Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.
La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell'Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell'ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.
IN EVIDENZA
Domenica 15 maggio
dalle ore 9.30: partenza dal Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Nell’ambito della rassegna “Da Museo a Museo pedalando
lungo il Navile. Percorsi in bicicletta alla scoperta dei luoghi pizzardiani”
“La produzione del riso: dalle risaie alle pile”
Una giornata dedicata alla coltivazione del riso nel nostro territorio, protagonista della modernizzazione delle tecniche agricole promossa dai Pizzardi.
Programma della giornata:
ore 9.30: Museo del Patrimonio Industriale
Visita guidata dedicata alla storia delle macchine legate alla produzione agricola. Modelli, exhibit e strumentazione consentiranno di raccontare l’evoluzione delle tecnologie applicate alla lavorazione dei prodotti agricoli e in particolare del riso dal medioevo al XIX secolo.
ore 10.45: pedalata guidata sulla Ciclovia del Navile sino al Museo della Civiltà Contadina con noleggio bici da adulto o bambino, con il servizio “AnimaBike”
ore 12:30: pranzo presso la Locanda Smeraldi (non compreso nel biglietto di partecipazione all’iniziativa) o libero, nel suggestivo parco all'inglese di Villa Smeraldi
ore 14:30: Museo della Civiltà Contadina
Visita guidata alla sezione “La pianura dei mezzadri, delle valli e delle risaie” per parlare della Tenuta agricola Pizzardi di Bentivoglio, dei lavori della risaia fra tecniche, attrezzi e testimo- nianze, dell’acqua e della manovra delle chiaviche, dei risaioli e delle mondariso, delle pile di Bentivoglio e di un interessante nucleo di diapositive storiche, della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Bologna, che mostrano la lavorazione del riso.
ore 16: partenza Navetta Anima PER I BAMBINI |
sabato 14 maggio ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 In occasione della rassegna The Best of“Mamamusica II” (II incontro) Laboratorio in 4 incontri per bambini da 0 a 36 mesi. Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi. Un progetto del Museo della Musica a cura di Luca Bernard (voce, contrabbasso) e Linda Tesauro (voce), con la partecipazione di Serena Pecoraro (voce, ukulele), Tommy Ruggiero (voce, percussioni). Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l'attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l'incanto di esprimersi attraverso la musica. La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori: - presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni e orari di apertura - online (con una maggiorazione di € 1,00) su www.midaticket.it/eventi/rassegna-best-of-museo-della-musica. Prima di procedere, si consiglia di controllare bene l'età per partecipare al laboratorio. Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio allo 051 2757711 oppure a prenotazionimuseomusica@comune.bologna.it. Ingresso: € 5,00 ad incontro a partecipante Info: www.museibologna.it/musica ore 10.30: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022“Walk on Art – Itinerario per famiglie alla scoperta di ART CITY Bologna” Uno speciale itinerario per famiglie con bambini da 6 a 12 anni alla scoperta di alcune delle mostre e delle installazioni più curiose e coinvolgenti tra quelle promosse da ART CITY Bologna per scoprire sguardi e pratiche artistiche con l’aiuto di un educatore museale specializzato. Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del venerdì prece- dente). Durata 2 ore e 30 minuti. Ingresso: € 10,00 a persona Info: www.mambo-bologna.org - www.artcity.bologna.it Domenica 15 maggio ore 16: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Domenica al museo - ABC del contemporaneo” |
Visita guidata e laboratorio per bambini da 5 a 11 anni. Installazione, Performance, Body Art, Decollage, Dripping... Sono solo alcune delle strane parole utilizzate dagli artisti e dagli esperti d'arte di oggi. Se ancora non le conoscete e volete apprendere la lingua dell'arte contemporanea non perdete questa attività speciale in occasione di Arte Fiera e ART CITY Bologna, nei giorni tradizionalmente dedicati alla festa dell’arte contemporanea. GLI ALTRI APPUNTAMENTI venerdì 13 maggio ore 10-13.30 e 14.30-19: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Alberonero. Campo Terra” Installazione e performance promosse in collaborazione con STUDIO STUDIO STUDIO e Museo della Musica. “Campo” è un progetto artistico che nasce dalla necessità di Alberonero