giovedì 13 giugno 2019

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Gli appuntamenti dal 14 al 20 giugno
Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali "strumenti" di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell'attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell'arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili. 
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 14 a giovedì 20 giugno. 


IN EVIDENZA 

martedì 18 giugno 

ore 15.30: Museo Archeologico (Sala Risorgimento) - ingresso da via de’ Musei 8 
“Vivere una città romana. Claterna, dallo scavo al Museo” 
In un pomeriggio di studi aperto alla città, saranno presentati al pubblico bolognese gli esiti di quasi due secoli di ricerche archeologiche e il nuovo Museo della Città romana di Claterna, di recente inaugurato ad Ozzano dell’Emilia. 
Il foro, il teatro, le domus private e le officine artigianali, e forse anche l’anfiteatro e l’impianto termale: l’antica città romana di Claterna definisce ogni anno di più la sua forma urbis, svelando i propri segreti e confermando le ipotesi ricostruttive proposte nel corso dei vari scavi. Le ricerche e i sondaggi sistematici effettuati nel corso degli anni hanno permesso di disegnare un quadro pressoché completo della città romana che giace “sepolta” a pochi centimetri di profondità lungo la Via Emilia, nel territorio di Ozzano dell’Emilia, tra Bologna e Imola. 
Interverranno: 
- Marinella Marchesi, Museo Civico Archeologico di Bologna: “Le prime scoperte a Claterna” 
- Claudio Negrelli, Università Ca’ Foscari di Venezia: “Esplorare una città sepolta” 
- Maurizio Molinari, Centro Studi Claterna "Giorgio Bardella e Aureliano Dondi": “L'esperienza di alternanza Scuola-lavoro” 
- Renata Curina, Soprintendenza ABAP-BO: “Dallo scavo alla valorizzazione. L'apertura del Museo della città di Claterna” 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/archeologico 


PER I BAMBINI 

“Estate al museo. I campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei” 
L'edizione 2019, rivolta ai bambini e alle bambine da 5 a 11 anni, ha come sede la cornice verde di Villa delle Rose. Dal 10 giugno al 13 settembre, le tredici settimane sono dedicate al tema delle grandi esplorazioni: natura, arte, viaggi terrestri e spaziali, civiltà e culture lontane. Ogni settimana prevede uscite per attività in musei e luoghi cittadini di interesse storico e culturale. 
Il tema della settimana dal 17 al 21 giugno è "Le cose che abbiamo in comune". 
Una settimana dedicata all'esplorazione del corpo, il "luogo" dove abita la nostra identità. Artisti e scienziati di ieri e di oggi ci renderanno protagonisti di un percorso per risvegliare lo sguardo, allenare il respiro, solleticare la pelle e accarezzare il cuore ed esprimere il nostro sentire. La scoperta di sé e l'espressione delle nostre emozioni: sono queste le tematiche che approfondiremo di giorno in giorno, anche attraverso visite al MAMbo e al Museo dell'Istituto Cavazza. 
Info e iscrizioni: 
Dipartimento educativo MAMbo: tel. 051 6496628 (orari di segreteria: lunedì e venerdì, dalle 9 alle 13; mercoledì, dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it


GLI ALTRI APPUNTAMENTI 

sabato 15 giugno 

ore 11: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5 
"Bologna da quel momento fu libera. Episodi, aspetti e memoria del 12 giugno 1859" 
Visita guidata alla mostra. 
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto) 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 

Domenica 16 giugno 

ore 10.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 
Nell'ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate 
"Certosa sotterranea. Percorso insolito tra chiostri inesplorati e angoli nascosti" 
Partendo dal Chiostro VI andremo alla scoperta dei luoghi meno conosciuti e meno frequentati della Certosa, mostrandovi gallerie, sotterranei e angoli suggestivi, tra il biancore del marmo, la ricchezza del bronzo, il colore del mosaico, in un percorso alla scoperta del Cimitero Monumentale più... inconsueto. 
A cura di Associazione Culturale Didasco. 
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera). 
I possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all'ingresso. 
L'evento si terrà anche in caso di maltempo. 
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa) 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 

ore 11: Museo per la Memoria di Ustica - via di Saliceto 3/22 
"Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica" 
Una visita al luogo che l'artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un'occasione per riflettere sulla memoria e sull'identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it
Ingresso museo: gratuito 
Visita guidata: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 
Info: www.mambo-bologna.org 

