giovedì 7 ottobre 2021

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna 8 - 14 ottobre 2021

Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.

La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell'Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell'ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.

Al fine di sostenere le attività dell'Istituzione Bologna Musei è possibile effettuare una donazione mediante bonifico bancario sul seguente conto corrente:

codice IBAN: IT 32 J 02008 02435 000102464044

intestato a: Istituzione Bologna Musei.

Il bonifico dovrà riportare la causale "Donazione per la valorizzazione e la tutela del patrimonio museale IBM".

Il ricavato della raccolta fondi sarà reimpiegato in attività di valorizzazione e tutela del patrimonio museale cittadino e nella diffusione della conoscenza del patrimonio stesso.

La donazione non rientra tra gli oneri deducibili previsti dall'art.10 del Tuir.

IN EVIDENZA

martedì 12 ottobre

ore 14 : MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Quartieri manifesti”

Apertura della mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo in collaborazione con Comune di Bologna - Area Educazione Istruzione e Nuove Generazioni e Centri Anni Verdi del Quartiere Borgo-Reno.

La mostra, visibile negli spazi del Dipartimento educativo, si inserisce nell’ambito di M.I.A. Musei Inclusivi e Aperti, una delle azioni previste dal Progetto PON Metro 331e, “Didattica e formazione alla mediazione culturale nei musei per la diffusione di nuove competenze volte al contrasto della povertà educativa”.

Ingresso: gratuito

Info: www.mambo-bologna.org

ore 18.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito di “Josquin 1521 – 2021”

“Sulle tracce di Josquin in Italia”

Conferenza a cura di Bologna Festival in collaborazione con Museo della Musica. Progetto coordinato e condiviso con Ferrara Musica.

Una conversazione introduttiva all’esposizione documentaria “Josquin Desprez il principe dei musici” e ai concerti del progetto “Josquin 1521 – 2021”, nella ricorrenza del cinquecentenario della morte del compositore franco-fiammingo. Con Carlo Vitali, storico della musica e curatore dell'esposizione e i musicisti Carlo Centemeri e Paolo Da Col.

Famosissimo nella sua epoca, Josquin ebbe una carriera internazionale al servizio di re, duchi, cardinali e papi. Poco si sa però della sua vita: certa solo la data della sua scomparsa, 1521. Avvolti nel mistero anche le date dei viaggi. Tappe accertate furono Milano, Roma e Ferrara, ipotizzate dai biografi Mantova e Firenze.

Non figura invece Bologna, benché sotto la signoria di Giovanni II Bentivoglio la città felsinea primeggiasse per fasto e mecenatismo fra le vicine corti rinascimentali del Norditalia.

Nel 1512 quando cominciò a fiorire la scuola musicale bolognese - con la nomina di Giovanni Spataro a maestro di canto presso la basilica di San Petronio - Josquin aveva già lasciato l'Italia ma, grazie anche alle stampe di Ottaviano Petrucci e di Andrea Antico, l'ammirazione per il suo magistero in tutti i generi di musica sacra e profana dilagava ormai in tutta Europa, guadagnandogli l'epiteto onorifico di "princeps musicorum".

Tanta era la sua fama che già nel 1502, ai primi albori della stampa musicale, Petrucci scelse di dedicare un intero libro di cinque Messe a un solo autore e lo intitolò “Misse Josquin”, sicuro che il solo nome di battesimo bastasse a garantirne, come infatti avvenne, lo smercio e le ristampe.

Fossero musicate in latino, francese, italiano (o talora in una miscela di queste lingue), le Messe, i mottetti, le chansons e le frottole firmate Josquin erano avidamente ricercate dai professionisti come dai dilettanti, a volte circolando in copie manoscritte di dubbia autenticità.

Fra misteri biografici e successi professionali senza precedenti, Josquin lasciò una durevole impronta sulla cultura rinascimentale a sud delle Alpi. Nel 1567, l'enciclopedico erudito fiorentino Cosimo Bartoli paragonava Josquin in musica a Michelangelo nelle arti figurative, definendo l'uno e l'altro "mostro della natura".

Prenotazione obbligatoria a info@bolognafestival.it.

Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/musica

giovedì 14 ottobre

ore 14: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Jan Groover. Laboratory of Forms”

Apertura della mostra promossa da Fondazione MAST nell'ambito della quinta edizione di Foto/Industria.

La mostra è prodotta da Musée de l’Elysée, Losanna e curata da Tatyana Franck (Direttrice Photo  lysée),  milie Delcambre Hirsch, Paul Frèches (Consulente scientifico) in collaborazione con Lorenzo Balbi (Direttore artistico MAMbo), Francesco Zanot (Direttore artistico Foto/Industria).

Ingresso: gratuito

Info:www.mambo-bologna.org

PER I BAMBINI

sabato 9 ottobre

ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito di “The best of” - Mamamusica I

 (II incontro)

Laboratorio musicale per bambini da 0 a 36 mesi e genitori.

Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 19 a 36 mesi.

A cura di Luca Bernard (voce, contrabbasso) e Linda Tesauro (voce) con la partecipazione di Serena Pecoraro (voce, ukulele), Tommy Ruggero (voce, percussioni).

Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l'attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l'incanto di esprimersi attraverso la musica.

La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori.

È possibile acquistare i biglietti in prevendita:

• presso il bookshop del Museo della Musica in orario di apertura (da martedì a giovedì ore 11- 13.30 / 14.30–18.30; venerdì ore 10–13 / 14.30–19; sabato, domenica, festivi ore 10-19)

• online (con una maggiorazione di € 1,00) sul sito www.museibologna.it/musica oppure sul sito www.midaticket.it.