di confrontarsi con se stesso, azzerare il proprio essere nella natura per percepirne gli impulsi e provare a sentirsi parte di essa. Alberonero ha vissuto per un anno in simbiosi con un campo di 290 pioppi da tglio a Campogalliano, vicino Modena. Immerso quotidianamente nello spazio limitato e circoscritto di questo insieme di alberi, l’artista ha creato installazioni temporanee e performance, ripreso, fotografato e interagito con la vita di quello specifico luogo, sintesi e simbolo della na- tura tutta. “Campo Terra”, così come la performance “Tornare alle cose” realizzata nel novembre scorso presso la GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e l’installazione “Campo Libero” presentata a settembre 2021 nell’ambito del festivalfilosofia di Modena, vuole essere una nuova e ulteriore occasione di comunicazione dei contenuti del progetto “Campo” nata in dialogo con il critico Claudio Musso. Nella prima sala al piano terra del museo lo spazio è interamente rivestito di teli di plastica sui quali l’artista interviene con elementi grafici e pittorici dedicati al campo. Sui teli sono inoltre proiettate immagini che raccontano momenti vissuti nel campo. La seconda sala ospita un’installazione composta da elementi diversi che rimandano all’esperienza del campo. Tra questi fango, acqua, stivali di gomma, una tuta, una corda, mattoni di fango, teli di plastica, audio e video del fango nel campo. La percezione del cortile esterno è delicatamente alterata attraverso l’utilizzo di teli di plastica |
sospesi fra gli archi, sottolineando i concetti di limite e attraversamento, operando sulla verticalità delle colonne. Da venerdì 13 a domenica 15 maggio l’artista sarà presente e lavorerà con la “terra”. Il fango viene modellato senza l’obiettivo di creare qualcosa di definito, ma allo scopo di accompagnare la materia nel suo essere forma nello scorrere di un tempo determinato. Le persone che frui- ranno il luogo potranno unirsi a questa ricreativa perdita/acquisizione di tempo partecipando a loro volta alla modellazione della terra. L’intento è di creare un “luogo immaginario” ludico e crudo, primordiale. Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/musica - www.artcity.bologna.it ore 16.30 / 17 / 17.30 / 18: Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “S Dance Company. Ombraluce VR” Mixed reality performance a cura di Cinqueminuti / Compagnia della Quarta, promossa da ZED Festival Internazionale Videodanza in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro, Vitruvio Virtual Reality, Laboratorio Aperto Modena. “Ombraluce VR” è un progetto di realtà mista che approfondisce e scandaglia le potenzialità e le possibilità della percezione. All'interno di uno spazio scenico vuoto e ipotetico, corpo, luce e musica creano una dimensione spaziale onirica che viene elaborata, moltiplicata, amplificata e trasportata nella realtà virtuale per generare una nuova modalità percettiva dello spazio e degli elementi che lo compongono. Totalmente immerso nell'esperienza, lo spettatore vede emergere del buio luci, corpi ed essenze che trascendono ciò che siamo abituati a chiamare realtà, portando a interrogarsi su come siamo abituati a percepire e interpretare ciò che vediamo e viviamo ogni giorno. Il visore VR squarcia il velo dell'ovvio per lasciare un dubbio fecondo sui nostri limiti di interazione col reale: sono legati alla percezione dei sensi o all'elaborazione che la nostra mente è in grado di farne? Prenotazione obbligatoria compilando il form www.zedfestival.org/ombralucevr-artcity. Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/musica - www.artcity.bologna.it ore 16: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022“Matilda De Angelis a Bologna. Arte e leggenda” Matilda De Angelis presenta al MAMbo, in una maratona esclusiva, le sei puntate della serie televisiva, produzione originale Sky Arte, “Il mio nome è leggenda”, ideata e realizzata da Bottega Finzioni. A seguire renderà omaggio a Giorgio Morandi visitando le sale del Museo Morandi e lo studio dell'artista a Casa Morandi. La proiezione sarà preceduta da un saluto del sindaco di Bologna Matteo Lepore, del direttore del MAMbo Lorenzo Balbi e di Silvia Muntoni (responsabile editoriale del progetto per Sky Arte). Oltre a Matilda De Angelis interverranno anche Michele Cogo (autore del programma e direttore di Fondazione Bottega Finzioni), il regista Antonio Monti e il produttore Giuseppe Cassaro. L’incontro sarà introdotto e moderato da Roberto Grandi. Le sei puntate del programma sono proiettate dalle ore 16 alle ore 20 nella sala conferenze MAMbo. www.mambo-bologna.org - www.artcity.bologna.it |