lunedì 17 giugno 

ore 17: Museo Medievale (Musée de l'OHM) - via Manzoni 4 
"Esercizi di stile. Objets indécis / Maybe-made, maybe not" Inaugurazione della mostra. 
Quinto appuntamento con "Esercizi di stile", un progetto nato nel 2016 dalla collaborazione tra l'Accademia di Belle Arti di Bologna e il MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, che offre ad alcuni studenti la possibilità di cimentarsi con gli spazi di una prestigiosa istituzione museale. 
Una riflessione museografica contemporanea sul ruolo e sulla funzione dei musei del XX e XXI secolo ha dato forma alla happening-exhibition "Ready-maybe" in cui gli studenti e i laureati del Biennio di Pittura - Arti Visive dell'Accademia Ilaria Minelli, Golzar Sanganian, Agata Torelli e Li Zhuwei, oltrepassano il diaframma della teca e con armi piumate, bachi annidati, atti architettonici e morsi pietrificati si relazionano al Musée de l'OHM. 
Il Musée de l'OHM di Chiara Pergola, situato nel Museo Medievale, è un ready-made divenuto opera attraverso il suo spostamento nello spazio espositivo. 
Ma è, inoltre, un museo. Se il ready-made ha scardinato nel primo Novecento le regole dello statuto dell'opera d'arte, definendo arte un oggetto d'uso quotidiano, un museo ready-made cambia nuovamente le condizioni sine qua non dello statuto dell'opera e del museo stesso. Così nell'esercizio di classificazione che il museo materializza avviene un doppio cortocircuito e attorno all'Opening Hour Museum, in una forma di indecisione o animismo oggettuale, si ritrovano a gravitare le opere e le azioni degli studenti dell'Accademia.
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 20.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 
Nell'ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate 
"Corrispondenze d'amorosi sensi. Storie di virtù e peccati" 
I monumenti custodiscono tante storie. Passeggiando tra portici e gallerie non scopriremo solo esperienze eroiche o sublimi, ma anche esistenze curiose, tragiche o burrascose. Ed il cimitero stesso è stato il palcoscenico per avventure galanti e licenziose. 
A cura di Associazione Culturale Didasco. 
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera). 
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa). 
I possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all'ingresso. 
L'evento si terrà anche in caso di maltempo. 
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa) 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 

martedì 18 giugno 

ore 20.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 
Nell'ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate 
"Sound and Silence 1" 
Primo di due happening in cui musica, video e laser intessono un dialogo contemporaneo con la Certosa, ispirati dai suoi vuoti, dai suoi echi e dai suoi silenzi. A cura di Antonella Di Tillo; sounds Agnese Banti, Francesco Giomi, Mario Guida, Simone Faraci, Mattia Siboni; light design Pasquale Sorrentino. 
A cura di Associazione Amici della Certosa. 
Prenotazione obbligatoria al 345 2699200 (pomeriggio-sera) - amicidellacertosa@gmail.com. 
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa). 
I possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all'ingresso. 
L'evento si terrà anche in caso di maltempo. 
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa) 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 

mercoledì 19 giugno 

ore 17: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 
"Visita guidata al Museo Davia Bargellini" 
A cura di Paolo Cova, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza. 
Per l'occasione il museo effettuerà un'apertura straordinaria dalle 16.30 alle 18.30. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

