giovedì 19 maggio 2022

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di
Bologna 20 - 26 maggio 2022


Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.

La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell'Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell'ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.

IN EVIDENZA

sabato 21 maggio

ore 17.15: Piazza Carducci / Museo civico del Risorgimento – Piazza Carducci 5

Nell’ambito di Bologna Estate

“Gran Ballo dell’Unità d’Italia. RIEVOCANDO MAZZINI. L’ultimo dei grandi italiani antichi, il pri- mo dei moderni”
8cento APS, in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento, propone il tradizionale ap- puntamento con il Gran Ballo dell’Unità d’Italia, giunto alla 26edizione.
Cento danzatori di 8cento APS e del Battaglione Estense, in costumi storici, presentano Valzer, Quadriglie, Mazurke e Polke dell’Ottocento all’interno di una sceneggiatura creata apposta per l’occasione.
Nel 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, l’evento mette in scena il patriota che ricorda fatti e vicende a lui legati. Con la figura di un giornalista del tempo, interpretato dal giovane Federico Benuzzi, si ripercorrono importanti episodi storici, si celebra Mazzini come cantore della libertà aperto ad una dimensione europea, si menzionano donne che, ispirate dal pensiero mazziniano, hanno lottato per la libertà e la democrazia. E poi si scoprirà un Mazzini amante anche degli uccellini, appassionato di caffè e sigari, che non disdegna di concedersi ai piccoli piaceri culinari per addolcire le amarezze di una vita da esule, un Mazzini che sa inse- gnare ai bambini e che trova conforto nelle lettere.
La manifestazione fa parte della “Rievocazione Storica 2022” di 8cento APS “Giovine Italia, Gio- vine Europa. Idee, lotte, emancipazione” a cura di 8cento APS e rientra nel calendario delle Rievocazioni Storiche della Regione Emilia-Romagna.
L’evento vede la partecipazione di ragazze e ragazzi seguiti dal Servizio Educativo Territoriale appartenente

al Servizio Sociale per la Disabilità del Comune di Bologna e di alcuni alunni della Scuola Primaria Mazzini IC 14.
La sceneggiatura è curata da Marina Busi e Delia Lenzi; la direzione artistica è di Alessia Branchi.

Nella giornata del Gran Ballo dell’Unità d’Italia, il Museo civico del Risorgimento dalle ore 15 alle ore 20 sarà aperto ad ingesso gratuito, ed effettuerà due visite guidate alle ore 16 e alle ore 19. Prenotazione consigliata a museorisorgimento@comune.bologna.it.
In caso di maltempo l’evento si terrà domenica 22 maggio con le stesse modalità.

Ingresso all’evento e alle visite guidate: gratuito fino ad esaurimento posti Info: www.museibologna.it/risorgimento

PER I BAMBINI

sabato 21 maggio

ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

In occasione della rassegna The Best of
“Mamamusica II” (III incontro)
Laboratorio in 4 incontri per bambini da 0 a 36 mesi.
Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica a cura di Luca Bernard (voce, contrabbasso) e Linda Tesauro (voce), con la partecipazione di Serena Pecoraro (voce, ukulele), Tommy Ruggiero (voce, percussioni).
Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l'attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l'incanto di esprimersi attraverso la musica.
La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori:
- presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni e orari di apertura
- online (con una maggiorazione di € 1,00) su www.midaticket.it/eventi/rassegna-best-of- museo-della-musica.
Prima di procedere, si consiglia di controllare bene l'età per partecipare al laboratorio.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio allo 051 2757711 oppure a prenotazionimuseomusica@comune.bologna.it.
Ingresso: € 5,00 ad incontro a partecipante
Info: www.museibologna.it/musica

Domenica 22 maggio
ore 16: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Domenica al museo. Un museo all’aria aperta”.Una visita animata all’aperto per bambini da 5 a 11 anni, alla scoperta di quella parte della collezione permanente MAMbo che abita il giardino del Cavaticcio: “Tre colonne” di Arnaldo Pomodoro, “Stella di Bologna” di Gilberto Zorio, “Hole - cinque buchi da un segno rimosso” di Adam Chodzko e ancora le sculture di Mimmo Paladino e Giuseppe Maraniello saranno le opere protagoniste di un percorso animato in cui si alterneranno narrazioni, attività e momenti performativi.

Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del venerdì prece- dente).
Ingresso: € 7,00 a partecipante
Info: www.mambo-bologna.org

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 20 maggio

ore 15-19: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito di “Diverdeinverde”

Il Museo della Musica fa parte del circuito di “Diverdeinverde” con il giardino interno di Palazzo Sanguinetti, le cui decorazioni rappresentano per Bologna una delle più significative testimonianze degli anni napoleonici, sia per la schiera degli artisti coinvolti che per la varietà dei soggetti trattati, tanto da costituire un'esemplare antologia della decorazione neoclassica tra Settecento e Ottocento. I più importanti pittori dell'epoca collaborarono all'impresa, sotto la direzione di Martinetti: Pelagio Pelagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.
Nel cortile interno in particolare gli spendidi alberi di banani svettano sullo sfondo dell'ottocentesco trompe l'oei: il paesaggio ad affresco, magnifica prospettiva a trompe-l'oeil, è di Luigi Busatti, mentre l'architettura illusoria è opera di Francesco Santini (1763-1840); del Santini, con la probabile collaborazione di Serafino Barozzi (1735-1810), sono inoltre gli ornati delle pareti dello scalone.
Quest'anno con la tessera di “Diverdeinverde” è possibile visitare il museo con biglietto ridotto per ammirare la meravigliosa “boschereccia” detta anche “Stanza Paese” o “Deliziosa”, quella che nei palazzi bolognesi di fine Settecento era una sala decorata come fosse un vero e proprio giardino, un ambiente naturale ricreato appositamente per 'sentirsi altrove'.
Ingresso al giardino interno di Palazzo Sanguinetti: gratuito
Ingresso al museo: ridotto € 3,00 con tessera “Diverdeinverde”
Info: www.diverdeinverde.fondazionevillaghigi.it – www.museibologna.it/musica
ore 18.30: Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie”
“Virtutibus itur ad astra. Federico da Montefeltro la Musica le Arti la Corte”
Per “Insolita #3 - viaggio in Italia”, concerto di Anonima Frottolisti: Katerina Ghannudi, arpa e voce; Nicola Di Filippo, voce; Luca Piccioni, liuto e voce; Simone Marcelli, claviciterium e organo portativo; Emiliano Finucci, viola d’arco e voce; Massimiliano Dragoni, dulcimelo, salterio a pizzico e percussioni antiche.

Il concerto dell’Anonima Frottolisti offre una panoramica sulla musica e sui musicisti di cui il Duca Federico da Montefeltro seppe circondarsi nella sua corte di Urbino: un programma di brani d’epoca tratti dalle fonti più disparate, dai trattati per danza e gli incunaboli conservati al Museo della Musica fino alle tarsie musicali del suo celebre Studiolo.

Il concerto è preceduto alle ore 18.15 da “1⁄4 d’ora accademico”: un esperto del museo mostrerà uno dei pezzi unici della collezione legato al programma del concerto che seguirà.
Biglietti acquistabili in prevendita su www.museibologna.it/musica (con una maggiorazione di € 1,00) o presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni di apertura.
Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 ridotto over 65, possessori Card Cultura e studenti universitari con tesserino / gratuito under 18 e possessori voucher eventi annullati
Info: www.museibologna.it/musica

sabato 21 maggio

ore 10-13: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5

“Lo sapevi che...?”
Una visita al museo per scoprire l’abbigliamento dei primi dell’Ottocento.
Dalle 10 alle 13 una mediatrice o un mediatore culturale di MIA - Musei Inclusivi e Aperti accoglierà i visitatori nel focus “Nei panni delle patriote, un percorso sulla moda del secondo Ottocento”.
L'abbigliamento femminile dopo la trasformazione in un'ottica di praticità dell'età napoleonica torna ad esibire un gusto neobarocco, chiudendo la donna dentro un rigido involucro. Sarà solo verso la fine del secolo che i corpi torneranno a liberarsi, in parallelo con il percorso di emancipazione femminile.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 10-13 e 15-19: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito di “Diverdeinverde”
Il Museo della Musica fa parte del circuito di “Diverdeinverde” con il giardino interno di Palazzo Sanguinetti, le cui decorazioni rappresentano per Bologna una delle più significative testimonianze degli anni napoleonici, sia per la schiera degli artisti coinvolti che per la varietà dei soggetti trattati, tanto da costituire un'esemplare antologia della decorazione neoclassica tra Settecento e Ottocento. I più importanti pittori dell'epoca collaborarono all'impresa, sotto la direzione di Martinetti: Pelagio Pelagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.
Nel cortile interno in particolare gli spendidi alberi di banani svettano sullo sfondo dell'ottocentesco trompe l'oei: il paesaggio ad affresco, magnifica prospettiva a trompe-l'oeil, è di Luigi Busatti, mentre l'architettura illusoria è opera di Francesco Santini (1763-1840); del Santini, con la probabile collaborazione di Serafino Barozzi (1735-1810), sono inoltre gli ornati delle pareti dello scalone.

