giovedì 19 gennaio 2023

SETTORE MUSEI CIVICI BOLOGNA

Iniziative, attività e mostre temporanee 20 – 26
gennaio 2023

Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.

Si informa che martedì 24 gennaio le Collezioni Comunali d’Arte rimarranno chiuse al pubblico.

IN EVIDENZA

“ART CITY Bologna” - XI edizione 27 gennaio - 5 febbraio 2023

È in arrivo ART CITY Bologna, il programma di mostre, eventi e iniziative speciali promosso da Comune di Bologna e Bologna Fiere, in occasione di Arte Fiera, sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con il coordinamento del Settore Musei Civici Bologna | Area Arte Moderna e Contemporanea.

Nel 2023 il main program sarà articolato in uno special project e in 12 main projects che, come di consueto, andranno a comporre una proposta ampiamente rappresentativa delle pratiche artistiche contemporanee. Proiettandosi oltre i confini urbani, in una sfera territoriale ancora più estesa e policentrica che interesserà l’intera area metropolitana di Bologna, la manifestazione sarà animata da oltre 150 eventi.

Questa undicesima edizione invita a intraprendere un viaggio, ad accogliere un disorientamento che risveglia lo sguardo, alla ricerca di mostri che ci indicano luoghi misteriosi e forieri di meraviglia.
Identità visiva: Filippo tappi e Marco Casella.

Info: www.artcity.bologna.it

giovedì 26 gennaio

ore 14-19: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2023

“Slaven Tolj. Craquelure. Pavo and me”
Apertura della mostra a cura di Daniele Capra.
La mostra è costituita da una quindicina di opere oggettuali e documentative e dalla perfor
mance “Bologna, February 2023”, realizzata appositamente per il museo bolognese che si svolgerà sabato 4 e domenica 5 febbraio. Il progetto è la prima mostra personale di Tolj presso un museo pubblico italiano.

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto)

Info: www.museibologna.it/arteantica

PER I BAMBINI

Domenica 22 gennaio

ore 15: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“I pittori di Pompei for kids”
Breve visita alla mostra con laboratorio per bambini da 7 a 11 anni. A cura di Aster | MondoMostre.
Prenotazione obbligatoria allo 02 91446110.
Ingresso: € 12,00 (comprensivo del biglietto della mostra)
Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Leggere e sperimentare in Museo: ‘Pensa come Leonardo da
Vinci’”
Laboratorio per ragazzi da 8 a 12 anni.
Le eccezionali capacità di Leonardo da Vinci, ma anche i suoi errori e fallimenti ci guideranno per allenare insieme la curiosità, la creatività e la tecnica con giochi, attività ed esperimenti ispirati dal libro “Pensa come Leonardo da Vinci” (Editoriale Scienza).
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 del venerdì precedente).
Il laboratorio verrà attivato solo al raggiungimento di almeno 5 partecipanti.
Ingresso: € 5,00 a partecipante (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 16: Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“Domenica al Museo. E poi ci sono i fiori”
Una visita animata al Museo Morandi per bambini e ragazzi da 5 a 11 anni per conoscere la vita e le opere del pittore, in particolare i quadri dedicati ai fiori della collezione Antonio e Matilde Catanese. In laboratorio sperimenteremo attraverso diverse tecniche realizzando piccoli quadretti floreali.
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mamboedu@comune.bologna.it entro le ore 13 del venerdì precedente.
Ingresso: € 7,00 a partecipante
Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

sabato 21 gennaio

ore 10-18: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Scopri le moto bolognesi 1920-1970”

Il Museo del Patrimonio Industriale propone la possibilità di scoprire, accolti dagli operatori del museo, la storia del motociclismo bolognese dal 1920-1970.
Gli operatori del museo accoglieranno i visitatori nella mostra “Antologia della moto bolognese, 1920-1970” per scoprire le motociclette, le tecnologie e gli uomini delle marche più importanti dell'epoca: dalle G.D degli anni Venti sino alle Ducati degli anni Sessanta, dalle M.M. degli anni Trenta alle Moto Morini degli anni Cinquanta.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 17: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

Per il ciclo “Spina 100”

