sabato 1 novembre 2025

Prima mostra monografica dedicata al pittore Bartolomeo Cesi

 Bartolomeo Cesi (1556-1629) 

Pittura del silenzio nell’età dei Carracci
A cura di Vera Fortunati

22 Novembre 2025 - 22 Febbraio 2026
Museo Civico Medievale | Lapidario
Via Alessandro Manzoni 4, Bologna

Mostra promossa da 
Comune di Bologna | Settore Musei Civici | Musei Civici d'Arte Antica 
Comune di Bologna | Settore Biblioteche e Welfare culturale | Biblioteca comunale dell'Archiginnasio
Arcidiocesi di Bologna, nell'ambito del Giubileo 2025
Con la partecipazione di
Musei Nazionali di Bologna - Direzione Regionale Musei nazionali Emilia-Romagna


Il Comune di Bologna - con i Musei Civici d'Arte
Antica
 del Settore Musei Civici e la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio del Settore Biblioteche e Welfare culturale - e l’Arcidiocesi di Bologna promuovono la riscoperta di uno dei più significativi interpreti della cultura figurativa bolognese tra Cinquecento e Seicento, presentando la prima mostra monografica dedicata al pittore Bartolomeo Cesi (Bologna, 1556 - ivi, 1629), visibile dal 22 novembre 2025 al 22 febbraio 2026 nel Lapidario del Museo Civico Medievale.

La mostra 
Bartolomeo Cesi (1556-1629). Pittura del silenzio nell’età dei Carracci, a cura di Vera Fortunati, è organizzata nel contesto del Giubileo 2025.

Autore principalmente di opere di soggetto religioso, destinate a restare all’interno delle mura di chiese e conventi, Bartolomeo Cesi operò in diretta competizione con i coevi 
Agostino, Ludovico e Annibale Carracci, dai quali seppe distinguersi per la costruzione di un vocabolario espressivo originale fatto di figure immobili e solenni, ritmate da colori squillanti e collocate in paesaggi solitari in cui prevalgono effetti di sublimato naturalismo: una pittura alternativa a quella radicalmente innovativa dei Carracci, tesa allo studio diretto del naturale e del “vivo”.

Il progetto espositivo trova un naturale completamento nelle sale dedicate al Cinque e Seicento della 
Pinacoteca Nazionale di Bologna (Musei Nazionali di Bologna), di recente riallestite, dove l'arte carraccesca e quella di Bartolomeo Cesi si trovano a confronto diretto.

L'esposizione intende restituire la piena rivalutazione del ruolo di
 protagonista di grande levatura che questo autore colto e raffinato dovette ricoprire nel contesto artistico bolognese del suo tempo, concentrandosi sul periodo più felice di una lunga carriera, negli anni in cui si impegnò in un dialogo solitario e coraggioso con le radicali novità della produzione carraccesca.

Attraverso un percorso di visita ordinato in tre sezioni con 
oltre 30 opere esposte, tra dipinti, disegni e monumentali pale d’altare, vengono affrontati i temi salienti della sua poetica e i generi pittorici con cui si affermò, approfondendo l’evoluzione stilistica della sua identità oscillante tra ascendenze manieriste e momenti di vicinanza al naturalismo carraccesco, in equilibrio con un rigore compositivo e tonale aderente ai dettami dell’ideologia cattolica post-tridentina che ne fecero il modello dell’artefice cristiano per eccellenza.
In occasione della mostra sono stati restaurati alcuni dipinti, per permettere di apprezzare appieno la qualità di un pittore che venne preso ad esempio anche dal celebre Guido Reni.

La mostra si propone di allargare lo sguardo verso la produzione cesiana oltre l’allestimento al Museo Civico Medievale, con una 
proiezione diffusa sul territorio cittadino che consente di ammirare alcune opere dell’artista nella loro abituale collocazione.

L’esposizione è accompagnata dal 
catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, a cura di Vera Fortunati, con un ricco repertorio di contributi scientifici (Stefano Ottani, Daniele Benati, Vera Fortunati, Alessandro Zacchi, Angela Ghirardi, Angelo Mazza, Michele Danieli, Flavia Cristalli, Ilaria Bianchi, Mark Gregory D’Apuzzo, Mirella Cavalli, Valeria Rubbi, Antonella Mampieri, Emanuela Fiori, Caterina Pascale Guidotti Magnani, Stefania Biancani, Giovanni Giannelli e Federica Restiani, Patrizia Moro).
Per  ritrovare le opere di Bartolomeo Cesi presenti sul territorio, per lo stesso editore è inoltre disponibile un’agevole guida curata da Giovanna Degli Esposti. 

Alcuni di questi luoghi potranno essere visitati durante tour tematici organizzati da 
Fondazione Bologna Welcomecondotti ed illustrati dalle guide turistiche associate alla Federazione Confguide Confcommercio Ascom Bologna, per consentire al pubblico di arricchire la visita alla mostra nell'ottica di una più articolata promozione del patrimonio storico-artistico di Bologna. Un’occasione unica per incontrare le opere e i contesti in cui l’artista operò.

L’organizzazione della mostra e le attività di valorizzazione ad essa correlate sono rese possibili dalla partecipazione e dall’impegno di numerosi soggetti pubblici e privati, che concorrono alla riscoperta e riappropriazione di un importante artista profondamente radicato nel contesto artistico del territorio.

Mostra promossa da
Comune di Bologna | Settore Musei Civici | Musei Civici d'Arte Antica, Comune di Bologna | Settore Biblioteche e Welfare culturale | Biblioteca comunale dell'ArchiginnasioArcidiocesi di Bologna nell’ambito del Giubileo 2025
Con la partecipazione di: Musei Nazionali di Bologna - Direzione Regionale Musei nazionali Emilia-Romagna
Main partner: Gruppo Hera
Sponsor: Reale Collegio di Spagna
In collaborazione con: Fondo Edifici per il CultoFondazione Bologna Welcome, Padri Passionisti Bologna, Tper
Con il contributo di: Confcommercio Ascom BolognaProfilati S.P.A., Rotary eClub 2072Fondantico di Tiziana Sassoli
Con il patrocinio di: Regione Emilia-RomagnaAlma Mater Studiorum - Università di Bologna | Dipartimento delle Arti

L'immagine coordinata della mostra 
Bartolomeo Cesi (1556-1629). Pittura del silenzio nell’età dei Carracci è stata finanziata dall’Unione europea nell’ambito del Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 - Priorità 7 - Progetto BO7.5.1.1.b I musei come leva di sviluppo turistico e promozione dei talenti

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