I biglietti acquistati non sono rimborsabili.

Ingresso: € 5,00 ad incontro a partecipante

Info: www.museibologna.it/musica

GLI ALTRI APPUNTAMENTI                        venerdì 8 ottobre

ore 17.15: Museo Medievale – via Manzoni 4

“Presentazione del volume "’Di non vulgare
artifizio’. Il collezionismo storico della ceramica a Bologna e le raccolte dei Musei Civici d'Arte Antica””

Attraverso l’analisi delle collezioni di ceramica dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, il volume ricostruisce sia gli apporti dei grandi protagonisti del collezionismo, le funzioni sociali e decorative attribuite alle loro raccolte, sia il sistema delle manifatture, delle botteghe e dei circuiti commerciali che collegavano la città all’Europa.

Saluti istituzionali: Massimo Medica, Direttore dei Musei Civici d'Arte Antica.

Interventi di Daniele Benati, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Storico - Artistici, Università di Bologna: “Le opportunità della Scuola di Specializzazione in Beni Storico - Artistici dell'Università di Bologna”; Sandra Costa, Università di Bologna: “Obiettivi e risultati di una collaborazione didattica e di ricerca sul collezionismo delle ceramiche a Bologna”; Françoise Barbe, Conservateur en chef au Musée du Louvre (in videoconferenza): “La ceramica nel collezionismo bolognese”; Dominique Poulot, Université Panthéon-Sorbonne, Codirettore della colla- na Arte - Collezioni Luoghi Autori, Bononia University Press: “Scelte editoriali: l’apertura ai giovani studiosi e alla dimensione internazionale della ricerca”.

In occasione della presentazione del volume verrà eccezionalmente esposta al pubblico una selezione di ceramiche della raccolta del Museo Civico Medievale introdotta da Irene Di Pietro, Università di Bologna.

Prenotazione telefonica obbligatoria alla biglietteria del museo (tel. 051 2193930 oppure 051 2193916 nei seguenti orari: giovedì ore 10-14; venerdì ore 14-19).

Sarà possibile seguire la presentazione anche via streaming tramite la piattaforma Teams di Bo- nonia University Press al seguente link: https://bit.ly/presentazione_8ottobre.

Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 17.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#novecento i musicisti raccontano i musicisti”

“Dentro i versi di Leonard Cohen”

Per “Good vibrations. Il ‘900 raccontato in parole e musica” Giorgio Fontana racconta “Dentro i versi di Leonard Cohen”. Live Acousting Plays Cohen: Andrea Conforti, voce; Erik Montanari chitarre.

Giorgio Fontana, profondo conoscitore di Leonard Cohen, è innamorato del mondo che sta dietro le sue parole, spesso indecifrabili, ma che tutti, almeno una volta, abbiamo cantato sognando. Lyrics leggendarie

che si intrufolano nei libri scambiati con Joni Mitchell e divorati durante la notte che Fontana accosterà ai versi di poeti antichi e moderni. A rileggerne le musiche il duo eclettico degli Acusting Plays... che ogni volta sostituiscono ai tre puntini il nome dell’autore che vanno a reinterpretare. E questa volta tocca, appunto, a Leonard...

“Good vibrations. Il ‘900 raccontato in parole e musica” è realizzato in collaborazione con Associazione Rapsodia: le buone vibrazioni tra musica e letteratura sulle tracce di “divinità” moderne che hanno animato la storia della popular music.

Alcuni tra i più noti scrittori della letteratura contemporanea raccontano la mitologia dell’Olimpo del Rock, narrando le proprie interconnessioni e ossessioni con un artista da loro amato.

Accanto a loro, i musicisti sono chiamati a reinterpretare le musiche che fanno parte del nostro immaginario collettivo, in un dialogo tra letteratura e musica ogni volta unico e sorprendente. È consigliato acquistare il biglietto in prevendita presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni di apertura oppure online (con una maggiorazione di € 1,00) su www.midaticket.it. Ingresso: € 6,00 / € 5,00 (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)

Info: www.museibologna.it/musica

ore 20.30 e ore 22: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18

Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”

“La certosa di Byron”

Fra i vari protagonisti delle notti certosine, Lord Byron è certamente uno dei più famosi. Immerso nelle sue riflessioni, sotto lo sguardo attento delle statue dei monumenti funebri e accompagnato dal custode Brasa e dalle Muse, il poeta ci racconterà dei suoi amori nel Belpaese. A cura di Teatro Circolare.

Prenotazione obbligatoria a teatrocircolare17@gmail.com.

Per evitare l’uso dei contanti i visitatori sono invitati a pagare il biglietto tramite link PayPal che può essere richiesto a teatrocircolare17@gmail.com.

Il pagamento in contanti sarà possibile a condizione che i soldi siano contati, non è possibile dare alcun resto.

Data la natura itinerante dello spettacolo, è consigliato portare un cuscino o un plaid per sedersi nelle soste.

L'appuntamento si terrà anche in caso di maltempo.

Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)

Info: www.museibologna.it/risorgimento

sabato 9 ottobre

ore 11-17: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Scopri l'antica città dell'acqua e della seta”

Il Museo del Patrimonio Industriale propone la possibilità di scoprire, guidati dai giovani mediatori di MIA - Musei Inclusivi e Aperti, l'antica città dell'acqua e della seta.

