giovedì 5 maggio 2022

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di
Bologna 6 - 12 maggio 2022


Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.

La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell'Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell'ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.

Al fine di sostenere le attività dell'Istituzione Bologna Musei è possibile effettuare una donazio- ne mediante bonifico bancario sul seguente conto corrente:
codice IBAN: IT 32 J 02008 02435 000102464044
intestato a: Istituzione Bologna Musei.

Il bonifico dovrà riportare la causale "Donazione per la valorizzazione e la tutela del patrimonio museale IBM".
Il ricavato della raccolta fondi sarà reimpiegato in attività di valorizzazione e tutela del patri- monio museale cittadino e nella diffusione della conoscenza del patrimonio stesso.

La donazione non rientra tra gli oneri deducibili previsti dall'art.10 del Tuir.

IN EVIDENZA

“ART CITY Bologna 2022”

Si svolge dal 7 al 15 maggio 2022 la decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l'annuale svolgimento di Arte Fiera e proporre un'originale esplorazione di musei e luoghi d'arte in città.
Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei sotto la di- rezione artistica di Lorenzo Balbi, il programma offre un ricco calendario di inaugurazioni e aperture straordinarie a partire da sabato 7 per proseguire fino al weekend successivo, in con- comitanza con Arte Fiera, prevista dal 13 al 15 maggio 2022.
Il nucleo principale è costituito da un Main Program articolato in uno Special Project e in una serie di progetti curatoriali che spaziano tra le più diverse pratiche artistiche contemporanee. Il calendario include inoltre le proposte di musei, fondazioni, spazi istituzionali, Associazione Gallerie Bologna - Confcommercio Ascom Bologna, spazi espositivi e gallerie indipendenti della città'.

ART CITY Bologna 2022 ringrazia per il sostegno: Gruppo Hera, Gruppo Unipol, CUBO Museo d'impresa del Gruppo Unipol, Associazione Gallerie Bologna - Confcommercio Ascom Bologna. Info e programma completo: www.artcity.bologna.it.

PER I BAMBINI

sabato 7 maggio

ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

In occasione della rassegna The Best of
“Mamamusica II” (I incontro)
Laboratorio in 4 incontri per bambini da 0 a 36 mesi.
Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica a cura di Luca Bernard (voce, contrabbasso) e Linda Tesauro (voce), con la partecipazione di Serena Pecoraro (voce, ukulele), Tommy Ruggiero (voce, percussioni).

Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l'attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l'incanto di esprimersi attraverso la musica.
La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori:
- presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni e orari di apertura
- online (con una maggiorazione di € 1,00) su www.midaticket.it/eventi/rassegna-best-of- museo-della-musica.
Prima di procedere, si consiglia di controllare bene l'età per partecipare al laboratorio.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio allo 051 2757711 oppure a prenotazionimuseomusica@comune.bologna.it.
Ingresso: € 5,00 ad incontro a partecipante
Info: www.museibologna.it/musica


Domenica 8 maggio

ore 15: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Viaggio nel tempo sul Navile”
Percorso outdoor per ragazzi da 8 a 12 anni.
Un invito ad esplorare il Canale Navile armati di bussole e mappe, per scoprire e riscoprire la storia della città.
Nella prima parte dell’incontro, insieme alla guida, i visitatori esploreranno il Canale Navile, impegnati in una caccia agli indizi disseminati sul percorso. A seguire, l’attività proseguirà al

museo dove le ricerche effettuate all’interno troveranno riscontro e soluzione all’interno delle collezioni museali.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 del venerdì precedente).
Ingresso: € 5,00 a partecipante (gratuito per un accompagnatore adulto)

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 6 maggio

ore 15.30 e ore 17: Palazzo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

“Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta”

Visita guidata a cura di Ilaria Negretti.
Il Palazzo Davia Bargellini, uno degli esempi più significativi di architettura barocca bolognese, è tornato al suo splendore grazie ad un restauro integralmente eseguito dalla Fondazione Opera Pia Da Via Bargellini, proprietaria dell'intero edificio.
In occasione della progettazione dei recenti restauri al piano nobile del palazzo, è emerso come l'adattamento dell'edificio a fini scolastici avesse comportato importanti modificazioni all'assetto distributivo delle stanze. Eliminate numerose sovrastrutture, è tornato alla luce il salone con l'affaccio su Piazza Aldrovandi.
Prenotazione obbligatoria allo 051 236708.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 17.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta”
Inaugurazione della mostra a cura di Michele Ramous Fabj e Maura Pozzati.
Prenotazione obbligatoria allo 051 2193998.
Poeta, latinista, italianista, critico d’arte e direttore editoriale: sono solo alcune delle forme e attività culturali che hanno contraddistinto la figura intellettuale di Mario Ramous (Milano, 18 maggio 1924 - Bologna, 8 luglio 1999) e che per la prima volta sono mostrate al pubblico nella mostra, organizzata dal Centro Studi Mario Ramous con la collaborazione di Scripta Maneant Editore.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

ore 18.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie”Li piffari e le muse. Musiche da un antico quotidiano.


