasi aveva già sperimentato, quello dei ritratti di personaggi famosi colti nella loro quotidianità, per i quali aveva coniato la definizione: “ritratti in maniche di camicia”.

Assistiamo così a situazioni di domestica routine, tra libri da sfogliare come fonte di piacevole erudizione, l’immancabile sigaretta tra le dita e il caffè servito dalla sorella Maria Teresa, che riesce a strappare un raro sorriso al sempre composto e austero Morandi.
Anche De Biasi non ebbe purtroppo, come nessun altro fotografo, la possibilità di ritrarre l’artista al lavoro nello studio, nell’atto sicuramente più identitario, quello del dipingere, né gli fu permesso di includere nei suoi scatti il cavalletto, i pennelli, la tavolozza, i colori e gli oggetti protagonisti della ricerca artistica di Giorgio Morandi. Le fotografie però ci regalano un vivido spaccato di un ambiente della casa di via Fondazza, della disposizione degli arredi, delle suppellettili e dei quadri così come posizionati e vissuti all’epoca.

Accanto alle diciannove fotografie scattate a Bologna in casa di Morandi, il pubblico può vedere in mostra altri cinque ritratti realizzati da De Biasi a Milano, in cui il maestro bolognese è presente grazie alle proprie opere: tre di questi mostrano Lamberto Vitali nel suo appartamento, circondato da ben quattordici dipinti di Morandi, e altri due hanno come soggetto Elio Vittorini, intento a leggere e scrivere nel suo studio, dove s’intravede una “Natura morta” di Morandi, priva di cornice, data 1949.

Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“A ciascuno il suo giorno”, fino al 12 febbraio 2023

La mostra, a cura di Raffaella Salato, porta al pubblico l'eredità
della Longo S.p.A., una delle aziende che hanno fatto la storia dell'industria in Italia negli anni del boom economico e che dagli anni ’30 fino agli anni ‘70 del secolo scorso sono state un'eccellenza nel mondo. L'esposizione, organizzata da Ascanio Balbo di Vinadio, collezionista e nipote di Giorgio Longo, (1909-1973), ultimo presidente della Longo S.p.A., si sviluppa in un duplice registro, artistico e storico, dal momento che presenta, da un lato, la serie di quadri realizzati appositamente per la mostra da Marco Angelini e, dall'altro, le foto e i documenti d'epoca, compiendo un percorso inedito nella storia della fabbrica, che per decenni ha prodotto e distribuito cancelleria, inchiostri e materiale per l'ufficio in Italia.

Vengono esposte, così, opere che rileggono la storia e la filosofia dell'azienda Longo S.p.A., dandone un'interpretazione personale con l'uso all'interno delle opere di prodotti originali della fabbrica di cancelleria. Allo stesso tempo il percorso espositivo si snoda attraverso testimonianze storiche che ci riportano ai tempi in cui l'azienda consolidava il suo ruolo nel panorama dell'industria nazionale e internazionale, un caso esemplare di quanto fosse vitale e di successo lo slancio produttivo dell'Italia a cavallo e dopo il secondo conflitto mondiale.

La mostra espone 14 tele di diversi formati, a tecnica mista, grazie all'utilizzo di prodotti originali di cancelleria della Longo S.p.A., realizzati tra gli anni ’30 e gli anni ’70, in cui l'artista ne ripercorre idealmente la vicenda e la filosofia.
Gomme da cancellare, incluse quelle esagonali per eliminare i tratti di penna, pastelli a cera, cuscinetti di inchiostro per timbri, righelli e squadre, la carta-carbone che serviva a replicare in più copie i documenti sono al centro delle opere di Angelini e raccontano di un cambiamento epocale delle abitudini che ha investito la nostra società in tempi rapidissimi e che ha visto il digitale prendere il posto dell'analogico.

Il titolo della mostra sottolinea l'importanza dell'arte nel dare valore alla memoria, nel rileggere la storia per attribuirle significato, per consegnarla e renderla percepibile alle nuove generazioni, nonostante lo scorrere del tempo.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

“Antologia della moto bolognese, 1920-1970”, fino al 28 maggio 2023

Il Museo del Patrimonio Industriale aggiunge un nuovo
momento espositivo al filone “Moto bolognesi”, che ha costituito uno dei principali interessi della sua attività di ricerca, con la mostra “Antologia della moto bolognese, 1920-1970” realizzata con il contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale.

A partire dalle collezioni permanenti del museo, in cui sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il nuovo focus tematico è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino agli anni Sessanta, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale.

L'impegno nell'indagine condotta su fonti composite – documenti, memoria orale, immagini fotografiche e filmate, giornali e riviste specializzate del tempo – ha consentito la ricostruzione di un centinaio di biografie di aziende, la schedatura tecnica di modelli e pezzi analizzati e la formazione di un ricchissimo archivio fotografico realizzato grazie all'aiuto del mondo del collezionismo.
La mostra ripercorre cinquant’anni di produzione motociclistica bolognese che si è distinta, fin dagli esordi, per l’inventiva e le capacità di numerosi tecnici che si sono cimentati, con diversa fortuna, nella realizzazione di veicoli sempre molto curati, non solo dal punto di vista costruttivo, ma anche estetico, imponendosi inoltre ai più alti livelli, con le versioni da competizione, in ambito nazionale ed estero.
Attraversando stagioni diverse e spesso difficoltose – la fase pionieristica, le ristrettezze e le distruzioni del periodo bellico, la ripresa ed il miracolo economico – le piccole e medie case costruttrici della città e del territorio circostante hanno sempre esposto nelle “vetrine” delle fiere del settore, e quindi offerto sul mercato, una gamma di motocicli unica per quantità, varietà e bellezza. Solo pochi marchi sono riusciti a tradurre l’apprezzamento della critica e dei singoli appassionati in un vero e proprio successo commerciale, tuttavia l’industria bolognese delle due ruote, anche con l’apporto del settore della componentistica, ha lasciato un segno indelebile nella storia del motociclismo italiano.
Il percorso espositivo della mostra presenta 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del cinquantennio ed è arricchito da una serie di materiali multimediali: sette contributi filmati provenienti dall’Istituto Luce, l’intera serie delle moto esposte nelle precedenti esposizioni e il filmato, prodotto dal museo, “Italiani in motocicletta”, basato sui cinegiornali dell’Istituto Luce (1930-1940).
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