I visitatori saranno accolti nella sezione dedicata all'antica città dell'acqua e della seta e illustreranno alcuni degli oggetti più significativi.

Tra questi spicca il mulino da seta “alla bolognese”, presente con un modello in scala 1:2 funzionante, utilizzato per la torcitura del filo di seta e col quale si poteva ottenere il velo, prodotto che rese celebre Bologna per oltre quattro secoli, ampiamente commercializzato in tutta Europa e spesso riprodotto nell'iconografia occidentale.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 14: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18

“Alla scoperta delle protagoniste del Risorgimento”

Itinerario in Certosa dedicato alle donne.

Accompagnati da Elena Musiani dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Bologna andremo alla scoperta delle figure femminili, sepolte nel Cimitero della Certosa, che hanno contribuito all’unificazione nazionale.

Durata del percorso: 1’30

Prenotazione obbligatoria a info@8cento.org - 051 373102 - 340 2719343 (anche WhatsApp). L’appuntamento fa parte della rassegna “In Scena la Storia”, promossa dall’Associazione 8cento APS, in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento e l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - Comitato di Bologna.

Ingresso: gratuito

ore 15: Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”

“Nel tempo di Bianca Calza - cultura e società
bolognese tra ‘800 e ‘900”

In occasione della mostra “Bianca Calza. L’ultima dei Gandolfi” in corso fino al 7 novembre presso il Museo Civico di Medicina, visita guidata con Roberto Martorelli, Museo civico del Risorgimento.

Nel cimitero monumentale si può ammirare la tomba della famiglia Gandolfi, in cui riposa anche Bianca Calza. Il rapporto della pittrice con la più celebre famiglia di artisti bolognesi attiva tra ‘700 ed ‘800 si deve alla parentela della madre di Bianca, Eva Adelina Cassilde Gandolfi, grazie alla discendenza che la lega a Gaetano Gandolfi, suo bisavolo.

Una passeggiata alla scoperta di opere e memorie legate all'ambiente artistico e sociale in cui visse l'ultima dei Gandolfi.

Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.

Prenotazione obbligatoria allo 051 225583 oppure a museorisorgimento@comune.bologna.it. Ingresso: gratuito

ore 18: Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”

“Io la Musica son Storie, curiosità, caratteristiche degli strumenti musicali”

Secondo Bach, il pianoforte non era uno strumento importante. Il flauto traverso è un legno ma è fatto di metallo (o di osso). Il violino e il violoncello hanno un'anima... E se gliela togliete non suoneranno più! L'Associazione Dolci Accenti propone un incontro per scoprire queste ed altre curiosità sugli strumenti musicali, nella magica Certosa di Bologna che per l'occasione si arricchirà di corpi vibranti e abili musiciste.

A cura dell'Associazione Dolci Accenti. Educazione e Divulgazione Musicale.

Ritrovo 30 minuti prima presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18. Prenotazione obbligatoria a info@dolciaccenti.com - WhatsApp o sms al 348 2497168 - 392 7809101.

Ingresso: gratuito

ore 19 e 20.30: Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”

“RETROVIE”

L'incredibile mutamento delle donne nella Grande Guerra che cambiò il loro mondo e quello degli uomini. “RETROVIE” in un allestimento nuovo, areato, distanziato, ridotto, e reinventato per la rassegna della Certosa 2021, porta in scena anche le partecipanti agli incontri di scrittura e recitazione organizzati per l'occasione. “Retrovie” è il luogo dove gli uomini sono assenti e dove tutto quello che prima facevano gli uomini lo fanno le donne. “Retrovie” è il luogo dove, forse per il disperato tentativo di creare un equilibrio, si attua la pace.

Con Tita Ruggeri, Les Triplettes de Belleville e un gruppo di Donne allargato alle partecipanti al Laboratorio. Le quasi 200 lettere di Barberina Guidotti Magnani al marito Paolo Senni capitano di artiglieria nelle immediate retrovie del fronte attestano uno spaccato di storia familiare ed economica di notevole spessore umano e modernità che, insieme agli scritti della Prof.ssa Gida Rossi, hanno spinto Tita Ruggeri e Loredana D’Emelio a comporre un testo sul ruolo delle donne nella Prima Guerra Mondiale e sulla pace. In scena Tita Ruggeri, nel doppio ruolo di Gida e di Barberina in un contrappunto tra pubblico e privato, è con Silvia Donati, Daniela Galli e Barbara Giorgi ovvero Les Triplettes de Belleville e un gruppo di donne, in questo caso molto più numeroso, perché verranno inserite nello spettacolo anche tutte le donne che hanno preso parte al Laboratorio realizzato nelle due settimane precedenti l’appuntamento.

Lungo tutta la serata scorrono decine di immagini, tra cui le fotografie inedite scattate dal marito di Barberina, Paolo Senni. Musiche e arrangiamenti Davide Belviso, luci e immagini a cura di Costantino Porqueddu, costumi a cura di Giuliana Cotti, abiti Maison Lavinia Turra, acconciature Canè i parrucchieri. Un grazie esplosivo all'Associazione Linea Gotica. Per le referenze fotografiche l'archivio Biblioteca di Zola Predosa.

A cura di Associazioni Percorsi di Pace e Tra un Atto e L'Altro.

Prenotazione obbligatoria al 351 8598008 dalle 10 alle 19, oppure tita.dietrolequinte@gmail.com.

Pagamento con soldi contati - non vengono dati resti.