Per “Insolita #2 - viaggio in Italia”, concerto con Fabio Rinaudo, cornamuse e musa ligure; Stefano Buscaglia, piffero; Walter Rizzo, ghironda, bombarda e cornamuse; Luca Rapazzini, violino.
Nel ‘600 e nel ‘700 pochi fortunati potevano studiare musica o godere del suo ascolto nei salotti dei grandi palazzi. Ma nelle strade e nelle piazze erano molti i musicisti girovaghi che allietavano le feste, le fiere, le celebrazioni pubbliche. Questo formidabile quartetto ha recuperato i repertori sia nel grande patrimonio della tradizione che nei manoscritti e nelle opere a stampa del Museo della musica, per un imperdibile concerto dedicato alle “musiche del quotidiano” attraverso i secoli.

Il concerto è preceduto alle ore 18.15 da “1⁄4 d’ora accademico”: un esperto del museo mostrerà uno dei pezzi unici della collezione legato al programma del concerto che seguirà.
Biglietti acquistabili in prevendita su www.museibologna.it/musica (con una maggiorazione di € 1,00) o presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni di apertura.

Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 ridotto over 65, possessori Card Cultura e studenti universitari con tesserino / gratuito under 18 e possessori voucher eventi annullati
Info: www.museibologna.it/musica

sabato 7 maggio

ore 10-18: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Scopri l’antica città dell’acqua e della seta”

I giovani operatori di MIA - Musei Inclusivi e Aperti accoglieranno i visitatori nella sezione dedi- cata all’antica città dell’acqua e della seta e illustreranno alcuni degli oggetti più significativi. Tra questi spicca il mulino da seta “alla bolognese”, presente con un modello in scala 1:2 funzionante, utilizzato per la torcitura del filo di seta e col quale si poteva ottenere il velo, prodotto che rese celebre Bologna per oltre quattro secoli, ampiamente commercializzato in tutta Europa e spesso riprodotto nell'iconografia occidentale.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingres- so gratuito
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 14.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18

“Amori e sepolcri | la Certosa racconta la Storia”

Una visita in costume con Roberto Martorelli ed i figuranti di 8cento APS.
Una passeggiata nel cimitero monumentale consente di rievocare attraverso i suoi monumenti l'Amore nel senso più ampio, dagli slanci passionali alle adesioni politiche fino a clamorosi successi musicali ed artistici. Anche la Certosa - divenuta Patrimonio dell'umanità nel 2021 - è stata teatro di eventi patriottici ed il custode della Certosa Marcellino Sibaud avrà premura di ricordarne alcuni.
Visita guidata a cura di Museo civico del Risorgimento in collaborazione con 8cento APS, nell'ambito della rievocazione storica “Giovine Italia, giovine Europa | Idee, lotte, emancipazione”.

Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it.
Ritrovo 15 minuti prima presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa). Ingresso: € 4,00 intero / € 3,00 ridotto
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 15: Padiglione de l’Esprit Nouveau - Piazza della
Costituzione 11

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022
“Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai”
Apertura della mostra a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni e, fino alle ore 16.30, workshop “Facciamo - ‘Because Because Because’”: laboratorio di scrittura con Allison Grimaldi Donahue (posti limitati, iscrizione obbligatoria a allison.donahue@gmail.com).
La mostra racconta la storia artistica della poetessa, traduttrice e artista Giulia Niccolai (1934- 2021) ripercorrendo le tappe salienti della sua vita professionale tramite documenti, fotografie, testi, registrazioni e opere provenienti dall’archivio Maurizio Spatola, dalla Fondazione Echaurren Salaris, dalla Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e da archivi privati.
Ingresso: gratuito
Info: www.artcity.bologna.it

ore 17.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie”
“Com’è fatto? Il salterio”
Incontro con Franziska Fleischanderl, salterio.

Il primo “Com’è fatto?” sarà l’occasione per ammirare la collezione di salteri, strumento a cor
de diffuso in tutto il mondo, di cui esistono molte varianti (ad arco, a percussione, a pizzico). Assieme a Franziska Fleischanderl, una delle migliori interpreti mondiali, scopriremo la storia e le musiche scritte per questo affascinante strumento, molto in voga nella Bologna del ‘700 tra i giovani... e non solo: ascolteremo infatti in prima assoluta il mottetto per salterio obbligato (da lei riscoperto) composto nientemeno che da Padre Martini!

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti Info: www.museibologna.it/musica

Domenica 8 maggio

ore 11: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5

“Mazzini e il Cibo - L’Ottocento a Tavola. Gastronomia, piatti e
ricettari”
Dai pranzi patriottici alle ricette d’epoca con scene e danze storiche. Racconti e curiosità sull’arte di mangiare, nel giardino del museo con Antonella Silvia Bonora e Nicolò de Trizio. Percorso di approfondimento storico, con oggetti ed opere negli spazi interni del museo. Danze in abiti storici con 8cento APS.
A cura di 8cento APS in collaborazione con il Museo del Risorgimento e Condotta Slow Food Bologna APS. La rassegna fa parte della “Rievocazione Storica 2022” di 8cento APS “Giovine Italia, Giovine Europa. Idee, lotte, emancipazione.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 11: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie”
“Musica da vedere. Le visite guidate alla scoperta delle collezioni”
Mozart sbagliava i compiti? La tastiera perfetta è insuonabile? Wagner era bolognese? Nell’orchestra di Respighi c’era un giradischi? Non lo sapete? Allora, non potete perdere le speciali visite guidate in cui un esperto a vostra disposizione risponderà a queste e a tutte le altre domande sul museo, per un percorso guidato attraverso sei secoli di storia della musica. Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/musica

ore 15: Chiesa di San Girolamo della Certosa - via della Certosa 18

“Chiesa di San Girolamo della Certosa”
Per il ciclo “Il museo fuori dal museo”, i Musei Civici d’Arte Antica propongono una visita guidata Chiesa di San Girolamo della Certosa a cura di Antonella Mampieri.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 16: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Visita guidata alla collezione permanente MAMbo”