ore 17: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don
Minzoni 14 
In occasione di OPENTOUR 2019, iniziativa promossa dall'Accademia di Belle Arti di Bologna 
"Presentazione del libro ren.con.tre - tracce libere di un seminario" 
Da sempre incentrato su una lettura trasversale dell'arte italiana, "ren.con.tre", progetto dell'Accademia di Belle Arti di Bologna in collaborazione con MAMbo, nasce con l'intento di ospitare all'interno dell'Accademia incontri con artisti italiani di livello internazionale. 
Dieci anni dopo l'avvio del progetto esce per Corraini Edizioni il volume omonimo a cura di Lelio Aiello, che si configura come un ulteriore step del seminario, una nuova esperienza utile alla formazione dell'artista "in divenire" quale dovrebbe essere lo studente di un'Accademia di Belle Arti. 
Nel libro sono presentati, in ordine alfabetico, i trentatré artisti intervenuti al seminario. Oltre all'ampio spazio dedicato alle immagini delle loro opere a ognuno è stato chiesto di scrivere un testo, una breve riflessione sulla questione dell'insegnamento e della formazione o sui processi operativi che accompagnano la realizzazione di un’opera. 
I contributi in apertura - firmati da Lelio Aiello, Enrico Fornaroli, Lorenzo Balbi, Carmen Lorenzetti, Guido Molinari, Leonardo Regano, Maura Pozzati, Caterina Sinigaglia e Marco Senaldi - indagano soprattutto il clima culturale e sociale in cui si sono formate e hanno operato le diverse generazioni, collocando la ricerca di ogni artista nel proprio contesto. "ren.con.tre" diventa così uno strumento di ricerca che presenta un'autorevole rassegna dell’arte e degli artisti degli ultimi decenni attivi sul territorio italiano. 
Gli artisti che compaiono nel libro sono: Mario Airò. Alis / Filliol, Stefano Arienti, Bianco-Valente, Gianni Caravaggio, David Casini, Loris Cecchini, Cuoghi-Corsello, Emilio Fantin, Flavio Favelli, Alberto Garutti, Paolo Icaro, Christiane Löhr, Marcello Maloberti, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Margherita Morgantin, Liliana Moro, Marco Neri, Giancarlo Norese, Pantani-Surace, Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce, Bert Theis, Patrick Tuttofuoco, Franco Vaccari, Nico Vascellari, vedovamazzei, Luca Vitone, ZAPRUDER filmmakersgroup, Italo Zuffi. 
Intervengono alla presentazione: Lorenzo Balbi (direttore artistico MAMbo), Enrico Fornaroli (direttore Accademia di Belle Arti di Bologna), Marzia Corraini (editore), Lelio Aiello (curatore del progetto), Franco Vaccari (artista), Cuoghi Corsello (artisti), Guido Molinari (critico), Leonardo Regano (critico). 
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti 
Info: www.mambo-bologna.org 

giovedì 20 giugno 

ore 17: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 
Nell'ambito della rassegna La Sala Urbana, un monumento che parla e di Bologna Estate 
"Dipingere la Storia. Dall'omaggio del cardinale Bernardino Spada a  Urbano VIII alla restaurazione del cardinale Gaetano Bedini per Pio IX" 
Incontro con Antonella Mampieri. referente Archivio fotografico e Catalogo Musei Civici d’Arte Antica. 
Nata nel 1630 come omaggio del cardinal legato Bernardino Spada a papa Urbano VIII, di cui porta il nome, la Sala Urbana ci appare oggi dopo le trasformazioni che furono realizzate dal Cardinal Gaetano Bedini all'epoca di Pio IX, per riportarla allo splendore originario dopo decenni di abbandono. Un viaggio attraverso le sedimentazioni decorative che nei secoli si sono susseguite al suo interno. 
Ingresso: gratuito 
Info: www.museibologna.it/arteantica 

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don
Minzoni 14 
ore 18.30: "Presentazione volume Flavio Favelli. Serie Imperiale" 
Il MAMbo ospita NOS Visual Arts Production e la presentazione del volume "Serie Imperiale", dedicato al progetto site specific di Flavio Favelli realizzato grazie a Italian Council per Valsamoggia su commissione della Fondazione Rocca dei Bentivoglio, oggi dittico e VR in mostra nella sezione "Officina d'Arte Italiana. Nuove creatività 1988-2018" della collezione permanente MAMbo. 
Il volume, realizzato in collaborazione con Corraini Edizioni su progetto grafico dello studio Lupo Burtscher di Bolzano, raccoglie interventi di Elio Rigillo, storico ed esperto del territorio, Daniele Balicco, filosofo, Elisa Del Prete e Silvia Litardi, curatrici del progetto, l'artista Flavio Favelli, oltre a due interviste speciali al restauratore Camillo Tarozzi e a Filippo Pagotto di DeyeVR, esecutori uno dello strappo dell'opera muraria, l'altro della permanenza virtuale dopo lo strappo. 
"Serie Imperiale" sarà in mostra a Bruxelles presso l'Istituto Italiano di Cultura tra ottobre e novembre 2019. Per l'occasione l'artista ha realizzato una serie limitata di 50 copertine d'artista che attinge a uno dei suoi archivi privati rimettendo in circolazione stickers d'altri tempi. L'edizione speciale verrà offerta a coloro che vorranno patrocinare il primo viaggio che l'opera compirà oltre confine portan portando all'estero un pezzo della nostra storia, attuale e passata. 
Partecipano all'incontro: Flavio Favelli, Lorenzo Balbi, Elisa Del Prete ed Elena Pirazzoli. 
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti 
ore 20: Nell'ambito di After eight. Giovedì sera al museo e di Bologna Estate 
"Visita guidata alla Manifattura delle Arti" A cura del Dipartimento educativo MAMbo. 
La visita parte con minimo 6 persone. 
Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del giorno stesso). 
Ingresso: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 
ore 21: Nell'ambito di After eight. Giovedì sera al museo e di Bologna Estate 
"Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979" Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo. 
La visita parte con minimo 6 persone. 
Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del giorno stesso). 
Ingresso: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata 
Info: www.mambo-bologna.org 