Durata 45 minuti circa.

Ritrovo all'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.

È consigliato portare un cuscino o un plaid.

L'appuntamento si terrà anche in caso di maltempo.

Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)

Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 17 e ore 18: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“L’arte della scultura: canoni estetici, materiali e
strumenti dello scultore egizio”

Visita guidata a cura di ASTER.

Attraverso l'analisi delle opere scultoree custodite all'interno del Museo Archeologico di Bologna e con l'aiuto dell'esperto egittologo, si andranno ad osservare e comprendere le tecniche di lavorazione, i materiali, i canoni estetici e le "mode" del momento della scultura nell'Antico Egitto.

Prenotazione obbligatoria a musarcheoscuole@comune.bologna.it entro le ore 18.30 del giorno precedente l’attività indicando il numero di persone e un recapito telefonico.

Informazioni: tel. 331 6139089 (giovedì ore 10-12).

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/archeologico

mercoledì 13 ottobre

ore 17: Museo Medievale – via Manzoni 4

Nell’ambito della rassegna “Segni, inchiostro e colore nella civiltà cinese”

“Tecnologie alle origini della civiltà cinese – Attraverso l’analisi dei caratteri della scrittura” Conferenza di Nicola Piccioli.

Ogni civiltà declina le tecnologie secondo modi di vita e ricerche estetiche particolari. Unica cultura che registra questo processo rendendolo visibile, grazie alla natura ideogrammatica della sua scrittura, è quella Han, che ha fondato la nazione-continente Cina. Percorreremo, attraverso l’analisi etimologica dei caratteri, le tappe essenziali di questo affascinante viaggio.

La rassegna “Segni, inchiostro e colore nella civiltà cinese”, realizzata dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale, propone un ciclo di tre conferenze per raccontare come la civiltà cinese, sin dalle prime iscrizioni su ossa e gusci di tartaruga, abbia sempre dato una grande importanza al segno scritto e, in seguito, al tratto del pennello, sfruttando così la ricchezza e profondità semantica della sua scrittura. L’inchiostro di China e vari pigmenti colorati permisero agli artisti di esprimere, con quei segni e quei tratti, la realtà e il loro mondo interiore.

Prenotazione obbligatoria allo 051 2193916 o allo 051 2193930 (mercoledì e giovedì, ore 9-14). Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

Info: www.museibologna.it/arteantica

giovedì 14 ottobre

ore 15: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18

Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo”

“Nel tempo di Bianca Calza - cultura e società
bolognese tra ‘800 e ‘900”

In occasione della mostra “Bianca Calza. L’ultima dei Gandolfi” in corso fino al 7 novembre presso il Museo Civico di Medicina, visita guidata con Roberto Martorelli, Museo civico del Risorgimento.

Nel cimitero monumentale si può ammirare la tomba della famiglia Gandolfi, in cui riposa anche Bianca Calza. Il rapporto della pittrice con la più celebre famiglia di artisti bolognesi attiva tra ‘700 ed ‘800 si deve alla parentela della madre di Bianca, Eva Adelina Cassilde Gandolfi, grazie alla discendenza che la lega a Gaetano Gandolfi, suo bisavolo.

Una passeggiata alla scoperta di opere e memorie legate all'ambiente artistico e sociale in cui visse l'ultima dei Gandolfi.

Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.

Prenotazione obbligatoria allo 051 225583 oppure a museorisorgimento@comune.bologna.it. Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/risorgimentowww.comune.medicina.bo.it

ore 15-17: diretta su www.neuradio.it

“STARTER - Fermenti Culturali”

Giovedì 14 ottobre dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER - Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo: una trasmissione concepita per diffondere notizie e nuovi appuntamenti relativi al mondo dell'arte, musica e cultura.

Il termine inglese “starter” assume svariati significati a seconda del contesto: antipasto, motore di avviamento, catalizzatore, principiante, lievito di pasta madre.

Con questo titolo la trasmissione di NEU RADIO accenna non solo alla ripartenza del mondo culturale, ma anche alla crescita e allo sviluppo costante delle conoscenze e delle esperienze che gravitano intorno ad essa.

In studio Carlotta Chiodi, Caterina De Feo, Claudio Musso e Moreno Mari.

Info: www.mambo-bologna.org

ore 17: Cappella Farnese, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6

“Finissage della mostra ‘La Commedia Umana’”

Teatrino Giullare presenta il progetto teatrale e artistico “La Commedia Umana”, un viaggio attraverso maschere, immagini e materiali scenici creati nel tempo dalla Compagnia, esposti per la prima volta al pubblico all’interno del percorso espositivo delle Collezioni Comunali d'Arte fino al 17 ottobre 2021.

Il finissage sarà l’occasione anche per raccontare i 25 anni di attività della Compagnia e per spiegare le scelte che hanno portato all'allestimento all'interno del museo. Sarà inoltre possibile visitare, prima o dopo l’incontro, le installazioni.

Prenotazione obbligatoria allo 051 2193998 (biglietteria Collezioni Comunali d’Arte) nei seguenti giorni e orari: martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30.

Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 17.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“Nemici, mercenari o alleati? I Celti in Italia”

Per il ciclo “Parole in piazza: Agorà Archeologia racconta il museo”, ogni giovedì alle ore 17.30 l’Agorà Archeologia si anima con storie e racconti che avranno per protagonisti oggetti noti e meno noti delle collezioni permanenti del museo. Trenta minuti in compagnia di un esperto per rivivere insieme memorie del mondo antico e le loro inesauribili connessioni con i grandi temi della contemporaneità.