ore 17.30: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022“Davide D'Elia. FRESCO” Inaugurazione della mostra a cura di Elisa Del Prete. Ideata e prodotta da NOS Visual Arts Pro- duction in collaborazione con Musei Civici d'Arte Antica. NOS Visual Arts Production presenta “FRESCO”, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bo- logna, a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica. L’intervento è pensato in dialogo con la collezione del museo e i peculiari criteri museografici che ne dettano il percorso espositivo all’interno del palazzo seicentesco dove è situato. La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo “FRESCO” realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi. Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it ore 18-20: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 e in streaming su Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 ore 18.30: Museo Medievale - via Manzoni 4 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Giulia Niccolai e la sua poesia” sabato 14 maggio ore 10-13: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5 “Lo sapevi che...?”Una visita al museo per scoprire l’abbigliamento dei primi dell’Ottocento. Dalle 10 alle 13 una mediatrice o un mediatore culturale di MIA - Musei Inclusivi e Aperti accoglierà i visitatori nel focus “Nei panni delle patriote, un percorso sulla moda del secondo Ottocento”. L'abbigliamento femminile dopo la trasformazione in un'ottica di praticità dell'età napoleonica torna ad esibire un gusto neobarocco, chiudendo la donna dentro un rigido involucro. Sarà solo verso la fine del secolo che i corpi torneranno a liberarsi, in parallelo con il percorso di emancipazione femminile. Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingres- so gratuito Info: www.museibologna.it/risorgimento ore 10-13.30 e 14.30-23: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 |
Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/musica - www.artcity.bologna.it ore 17.30: Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie” “Com’è fatto? Liuteria e strumenti ad arco” Incontro con Alessandro Urso, liutaio e Fabio Tricomi, polistrumentista. Il violino è il frutto di infiniti tentativi e successive trasformazioni di un oggetto sonoro, che nel corso dei secoli ha cercato di imitare quello che di più potente esisteva nella natura umana, il canto. Per questo valore simbolico, potere esprimere una voce che non provenisse da un corpo ma da un congegno magico ha sempre rappresentato lo strumento musicale più vicino alle sfere celesti, dal Medioevo in poi, ma anche il contatto con l’aldilà nell’animismo. Nel percorso guidato dal maestro liutaio Alessandro Urso e dal polistrumentista Fabio Tricomi i partecipanti scopriranno molti segreti costruttivi che i liutai hanno tramandato gelosamente e ascolteranno suoni da cordofoni ad arco molto rari in occidente e in questo periodo storico, per giungere infine al "rassicurante" suono del violino (ovviamente di pura scuola bolognese) come oggi lo si conosce. Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti Info: www.museibologna.it/musica ore 19.30 / 20 / 20.30 / 21 / 21.30: Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “S Dance Company. Ombraluce VR” Mixed reality performance a cura di Cinqueminuti / Compagnia della Quarta, promossa da ZED Festival Internazionale Videodanza in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro, Vitruvio Virtual Reality, Laboratorio Aperto Modena. Prenotazione obbligatoria compilando il form www.zedfestival.org/ombralucevr-artcity. Ingresso: gratuito Info: www.museibologna.it/musica - www.artcity.bologna.it ore 10-18: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 “Scopri la moderna industria del Novecento” ore 14.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 “Amori e sepolcri | la Certosa racconta la Storia” Visita guidata a cura di Museo civico del Risorgimento in collaborazione con 8cento APS, nell'ambito della rievocazione storica “Giovine Italia, giovine Europa | Idee, lotte, emancipazione”. |
ore 15-16.30: Padiglione de l’Esprit Nouveau - Piazza della Costituzione 11 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 ore 16-20 e ore 17-19: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 ore 16.30: Museo Medievale - via Manzoni 4 “Palazzo Ghisilardi Fava e il Camerino d'Europa dei Carracci” |
