martedì 3 marzo 2009

IL PROCESSO VEAURADIEUX - Una commedia brillante messa in scena questa sera dalla compagnia Panta Rei.



«Quando, in una delle mie commedie, due personaggi non devono assolutamente incontrarsi, io li faccio trovare puntualmente faccia a faccia». Questa la regola aurea dettata da Feydeau, il maestro indiscusso del "vaudeville". E «Le procès Veauradieux» di Hennequin e Delacour ne costituisce un'applicazione fra le più convincenti. Il gruppo teatrale Panta Rei, in attivita'da lunghi anni nella nostra citta', mette in scena questa sera al teatro dell'Antoniano proprio questa commedia brillante, in tre atti, con la traduzione e l'adattamento a cura di Irene Lombardo Mezzetti. "< Nel 1977 si formò un Gruppo teatrale con lo scopo di avvicinare gli studenti e i giovani in generale al teatro. I primi prodotti letterari portati sulla scena furono : "La fattoria degli animali " di Orwell e "Andorra" di Max Frisch. Nel 1980 il gruppo prese il nome di PANTA REI e divenne un'Associazione Culturale senza scopo di lucro.
Gli spettacoli finora realizzati sono 33, scelti tra le opere più rappresentative delle letterature europee, italiana, francese, spagnola, inglese, in collaborazione dei programmi scolastici. Cito alcuni autori: Pirandello, B.Shaw, Prévert, O.Wilde, Molière, Goldoni, Marivaux, Feydeau, Shakespeare, Dickens, Ben Johnson, Calderon De La Barca; sono state rappresentate anche due testi teatrali scritti da me "Quella sera" e "La vita come una leggenda" che ha ricevuto una medaglia d'oro al concorso "Prix Theatre Italien Contemporain">. Il Processo Veauradieux, come tutte le vaudeville, basa la sua forza comica sui lazzi della commedia dell'arte dove gli intrecci e gli equivoci la fanno da padrone. Presentata per la prima volta in Italia nel 1881 al teatro San Carlino di Napoli, anche se riadattata da Eduardo Scarpetta, riscosse subito un notevole successo. Appuntamento quindi questa sera al Teatro Antoniano di via Guinizzelli 3 a Bologna alle ore 21.00 e...buon divertimento! Paolo Loconte
1 commenti:
Anonimo ha detto...
Il titolo corretto è VAURADIEUX e non VEAURADIEUX. E' vero che c'è l'assonanza e che il termine, veau ( vitello ), era implicitamente suggerito al pubblico, così come RADIS e OEUF ( che del nome, ne rappresentano il seguito in un'irresistibile parata bucolica ), per ridicolizzare il nome del personaggio, com'era di moda tra gli autori del vaudeville ( si veda la rara abilità in questo campo del maestro del genere LABICHE ).

Nessun commento:

Posta un commento