Prenotazione obbligatoria a partire da questo link: https://ticket.midaticket.it/laboratorimuseoarcheologico/Event/74/Dates.

Ingresso: € 5,00 + € 1,00 di prevendita

Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 18: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

Incontro “Il museo post-pandemico, tra percorsi tailor made, performance e reti territoriali”

Fa tappa a Bologna il road show del libro di Domenico Piraina e Maurizio Vanni “La Nuova Museologia: le nuove opportunità nell’incertezza. Verso uno sviluppo sostenibile” (Celid Edizioni, 2020). Il terzo appuntamento del ciclo – oltre dieci incontri in tutta Italia tra settembre e dicembre – è al MAMbo giovedì 14 ottobre alle ore 18. In dialogo con gli autori ci sarà Lorenzo Balbi, direttore MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Prenotazione obbligatoria allo 0516496611.

Ingresso: gratuito

Info: www.mambo-bologna.org

MOSTRE IN CORSO

Museo della Musica – Strada Maggiore 34

“Josquin Desprez il principe dei musici” 12 ottobre – 12 novembre 2021

La mostra, realizzata nell’ambito del progetto “Josquin 1521 – 2021” e curata da Carlo Vitali, storico della musica, espone una serie di manoscritti e cinquecentine in occasione del 500° anniversario della morte del compositore franco-fiammingo Josquin Desprez.

A cura di Bologna Festival in collaborazione con Museo della Musica. Progetto coordinato e condiviso con Ferrara Musica.

Il Museo della Musica possiede 21 unità bibliografiche antiche – manoscritti e stampe precedenti il 1850 – collegate a Josquin.

Dalle primissime pubblicazioni tipografiche del Cinquecento, alle antologie del Cinque-Seicento e alla riscoperta di metà Ottocento, la mostra offre una testimonianza sul durevole interesse di editori, musicisti pratici, collezionisti e studiosi intorno alla produzione del "princeps musicorum" franco-fiammingo.

Le opere selezionate sono esposte in sala 5 e in sala 6.

Info: www.museibologna.it/musica

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14

“FOTO/INDUSTRIA. Jan Groover. Laboratory of Forms” 14 ottobre 2021 – 2 gennaio 2022

Jan Groover si forma come pittrice, ispirandosi all’opera di artisti come Paul Cézanne, Giorgio Morandi e i minimalisti. Si dedica alla fotografia dall’inizio degli anni ‘70. Tra i grandi protagonisti della natura morta, suscita presto l’interesse di critica e pubblico con una serie di oggetti fotografati nella cucina della sua abitazione combinando una sensibilità compositiva che rimanda ai quadri rinascimentali con l’eco delle istanze politiche e sociali del femminismo.

Il suo lavoro, celebrato in una mostra personale al MoMA di New York nel 1987, prosegue fino al 2012 con una continua ricerca sulla forma degli oggetti e il loro inesauribile potenziale visivo. Questa mostra, proveniente dal Musée de l’Elysée di Losanna, dove è conservato l’intero archivio dell’artista, costituisce la sua prima retrospettiva in Italia e coglie l’occasione per avvicinare il suo lavoro a quello del maestro Giorgio Morandi.

La mostra è prodotta da Musée de l’Elysée, Losanna e curata da Tatyana Franck (Direttrice di Photo  lysée),  milie Delcambre Hirsch, Paul Frèches (Consulente scientifico) in collaborazione con Lorenzo Balbi (Direttore artistico MAMbo) e Francesco Zanot (Direttore artistico di Foto/Industria).

Info: www.mambo-bologna.org

“Hidden Displays 1975-2020. Progetti non
realizzati a Bologna”, fino al 9 gennaio 2022

La Project Room del MAMbo ospita il progetto espositivo ideato da MoRE. a Museum of Refused and Unrealised Art Projects e a cura di Elisabetta Modena e Valentina Rossi, che si realizza con il supporto della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione de Mitri di Modena.

“Hidden Displays 1975-2020” scaturisce da una ricerca sviluppata sul territorio con l’obiettivo di rintracciare e studiare le mostre e le opere d’arte immaginate o progettate, ma non realizzate in ambito bolognese dal 1975, anno della nascita della Galleria d’Arte Moderna di Bologna nella sede di Piazza Costituzione progettata da Leone Pancaldi, a oggi.

Attraverso il lungo lavoro di ricerca in archivio e il contatto diretto con i protagonisti del sistema dell’arte che gravita intorno a Bologna, sono emersi ricordi, esperienze, testimonianze e documenti di numerose occasioni rimaste nei cassetti degli artisti e dei curatori.

In mostra sono visibili una cinquantina di tracce di un racconto di fatto ancora ignoto: i documenti archivistici e i progetti artistici sono volutamente presentati in modo non lineare e non cronologico.

Dalla ricerca sono emerse numerose occasioni espositive rintracciate grazie a un lavoro di scavo svolto principalmente nell’archivio del MAMbo e in quelli privati della città.

Gli archivi degli artisti hanno restituito una numerosa serie di progetti che sono illustrati in mo- stra secondo modalità discusse volta per volta con gli artisti stessi: alcuni hanno scelto di esporre i materiali originariamente sviluppati per la progettazione dell’opera poi non realizzata (documenti digitali o materiali analogici); altri hanno invece interpretato il lavoro in modo diverso, trasformando la documentazione progettuale in una traccia evocativa e utile a restituirne l’idea e il senso originari.