“Felsina e Spina: due città dell'Etruria Padana”
Incontro con Giuseppe Sassatelli, Università di Bologna, in occasione dell’importante mostra “Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo” in corso fino al 23 aprile 2023 al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.
La mostra fa parte del ciclo “Spina 100”, realizzato in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e numerosi enti coinvolti.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/archeologico

Domenica 22 gennaio

ore 11: Museo Medievale - via Manzoni 4

“Capolavori dell’arte del Rinascimento maturo al Museo Civico
Medievale”
Visita guidata a cura di Silvia Primerano.
Dopo la caduta della famiglia Bentivoglio (1506), Bologna torna stabilmente sotto il potere dei pontefici e l'arte romana di cultura michelangiolesca o raffaellesca si diffonde in città e nella regione, caratterizzando anche la produzione scultorea. Nella cornice di Palazzo Ghisilardi, uno dei più affascinanti del Rinascimento bolognese, il pubblico potrà scoprire alcuni capolavori del Cinquecento, di grandi artisti come Francesco Francia, Antonio Minelli, Giambologna o Alessandro Menganti.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 11: Museo per la Memoria di Ustica - via di Saliceto 3/22

“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica”

Visita guidata a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Una visita al luogo che l'artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un'occasione per riflettere sulla memoria e sull'identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mamboedu@comune.bologna.it entro le ore 13 del venerdì precedente.
Ingresso: gratuito
Info: www.mambo-bologna.org/museoustica

ore 16.45: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“I pittori di Pompei”
Visita guidata alla mostra a cura di Aster | MondoMostre.
Prenotazione obbligatoria allo 02 91446110.
Ingresso: € 19,60 (comprensivo di biglietto della mostra e radioguida)
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 17: Per il ciclo “Spina 100”
“Fra Spina e Bologna: dagli archivi, i retroscena di uno scavo”
Incontro con Anna Dore, Museo Civico Archeologico di Bologna, in occasione dell’importante mostra “Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo” in corso fino al 23 aprile 2023 al Mu- seo Archeologico Nazionale di Ferrara.
La mostra fa parte del ciclo “Spina 100”, realizzato in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e numerosi enti coinvolti.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/archeologico

giovedì 26 gennaio                                                                    ore 15-17: diretta su www.neuradio.it                “STARTER - Fermenti Culturali”

Giovedì 26 gennaio dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER - Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo. La trasmissione, in streaming sul sito o tramite app per OS o Android, è concepita come un racconto settimanale di mostre, eventi, performance e novità relative al mondo culturale e artistico della città di Bologna e oltre. Conducono, dallo studio del MAMbo: Moreno Mari, Carlotta Chiodi, Claudio Musso e Caterina De Feo.

Info: www.mambo-bologna.org

ore 17: Palazzo Poggi (Sala di Ulisse) - via Zamboni 33

“La ceroplastica a Palazzo Poggi fra arte e scienza”

In occasione della mostra “Verità e illusione. Figure in cera del Settecento bolognese” in corso presso il Museo Davia Bargellini, conferenza di Lucia Corrain e Francesco M. Galassi.
Al Museo di Palazzo Poggi si trova la “Camera della Notomia” dell’Istituto delle Scienze con la serie di otto statue in cera - di cui due nudi raffiguranti Adamo ed Eva, quattro Spellati e due scheletri - progettate ed eseguite tra il 1742 e il 1751 dal pittore, scultore e architetto Ercole Lelli su commissione del Cardinale Prospero Lorenzo Lambertini, asceso al soglio pontificio nel 1740 con il nome di Benedetto XIV.

Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

MOSTRE IN CORSO
Casa Morandi - via Fondazza 36

“L’ ’Epoca’ di Mario De Biasi. Morandi attraverso l'obiettivo”, fino al 5 febbraio 2023

A Casa Morandi si consolida la programmazione di eventi
espositivi dedicati ad artisti che, con il proprio lavoro, a vario titolo e attraverso media diversi, hanno stabilito una relazione con Giorgio Morandi.
“L’ ’Epoca’ di Mario De Biasi. Morandi attraverso l'obiettivo” presenta una straordinaria serie di ritratti fotografici non posati dell’artista nel suo ambiente domestico, realizzati nel 1959 da Mario De Biasi, allora fotoreporter di “Epoca”. L’esposizione, curata da Lorenza Selleri e Silvia De Biasi – figlia del fotografo e responsabile dell’Archivio paterno - rimane visibile fino al 5 feb- braio 2023 negli spazi di quella che fu la dimora-studio del maestro bolognese.