Una visita alla collezione permanente MAMbo per avvicinarsi alla storia dell'arte italiana, dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, attraverso l'attività dell'ex Galleria d'Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo.
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mamboedu@comune.bologna.it entro le ore 13 del venerdì precedente.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.mambo-bologna.org

ore 17.30: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“Sotto il segno di Sekhmet: la magia nell’antico Egitto tra riti e amuleti”

Visita guidata a cura di ASTER.
Espressione della doppia valenza di molte divinità egizie, la dea leonessa Sekhmet portava malattie e pestilenze ma era anche in grado di porvi termine, se opportunamente placata e venerata dagli uomini: per questo era considerata divinità delle epidemie e della medicina. La grande statua di Sekhmet, in prestito dal Museo Egizio di Torino, ci apre le porte del mondo della magia nell’antico Egitto attraverso un percorso che, tra bronzetti, stele e amuleti, ci racconta di come gli antichi egiziani si proteggessero nella vita quotidiana attraverso oggetti e riti.

Prenotazione obbligatoria a musarcheoscuole@comune.bologna.it indicando numero di persone e cellulare, entro le ore 18 del giorno precedente la visita.

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingres- so gratuito

Info: www.museibologna.it/archeologico

martedì 10 maggio

ore 20: pagina Facebook Museo civico del Risorgimento - Certosa di Bologna

“La Storia #aportechiuse con Andrea Spicciarelli”

Con Andrea Spicciarelli (direttore dell'Ufficio Storico dell'Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini), in diretta Facebook su Museo civico del Risorgimento - Certosa di Bologna: www.facebook.com/museorisorgimentobologna/ con un intervento sul “Quadrato dei Garibaldini di Trespiano (FI)”. Il Cimitero comunale di Trespiano, inaugurato nel 1784 sulle alture a Nord di Firenze, sorge lungo la via Bolognese che, attraverso la Futa, collega ancora oggi l'antica capitale medicea con la nostra città. La sua monumentalità, architettonica e paesaggistica, è valorizzata dai personaggi che ancora oggi vi riposano, tra i quali ricordiamo i garibaldini Antonia Masanello (tumulata al centro del Quadrato dei Garibaldini), Luigi Cocchi, Francesco Curzio dei Mille; nonché il fiore dell'antifascismo toscano, come il ferroviere Spartaco Lavagnini, e italiano: i fratelli Rosselli, Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, Piero Calamandrei.
Appuntamento in occasione del ciclo “Percorsi della memoria” promosso dall'Associazione Amici della Certosa, passeggiate di interesse storico animate da esperti/e del settore nei cimiteri del territorio bolognese ed oltre.
“La Storia #aportechiuse” propone un palinsesto di dirette Facebook che vede alternarsi diverse voci per condividere insieme l'arte e la storia, occasioni per stare qualche minuto in compagnia e offrire spunti per approfondire da casa eventi, persone, opere d'arte del nostro paese.
Il progetto è realizzato dal Museo civico del Risorgimento in collaborazione con 8cento APS, Associazione Didasco e Associazione Amici della Certosa di Bologna.
Tutti gli interventi de “La Storia #aportechiuse” sono raccolti nella pagina YouTube Storia e Memoria di Bologna
Info: www.museibologna.it/risorgimento

mercoledì 11 maggio

ore 15.30 (incontro) e ore 18.30 (concerto): Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie”

“«Pensier non han le travagliate menti che col canto e col suon non s’adormenti». AA.360: la scoperta di un manoscritto pieno di storie”
Giornata di studi e concerto di Ensemble Opera Qvinta: Fabrizio Longo e Irene Sirigu, violino barocco; Mauro Pinciaroli e Domenico Cerasani, tiorba e chitarra barocca; Federico Lanzellotti, cembalo.
La miscellanea AA.360 è uno dei tanti tesori “nascosti“ della biblioteca del museo. 
Al suo interno

si trova un po’ di tutto: da Frescobaldi a passi musicati della “Gerusalemme Liberata” e brani per danza di autori anonimi, ma anche preziose informazioni per violino, tromba marina e strumenti a tastiera e a pizzico.