Quest'anno con la tessera di “Diverdeinverde” è possibile visitare il museo con biglietto ridotto per ammirare la meravigliosa “boschereccia” detta anche “Stanza Paese” o “Deliziosa”, quella che nei palazzi bolognesi di fine Settecento era una sala decorata come fosse un vero e proprio giardino, un ambiente naturale ricreato appositamente per 'sentirsi altrove'.

Ingresso al giardino interno di Palazzo Sanguinetti: gratuito
Ingresso al museo: ridotto € 3,00 con tessera “Diverdeinverde”
Info: www.diverdeinverde.fondazionevillaghigi.it – www.museibologna.it/musica

ore 10-18: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Scopri la Fabbrica del Futuro”
I giovani mediatori di MIA - Musei Inclusivi e Aperti accoglieranno i visitatori nella sezione dedicata alla Fabbrica del Futuro, uno spazio laboratoriale, multimediale e interattivo per conoscere le tecnologie e le tendenze dell’industria contemporanea.
L'attività prevede la visione di filmati, l'uso di postazioni interattive ed exhibit per provare l'emozione dell'interazione con le principali tecnologie “abilitanti” dalla simulazione alla robotica.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

“La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta”
Visita guidata alla mostra a cura di Michele Ramous Fabj.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingres- so gratuito

Info: www.museibologna.it/arteantica

Domenica 22 maggio

ore 10-13 e 15-19: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito di “Diverdeinverde”
Il Museo della Musica fa parte del circuito di “Diverdeinverde” con il giardino interno di Palazzo Sanguinetti, le cui decorazioni rappresentano per Bologna una delle più significative testimonianze degli anni napoleonici, sia per la schiera degli artisti coinvolti che per la varietà dei soggetti trattati, tanto da costituire un'esemplare antologia della decorazione neoclassica tra Settecento e Ottocento. I più importanti pittori dell'epoca collaborarono all'impresa, sotto la direzione di Martinetti: Pelagio Pelagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.
Nel cortile interno in particolare gli spendidi alberi di banani svettano sullo sfondo dell'ottocentesco trompe l'oei: il paesaggio ad affresco, magnifica prospettiva a trompe-l'oeil, è di Luigi Busatti, mentre l'architettura illusoria è opera di Francesco Santini (1763-1840); del Santini, con la probabile collaborazione di Serafino Barozzi (1735-1810), sono inoltre gli ornati delle pareti dello scalone.

Quest'anno con la tessera di “Diverdeinverde” è possibile visitare il museo con biglietto ridotto per ammirare la meravigliosa “boschereccia” detta anche “Stanza Paese” o “Deliziosa”, quella che nei palazzi bolognesi di fine Settecento era una sala decorata come fosse un vero e proprio giardino, un ambiente naturale ricreato appositamente per 'sentirsi altrove'.
Ingresso al giardino interno di Palazzo Sanguinetti: gratuito
Ingresso al museo: ridotto € 3,00 con tessera “Diverdeinverde”
Info: www.diverdeinverde.fondazionevillaghigi.it – www.museibologna.it/musica