ore 18-22: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 e in streaming su www.neuradio.it Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 Domenica 15 maggio ore 10-13.30 e 14.30-19: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 ore 11: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5 “Mazzini e il Cibo - L’Ottocento a Tavola. Gastronomia, piatti e ricettari” |
Giovine Europa. Idee, lotte, emancipazione”. ore 11: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 “Dettagli di un sogno” ore 18-20: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14 e in streaming su Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 |
Ingresso: gratuito martedì 17 maggio ore 19: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 Nell’ambito di “Diverdeinverde” ore 20: pagina Facebook Associazione Amici della Certosa di Bologna “La Storia #aportechiuse con Angela Pierro” mercoledì 18 maggio dalle ore 10: Palazzo d’Accursio (Cappella Farnese) - Piazza Maggiore 6 “Prima e ‘Dopo la critica’ (... bisogna spendere molte parole | tutte le parole | (e non basteranno). Mario Ramous, (poeta, latinista, studioso, critico d’arte, direttore editoriale) un lungo itinerario nella cultura italiana del Novecento” In occasione della mostra “La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta” in corso alle Collezioni Comunali d’Arte, il Centro Studi Mario Ramous, in collaborazione con i partner della mostra e il Centro Studi Sara Valesio, promuove una giornata di studio per conoscere meglio Mario Ramous e il prezioso contributo dato al mondo delle arti e della società. Intervengono: Alberto Bertoni, Francesco Citti, Marina Della Bella, Ivano Dionigi, Silvia Evangelisti, |
Roberto Grandi, Giovanni Infelíse, Gian Ruggero Manzoni, Daniele Pellacani, Paolo Pullega, Maura Pozzati, Michele Ramous Fabj, Carlo Alberto Sitta, Gianfranco Tortorelli, Paolo Valesio. L’ingresso è libero senza prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: centrostudi.marioramous@gmail.com. Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it ore 16: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18 “Ad alta voce in Certosa” giovedì 19 maggio ore 15-17: diretta su www.neuradio.it MOSTRE IN CORSO |
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Fronte e retro” è la mostra personale di Italo Zuffi (Imola, 1969), a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri. Il progetto espositivo, che ha un seguito a Palazzo De’ Toschi, sede delle iniziative dedicate all’arte contemporanea di Banca di Bologna, fino al 29 maggio, permette di presentare per la prima volta in modo esteso il lavoro di uno degli artisti italiani più importanti tra quelli nati alla fine degli anni Sessanta. “Fronte e retro” è idealmente divisa in due momenti, in grado di richiamarsi e rilanciarsi reciprocamente: da una parte, al MAMbo, un percorso che permette di rileggere il lavoro dell’artista prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020. Dall’altra, a Palazzo De’ Toschi, una serie di nuove produzioni, di lavori realizzati per l’occasione e in reazione alle caratteristiche dello spazio, toccherà alcuni degli aspetti nodali della sua ricerca recente. La mostra, nel suo insieme, ruota attorno ad alcuni nuclei tematici che da sempre sostengono il lavoro di Zuffi e si traducono in contrasti e opposizioni che possono agire sul corpo (talvolta quello dell’artista stesso) come sulla forma scultorea: tra le idee di costruzione e al contempo di distruzione/caduta; di lavoro e, insieme, di dispersione di energia; di mollezza e di rigidità; di fragilità e di competizione. I lavori presentati al MAMbo – opere di scultura, fotografia, video e performance, linguaggi at- torno a cui si è sviluppata nel tempo la poetica di Zuffi – ricostruiscono il percorso dell’artista attraverso accostamenti inediti e senza necessariamente seguire una progressione cronologica. Le opere esposte, oltre cinquanta, generano nuove ipotesi di dialogo tra loro mettendo insieme le più note dell’artista ad alcune nuove o meno viste. Tra i lavori più conosciuti, ad esempio, due video degli inizi: “The Reminder”, l’immagine di un corpo che si tende e irrigidisce fino al limite delle sue possibilità, e “Perimetro”, all’interno del quale un corpo cerca di stabilire la sua relazione con lo spazio generando un senso di attesa e perpetua irrisoluzione. La Sala delle Ciminiere, invece, fa emergere alcuni degli aspetti più importanti della pratica scultorea dell’artista, attraverso una selezione di “Scomposizioni” e di “Osservatori trasportabili”, realizzati a cavallo tra anni