E grazie al racconto degli esperti e al concerto finale, ricco di ritmo e affetti, siciliane, sarabande, tordiglioni, balli del Gran Duca, gnichgnach e tremoli doppi per violino torneranno per un giorno ad essere musica da suonare.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti Info: www.museibologna.it/musica

ore 17.30: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5

“Ricordi d’infanzia della contessa Rasponi figlia di Murat”

Presentazione del volume “Ricordi d’infanzia della contessa Rasponi figlia di Gioacchino Murat (1805-1815)” a cura di Giovanni Battista Spalletti, Nicoletta Marini d’Armenia, Ornella Scognamiglio, Società Storia Patria di Napoli, 2020, nell'ambito del ciclo di incontri “Intorno al Risorgi- mento”, a cura del Comitato di Bologna dell’Istituto nazionale per la storia del Risorgimento italiano.
Ne discutono Nicoletta Marini d’Armenia, Elena Musiani, Angelo Varni.
Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 19: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18

Nell’ambito di “Diverdeinverde”

“Verde ornamentale e decoro fitomorfo nel cimitero di Bologna”
Visita guidata a cura della Fondazione Villa Ghigi, dedicata alle peculiarità del verde ornamen- tale del cimitero e dei decori fitomorfi, dal carattere simbolico, presenti nei monumenti. Partecipazione riservata ai possessori della tessera Diverdeinverde, con prenotazione obbligatoria e capienza limitata. Appuntamento in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento di Bologna e Bologna Servizi Cimiteriali.
Info: www.diverdeinverde.fondazionevillaghigi.it www.museibologna.it/risorgimento

giovedì 12 maggio

ore 10: Museo Medievale - via Manzoni 4

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“Jacopo Valentini. Concerning Dante - Autonomous cell”
Apertura della mostra a cura di Carlo Sala. Promossa in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica, FMAV Fondazione Modena Arti Visive, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero della Cultura con il supporto di Galleria Antonio Verolino (Modena), Podbielski Contemporary (Milano).
La mostra è un progetto fotografico legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina

Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta.

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

ore 10: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“Davide D'Elia. FRESCO”
Apertura della mostra a cura di Elisa Del Prete. Ideata e prodotta da NOS Visual Arts Production in collaborazione con Musei Civici d'Arte Antica.
NOS Visual Arts Production presenta “FRESCO”, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bologna, a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica.
L’intervento è pensato in dialogo con la collezione del museo e i peculiari criteri museografici che ne dettano il percorso espositivo all’interno del palazzo seicentesco dove è situato.
La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo “FRESCO” realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

ore 14: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“NO, NEON, NO CRY”
Apertura della mostra a cura di Gino Gianuizzi.
La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano- romagnolo: lo spazio accoglie infatti la mostra “NO, NEON, NO CRY” che tenta una narrazione della complessa, sfaccettata, “disordinata” storia della galleria neon.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.mambo-bologna.org www.artcity.bologna.it

ore 15-17: diretta su www.neuradio.it
“STARTER - Fermenti Culturali”
Giovedì 12 maggio dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER - Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo: una trasmissione concepita per diffondere notizie e nuovi appuntamenti relativi al mondo dell'arte, musica e cultura.

Il termine inglese “starter” assume svariati significati a seconda del contesto: antipasto, motore di avviamento, catalizzatore, principiante, lievito di pasta madre.

Con questo titolo la trasmissione di NEU RADIO accenna non solo alla ripartenza del mondo culturale, ma anche alla crescita e allo sviluppo costante delle conoscenze e delle esperienze che gravitano intorno ad essa.

In studio Carlotta Chiodi, Caterina De Feo, Claudio Musso e Moreno Mari. Info: www.mambo-bologna.org

MOSTRE IN CORSO

Padiglione de l’Esprit Nouveau - Piazza della Costituzione 11

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022
“Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai” 6 maggio – 5 giugno 2022

“Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai”, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, racconta la storia artistica della poetessa, traduttrice e artista Giulia Niccolai (1934-2021) ripercorrendo le tappe salienti della sua vita professionale tramite documenti, fotografie, testi, registrazioni e opere provenienti dall’archivio Maurizio Spatola, dalla Fondazione Echaurren-Salaris, dalla Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e da archivi privati.

Già fotografa negli anni Cinquanta, Giulia Niccolai si afferma come poetessa concreta, visiva e sonora tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta partecipando in modo attivo a esperienze chiave del rinnovamento del linguaggio poetico del tempo come il Gruppo 63, la rivista “TAM TAM” di cui è co-direttrice insieme ad Adriano Spatola, la casa editrice Geiger e il Dolce Stil Suono, prendendo parte a diverse mostre e manifestazioni tra cui “Materializzazione del linguaggio”, 1978, a cura di Mirella Bentivoglio, in occasione della XXXVIII Biennale di Venezia.

La sua ricerca poetica, visiva e sonora di questi anni si distingueva per un particolare utilizzo del nonsense, innescato da sperimentazioni di concretismo morfologico che ironicamente aprivano il linguaggio a nuovi nessi semantici e soluzioni verbo-visive. Il concretismo lessicale era spesso associato all’impiego di oggetti semplici assemblati sotto forma di collage insieme a brevi formule lessicali. I giochi linguistici diventavano così strumenti per riabilitare oggetti e attività considerate femminili - rocchetti da cucito, il ricamo, la macchina da scrivere, bottoni, spilli - trasformandoli in veri e propri ‘poemi’. Traduttrice e intermediaria per numerosi poeti e poetesse straniere, oltreché redattrice in riviste di settore, Niccolai si è distinta per una posizione partecipante ma spesso tenuta ai margini della storia ufficiale, diventando una figura essenziale ma non adeguatamente riconosciuta nei circuiti di arte e poesia.