“Verità e illusione. Figure in cera del Settecento bolognese”, fino al 12 marzo 2023

La mostra, curata da Massimo Medica, Mark Gregory
D’Apuzzo, Ilaria Bianchi e Irene Graziani, si configura come primo evento espositivo organicamente incentrato sulla ritrattistica in cera realizzata in ambito bolognese durante il Settecento, secolo che conobbe il maggiore rilancio dell’arte antica e intrigante della ceroplastica già praticata nelle epoche classiche e medievali. Forma artistica scarsamente indagata dal circuito accademico per via dell’antico pregiudizio verso una materia metamorfica considerata priva di valore estetico e una tecnica in bilico tra arte e artigianato, proprio nel capoluogo emiliano, durante il XVIII secolo, la ritrattistica scultorea in cera ebbe un ruolo di primaria importanza godendo di fortuna e apprezzamento come rappresentazione congeniale ad una triplice funzione: la trattazione delle discipline scientifiche avviata nella rinomata scuola di anatomia umana dell’Università, la raffigurazione del potere e la devozione religiosa.

Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con il Museo di Palazzo Poggi afferente al Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, l’esposizione intende far conoscere al pubblico e rivalutare in una giusta prospettiva l’indubbia qualità di quanto ancora sopravvive di una produzione che, secondo le fonti documentarie, fu assai ricca e vide impegnati abilissimi scultori.

A partire dal nucleo di opere conservato al Museo Davia Bargellini, il progetto espositivo traccia un ampio e dettagliato panorama dell’officina ceroplastica a Bologna riunendo per la prima volta 18 opere, di cui 16 figure in cera e 2 terrecotte, di notevole fattura presenti in raccolte museali ed edifici di culto cittadini, potendo inoltre godere del prestito straordinario di pezzi appartenenti a collezioni private e dunque raramente visibili.

Accanto al “Ritratto del conte senatore Paolo Patrizio Zambeccari (1670-1756)” di Nicola Toselli esposto unicamente nella “Mostra del Settecento Bolognese” curata da Guido Zucchini nel 1935 a Palazzo d’Accursio, sono 3 i manufatti inediti visibili per la prima volta: la testa di Cristo in cera policroma, attualmente conservata presso il Museo provinciale dei Cappuccini di Bologna e attribuita a ceroplasta emiliano, e i due busti di “San Carlo Borromeo” e “San Filippo Neri” riferibili a Luigi Dardani, provenienti dal coretto della chiesa di Santa Maria di Galliera.

Il percorso espositivo si estende nella seconda sede del Museo di Palazzo Poggi dove si trova la “Camera della Notomia” dell’Istituto delle Scienze con la serie di otto statue in cera - di cui due nudi raffiguranti Adamo ed Eva, quattro Spellati e due scheletri - progettate ed eseguite tra il 1742 e il 1751 dal pittore, scultore e architetto Ercole Lelli su commissione del Cardinale Prospero Lorenzo Lambertini, asceso al soglio pontificio nel 1740 con il nome di Benedetto XIV. L’impegno strettamente connesso al mondo della scienza medica del capostipite della scuola bolognese Ercole Lelli venne in seguito assunto dai celebri coniugi Giovanni Manzolini e Anna Morandi, creatori di decine di preparazioni anatomiche in cera, anch’esse conservate nelle collezioni storiche dell’ateneo bolognese, che diedero un fondamentale contributo all’avanzamento delle conoscenze di anatomia e di fisiologia grazie alla rappresentazione di parti del corpo umano di raffinatezza e minuzia tecnica del tutto straordinari per l’epoca e ammirati in tutta Europa.

Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“I pittori di Pompei”, fino al 19 marzo 2023

Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre,
l’esposizione è resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo.

Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato - splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni - restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe. Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie alle numerose testimonianze pittoriche conservate dopo l’eruzione avvenuta nel 79 d.C. e portate alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, le cittadine vesuviane costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche.

A Bologna, per la prima volta, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori - solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano.

Info: www.museibologna.it/archeologico www.ipittoridipompei.it

Fanno parte del Settore Musei Civici Bologna: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi", Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose.

INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto martedì e mercoledì ore 14-19; giovedì ore 14-20; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-19

Casa Morandi

via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto sabato ore 14-17; domenica ore 10-13 e 14-17 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): chiuso

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 - 6496611
aperta in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto giovedì e venerdì ore 9.30-13.30; sabato e domenica ore 10-18.30chiuso: lunedì, martedì e mercoledì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 9.30-13.30

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 9-19; sabato, domenica e festivi ore 10-20 chiuso: martedì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-20

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-19

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-18.30

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-18.30

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie.

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 10-13.30 / 14.30- 19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-19

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-18.30

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5
tel. 051 2196520
aperto martedì e giovedì ore 9-13; venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18 chiuso: lunedì, mercoledì
Immacolata Concezione (giovedì 8 dicembre): ore 10-18

Contatti
Settore Musei Civici Bologna 
www.museibologna.it Instagram: @bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna

e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it

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