Info: www.mambo-bologna.org

Casa Morandi – via Fondazza 36

“Where does your memory go? // Dove va la tua
memoria?”, fino al 24 ottobre 2021

Casa Morandi ospita la personale di Stefano W. Pasquini a cura di Lorenzo Balbi.

Come suggerisce il titolo, il cuore del progetto è una riflessione condivisa, fra artista e spettatore, su quanto realmente rimane nella nostra memoria, delle cose e delle persone che incontriamo nella vita.

Allo stesso tempo ci s’interroga anche sull’aura di taluni oggetti e manufatti, più specificatamente sul valore delle opere d’arte, capaci di raccontare l’identità di chi li ha posseduti, come nel caso di Giorgio Morandi, la cui esperienza di visita alla casa permette di coglierne con maggiore acume la personalità. Infatti, entrando a Casa Morandi e avvicinandoci fisicamente ai suoi oggetti quotidiani, abbiamo come la percezione di cominciare a conoscere e carpire talune sue piccole ossessioni, tuttavia, cosa sappiamo davvero di Giorgio Morandi? Quanto, della memoria di chi l’ha frequentato personalmente, è riuscito a sopravvivere?

Se da un lato, queste domande, poiché riferite a una personalità nodale alla comprensione dei linguaggi dell’arte d’inizio Novecento, traghettano l’osservatore in una narrazione dove la Storia assorbe il personale, dall’altro esse rimbalzano all’oggi e verso di noi, lasciando emergere quanto quei tratti individuali siano importanti alla costruzione dei grandi accadimenti. Per questo motivo chiedersi cosa sappiamo davvero delle persone a noi care e dove va la nostra memoria è importante tanto per la nostra individualità quanto per la collettività e la rappresentazione della società.

Attraverso una serie di opere, peculiari alla sua poetica, prevalentemente indirizzata ai temi del sociale e del collettivo, talvolta trattati con dissacrante ironia, solleciterà pertanto un tacito dialogo con lo spettatore indirizzato a porsi domande riguardo alla propria memoria. All’interno di Casa Morandi Pasquini ha installato alcune opere pittoriche di grandi dimensioni, per rammentare come la pittura, per quanto possa sembrare anacronistica, rimanga fondamentale per l’essere umano. Alcuni oggetti poi, della memoria familiare dell’artista, si trovano inseriti all’interno dello studio di Morandi in un contesto leggermente straniante e dal carattere quasi metafisico, con l’intenzione di instillare un dubbio verso la fedeltà stessa della nostra memoria.

In mostra una serie di opere pittoriche di grandi dimensioni, peculiari alla poetica dell’artista, prevalentemente indirizzata ai temi del sociale e del collettivo. Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“’...che mi fa sovvenir del mondo antico’. Archeologia e Divina Commedia”, fino al 1 novembre 2021

Il primo progetto espositivo di “Agorà Archeologia”, a cura di Marinella Marchesi, è dedicato a Dante Alighieri nell'anno in cui ricorre la celebrazione dei 700 anni dalla morte.

Attraverso materiali di varie provenienze, tutti appartenenti al patrimonio del museo, il percorso analizza personaggi e tradizioni miti-storiche del mondo antico, riprese e rielaborate in chiave cristiana nella costruzione dell’Aldilà della Divina Commedia.

La narrazione del viaggio che Dante intraprende il 25 marzo del 1300 attraverso i tre regni oltremondani è infatti un insieme perfetto di influssi e apporti culturali, filosofici, teologici e letterari che provengono non solo dal mondo classico - quelli sicuramente più evidenti - ma anche dalle aree orientali del bacino del Mediterraneo, filtrati dalle tradizioni ebraica, greco-romana e cristiana e dalle successive dottrine medievali.

La mostra si apre, perciò, con un rapido sguardo al complesso sistema dell’Aldilà egizio, nelle cui regioni si svolgeva il cammino dell’anima e al contempo il viaggio notturno del sole, molto probabilmente noto a Dante solo per via indiretta, forse anche attraverso le cosiddette “Visioni dell’Aldilà”, ben diffuse nel Medioevo.

Seguono le immagini e le storie di coloro che precedettero Dante nel viaggio oltremondano: i protagonisti di catabasi, cioè di discese agli Inferi, e di incontri con le anime dei defunti che popolano la letteratura greca e latina e sulle cui tracce si incammina anche il sommo poeta, ricordandoli tutti nel corso della sua narrazione, secondo diverse modalità.

Strettamente connessi a questi, vi sono poi i custodi e i giudici infernali, le cui raffigurazioni, a partire dal mondo antico, hanno attraversato le espressioni artistiche di tutte le epoche. In prevalenza esseri ibridi e mostruosi tratti dalla mitologia classica, già presenti nell’Aldilà greco- romano, subiscono nell’Inferno dantesco una trasformazione in chiave demoniaca e simbolica. Una panoramica conclusiva è infine dedicata alle numerose divinità pagane che Dante reinterpreta attraverso lo sguardo del Cristianesimo, nella profonda convinzione che dietro ai miti classici si celassero verità interpretabili cristianamente: sono quelle divinità cui si appella affinché ispirino la stesura del suo poema - le Muse ed Apollo - e quelle che danno il nome ai pianeti associati a sette dei nove cieli in cui si articola il Paradiso.