In mostra, l’archivio è diventato esso stesso oggetto d’esame trasformandosi da “custode di tracce del passato” a un dispositivo di creazione di memoria alimentato da diverse voci: dalle testimonianze scritte e visive (documenti, testi, fotografia) e quelle orali raccolte durante il periodo di ricerca sul campo, fino alle possibili attivazioni in ambito artistico.

La mostra è promossa dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Info: www.artcity.bologna.it

Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022
“La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta”
7 maggio – 4 settembre 2022

Poeta, latinista, italianista, critico d’arte e direttore editoriale: sono solo alcune delle forme e attività culturali che hanno contraddistinto la figura intellettuale di Mario Ramous (Milano, 18 maggio 1924 - Bologna, 8 luglio 1999) e che per la prima volta sono mostrate al pubblico nella mostra, organizzata dal Centro Studi Mario Ramous con la collaborazione di Scripta Maneant Editore.

Il percorso espositivo, curato da Maura Pozzati e Michele Ramous Fabj e allestito in sei sale delle Collezioni Comunali d’Arte, si snoda in una continua scoperta di inediti, interessi poliedrici e instancabile ricerca di “perfezione” di Mario Ramous.
La mostra espone alcune opere d’arte di pregio appartenenti alla collezione personale di Mario Ramous, tra cui un disegno di Giorgio Morandi del 1915 dal titolo “Piatti”, segno dell’amore che il poeta e scrittore d’arte aveva per il pittore bolognese, tanto da dedicargli uno dei suoi testi d’arte più bello e intenso, il saggio “I disegni di Giorgio Morandi” (1949); il grande olio “Omaggio a Carpaccio” di Concetto Pozzati (1964); una tecnica mista di Rodolfo Aricò del 1965, “Forma e campionario”, quale testimonianza del loro sodalizio intellettuale e del comune «amore nei confronti della grande tradizione classica che si ribalta poi nel contemporaneo»; un olio su tela di Sergio Romiti del 1949, altra opera simbolo del «rapporto profondo tra due uomini di acuta sensibilità»; un mobile bar con disegno di Pirro Cuniberti a testimoniare la loro amicizia; le lastre di stampa originali delle opere di Giorgio Morandi e Marino Marini, pubblicate rispettivamente in “I disegni di Giorgio Morandi” (1949) e “La memoria, il messaggio” (1951). Manoscritti di poesie e traduzioni, poesie visive, disegni pubblicitari inediti, spartiti musicali, articoli di critica e rari volumi degli anni Sessanta e Settanta documentano i molteplici i linguaggi, le contaminazioni e gli incontri amicali che Ramous intrattenne con grandi nomi del ’900, tra cui Pietro Bonfiglioli, Pirro Cuniberti, Francesco Flora, Marino Marini, Giorgio Morandi, Concetto Pozzati, Sergio Romiti, Gianni Scalia, Emilio Scanavino, Mario Sironi, Adriano Spatola. La mostra è promossa da Centro Studi Mario Ramous in collaborazione con Archivio Concetto Pozzati, Casa Carducci | Biblioteche di Bologna, Musei Civici d’Arte Antica e Scripta Maneant. Media partner la Repubblica.

Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.itpage11image28138816

Museo Medievale - via Manzoni 4

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“Jacopo Valentini. Concerning Dante - Autonomous cell” 12 maggio – 18 settembre 2022

La mostra, a cura di Carlo Sala, è un progetto fotografico legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta.

La ricerca si snoda attorno a tre luoghi simbolici, che sono interpretati come i varchi che conducono rispettivamente a Inferno, Purgatorio e Paradiso, dei veri e propri punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano.
Il primo, le bocche vulcaniche dei Campi Flegrei, era per gli antichi romani l’antro di Caronte, il traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume dell’Ade, e Virgilio nell’Eneide vi colloca la discesa agli inferi. La Pietra di Bismantova è ritratta dall’artista a simboleggiare il Purga- torio, seguendo un esplicito richiamo del testo nel IV Canto. Il delta del Po è invece la figurazione del Paradiso: un luogo che non presenta un legame filologico con il libro, ma è stato adottato come un pretesto visivo capace di evocare le suggestioni del poema mediante il suo caratteristico paesaggio sospeso e atemporale.

Uno degli aspetti preminenti che la ricerca di Valentini vuole far emergere sul rapporto tra testo letterario e paesaggio è come l’influenza del primo verso quest’ultimo sia stata tale da condizionare la percezione dei luoghi. A contribuire a questo processo è stata l’ampia mole di figurazioni del testo che si sono succedute nei secoli, a cui il fotografo si è approcciato ritraendo con la tecnica dello still life alcuni lavori di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg. Ogni opera autoriale fotografata da Valentini è una ‘cellula’ di quel complesso uni- verso visivo in perenne mutazione, che forma l’immaginario dantesco e che appare come una cartina tornasole dell’evoluzione della società e del suo rapporto con aspetti cruciali quali la morale, la religione e il potere.