Novanta e Duemila attorno all’idea di architettura, in diretto dialogo con gli spazi recuperati su progetto di Aldo Rossi, fino a una serie di cavalletti, oggetto emblematico della sua pratica, richiamo a un’idea di lavoro e di scultura che può mostrarsi nel suo svolgersi, senza necessariamente trovare una forma definitiva e “The Mystery Boy”, una serie di immagini in cui si vede un ragazzo, disteso sul pavimento, che sembra investire tutta l’energia e la concentrazione di cui è capace attorno a un’azione apparentemente inutile. Un’attenzione particolare è dedicata ai lavori che l’artista riunisce sotto il tema della competizione: Italo Zuffi esplora “dall’interno” i meccanismi del potere – soprattutto del sistema dell’arte contemporanea – così come si riflettono sia nelle istituzioni che li rappresentano e li sostengono, sia nella società in generale e li sovverte, li ridicolizza, li interpreta con azioni, performance e happening capaci di coinvolgere il pubblico e diventare opere/tracce in mostra. All’interno del percorso, inoltre, alcuni elementi (non del tutto configurabili come sculture) si completeranno attraverso le performance: si tratta, più che di oggetti di scena, di oggetti in attesa, |
o attorno ai quali si è già consumata l’energia di un’azione. Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano- romagnolo. Nata nel 1981 senza un programma, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati, neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato. Dal suo archivio risultano oltre trecento mostre all’attivo, alle quali si sono aggiunte nel tempo numerosissime attività collaterali, collaborazioni e iniziative esterne. Questa immensa mole di materiali ha posto una sfida al curatore, da sempre anima della galleria: come approcciarsi alla magmatica attività ultra quarantennale di neon per raccontarla attraverso una mostra, senza limitarsi al progetto strettamente documentale o, all’opposto, tentare un impossibile “best of” degli artisti e delle opere che vi hanno trovato accoglienza. La risposta di Gino Gianuizzi è il ricorso alla formula della wunderkammer: lo spazio della Project Room viene abitato da opere in proliferazione, da un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurli agli artisti. Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione. Sebbene sia volutamente escluso l’approccio sistematico e ancor di più il percorso cronologico, in mostra sono rintracciabili testimonianze dei diversi momenti che neon ha vissuto nel tempo, dagli inizi della sua attività - nel clima della Bologna post ’77 – ad oggi. Info: www.mambo-bologna.org - www.artcity.bologna.it Museo Morandi - via Don Minzoni 14 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 Prosegue con il terzo e ultimo appuntamento dedicato a Giorgio Morandi “RE-COLLECTING”, ciclo |
ideato da Lorenzo Balbi che approfondisce temi legati alle collezioni permanenti dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei. Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica. Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131). Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere concesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle. Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna. Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi - www.artcity.bologna.it Padiglione de l’Esprit Nouveau - Piazza della Costituzione 11 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai”, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, racconta la storia artistica della poetessa, traduttrice e artista Giulia Niccolai (1934-2021) ripercorrendo le tappe salienti della sua vita professionale tramite documenti, fotografie, testi, registrazioni e opere provenienti dall’archivio Maurizio Spatola, dalla Fondazione Echaurren-Salaris, dalla Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e da archivi privati. Già fotografa negli anni Cinquanta, Giulia Niccolai si afferma come poetessa concreta, visiva e sonora tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta partecipando in modo attivo a esperienze chiave del rinnovamento del linguaggio poetico del tempo come il Gruppo 63, la rivista “TAM TAM” di cui è co-direttrice insieme ad Adriano Spatola, la casa editrice Geiger e il |