ore 11: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5



“Mazzini e il Cibo - L’Ottocento a Tavola. Gastronomia,piatti e ricettari”.
Dai pranzi patriottici alle ricette d’epoca con scene e danze
storiche. Racconti e curiosità sull’arte di mangiare, nel giardino del museo con Antonella Silvia Bonora e Nicolò de Trizio. Percorso di approfondimento storico, con oggetti ed opere negli spazi interni del museo. Danze in abiti storici con 8cento APS.
A cura di 8cento APS in collaborazione con il Museo del Risorgimento e Condotta Slow Food Bologna APS. La rassegna fa parte della “Rievocazione Storica 2022” di 8cento APS “Giovine Italia, Giovine Europa. Idee, lotte, emancipazione”.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 16: Casa Morandi - via Fondazza 36 / Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“Passeggiata morandiana”
Doppia visita guidata a Casa Morandi e al Museo Morandi per scoprire e rivivere i luoghi dove il Maestro lavorava e abitava con le sue sorelle e osservare i quadri con le celebri nature morte conservati al museo.
Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del venerdì prece- dente).
Ingresso: biglietto Museo Morandi (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultu- ra ingresso gratuito
Info: www.mambo-bologna.org

ore 17.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie”
“Kulturbiathlon. Da Augusta a Roma con violino e bicicletta”
Concerto di Franziska Strohmayr, violino.
Il Museo della Musica ospita un evento e un’artista davvero particolari: la violinista Franziska Strohmayr e il suo biathlon culturale (come lei stessa lo definisce). Dopo lo stop forzato dello scorso anno, la musicista, affermata interprete del repertorio bachiano, ripartirà con la sua bicicletta e il suo violino da Augusta per arrivare a Roma, passando da Monaco di Baviera, Salisburgo, Innsbruck, Trento, Verona, Bologna, Firenze, Siena, Orvieto, Viterbo. 14 concerti, 32 giorni,

1.200 chilometri con un obiettivo: suonare lungo il percorso le musiche di J.S. Bach. Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti.

Info: www.museibologna.it/musica

mercoledì 25 maggio

ore 18: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Presentazione del progetto ‘Pneuma’ di Christian Fogarolli”

Nella sala conferenze MAMbo vengono presentati il progetto “Pneuma” di Christian Fogarolli e la pubblicazione monografica che accompagna e completa il percorso di ricerca. La presentazione sarà seguita dalla proiezione dell’opera video “Pneuma”.
Vincitore della 6a edizione di Italian Council, “Pneuma” si concentra sull’immaterialità e intangibilità del disagio psichico, mettendo in discussione emarginazione e categorizzazione in diversi contesti geografici e culturali europei.
“Pneuma” è stata un’occasione per Fogarolli di entrare in contatto con molteplici realtà europee e di produrre una nuova serie di opere, frutto in alcuni casi dell’interazione con persone in cura, personale medico e ricercatori di varia natura. Opere oggi custodite nelle collezioni permanenti del MAMbo, il cui processo di realizzazione è documentato nella pubblicazione. Quest’ultima è un essenziale strumento di approfondimento che, oltre a inediti saggi sul lavoro dell’artista raccoglie un apparato sulla sua produzione dal 2012 al 2021 e riflette, attraverso una ricca documentazione fotografica, sui viaggi, le residenze di ricerca e le collaborazioni come metodo indispensabile di contestualizzazione del suo operato.
Insieme a Christian Fogarolli e ai curatori Giulia Busetti e Gabriele Lorenzoni interverrà Giulia Colletti, che ha curato con l’artista il catalogo. Introduce Lorenzo Balbi, direttore MAMbo. Ingresso: gratuito fino a esaurimento posti
Info: www.mambo-bologna.org

giovedì 26 maggio

ore 15-17: diretta su www.neuradio.it
“STARTER - Fermenti Culturali”
Giovedì 26 maggio dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER - Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo: una trasmissione concepita per diffondere notizie e nuovi appuntamenti relativi al mondo dell'arte, musica e cultura.
Il termine inglese “starter” assume svariati significati a seconda del contesto: antipasto, motore di avviamento, catalizzatore, principiante, lievito di pasta madre.
Con questo titolo la trasmissione di NEU RADIO accenna non solo alla ripartenza del mondo cul- turale, ma anche alla crescita e allo sviluppo costante delle conoscenze e delle esperienze che gravitano intorno ad essa.
In studio Carlotta Chiodi, Caterina De Feo, Claudio Musso e Moreno Mari.
Info: www.mambo-bologna.org