La prima opera riletta visivamente da Valentini nella sua ricerca è il “Dante Istoriato” di Federico Zuccari (1539-1609), che nella seconda metà del Cinquecento realizzò una sorta di libro d’artista, dove le immagini diventano il centro della narrazione. La gamma cromatica adottata dal pittore in ogni cantica ne accentua il pathos visivo, come emerge nelle tavole dell’Inferno realizzate a matita. Nella sequenza iconografica del libro, Valentini colloca i disegni dell’artista urbinate tra le vedute laviche di Lanzarote e i fumi delle solfatare dei Campi Flegrei, creando una analogia visiva tra finzione e realtà.

Il secondo contributo è quello di Alberto Martini (1876-1954), artista che ha sempre mantenuto un rapporto molto intenso con la Commedia. L’occasione fu il celebre concorso del 1900 per l’edizione Alinari, snodo cruciale per la figurazione del poema dantesco perché aprì a una pluralità di declinazioni autoriali moderne con il solo vincolo della riproducibilità tecnica (non a caso era promosso dalla ditta della celebre dinastia di fotografi), agendo così da elemento capace di proiettare ulteriormente il testo nella cultura di massa. Valentini ha lavorato alla Pinacoteca

Martini di Oderzo, dove è conservato un corpus di 298 opere a tema dantesco realizzate dall’artista, la cui cifra stilistica si colloca tra simbolismo e surrealismo.

La terza presenza autoriale è quella dell’artista statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008) che sul finire degli anni Cinquanta perfezionò la tecnica del “transfer a solvente” lavorando sulle immagini fotografiche delle riviste del tempo, poi riprese a matita e acquerello. Nella tavola “Malebolge”, “transfer drawing” dedicato all’ottavo cerchio dell’Inferno, gli atleti che campeggiavano sulle pagine di “Sports Illustrated” diventano personaggi della Commedia: Virgilio ha le fattezze di un tennista, mentre i giganti sono tre lottatori sul podio. Illustrando la Commedia, Rauschenberg coglie il pretesto per parlare dell’attualità e, innestando sul poema temi di natura politica e sociale (tra i suoi personaggi figurano anche John Kennedy e Richard Nixon), sottolinea l’universalità del poema dantesco.

Tra le varie nature morte realizzate da Valentini spicca anche la fotografia che ritrae la prima edizione de “La Divina Mimesis” di Pasolini, un tentativo incompiuto di riscrittura della Commedia uscito postumo nel 1975, che all’interno della mostra è una sorta di omaggio al grande scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.

La mostra è promossa in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica, FMAV Fondazione Modena Arti Visive, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero della Cultura con il supporto di Galleria Antonio Verolino (Modena), Podbielski Contemporary (Milano).

Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “Davide D'Elia. FRESCO”
12 maggio – 25 settembre 2022

NOS Visual Arts Production presenta “FRESCO”, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bologna, a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica.
L’intervento è pensato in dialogo con la collezione del museo e i peculiari criteri museografici che ne dettano il percorso espositivo all’interno del palazzo seicentesco dove è situato.

La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo “FRESCO” realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, che a Bologna vengono allestiti in relazione ai dipinti e alle sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino.

Da tempo l’artista indaga la relazione tra passato e presente, storia dell’arte e arte contemporanea, pittura accademica e “gesto” pittorico, in un percorso che mette al centro un ripensamento su forma e colore in chiave attuale. Per realizzare il ciclo “FRESCO” a Todi, l’artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate. Ciò gli consente di stendere campiture di pittura “iris blue” celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell'intento di far emergere la

costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti. Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte o "assolute", come le definisce l'artista - su cui si è conservata la traccia dell’indagine compositiva creando un discorso tra "pittura assente" e "pittura presente".

La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, “Zero” e “Zero1”, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo “Paesaggio con figure” di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1. “Zero” e “Zero1”, nel momento in cui lasceranno il luogo originario del museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario.

‘Atti’ dello stesso componimento poetico, le opere di “FRESCO” costruiscono nel tempo e nello spazio un dialogo tra luoghi geograficamente distanti tramite un’azione di sovrapposizione in cui la storia e l’identità di ognuno si stratificano sul tassello successivo.
Proprio in tale ottica la visita propone un’esperienza di Realtà Virtuale (realizzata da Filippo Pagotto/EL CA BO), tramite cui il visitatore si fa testimone della simultaneità dell’opera ricon- giungendo il ciclo alla sua fonte originaria.

Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 “NO, NEON, NO CRY”
12 maggio – 4 ottobre 2022

La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano- romagnolo: lo spazio accoglie infatti la mostra “NO, NEON, NO CRY”, a cura di Gino Gianuizzi, che tenta una narrazione della complessa, sfaccettata, “disordinata” storia della galleria neon. Nata nel 1981 senza un progetto, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati, neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato.

Attraverso la formula della wunderkammer, lo spazio della Project Room del MAMbo viene abi- tato da opere in proliferazione, un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurre i lavori agli artisti.
Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione.