Dolce Stil Suono, prendendo parte a diverse mostre e manifestazioni tra cui “Materializzazione del linguaggio”, 1978, a cura di Mirella Bentivoglio, in occasione della XXXVIII Biennale di Venezia. In mostra, l’archivio è diventato esso stesso oggetto d’esame trasformandosi da “custode di tracce del passato” a un dispositivo di creazione di memoria alimentato da diverse voci: dalle testimonianze scritte e visive (documenti, testi, fotografia) e quelle orali raccolte durante il periodo di ricerca sul campo, fino alle possibili attivazioni in ambito artistico. La mostra è promossa dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Info: www.artcity.bologna.it Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2 “LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa”, fino al 17 luglio 2022 Il Museo Archeologico ospita la prima grande mostra dedicata a Lucio Dalla, prima tappa di un importante percorso nazionale che la vedrà realizzata a Roma e, successivamente a Napoli e a Milano. La mostra è il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, dello spettacolo e della cultura. Un percorso attraverso il quale, partendo dall’infanzia, viene evidenziato come il rapporto con la musica di Lucio Dalla è sempre centrale ed è un elemento continuativo che lo seguirà per tutta la vita. Insieme ai documenti, tante foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti che ci raccontano la sua |
vita, l’arte e le sue passioni. Si evidenzia in particolare la sezione “Universo Dalla”, con decine di foto del Maestro insieme a tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, un’interessante enciclopedia di oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia che lo hanno seguito per tutta la vita con gioia e con il massimo della considerazione. Info: www.museibologna.it/archeologico - www.mostraluciodalla.it Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 Poeta, latinista, italianista, critico d’arte e direttore editoriale: sono solo alcune delle forme e attività culturali che hanno contraddistinto la figura intellettuale di Mario Ramous (Milano, 18 maggio 1924 - Bologna, 8 luglio 1999) e che per la prima volta sono mostrate al pubblico nella mostra, organizzata dal Centro Studi Mario Ramous con la collaborazione di Scripta Maneant Editore. Il percorso espositivo, curato da Maura Pozzati e Michele Ramous Fabj e allestito in sei sale delle Collezioni Comunali d’Arte, si snoda in una continua scoperta di inediti, interessi poliedrici e instancabile ricerca di “perfezione” di Mario Ramous. |
Museo Medievale - via Manzoni 4 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 La mostra, a cura di Carlo Sala, è un progetto fotografico legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta. La ricerca si snoda attorno a tre luoghi simbolici, che sono interpretati come i varchi che conducono rispettivamente a Inferno, Purgatorio e Paradiso, dei veri e propri punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano. Uno degli aspetti preminenti che la ricerca di Valentini vuole far emergere sul rapporto tra testo letterario e paesaggio è come l’influenza del primo verso quest’ultimo sia stata tale da condizionare la percezione dei luoghi. A contribuire a questo processo è stata l’ampia mole di figurazioni del testo che si sono succedute nei secoli, a cui il fotografo si è approcciato ritraendo con la tecnica dello still life alcuni lavori di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg. Ogni opera autoriale fotografata da Valentini è una ‘cellula’ di quel complesso universo visivo in perenne mutazione, che forma l’immaginario dantesco e che appare come una cartina tornasole dell’evoluzione della società e del suo rapporto con aspetti cruciali quali la morale, la religione e il potere. La prima opera riletta visivamente da Valentini nella sua ricerca è il “Dante Istoriato” di Federico Zuccari (1539-1609), che nella seconda metà del Cinquecento realizzò una sorta di libro d’artista, dove le immagini diventano il centro della narrazione. La gamma cromatica adottata dal pittore in ogni cantica ne accentua il pathos visivo, come emerge nelle tavole dell’Inferno realizzate a matita. Nella sequenza iconografica del libro, Valentini colloca i disegni dell’artista urbinate tra le vedute laviche di Lanzarote e i fumi delle solfatare dei Campi Flegrei, creando una analogia visiva tra finzione e realtà. Il secondo contributo è quello di Alberto Martini (1876-1954), artista che ha sempre mantenuto un rapporto molto intenso con la Commedia. L’occasione fu il celebre concorso del 1900 per l’edizione Alinari, snodo cruciale per la figurazione del poema dantesco perché aprì a una pluralita' |