ore 15.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18

Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo” e di Bologna Estate
“Identità religiosa e ritualità funebre: Certosa Ebraica”
Alla scoperta della ritualità funebre come elemento dell’identità religiosa e civile. Il Recinto Ebraico rimane, insieme alla ricostruita Sinagoga, la grande testimonianza materiale della piccola ma vivacissima comunità bolognese dell'Ottocento, protagonista della rinascita della città e delle lotte risorgimentali.
Visita guidata a cura di Associazione Co.Me.Te.
Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.
Prenotazione obbligatoria al 366 7174987.
Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 20.30: Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo” e di Bologna Estate
“Mazzini e le Donne | Alla scoperta delle Patriote italiane”
Con uno sguardo aperto e moderno verso il ruolo delle donne nella Storia del XIX secolo, andremo alla scoperta delle protagoniste femminili, educatrici di valori, impegnate socialmente, coinvolte nella politica e cittadine attive che, ispirate da ideali mazziniani, diventarono parte integrante del progresso della nazione e dell’umanità.
Anche la Certosa - divenuta Patrimonio dell'umanità nel 2021 - è stata teatro di eventi patriottici ed il custode della Certosa Marcellino Sibaud avrà premura di ricordarne alcuni.
Visita in costume con Roberto Martorelli ed i figuranti di 8cento APS.
A cura di Museo civico del Risorgimento e 8cento APS, in collaborazione con Utilitalia SEFIT - Tavolo Tecnico di Valorizzazione dei Cimiteri.
L’appuntamento fa parte della rievocazione storica “Giovine Italia, giovine Europa | Idee, lotte, emancipazione” a cura di 8cento APS.
Ritrovo 15 minuti prima presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18. Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 intero / € 3,00 ridotto
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 18: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Presentazione graphic novel ‘Georgia O' Keeffe. Amazzone dell'arte moderna’”
“Georgia O’Keeffe. Amazzone dell’arte modern”a è il titolo del nuovo graphic novel di Sara Co- laone e Luca de Santis, dedicato all’artista statunitense scomparsa nel 1986 a 99 anni, la cui vi- sione e forza espressiva sono state oggetto della grande retrospettiva che ha coinvolto il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid, il Centre Pompidou, Parigi, e la Fondation Beyeler, Rie- hen / Basel, in collaborazione con il Museo Georgia O'Keeffe, Santa Fe.
Il volume viene presentato nella Sala conferenze MAMbo. Intervengono Sara Colaone e Luca De Santis, rispettivamente disegnatrice e sceneggiatore del volume pubblicato in Italia da Oblomov

Edizioni (l’edizione francese è pubblicata da Steinkis-Centre Pompidou). Saluti introduttivi di Lorenzo Balbi, direttore MAMbo.

Ingresso: gratuito libero fino a esaurimento posti
Info: www.mambo-bologna.org

MOSTRE IN CORSO

Padiglione de l’Esprit Nouveau - Piazza della Costituzione 11

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022
“Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai”, fino al 5 giugno 2022

“Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai”, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, racconta la storia artistica della poetessa, traduttrice e artista Giulia Niccolai (1934-2021) ripercorrendo le tappe salienti della sua vita professionale tramite documenti, fotografie, testi, registrazioni e opere provenienti dall’archivio Maurizio Spatola, dalla Fondazione Echaurren-Salaris, dalla Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e da archivi privati.

Già fotografa negli anni Cinquanta, Giulia Niccolai si afferma come poetessa concreta, visiva e sonora tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta partecipando in modo attivo a esperienze chiave del rinnovamento del linguaggio poetico del tempo come il Gruppo 63, la ri- vista “TAM TAM” di cui è codirettrice insieme ad Adriano Spatola, la casa editrice Geiger e il Dolce Stil Suono, prendendo parte a diverse mostre e manifestazioni tra cui “Materializzazione del linguaggio”, 1978, a cura di Mirella Bentivoglio, in occasione della XXXVIII Biennale di Venezia.