Info: www.mambo-bologna.org www.artcity.bologna.it Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“Italo Zuffi. Fronte e retro”, fino al 15 maggio 2022

“Fronte e retro” è la mostra personale di Italo Zuffi (Imola, 1969), a cura di Lorenzo Balbi e 

Davide Ferri. Il progetto espositivo, che avrà un seguito a Palazzo De’ Toschi, sede delle iniziative dedicate all’arte contemporanea di Banca di Bologna, permette di presentare per la prima volta in modo esteso il lavoro di uno degli artisti italiani più importanti tra quelli nati alla fine degli anni Sessanta.

“Fronte e retro” è idealmente divisa in due momenti, in grado di richiamarsi e rilanciarsi reciprocamente: da una parte, al MAMbo, un percorso che permette di rileggere il lavoro dell’artista prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020. Dall’altra, a Palazzo De’ Toschi, una serie di nuove produzioni, di lavori realizzati per l’occasione e in reazione alle caratteristiche dello spazio, toccherà alcuni degli aspetti nodali della sua ricerca recente.

La mostra, nel suo insieme, ruota attorno ad alcuni nuclei tematici che da sempre sostengono il lavoro di Zuffi e si traducono in contrasti e opposizioni che possono agire sul corpo (talvolta quello dell’artista stesso) come sulla forma scultorea: tra le idee di costruzione e al contempo di distruzione/caduta; di lavoro e, insieme, di dispersione di energia; di mollezza e di rigidità; di fragilità e di competizione.

I lavori presentati al MAMbo – opere di scultura, fotografia, video e performance, linguaggi attorno a cui si è sviluppata nel tempo la poetica di Zuffi – ricostruiscono il percorso dell’artista attraverso accostamenti inediti e senza necessariamente seguire una progressione cronologica. Le opere esposte, oltre cinquanta, generano nuove ipotesi di dialogo tra loro mettendo insieme le più note dell’artista ad alcune nuove o meno viste. Tra i lavori più conosciuti, ad esempio, due video degli inizi: “The Reminder”, l’immagine di un corpo che si tende e irrigidisce fino al limite delle sue possibilità, e “Perimetro”, all’interno del quale un corpo cerca di stabilire la sua relazione con lo spazio generando un senso di attesa e perpetua irrisoluzione.

La Sala delle Ciminiere, invece, fa emergere alcuni degli aspetti più importanti della pratica scultorea dell’artista, attraverso una selezione di “Scomposizioni” e di “Osservatori trasportabili”, realizzati a cavallo tra anni Novanta e Duemila attorno all’idea di architettura, in diretto dialogo con gli spazi recuperati su progetto di Aldo Rossi, fino a una serie di cavalletti, oggetto emblematico della sua pratica, richiamo a un’idea di lavoro e di scultura che può mostrarsi nel suo svolgersi, senza necessariamente trovare una forma definitiva e “The Mystery Boy”, una serie di immagini in cui si vede un ragazzo, disteso sul pavimento, che sembra investire tutta l’energia e la concentrazione di cui è capace attorno a un’azione apparentemente inutile. Un’attenzione particolare è dedicata ai lavori che l’artista riunisce sotto il tema della competizione: Italo Zuffi esplora “dall’interno” i meccanismi del potere – soprattutto del sistema dell’arte contemporanea – così come si riflettono sia nelle istituzioni che li rappresentano e li sostengono, sia nella società in generale e li sovverte, li ridicolizza, li interpreta con azioni, performance e happening capaci di coinvolgere il pubblico e diventare opere/tracce in mostra. All’interno del percorso, inoltre, alcuni elementi (non del tutto configurabili come sculture) si completeranno attraverso le performance: si tratta, più che di oggetti di scena, di oggetti in attesa, o attorno ai quali si è già consumata l’energia di un’azione.

Le performance attiveranno lo spazio in più punti e si svilupperanno a comporre un calendario che toccherà giornate diverse durante tutta la durata della mostra.
Info: www.mambo-bologna.org www.artcity.bologna.it

Museo Morandi - via Don Minzoni 14

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, fino al 18 maggio 2022

Prosegue con il terzo e ultimo appuntamento dedicato a Giorgio Morandi “RE-COLLECTING”, ciclo ideato da Lorenzo Balbi che approfondisce temi legati alle collezioni permanenti dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.
Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri” a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione.

Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.

Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131).
Sette delle quattordici acqueforti esposte entrarono a far parte del patrimonio del Comune di Bologna nel 1961, quando Morandi le donò, conservando l’anonimato, in occasione del riordino delle raccolte della Galleria d’Arte Moderna allora ubicata presso Villa delle Rose.

Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere concesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle.

Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna. Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi www.artcity.bologna.it

Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa”, fino al 17 luglio 2022

Il Museo Archeologico ospita la prima grande mostra dedicata a Lucio Dalla, prima tappa di un importante percorso nazionale che la vedrà realizzata a Roma e, successivamente a Napoli e a Milano.