È l’aprile del 1959 quando Mario De Biasi, inviato da Enzo Biagi, giovane direttore della rivista “Epoca”, si reca in via Fondazza 36 per realizzare un reportage su Giorgio Morandi. Noto per il carattere schivo e la ritrosia verso qualunque forma di esposizione della sua persona, l’artista accetta tuttavia di essere fotografato tra le mura di casa, nel salotto in cui si accoglievano gli ospiti, rigorosamente in giacca e cravatta.

Il servizio ci restituisce un Morandi non in posa, che non assume atteggiamenti innaturali o forzati, rientrando perfettamente in un genere che De Biasi aveva già sperimentato, quello dei ritratti di personaggi famosi colti nella loro quotidianità, per i quali aveva coniato la definizione: “ritratti in maniche di camicia”.

Assistiamo così a situazioni di domestica routine, tra libri da sfogliare come fonte di piacevole erudizione, l’immancabile sigaretta tra le dita e il caffè servito dalla sorella Maria Teresa, che riesce a strappare un raro sorriso al sempre composto e austero Morandi.
Anche De Biasi non ebbe purtroppo, come nessun altro fotografo, la possibilità di ritrarre l’artista al lavoro nello studio, nell’atto sicuramente più identitario, quello del dipingere, né gli fu permesso di includere nei suoi scatti il cavalletto, i pennelli, la tavolozza, i colori e gli oggetti protagonisti della ricerca artistica di Giorgio Morandi. Le fotografie però ci regalano un vivido spaccato di un ambiente della casa di via Fondazza, della disposizione degli arredi, delle suppellettili e dei quadri così come posizionati e vissuti all’epoca.

Accanto alle diciannove fotografie scattate a Bologna in casa di Morandi, il pubblico può vedere in mostra altri cinque ritratti realizzati da De Biasi a Milano, in cui il maestro bolognese è pre- sente grazie alle proprie opere: tre di questi mostrano Lamberto Vitali nel suo appartamento, circondato da ben quattordici dipinti di Morandi, e altri due hanno come soggetto Elio Vittorini, intento a leggere e scrivere nel suo studio, dove s’intravede una “Natura morta” di Morandi, priva di cornice, data 1949.

Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

Museo Medievale - via Manzoni 4

“Il museo che non si vede. Tesori dai depositi del Museo Civico Medievale”, fino al 5 febbraio 2023

Il Museo Medievale espone diverse raccolte provenienti dai depositi. Una molteplicità di piccoli e grandi capolavori, spesso poco noti o addirittura per la prima volta presentati al pubblico.
La mostra permette ai visitatori e alle visitatrice di scoprire alcune meravigliose maioliche del Rinascimento italiano, la prestigiosa raccolta di ceramiche Manises, il sontuoso Trittico di Limoges e tanti altri manufatti in terracotta, pietra, bronzo o mosaico che spesso giacciono immeritatamente nei depositi per mancanza di spazio espositivo.

Inoltre, è per la prima volta mostrata una piccola ma notevole raccolta di oggetti precolombiani recentemente donati al museo dall'Agenzia Dogane e Monopoli a seguito di un sequestro per violazione dei divieti di importazione di Beni Culturali e un grande dipinto seicentesco dedicato ad uno dei protagonisti della storia felsinea: Ludovico Bentivoglio.

Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“A ciascuno il suo giorno”, fino al 12 febbraio 2023

La mostra, a cura di Raffaella Salato, porta al pubblico l'eredità della Longo S.p.A., una delle aziende che hanno fatto la storia dell'industria in Italia negli anni del boom economico e che dagli anni ’30 fino agli anni ‘70 del secolo scorso sono state un'eccellenza nel mondo. L'esposizione, organizzata da Ascanio Balbo di Vinadio, collezionista e nipote di Giorgio Longo, (1909-1973), ultimo presidente della Longo S.p.A., si sviluppa in un duplice registro, artistico e storico, dal momento che presenta, da un lato, la serie di quadri realizzati appositamente per la mostra da Marco Angelini e, dall'altro, le foto e i documenti d'epoca, compiendo un percorso inedito nella storia della fabbrica, che per decenni ha prodotto e distribuito cancelleria, inchiostri e materiale per l'ufficio in Italia.

Vengono esposte, così, opere che rileggono la storia e la filosofia dell'azienda Longo S.p.A., dandone un'interpretazione personale con l'uso all'interno delle opere di prodotti originali della fabbrica di cancelleria. Allo stesso tempo il percorso espositivo si snoda attraverso testimonianze storiche che ci riportano ai tempi in cui l'azienda consolidava il suo ruolo nel panorama dell'industria nazionale e internazionale, un caso esemplare di quanto fosse vitale e di successo lo slancio produttivo dell'Italia a cavallo e dopo il secondo conflitto mondiale.

La mostra espone 14 tele di diversi formati, a tecnica mista, grazie all'utilizzo di prodotti origi- nali di cancelleria della Longo S.p.A., realizzati tra gli anni ’30 e gli anni ’70, in cui l'artista ne ripercorre idealmente la vicenda e la filosofia.
Gomme da cancellare, incluse quelle esagonali per eliminare i tratti di penna, pastelli a cera, cuscinetti di inchiostro per timbri, righelli e squadre, la carta-carbone che serviva a replicare in più copie i documenti sono al centro delle opere di Angelini e raccontano di un cambiamento epocale delle abitudini che ha investito la nostra società in tempi rapidissimi e che ha visto il digitale prendere il posto dell'analogico.

Il titolo della mostra sottolinea l'importanza dell'arte nel dare valore alla memoria, nel rileggere la storia per attribuirle significato, per consegnarla e renderla percepibile alle nuove generazioni, nonostante lo scorrere del tempo.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

“Antologia della moto bolognese, 1920-1970”, fino al 28 maggio 2023

Il Museo del Patrimonio Industriale aggiunge un nuovo momento espositivo al filone “Moto bolognesi”, che ha costituito uno dei principali interessi della sua attività di ricerca, con la mostra “Antologia della moto bolognese, 1920-1970” realizzata con il contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale.

A partire dalle collezioni permanenti del museo, in cui sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il nuovo focus tematico è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino agli anni Sessanta, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale.

L'impegno nell'indagine condotta su fonti composite – documenti, memoria orale, immagini fotografiche e filmate, giornali e riviste specializzate del tempo – ha consentito la ricostruzione di un centinaio di biografie di aziende, la schedatura tecnica di modelli e pezzi analizzati e la formazione di un ricchissimo archivio fotografico realizzato grazie all'aiuto del mondo del collezionismo.

La mostra ripercorre cinquant’anni di produzione motociclistica bolognese che si è distinta, fin dagli esordi, per l’inventiva e le capacità di numerosi tecnici che si sono cimentati, con diversa fortuna, nella realizzazione di veicoli sempre molto curati, non solo dal punto di vista costruttivo, ma anche estetico, imponendosi inoltre ai più alti livelli, con le versioni da competizione, in ambito nazionale ed estero.

Attraversando stagioni diverse e spesso difficoltose – la fase pionieristica, le ristrettezze e le distruzioni del periodo bellico, la ripresa ed il miracolo economico – le piccole e medie case costruttrici della città e del territorio circostante hanno sempre esposto nelle “vetrine” delle fiere del settore, e quindi offerto sul mercato, una gamma di motocicli unica per quantità, varietà e bellezza. Solo pochi marchi sono riusciti a tradurre l’apprezzamento della critica e dei singoli appassionati in un vero e proprio successo commerciale, tuttavia l’industria bolognese delle due ruote, anche con l’apporto del settore della componentistica, ha lasciato un segno indelebile nella storia del motociclismo italiano.