La sua ricerca poetica, visiva e sonora di questi anni si distingueva per un particolare utilizzo del nonsense, innescato da sperimentazioni di concretismo morfologico che ironicamente aprivano il linguaggio a nuovi nessi semantici e soluzioni verbo-visive. Il concretismo lessicale era spesso associato all’impiego di oggetti semplici assemblati sotto forma di collage insieme a brevi formule lessicali. I giochi linguistici diventavano così strumenti per riabilitare oggetti e attività considerate femminili - rocchetti da cucito, il ricamo, la macchina da scrivere, bottoni, spilli - trasformandoli in veri e propri ‘poemi’. Traduttrice e intermediaria per numerosi poeti e poetesse straniere, oltreché redattrice in riviste di settore, Niccolai si è distinta per una posizione partecipante ma spesso tenuta ai margini della storia ufficiale, diventando una figura essenziale ma non adeguatamente riconosciuta nei circuiti di arte e poesia.

In mostra, l’archivio è diventato esso stesso oggetto d’esame trasformandosi da “custode di tracce del passato” a un dispositivo di creazione di memoria alimentato da diverse voci: dalle testimonianze scritte e visive (documenti, testi, fotografia) e quelle orali raccolte durante il periodo di ricerca sul campo, fino alle possibili attivazioni in ambito artistico.

La mostra è promossa dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Info: www.artcity.bologna.it
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Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa”, fino al 17 luglio 2022

Il Museo Archeologico ospita la prima grande mostra dedicata a Lucio Dalla, prima tappa di un importante percorso nazionale che la vedrà realizzata a Roma e, successivamente a Napoli e a Milano.
Promossa dal Comune di Bologna con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, l’esposizione è ideata e organizzata dalla società C.O.R. Creare Organizzare Realizzare di Roma e curata da Alessandro Nicosia di C.O.R. con la Fondazione Lucio Dalla.

La mostra è il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, dello spettacolo e della cultura.

Un percorso attraverso il quale, partendo dall’infanzia, viene evidenziato come il rapporto con la musica di Lucio Dalla è sempre centrale ed è un elemento continuativo che lo seguirà per tutta la vita.
Oltre dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: “Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali”, “Dalla ci racconta”, “Il clarinetto”, “Il museo Dalla”, “Dalla e la sua musica”, “Dalla e il cinema”, “Dalla e il teatro”, “Dalla e la televisione”, “Universo Dalla”, “Dalla e Roversi”, “Dalla e la sua Bologna”.

Insieme ai documenti, tante foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti che ci raccontano la sua vita, l’arte e le sue passioni. Si evidenzia in particolare la sezione “Universo Dalla”, con decine di foto del Maestro insieme a tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, un’interessante enciclopedia di oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia che lo hanno seguito per tutta la vita con gioia e con il massimo della considerazione.

Info: www.museibologna.it/archeologico www.mostraluciodalla.it

Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta”, fino al 4 settembre 2022.

Poeta, latinista, italianista, critico d’arte e direttore editoriale: sono solo alcune delle forme e attività culturali che hanno contraddistinto la figura intellettuale di Mario Ramous (Milano, 18 maggio 1924 - Bologna, 8 luglio 1999) e che per la prima volta sono mostrate al pubblico nella mostra, organizzata dal Centro Studi Mario Ramous con la collaborazione di Scripta Maneant Editore.

Il percorso espositivo, curato da Maura Pozzati e Michele Ramous Fabj e allestito in sei sale delle Collezioni Comunali d’Arte, si snoda in una continua scoperta di inediti, interessi poliedrici e

instancabile ricerca di “perfezione” di Mario Ramous.

La mostra espone alcune opere d’arte di pregio appartenenti alla collezione personale di Mario Ramous, tra cui un disegno di Giorgio Morandi del 1915 dal titolo “Piatti”, segno dell’amore che il poeta e scrittore d’arte aveva per il pittore bolognese, tanto da dedicargli uno dei suoi testi d’arte più bello e intenso, il saggio “I disegni di Giorgio Morandi” (1949); il grande olio “Omaggio a Carpaccio” di Concetto Pozzati (1964); una tecnica mista di Rodolfo Aricò del 1965, “Forma e campionario”, quale testimonianza del loro sodalizio intellettuale e del comune «amore nei confronti della grande tradizione classica che si ribalta poi nel contemporaneo»; un olio su tela di Sergio Romiti del 1949, altra opera simbolo del «rapporto profondo tra due uomini di acuta sensibilità»; un mobile bar con disegno di Pirro Cuniberti a testimoniare la loro amicizia; le lastre di stampa originali delle opere di Giorgio Morandi e Marino Marini, pubblicate rispettivamente in “I disegni di Giorgio Morandi” (1949) e “La memoria, il messaggio” (1951). Manoscritti di poesie e traduzioni, poesie visive, disegni pubblicitari inediti, spartiti musicali, articoli di critica e rari volumi degli anni Sessanta e Settanta documentano i molteplici i linguaggi, le contaminazioni e gli incontri amicali che Ramous intrattenne con grandi nomi del ’900, tra cui Pietro Bonfiglioli, Pirro Cuniberti, Francesco Flora, Marino Marini, Giorgio Morandi, Concetto Pozzati, Sergio Romiti, Gianni Scalia, Emilio Scanavino, Mario Sironi, Adriano Spatola. La mostra è promossa da Centro Studi Mario Ramous in collaborazione con Archivio Concetto Pozzati, Casa Carducci | Biblioteche di Bologna, Musei Civici d’Arte Antica e Scripta Maneant. Media partner la Repubblica.
Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