Promossa dal Comune di Bologna con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, l’esposizione è ideata e organizzata dalla società C.O.R. Creare Organizzare Realizzare di Roma e curata da Alessandro Nicosia di C.O.R. con la Fondazione Lucio Dalla.
La mostra è il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e in- ternazionali che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, dello spettacolo e della cultura.
Un percorso attraverso il quale, partendo dall’infanzia, viene evidenziato come il rapporto con la musica di Lucio Dalla è sempre centrale ed è un elemento continuativo che lo seguirà per tutta la vita.
Oltre dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: “Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali”, “Dalla ci racconta”, “Il clarinetto”, “Il museo Dalla”, “Dalla e la sua musica”, “Dalla e il cinema”, “Dalla e il teatro”, “Dalla e la televisione”, “Universo Dalla”, “Dalla e Roversi”, “Dalla e la sua Bologna”.
Insieme ai documenti, tante foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti che ci raccontano la sua vita, l’arte e le sue passioni. Si evidenzia in particolare la sezione “Universo Dalla”, con decine di foto del Maestro insieme a tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissi- mi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, un’interessan- te enciclopedia di oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia che lo hanno seguito per tutta la vita con gioia e con il massimo della conside- razione.
Info: www.museibologna.it/archeologico www.mostraluciodalla.it

Museo Medievale – via Manzoni 4

“Vetri dal Rinascimento all’Ottocento. La donazione Cappagli
Serretti per i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna”, fino al 25 settembre 2022

La mostra, promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con la Fondazio- ne Musei Civici di Venezia e curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Mauro Stocco, intende celebrare la donazione della preziosa raccolta di vetri collezionata da Bruno Cappagli e Liana Serretti.

L’esposizione consente di ammirare per la prima volta l’intera inedita collezione acquisita nel 2020 dal Comune di Bologna, grazie al gesto di cospicua generosità voluto dalla signora Liana Serretti, toscana di origine e bolognese di adozione, quale segno di ringraziamento e riconoscenza verso la città che ha accolto e ospitato la sua famiglia.

Con la destinazione all'Istituzione Bologna Musei, viene assicurato alla fruizione e alla valorizzazione pubblica un nucleo collezionistico composto da 117 vetri - per oltre 150 pezzi tra manufatti singoli, coppie e servizi – databili dal XVI al XIX secolo che incrementa il già cospicuo patrimonio permanente di vetri dei Musei Civici d’Arte Antica, integrandone e implentandone la varietà di manufatti per tipologie e provenienze geografiche.


Nelle sedi del Museo Civico Medievale e del Museo Davia Bargellini sono infatti conservate ricche raccolte in cui spiccano alcuni capolavori dell’arte vetraria, tra cui il rarissimo calice blu decorato a smalto e dorature con l’”Adorazione dei Magi”, considerato uno dei vetri più antichi e preziosi del Rinascimento italiano e attribuito alla mano del muranese Angelo Barovier (1405- 1460), celebre inventore del vetro cristallino simile al cristallo di rocca.

La collezione Cappagli Serretti si distingue per l'altissimo pregio non solo per il considerevole numero di oggetti e per la loro indubbia qualità artistica, frutto di un preciso e raffinato gusto estetico, ma anche e soprattutto per il fatto che essa consente un'ampia ed esaustiva panoramica su tutte le principali manifatture europee dal Seicento all’Ottocento, di cui è possibile apprezzare le più interessanti evoluzioni negli indirizzi formali e stilistici. La mostra allarga infatti lo sguardo ben oltre gli orizzonti italiani per conoscere, ad esempio, il mondo vetrario anglosassone e spagnolo del Settecento, documentati rispettivamente dai calici decorati a spirali di lattimo e dai motivi decorativi di matrice islamica dalla brillante tavolozza cromatica, o la colorata produzione boema del periodo Biedermeier, con la vasta produzione di vetri smaltati e incisi. Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta
incontra l’automobile”, fino al 16 ottobre 2022

Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna presenta all’interno del proprio percorso espositivo la mostra “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e della Fondazione Aldini Valeriani.

Dai primi anni Duemila il progetto 'Moto bolognesi' costituisce uno dei principali ambiti verso cui si è indirizzata l'attività di ricerca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, istituzione culturale votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico- industriale della città e del suo territorio, attraverso la ricostruzione delle vicende succedutesi dall'affermarsi dell'industria serica nel XV secolo fino all'odierno distretto meccanico della motoristica e dell'automazione protagonista su scala mondiale.

A partire dalle collezioni permanenti del museo, dove sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese - terra di motori per eccellenza - dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino allo sviluppo raggiunto intorno alla metà del secolo, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale.

Il nuovo, settimo, capitolo, che costituisce idealmente anche la conclusione di questo lungo percorso di approfondimento, propone, accanto a una selezione di 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del decennio, filmati provenienti dall’Istituto Luce e immagini d'epoca.

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
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L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.

Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.

Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi", Museo del Patrimonio Industria- le, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose.

INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto martedì e mercoledì ore 14-19; giovedì ore 14-20; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Casa Morandi

via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto sabato ore 14-17; domenica ore 10-13 e 14-17 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 - 6496611
aperta in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto lunedì e mercoledì ore 9-14; giovedì ore 15-19; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: martedì

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 11-13.30 / 14.30- 19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì


Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5
tel. 051 2196520
aperto giovedì ore 10-14; venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-18 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Contatti
Istituzione Bologna Musei 
www.museibologna.it Instagram: @bolognamusei

Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei

e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it

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