Info: www.museibologna.it/archeologico

“Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città”, fino al 31 dicembre 2023

Un'ospite di eccezionale rilievo ha trovato dimora presso il Museo Archeologico grazie al progetto espositivo “Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città”.

L'iniziativa è resa possibile dalla generosa collaborazione con cui il Museo Egizio di Torino ha concesso in prestito uno dei suoi capolavori più rappresentativi: una statua colossale di Sekhmet, materializzazione terrestre della temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna.

Divinità dalla natura ambivalente, al contempo di potenza devastatrice e dispensatrice di prosperità, Sekhmet, ovvero “la Potente”, venne raffigurata in varie centinaia di statue per volere di Amenhotep III, uno dei faraoni più noti della XVIII dinastia (1388-1351 a.C.), allo scopo di adornare il recinto del suo “Tempio dei Milioni di Anni” a Tebe Ovest.

Alcuni studiosi ipotizzano che il gigantesco gruppo scultoreo fosse composto da due gruppi di 365 statue, una in posizione stante e una assisa per ogni giorno dell’anno, così da creare una vera e propria “litania di pietra”, con la quale il faraone voleva pacificare Sekhmet tramite un rituale quotidiano.

Nella collezione egizia del Museo Archeologico di Bologna è presente il busto di una di queste sculture che - grazie al confronto con la Sekhmet seduta in trono proveniente dal Museo Egizio di Torino - può così riacquistare, almeno idealmente, la propria integrità creando una proficua occasione di confronto e ricerca scientifica.

Dall’alto dei suoi 2,13 metri di altezza, Sekhmet accoglie il pubblico e lo introduce alla visita della collezione egizia, continuando a svolgere quella funzione protettrice per la quale era stata commissionata da Amenhotep III.

La colossale statua di Sekhmet, collocata nell’atrio, è visibile negli orari di apertura del museo. Info: www.museibologna.it/archeologico

Museo Medievale – via Manzoni 4

Nell’ambito di ART CITY Bologna

“Maurizio Donzelli. In nuce”, fino al 7 novembre 2021

La mostra personale site specific dell’artista Maurizio Donzelli (Brescia, 1958), promossa in collaborazione con Galleria Massimo Minini di Brescia, e curata da Ilaria Bignotti e Massimo Medica, si pone in dialogo con le opere e gli ambienti del Museo Civico Medievale: un percorso che invita lo spettatore alla scoperta di inattese relazioni tra i preziosi manufatti e le secolari architetture del museo e le tipologie dei lavori dell’artista, dagli “Arazzi” ai “Mirrors”, dai “Disegni del Quasi” ai recenti monocromi sull’oro, sino alla presentazione della nuova serie pittorica dei “Notturni”, nati come meditazione pittorica sull’isolamento e l’attesa, tra la fine del 2020 e la prima parte del 2021, ancora inediti.

Il titolo della mostra, “In nuce”, evidenzia infatti come l’opera di Donzelli contenga embrionalmente un racconto visuale e iconico che può svilupparsi in direzioni diverse, potenzialmente infinite: nato dallo sguardo furtivo dell’artista e capace di unire, fondere e distinguere linguaggi e forme di tempi e geografie differenti. È questa la modalità di approccio e dialogo che l’artista mette in atto con il passato e con le sue iconografie, alle quali la sua opera si ispira in un andirivieni di emergenze e latenze di segni e accenni, affioramenti e sussurri visuali. Un prezioso e delicato rimando che si sviluppa come un ricamo lungo le sale del museo, chiedendo allo spettatore di trovare, a partire dalle proprie reminiscenze e attitudini visuali, relazioni e confronti tra le vestigia del passato e le contemporanee superfici pittoriche e materiche di Donzelli che si acquattano tra le sale o impattano eclatanti nell’ambiente.

Lasciandosi trasportare dalle suggestioni e dalle meraviglie dei tesori del museo bolognese e dai racconti che essi restituiscono sala dopo sala, Donzelli traccia ipotesi di un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso le forme, gli ornamenti, le iconografie stratificate, nascoste e latenti, dall’antichità alla contemporaneità.

Un linguaggio contemporaneo che si nutre delle stratificazioni e delle rimanenze del tempo, che rievoca e ritorna ciclicamente e sulle vestigia della storia e della cultura, senza limiti di geografie e di tempi: un lavoro che perfettamente si iscrive nella cornice altrettanto stratificata del Museo Civico Medievale, in una tensione dialettica con i suoi tesori preziosi e le sue vicende inscritte tra le mura e negli oggetti esposti.

Info: www.museibologna.it/arteantica

“Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese”, fino al 9 gennaio 2022

Il Museo Civico Medievale aderisce alle celebrazioni per il Settimo Centenario della morte del Sommo Poeta con il progetto espositivo “Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese”.

La mostra, curata da Massimo Medica, presenta 14 codici miniati riconducibili alla produzione miniatoria bolognese tra seconda metà del XIII e inizi del XIV secolo, selezionati dal patrimonio collezionistico di assoluto pregio del Museo Civico Medievale di Bologna.

Richiamandosi al rapporto, intenso e fecondo, che Dante Alighieri ebbe in vita con la città di Bologna, le ragioni della mostra muovono dallo sguardo curioso e dalla attenta sensibilità critica che egli dovette rivolgere verso le arti figurative, di cui dimostrò di essere a conoscenza nei più importanti sviluppi coevi al suo tempo.

Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, fino al 28 novembre 2021

Prosegue con il terzo e ultimo appuntamento dedicato a Giorgio Morandi “RE-COLLECTING”, ciclo ideato da Lorenzo Balbi che approfondisce temi legati alle collezioni permanenti dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.

Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri” a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione.

Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.

Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131).

Sette delle quattordici acqueforti esposte entrarono a far parte del patrimonio del Comune di Bologna nel 1961, quando Morandi le donò, conservando l’anonimato, in occasione del riordino delle raccolte della Galleria d’Arte Moderna allora ubicata presso Villa delle Rose.

Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere con- cesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle.

Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna. Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44

“Fuori dai cori. Tre ‘quadri di tarsia’ di fra Damiano Zambelli da Bergamo (1480 circa – 1549)”, fino al 5 dicembre 2021

Nell’ambito delle celebrazioni internazionali per l’ottavo centenario della morte di San Domenico, i Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con l’Ordine dei Predicatori, propongono una mostra sul “principe degli intarsiatori” fra Damiano Zambelli (Bergamo, 1480 circa - Bologna, 1549).

Del frate bergamasco, trasferitosi nel 1528 a Bologna, dove fu attivo nel convento di San Domenico per un ventennio, sono esposte due tarsie oggi in collezione privata, rappresentanti una “Flagellazione” e una “Crocifissione,” affiancate per la prima volta al commesso ligneo conservato al Museo Davia Bargellini, raffigurante a sua volta quest’ultimo soggetto.

L’esposizione, curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Lorenzo Mascheretti e Massimo Medica, si giova della disponibilità della proprietà e del sostegno della Galleria Longari Arte Milano e prevede un focus, attraverso pannelli esplicativi, anche all’interno del coro della basilica di San Domenico a Bologna, dove il visitatore troverà approfonditi alcuni postergali che sono in dialogo con le tarsie presentate al museo. I tre mosaici di legname raffigurano infatti composizioni analoghe a quelle visibili nel coro della basilica bolognese, capolavoro di fra Damiano, eseguito con aiuti a partire dal 1541 e terminato un decennio più tardi, poco dopo la morte dell’artista.

La scelta di ambientare la mostra presso la sede del Museo Davia Bargellini è motivata – oltre che dalla citata presenza nella collezione permanente di una tarsia di fra Damiano, proveniente dalla collezione del marchese Virgilio Davia – dalla natura dei pezzi esposti, simbolo di una tecnica artistica posta all’«incrocio di tutte le arti» (André Chastel) e particolarmente diffusa nel corso del Quattrocento e del Cinquecento.

La carriera di fra Damiano coincise con la stagione più esuberante, seppur terminale, di quest’epoca. La sua produzione artistica non si limitò alla realizzazione tradizionale di arredi liturgici e mobili presbiteriali, ma “uscì dai cori” attraverso l’esecuzione di veri e propri “quadri di tarsia” destinati a un precoce collezionismo privato.

Oltre a creare l’occasione per riflettere sui fenomeni di collezionismo di tale tipologia di prodotti artistici a partire dal XVI secolo, riunire le tre tarsie offre il pretesto per un ragionamento sulle loro tecniche di produzione: l’eccezionale accostamento dei due pezzi gemelli raffiguranti la Crocifissione consente di meditare sulla pratica del riuso dei cartoni preparatori, assai diffusa all’interno delle botteghe coeve.

Info: www.museibologna.it/arteantica

L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area me- tropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.

Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.

Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.

Ricordiamo che per accedere ai musei, alle biblioteche, ai concerti e alle mostre temporanee nelle sedi dell'Istituzione Bologna Musei è obbligatorio essere in possesso di certificazione verde Covid-19, il cosiddetto green pass. Queste prescrizioni sono valide anche per assistere a manife- stazioni culturali, incluse quelle all'aperto.

La verifica della certificazione avviene tramite esibizione del green pass in formato digitale o cartaceo insieme a un documento di riconoscimento valido. A tutela della privacy i dati personali del titolare vengono solo letti, tramite l'app nazionale VerificaC19, ma non registrati.

Il green pass non è richiesto per le persone escluse per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) oppure esenti sulla base di motivazioni mediche certificate.

Maggiori informazioni sono disponibili qui: www.dgc.gov.it. INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14

tel. 051 6496611

fino all’11 ottobre 2021:

aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 15-20; venerdì ore 15-21; sabato, domenica e festivi ore 10-21

dal 12 ottobre 2021:

aperto martedì e mercoledì ore 14-19; giovedì ore 14-20; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: lunedì

Casa Morandi

via Fondazza 36

tel. 051 6496611

aperto sabato, domenica e festivi ore 16-20

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230

tel. 051 436818 - 6496611

aperto in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22

tel. 051 377680

fino al 26 settembre 2021:

aperto venerdì, sabato, domenica ore 17-20

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì

dal 27 settembre 2021:

aperto sabato e domenica ore 10-18

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2

tel. 051 2757211

aperto lunedì e mercoledì ore 9-14; giovedì e venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: martedì

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4

tel. 051 2193916 – 2193930

aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: lunedì

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6

tel. 051 2193998

aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30

chiuso: lunedì

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44

tel. 051 236708

aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30

chiuso: lunedì

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3

tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)

Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34

tel. 051 2757711

aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 11-13.30 / 14.30- 19; sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: lunedì

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123

tel. 051 6356611

aperto sabato e domenica ore 10-18.30

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5

tel. 051 2196520

aperto venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi ore 10-14 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì

Contatti

Istituzione Bologna Musei www.museibologna.it Instagram: @bolognamusei

Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei

e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it

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