di declinazioni autoriali moderne con il solo vincolo della riproducibilità tecnica (non a caso era promosso dalla ditta della celebre dinastia di fotografi), agendo così da elemento ca- pace di proiettare ulteriormente il testo nella cultura di massa. Valentini ha lavorato alla Pinacoteca Martini di Oderzo, dove è conservato un corpus di 298 opere a tema dantesco realizzate dall’artista, la cui cifra stilistica si colloca tra simbolismo e surrealismo. La terza presenza autoriale è quella dell’artista statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008) che sul finire degli anni Cinquanta perfezionò la tecnica del “transfer a solvente” lavorando sulle immagini fotografiche delle riviste del tempo, poi riprese a matita e acquerello. Nella tavola “Malebolge”, “transfer drawing” dedicato all’ottavo cerchio dell’Inferno, gli atleti che campeggiavano sulle pagine di “Sports Illustrated” diventano personaggi della Commedia: Virgilio ha le fattezze di un tennista, mentre i giganti sono tre lottatori sul podio. Illustrando la Commedia, Rauschenberg coglie il pretesto per parlare dell’attualità e, innestando sul poema temi di natura politica e sociale (tra i suoi personaggi figurano anche John Kennedy e Richard Nixon), sottolinea l’universalità del poema dantesco. Tra le varie nature morte realizzate da Valentini spicca anche la fotografia che ritrae la prima edizione de “La Divina Mimesis” di Pasolini, un tentativo incompiuto di riscrittura della Commedia uscito postumo nel 1975, che all’interno della mostra è una sorta di omaggio al grande scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. La mostra è promossa in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica, FMAV Fondazione Modena Arti Visive, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero della Cultura con il supporto di Galleria Antonio Verolino (Modena), Podbielski Contemporary (Milano). Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it Antica di Bologna”, fino al 25 settembre 2022 La mostra, promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Mauro Stocco, intende celebrare la donazione della preziosa raccolta di vetri collezionata da Bruno Cappagli e Liana Serretti. L’esposizione consente di ammirare per la prima volta l’intera inedita collezione acquisita nel 2020 dal Comune di Bologna, grazie al gesto di cospicua generosità voluto dalla signora Liana Serretti, toscana di origine e bolognese di adozione, quale segno di ringraziamento e ricono- scenza verso la città che ha accolto e ospitato la sua famiglia. Con la destinazione all'Istituzione Bologna Musei, viene assicurato alla fruizione e alla valorizzazione pubblica un nucleo collezionistico composto da 117 vetri - per oltre 150 pezzi tra manufatti singoli, coppie e servizi – databili dal XVI al XIX secolo che incrementa il già cospicuo patrimonio permanente di vetri dei Musei Civici d’Arte Antica, integrandone e implentandone la varietà di manufatti per tipologie e provenienze geografiche. Nelle sedi del Museo Civico Medievale e del Museo Davia Bargellini sono infatti conservate ricche |
raccolte in cui spiccano alcuni capolavori dell’arte vetraria, tra cui il rarissimo calice blu decorato a smalto e dorature con l’”Adorazione dei Magi”, considerato uno dei vetri più antichi e preziosi del Rinascimento italiano e attribuito alla mano del muranese Angelo Barovier (1405- 1460), celebre inventore del vetro cristallino simile al cristallo di rocca. La collezione Cappagli Serretti si distingue per l'altissimo pregio non solo per il considerevole numero di oggetti e per la loro indubbia qualità artistica, frutto di un preciso e raffinato gusto estetico, ma anche e soprattutto per il fatto che essa consente un'ampia ed esaustiva panoramica su tutte le principali manifatture europee dal Seicento all’Ottocento, di cui è possibile apprezzare le più interessanti evoluzioni negli indirizzi formali e stilistici. La mostra allarga infatti lo sguardo ben oltre gli orizzonti italiani per conoscere, ad esempio, il mondo vetrario anglosassone e spagnolo del Settecento, documentati rispettivamente dai calici decorati a spirali di lat- timo e dai motivi decorativi di matrice islamica dalla brillante tavolozza cromatica, o la colorata produzione boema del periodo Biedermeier, con la vasta produzione di vetri smaltati e incisi. Info: www.museibologna.it/arteantica Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44 Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 NOS Visual Arts Production presenta “FRESCO”, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bologna, a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica. La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo “FRESCO” realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, che a Bologna vengono allestiti in relazione ai dipinti e alle sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino. Da tempo l’artista indaga la relazione tra passato e presente, storia dell’arte e arte contemporanea, pittura accademica e “gesto” pittorico, in un percorso che mette al centro un ripensamento su forma e colore in chiave attuale. Per realizzare il ciclo “FRESCO” a Todi, l’artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate. Ciò gli consente di stendere campiture di pittura “iris blue” celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell'intento di far emergere la costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti. Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte - o "assolute", come le definisce l'artista - su cui si è conservata la traccia dell’indagine compositiva creando un discorso tra "pittura assente" e "pittura presente". La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, “Zero” e “Zero1”, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo “Paesaggio con figure” di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1. “Zero” e “Zero1”, nel momento in cui lasceranno |
il luogo originario del museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario. ‘Atti’ dello stesso componimento poetico, le opere di “FRESCO” costruiscono nel tempo e nello spazio un dialogo tra luoghi geograficamente distanti tramite un’azione di sovrapposizione in cui la storia e l’identità di ognuno si stratificano sul tassello successivo. Proprio in tale ottica la visita propone un’esperienza di Realtà Virtuale (realizzata da Filippo Pagotto/EL CA BO), tramite cui il visitatore si fa testimone della simultaneità dell’opera ricongiungendo il ciclo alla sua fonte originaria. Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123 “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, fino al 16 ottobre 2022 Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna presenta all’interno del proprio percorso espositi- vo la mostra “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e della Fondazione Aldini Valeriani. Dai primi anni Duemila il progetto 'Moto bolognesi' costituisce uno dei principali ambiti verso cui si è indirizzata l'attività di ricerca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, istituzione culturale votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico- industriale della città e del suo territorio, attraverso la ricostruzione delle vicende succedutesi dall'affermarsi dell'industria serica nel XV secolo fino all'odierno distretto meccanico della motoristica e dell'automazione protagonista su scala mondiale. A partire dalle collezioni permanenti del museo, dove sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese - terra di motori per eccellenza - dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino allo sviluppo raggiunto intorno alla metà del secolo, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale. Il nuovo, settimo, capitolo, che costituisce idealmente anche la conclusione di questo lungo percorso di approfondimento, propone, accanto a una selezione di 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del decennio, filmati provenienti dall’Istituto Luce e immagini d'epoca. Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea. |
Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi. Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi", Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose. INDIRIZZI E RECAPITI MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi via Don Minzoni 14 Casa Morandi via Fondazza 36 Villa delle Rose via Saragozza 228/230 Museo per la Memoria di Ustica via di Saliceto 3/22 Museo Civico Archeologico via dell’Archiginnasio 2 |
ore |
10-19 chiuso: martedì Museo Civico Medievale via Manzoni 4 Collezioni Comunali d’Arte Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini Strada Maggiore 44 Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” via di Casaglia 3 Museo internazionale e biblioteca della musica Strada Maggiore 34 Museo del Patrimonio Industriale via della Beverara 123 |
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 2196520
aperto giovedì ore 10-14; venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-18 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì
Contatti
Istituzione Bologna Musei www.museibologna.it Instagram: @bolognamusei
Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei
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