Museo Medievale - via Manzoni 4

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022
“Jacopo Valentini. Concerning Dante - Autonomous cell”, fino al 18 settembre 2022

La mostra, a cura di Carlo Sala, è un progetto fotografico
legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta.

La ricerca si snoda attorno a tre luoghi simbolici, che sono interpretati come i varchi che conducono rispettivamente a Inferno, Purgatorio e Paradiso, dei veri e propri punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano.
Il primo, le bocche vulcaniche dei Campi Flegrei, era per gli antichi romani l’antro di Caronte, il traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume dell’Ade, e Virgilio nell’Eneide vi colloca la discesa agli inferi. La Pietra di Bismantova è ritratta dall’artista a simboleggiare il Purgatorio, seguendo un esplicito richiamo del testo nel IV Canto. Il delta del Po è invece la figurazione del Paradiso: un luogo che non presenta un legame filologico con il libro, ma è stato adottato come un

pretesto visivo capace di evocare le suggestioni del poema mediante il suo caratteristico paesaggio sospeso e atemporale.

Uno degli aspetti preminenti che la ricerca di Valentini vuole far emergere sul rapporto tra testo letterario e paesaggio è come l’influenza del primo verso quest’ultimo sia stata tale da condizionare la percezione dei luoghi. A contribuire a questo processo è stata l’ampia mole di figurazioni del testo che si sono succedute nei secoli, a cui il fotografo si è approcciato ritraendo con la tecnica dello still life alcuni lavori di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg. Ogni opera autoriale fotografata da Valentini è una ‘cellula’ di quel complesso universo visivo in perenne mutazione, che forma l’immaginario dantesco e che appare come una cartina tornasole dell’evoluzione della società e del suo rapporto con aspetti cruciali quali la morale, la religione e il potere.

La prima opera riletta visivamente da Valentini nella sua ricerca è il “Dante Istoriato” di Federico Zuccari (1539-1609), che nella seconda metà del Cinquecento realizzò una sorta di libro d’artista, dove le immagini diventano il centro della narrazione. La gamma cromatica adottata dal pittore in ogni cantica ne accentua il pathos visivo, come emerge nelle tavole dell’Inferno realizzate a matita. Nella sequenza iconografica del libro, Valentini colloca i disegni dell’artista urbinate tra le vedute laviche di Lanzarote e i fumi delle solfatare dei Campi Flegrei, creando una analogia visiva tra finzione e realtà.

Il secondo contributo è quello di Alberto Martini (1876-1954), artista che ha sempre mantenuto un rapporto molto intenso con la Commedia. L’occasione fu il celebre concorso del 1900 per l’edizione Alinari, snodo cruciale per la figurazione del poema dantesco perché aprì a una pluralità di declinazioni autoriali moderne con il solo vincolo della riproducibilità tecnica (non a caso era promosso dalla ditta della celebre dinastia di fotografi), agendo così da elemento capace di proiettare ulteriormente il testo nella cultura di massa. Valentini ha lavorato alla Pina- coteca Martini di Oderzo, dove è conservato un corpus di 298 opere a tema dantesco realizzate dall’artista, la cui cifra stilistica si colloca tra simbolismo e surrealismo.