ore 21: Fondazione Collegio Artistico Venturoli - via Centotrecento 4 
Nell'ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate 
"Ensemble Edoné. Le tre 'B' Bach Beethoven Brahms" 
Concerto di musica classica con Cristina Belotti e Wally Matteuzzi al pianoforte a quattro mani, Fernando Zampieri al violino e Franca Bruni al violoncello. Un repertorio musicale nella suggestiva atmosfera del Collegio. Sarà possibile visitare l’antico Refettorio affrescato. 
Prenotazione obbligatoria allo 051 234866 (lunedì-venerdì, mattina) - info@collegioventuroli.191.it
Ingresso: € 20,00 (il ricavato sarà destinato ai restauri del Collegio) 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 


MOSTRE 

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 

"Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere", fino all'8 settembre 2019 
Il MAMbo è lieto di presentare "All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere", la prima personale in un'istituzione museale italiana di Julian Charrière (Morges, Svizzera, 1987), artista il cui lavoro mette in comunicazione i campi delle scienze ambientali e della storia della civiltà. 
"All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere", curata da Lorenzo Balbi, è visibile nella Sala delle Ciminiere e presenta un'ampia selezione di opere tra fotografie, installazioni, sculture e video che toccano i temi della storia della scienza, dello sviluppo della cultura dei media, del romanticismo dell’esplorazione e della crisi ecologica contemporanea. 
Da sempre interessato ai processi che si nascondono dietro la produzione di conoscenza scientifica e ai differenti metodi utilizzati per arrivare a una scoperta, con i suoi lavori Charrière cerca di comprendere la storia, guardando al passato per tentare di immaginare come sarà il futuro. Come un archeologo, l'artista scruta nelle vicende trascorse per capire quelle che verranno, mentre riflette sul presente. I suoi progetti sono spesso frutto di un lavoro sul campo in località remote, che presentano profili geofisici forti - vulcani, ghiacciai, siti radioattivi - sempre rivolti verso paesaggi lontani in condizioni estreme. Dalle sue spedizioni intorno al globo, Julian Charrière riesce a far emergere non solo la pura e semplice bellezza della natura, ma anche la vulnerabilità e la frattura tra natura e civiltà. 
Nel palesare catastrofi ambientali causate dall’uomo, in luoghi come l'atollo di Bikini nelle Isole Marshall, l'ex sito di test nucleari di Semipalatinsk in Kazakistan, una monocoltura di palma da olio in Indonesia o, più recentemente, le profondità marine, Charrière non vuole mai unicamente sensibilizzare o esprimere un giudizio morale, quanto piuttosto rivelare le forze invisibili che plasmano il paesaggio, dai fenomeni geologici alla sete di risorse dell'era digitale, senza escludere, su un piano più immateriale, le proiezioni culturali con cui l'umanità cambia significato e percezione dei luoghi. In altre parole, per quanto ci affanniamo a saccheggiare la Terra delle sue risorse, a una velocità tale da costringere la scienza a parlare degli ultimi due secoli e mezzo come di un’era geologica a parte, l’Antropocene, il pianeta si riprenderà tutto e saremo dimenticati. 
Info: www.mambo-bologna.org 


"Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979", fino al 29 settembre 2019 
La Project Room del MAMbo prosegue la sua attività espositiva con "Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979", mostra dedicata all’evento musicale che radunò più di seimila persone al Palasport di Bologna il 2 aprile del 1979. 
"Bologna Rock" può essere considerato il simbolo di una stagione non esclusivamente musicale ma anche sociale, culturale, politica che ha lasciato il segno nella storia della città e dell'Italia tutta, su cui il focus espositivo, a cura di Oderso Rubini e Anna Persiani, vuole costruire un’indagine approfondita. 
Al di là del festival in sé, organizzato da Harpo's Bazaar, che registrò la partecipazione di gruppi punk, rock demenziale e new wave della scena bolognese dell'epoca, quali Skiantos, Wind Open, Luti Chroma, Gaznevada, Bieki, Naphta, Confusional Quartet, Rusk und Brusk, Frigos, Cheaters e del cantante blues statunitense Andy J. Forest con la band The Strumblers, la mostra si propone come una rilettura storica di questo momento in seguito percepito come epocale, una riappropriazione antropologica capace di evidenziare quegli elementi caratterizzanti che hanno contribuito alla nascita e alla crescita del ruolo socio-politico di Bologna tra il 1971 e il 1985 nella storia della cultura italiana e non solo. 
Tramite immagini, video, LP in vinile, documenti, fumetti, materiali visivi e grafici, strumentazioni dell'epoca e pubblicazioni indipendenti vengono messe in evidenza le connessioni e la ricchezza di contaminazioni che hanno caratterizzato una stagione di grande fermento: musica, video, arte, fumetti, grafica, comunicazione e politica si sono intersecate in una maniera istintiva, innovativa, forse casuale, determinando un processo creativo irripetibile con quelle modalità. 
Info: www.mambo-bologna.org 


Museo della Musica - Strada Maggiore 34 

"'Il disegnatore è libero'. Le opere di Ivan Graziani in mostra", fino al 23 giugno 2019 
Il Museo della Musica ospita un'esposizione antologica del lavoro grafico e pittorico di Ivan Graziani, curata da Olivia Spatola e Manuela Valentini in collaborazione con Francesco Colafella. 
Ivan Graziani (Teramo, 1945 - Novafeltria, 1997), artista dal talento indiscusso e personaggio atipico decisamente "avanti" rispetto ai suoi contemporanei, rientra nell'olimpo dei cantautori italiani per la peculiarità di avere creato un raccordo tra la canzone d'autore e il rock, percorrendo una strada già ricca di capiscuola - Lucio Battisti, Eugenio Finardi, Edoardo Bennato, Lucio Dalla per citarne solo alcuni - ma implementandola della sua particolare visione. Tutto senza complessi di inferiorità verso i modelli anglosassoni e con l'orgoglio della tradizione (e della provincia) italiana. 
Pochi però sono a conoscenza del suo percorso nelle arti visive. Un personaggio dalla personalità così spiccata ed un talento così versatile non poteva esaurire la sua creatività in un'unica disciplina: infatti, insieme alla musica sua grande passione, sviluppò parallelamente quello che fu definito il suo "lato B" ovvero il percorso dell'Ivan Graziani disegnatore. 
Delle oltre trenta opere presentate in mostra - disegni, incisioni e grafiche provenienti dall'archivio della famiglia Graziani - molte sono inedite, tratte da quaderni di schizzi e appunti che l'artista aggiornava con regolarità. Una galleria di personaggi dal taglio cinematografico, impegnati in situazioni di vita quotidiana. Il tratto a china, a volte più rotondo e acquerellato con l'alcool, a volte più stilizzato e spigoloso, ha la costante di una visione grottesca e satirica. 
Info: www.museibologna.it/musica 


Museo Medievale - via Manzoni 4 

"Jean François Migno. La forza del colore", fino all'8 settembre 2019 
Il Museo Civico Medievale si apre al dialogo con la pittura contemporanea presentando la prima mostra personale in Italia dell'artista francese Jean François Migno, a cura di Graziano Campanini e Riccardo Betti.
Il nucleo principale della mostra si trova racchiuso nella sala del Lapidario per poi espandersi all’interno di alcune sale del percorso espositivo, dove le tele di Migno punteggiano lo spazio come dispositivi che catturano lo sguardo dello spettatore in un gioco di frementi vibrazioni cromatiche. 
L'intera vicenda dell'artista, contrassegnata da una continua sperimentazione su diversi mezzi e materiali che rifiuta una piena e concreta definizione della sostanza in favore di un’astrazione dall’aspetto figurativo, viene ripercorsa attraverso una selezione di circa 40 lavori, comprensiva dei principali cicli della sua produzione, come "Palissade" realizzato negli anni Novanta e il più recente "Passages" degli anni Duemila. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


"Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco", fino al 16 giugno 2019 
La mostra, realizzata nell'ambito del Festival Francescano, presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale di Bologna. Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch'essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori. A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch'essi presentati in occasione della mostra. 
Info: www.museibologna.it/arteantica 


Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5 

"Bologna da quel momento fu libera. Episodi, aspetti e memoria del 12 giugno 1859", fino al 14 luglio 2019 
Il percorso di Bologna e dei bolognesi nelle vicende del Risorgimento nazionale è scandito da alcune date e da alcuni eventi significativi: tra quelli di maggior rilievo si colloca la giornata del 12 giugno 1859 quando, in seguito alle sconfitte subite a Palestro e Magenta ad opera delle truppe franco-piemontesi, le truppe austriache a presidio di Bologna si ritirarono definitivamente oltre il Po provocando la fine del governo pontificio sulla città e il suo territorio dopo tre secoli e mezzo di potere temporale. Di lì a pochi mesi, in un rapido succedersi di avvenimenti, l’intera Emilia-Romagna si sarebbe unita alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II, futuro Re d’Italia, portando a compimento per Bologna il processo di Unificazione nazionale avviato alcuni decenni prima. 
La mostra "Bologna da quel momento fu libera", curata da Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, ripercorre episodi e aspetti di quel periodo memorabile, attraverso l'esposizione di reperti risorgimentali e documenti originali, normalmente non visibili al pubblico: la battaglia della Montagnola svoltasi l'8 agosto, il predominio degli Austriaci sulla città nel decennio 1849-1859, la giornata del 12 giugno e il rapido succedersi dei governi provvisori, il formarsi di un esercito e della Guardia Nazionale, la memoria celebrativa di quella data nel processo di formazione della coscienza e dell'identità nazionale. 
Tra i cimeli più preziosi esposti in mostra figura la bandiera tricolore che per prima sventolò sopra la porta principale del Palazzo Comunale, issata alle prime luci dell’alba del 12 giugno 1859 dopo l’abbassamento dell’insegna pontificia. 
Un altro simbolo dal forte potere evocativo di quella giornata è la bandiera utilizzata dagli studenti dell'Università di Bologna quando scesero in piazza inneggiando alla caduta del potere temporale dei papi, e nelle successive manifestazioni patriottiche nel 1859-1860. 
Non mancano poi militaria come due esemplari di uniformi della Guardia Nazionale entrambe del 1859, mentre la presenza degli austriaci a Bologna durante gli anni ‘50 del XIX secolo è documentata da un kepì da ussaro per truppa, immagini fotografiche e testimonianze artistiche come un olio su cartone di Silvio Faccioli che raffigura una guardia e un tamburino e un disegno con figurino militare. 
La mostra offre un'estensione multimediale dei contenuti informativi grazie all'uso di un codice QR presente nelle diverse vetrine con il quale, attraverso l'accesso al portale www.storiaememoriadibologna.it, è possibile consultare notizie e approfondimenti sui diversi oggetti esposti, in modo da apprezzarne pienamente la storia e il significato. 
Info: www.museibologna.it/risorgimento 


Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 

"Ex Africa. Storie e identità di un'arte universale", fino all'8 settembre 2019 
Volti e corpi ieratici che a noi occidentali ricordano immediatamente le sculture di Modigliani e Brancusi, i dipinti di Nolde e Picasso. Ma anche visi mirabilmente torniti nel bronzo, di fidiana perfezione come solo i putti e i Cristo in fasce di Raffaello. Oggetti di potere e di culto che rimandano al metafisico, agli antichi riti, alle forze umane e soprannaturali. Ma anche figure in miniatura per pesare la polvere d’oro, cesellate come orologi del Seicento tedesco. E ancora, saliere in avorio, olifanti e cucchiai realizzati anticamente in Africa su commissione europea, per quelle che un tempo si chiamavano arti applicate. 
Per la varietà dei temi trattati, si tratta dell'esposizione sull'arte africana più ampia mai organizzata in Italia - con circa 270 pezzi esposti -, nella quale si spazia da testimonianze su culture antiche, vecchie di mille anni, fino alla produzione degli artisti contemporanei. 
In mostra sono documentati i diversi sguardi con i quali l'Occidente si è posto dinnanzi alle espressioni plastiche dell'Africa. 
La mostra, prodotta e organizzata da CMS.Cultura, è promossa da Comune di Bologna e Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico e curata da Ezio Bassani e Gigi Pezzoli, con il contributo di studiosi italiani e stranieri. 
Info: www.museibologna.it/archeologico - www.mostrafrica.it 


Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 

"Formazione professionale, lavoro femminile e industria a Bologna: 1946-1970", fino al 14 luglio 2019 
La mostra, ideata e prodotta da Museo del Patrimonio Industriale e Unione Donne in Italia (sede di Bologna) in collaborazione con Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) - Ufficio per l’Italia e San Marino, costituisce il primo appuntamento di un progetto triennale promosso dal Museo del Patrimonio Industriale e dall'Unione Donne in Italia di Bologna dedicato al tema "Lavoro, formazione e cultura tecnica femminile". 
Le immagini esposte nel percorso espositivo documentano il tema dell’istruzione professionale e del lavoro femminile nei contesti industriali, con un focus sul territorio bolognese. 
Negli anni del miracolo economico (1958-1963) Bologna, e l'Emilia-Romagna nel suo complesso, conobbero un’impetuosa espansione industriale, della quale le donne furono protagoniste, contribuendo in maniera sostanziale allo sviluppo del Made in Italy. All’importante crescita quantitativa dell’occupazione femminile industriale, non corrispose tuttavia una qualificazione del lavoro delle donne. 
L’istruzione professionale divenne così un tema di discussione e azione politica per le associazioni femminili, impegnate a promuovere l’ingresso delle donne in istituti tecnico-industriali, come l’Aldini Valeriani, per offrire nuove opportunità di lavoro qualificato e una formazione non orientata solo ai lavori tradizionalmente identificati come femminili. 
Le fotografie in mostra abbracciano l'arco cronologico compreso tra la seconda metà degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta del Novecento e provengono dagli Archivi fotografici dell’UDI di Bologna, del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna (Fondi Aldini Valeriani e Fototecnica Bolognese) e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (Fondo dello Studio fotografico Villani). 
Nella parte iniziale spiccano due nuclei principali: le immagini relative ai corsi di cucito e sartoria, in particolare per ragazze disoccupate, e quelle dell’Istituto Tecnico Industriale Femminile, una nuova scuola afferente all’Aldini Valeriani. Nella seconda parte, dedicata al lavoro in fabbrica, si distinguono alcune serie relative ad ambienti e reparti di aziende storiche bolognesi, come Farmac-Zabban, Weber, Ducati Elettronica e Arco. 
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale 



L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea. 
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche. 
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi. 
Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”. 
Info: www.museibologna.it. 

La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l'accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it. 


INDIRIZZI E RECAPITI 

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi 
via Don Minzoni 14 
tel. 051 6496611 
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; giovedì: ore 10-22 

Casa Morandi 
via Fondazza 36 
tel. 051 6496611 
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari: 
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13 
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13 

Villa delle Rose 
via Saragozza 228/230 
tel. 051 436818 - 6496611 
aperto: in occasione di eventi espositivi 

Museo per la Memoria di Ustica 
via di Saliceto 3/22 
tel. 051 377680 
aperto: giovedì e venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 

Museo Civico Archeologico 
via dell’Archiginnasio 2 
tel. 051 2757211 
aperto: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-18; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo Civico Medievale 
via Manzoni 4 
tel. 051 2193916 - 2193930 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Collezioni Comunali d’Arte 
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 
tel. 051 2193998 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini 
Strada Maggiore 44 
tel. 051 236708 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-14; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” 
via di Casaglia 3 
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale) 
aperto: venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 
Accesso momentaneamente sospeso per sopralluoghi manutentivi straordinari 

Museo internazionale e biblioteca della musica 
Strada Maggiore 34 
tel. 051 2757711 
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30 

Museo del Patrimonio Industriale 
via della Beverara 123 
tel. 051 6356611 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30 

Museo civico del Risorgimento 
Piazza Carducci 5 
tel. 051 347592 
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-14

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