Il percorso espositivo della mostra presenta 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del cinquantennio ed è arricchito da una serie di materiali multimediali: sette contributi filmati provenienti dall’Istituto Luce, l’intera serie delle moto esposte nelle precedenti esposizioni e il filmato, prodotto dal museo, “Italiani in motocicletta”, basato sui cinegiornali dell’Istituto Luce (1930-1940).
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“Giorgio Morandi. Opere dalla collezione Antonio e Matilde Catanese”, fino al 26 febbraio 2023

Il Museo Morandi è lieto di ospitare e rendere fruibile al pubblico un importante nucleo di lavori di Giorgio Morandi provenienti dalla collezione privata di Antonio e Matilde Catanese.
La mostra presenta 27 opere appartenenti a una raccolta nata dalla passione dei coniugi Catanese, che iniziano ad acquistare fin dagli anni Sessanta i primi Morandi, dando prova del loro gusto raffinato e lungimirante in una città come Milano, che nel Novecento ebbe un ruolo fondamentale nel mondo dell’arte e del collezionismo in particolare.

L’esposizione, curata da Mariella Gnani, prende avvio dal desiderio della famiglia Catanese di rendere disponibile alla pubblica fruizione parte della propria collezione e dalla volontà dei figli di esprimere gratitudine verso i genitori per aver avuto la possibilità di crescere e affinare la propria sensibilità a contatto con capolavori.

La collezione Catanese, rappresenta “un microcosmo esemplare per decifrare e intendere l’attività di Morandi”, come evidenzia Maria Cristina Bandera, storica dell’arte, membro del Consiglio Direttivo e della Commissione Scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi. Ciò soprattutto grazie al numero di opere presenti nella raccolta, realizzate in un arco temporale che copre quasi tutti gli anni dell’attività del maestro bolognese e che affrontano tutti i temi e le tecniche da lui trattati, nonché per l'indubbia rilevanza dei pezzi che ne fanno parte.

Il percorso espositivo al Museo Morandi si apre con un raro “Autoritratto giovanile” del 1914, opera di primaria importanza, che nel 1939 prese parte alla Golden Gate International Exposition di San Francisco, e prosegue con una sfilata di nature morte, fiori e paesaggi, realizzati tra il 1918 e il 1959, attraverso la quale è possibile seguire lo sviluppo della ricerca morandiana.

La presenza di ben dieci lavori, tra oli, acquerelli e incisioni, aventi per soggetto il tema dei fiori tanto caro a Morandi, permette di ripercorrerne le varie tipologie a partire dall’acquerello del 1918 (P.1918/5) esemplare di rara maestria e testimonianza di una capacità tecnica già pienamente acquisita.

Il tema della natura morta si sviluppa parallelamente a quello dei paesaggi tra cui compare il dipinto “La strada bianca” (V.341), motivo realizzato a Grizzana e ripreso in alcune varianti nel 1939 e nel 1941.
È parte integrante della mostra una selezione di acqueforti (la collezione Catanese possiede quasi l’intera produzione), tecnica che Morandi praticò da autodidatta in modo magistrale e che considerò sempre come un linguaggio parallelo alla pittura.

Per la realizzazione dell’esposizione si ringrazia l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo | Scuola di Conservazione e Restauro che ha affiancato la curatrice per il controllo delle opere durante il periodo espositivo e per alcune indagini legate alla caratterizzazione dei materiali, alla documentazione digitale e alla diagnostica non invasiva.

Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi                                      Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

“Verità e illusione. Figure in cera del Settecento bolognese”,
fino al 12 marzo 2023

La mostra, curata da Massimo Medica, Mark Gregory D’Apuzzo, Ilaria Bianchi e Irene Graziani, si configura come primo evento espositivo organicamente incentrato sulla ritrattistica in cera realizzata in ambito bolognese durante il Settecento, secolo che conobbe il maggiore rilancio dell’arte antica e intrigante della ceroplastica già praticata nelle epoche classiche e medievali. Forma artistica scarsamente indagata dal circuito accademico per via dell’antico pregiudizio verso una materia metamorfica considerata priva di valore estetico e una tecnica in bilico tra arte e artigianato, proprio nel capoluogo emiliano, durante il XVIII secolo, la ritrattistica scultorea in cera ebbe un ruolo di primaria importanza godendo di fortuna e apprezzamento come rappresentazione congeniale ad una triplice funzione: la trattazione delle discipline scientifiche avviata nella rinomata scuola di anatomia umana dell’Università, la raffigurazione del potere e la devozione religiosa.

Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con il Museo di Palazzo Poggi afferente al Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, l’esposizione intende far conoscere al pubblico e rivalutare in una giusta prospettiva l’indubbia qualità di quanto ancora sopravvive di una produzione che, secondo le fonti documentarie, fu assai ricca e vide impegnati abilissimi scultori.

A partire dal nucleo di opere conservato al Museo Davia


Bargellini, il progetto espositivo traccia un ampio e dettagliato panorama dell’officina ceroplastica a Bologna riunendo per la prima volta 18 opere, di cui 16 figure in cera e 2 terrecotte, di notevole fattura presenti in raccolte museali ed edifici di culto cittadini, potendo inoltre godere del prestito straordinario di pezzi appartenenti a collezioni private e dunque raramente visibili.

Accanto al “Ritratto del conte senatore Paolo Patrizio Zambeccari (1670-1756)” di Nicola Toselli esposto unicamente nella “Mostra del Settecento Bolognese” curata da Guido Zucchini nel 1935 a Palazzo d’Accursio, sono 3 i manufatti inediti visibili per la prima volta: la testa di Cristo in cera policroma, attualmente conservata presso il Museo provinciale dei Cappuccini di Bologna e attribuita a ceroplasta emiliano, e i due busti di “San Carlo Borromeo” e “San Filippo Neri” riferibili a Luigi Dardani, provenienti dal coretto della chiesa di Santa Maria di Galliera.

Il percorso espositivo si estende nella seconda sede del Museo di Palazzo Poggi dove si trova la “Camera della Notomia” dell’Istituto delle Scienze con la serie di otto statue in cera - di cui due nudi raffiguranti Adamo ed Eva, quattro Spellati e due scheletri - progettate ed eseguite tra il 1742 e il 1751 dal pittore, scultore e architetto Ercole Lelli su commissione del Cardinale Prospero Lorenzo Lambertini, asceso al soglio pontificio nel 1740 con il nome di Benedetto XIV. L’impegno strettamente connesso al mondo della scienza medica del capostipite della scuola bolognese Ercole Lelli venne in seguito assunto dai celebri coniugi Giovanni Manzolini e Anna Morandi, creatori di decine di preparazioni anatomiche in cera, anch’esse conservate nelle collezioni storiche dell’ateneo bolognese, che diedero un fondamentale contributo all’avanzamento delle conoscenze di anatomia e di fisiologia grazie alla rappresentazione di parti del corpo umano di raffinatezza e minuzia tecnica del tutto straordinari per l’epoca e ammirati in tutta Europa.

Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“I pittori di Pompei”, fino al 19 marzo 2023

Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre,
l’esposizione è resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo.

Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato - splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni - restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe. Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie alle numerose testimonianze pittoriche conservate dopo l’eruzione avvenuta nel 79 d.C. e portate alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, le cittadine vesuviane costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche.

A Bologna, per la prima volta, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori - solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano.

Info: www.museibologna.it/archeologico www.ipittoridipompei.it                                                               Fanno parte del Settore Musei Civici Bologna: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi", Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose.


INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto martedì e mercoledì ore 14-19; giovedì ore 14-20; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Casa Morandi

via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto sabato ore 14-17; domenica ore 10-13 e 14-17 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 - 6496611
aperta in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto giovedì e venerdì ore 9.30-13.30; sabato e domenica ore 10-18.30chiuso: lunedì, martedì e mercoledì

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 9-19; sabato, domenica e festivi ore 10-20 chiuso: martedì

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6

tel. 051 2193998
aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 10-13.30 / 14.30- 19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5
tel. 051 2196520
aperto martedì e giovedì ore 9-13; venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18 chiuso: lunedì, mercoledì

Contatti
Settore Musei Civici Bologna - 
www.museibologna.it Instagram: @bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna

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