La terza presenza autoriale è quella dell’artista statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008) che sul finire degli anni Cinquanta perfezionò la tecnica del “transfer a solvente” lavorando sulle immagini fotografiche delle riviste del tempo, poi riprese a matita e acquerello. Nella tavola “Malebolge”, “transfer drawing” dedicato all’ottavo cerchio dell’Inferno, gli atleti che campeg- giavano sulle pagine di “Sports Illustrated” diventano personaggi della Commedia: Virgilio ha le fattezze di un tennista, mentre i giganti sono tre lottatori sul podio. Illustrando la Commedia, Rauschenberg coglie il pretesto per parlare dell’attualità e, innestando sul poema temi di natura politica e sociale (tra i suoi personaggi figurano anche John Kennedy e Richard Nixon), sottolinea l’universalità del poema dantesco.

Tra le varie nature morte realizzate da Valentini spicca anche la fotografia che ritrae la prima edizione de “La Divina Mimesis” di Pasolini, un tentativo incompiuto di riscrittura della Commedia uscito postumo nel 1975, che all’interno della mostra è una sorta di omaggio al grande scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.

La mostra è promossa in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica, FMAV Fondazione Modena Arti Visive, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero della Cultura con il supporto di Galleria Antonio Verolino (Modena), Podbielski Contemporary (Milano).


Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

“Vetri dal Rinascimento all’Ottocento. La donazione Cappagli Serretti per i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna”, fino al 25 settembre 2022

La mostra, promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con la Fondazio- ne Musei Civici di Venezia e curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Mauro Stocco, intende celebrare la donazione della preziosa raccolta di vetri collezionata da Bruno Cappagli e Liana Serretti.

L’esposizione consente di ammirare per la prima volta l’intera inedita collezione acquisita nel 2020 dal Comune di Bologna, grazie al gesto di cospicua generosità voluto dalla signora Liana Serretti, toscana di origine e bolognese di adozione, quale segno di ringraziamento e ricono- scenza verso la città che ha accolto e ospitato la sua famiglia.

Con la destinazione all'Istituzione Bologna Musei, viene assicurato alla fruizione e alla valorizza- zione pubblica un nucleo collezionistico composto da 117 vetri - per oltre 150 pezzi tra manu- fatti singoli, coppie e servizi – databili dal XVI al XIX secolo che incrementa il già cospicuo patri- monio permanente di vetri dei Musei Civici d’Arte Antica, integrandone e implentandone la va- rietà di manufatti per tipologie e provenienze geografiche.

Nelle sedi del Museo Civico Medievale e del Museo Davia Bargellini sono infatti conservate ric- che raccolte in cui spiccano alcuni capolavori dell’arte vetraria, tra cui il rarissimo calice blu decorato a smalto e dorature con l’”Adorazione dei Magi”, considerato uno dei vetri più antichi e preziosi del Rinascimento italiano e attribuito alla mano del muranese Angelo Barovier (1405- 1460), celebre inventore del vetro cristallino simile al cristallo di rocca.

La collezione Cappagli Serretti si distingue per l'altissimo pregio non solo per il considerevole numero di oggetti e per la loro indubbia qualità artistica, frutto di un preciso e raffinato gusto estetico, ma anche e soprattutto per il fatto che essa consente un'ampia ed esaustiva panora- mica su tutte le principali manifatture europee dal Seicento all’Ottocento, di cui è possibile ap- prezzare le più interessanti evoluzioni negli indirizzi formali e stilistici. La mostra allarga infatti lo sguardo ben oltre gli orizzonti italiani per conoscere, ad esempio, il mondo vetrario anglosas- sone e spagnolo del Settecento, documentati rispettivamente dai calici decorati a spirali di lat- timo e dai motivi decorativi di matrice islamica dalla brillante tavolozza cromatica, o la colora- ta produzione boema del periodo Biedermeier, con la vasta produzione di vetri smaltati e incisi. Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022
“Davide D'Elia. FRESCO”, fino al 25 settembre 2022

NOS Visual Arts Production presenta “FRESCO”, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bologna,

a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica.
L’intervento è pensato in dialogo con la collezione del museo e i peculiari criteri museografici che ne dettano il percorso espositivo all’interno del palazzo seicentesco dove è situato.
La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo “FRESCO” realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, che a Bologna vengono allestiti in relazione ai dipinti e alle sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino.
Da tempo l’artista indaga la relazione tra passato e presente, storia dell’arte e arte contemporanea, pittura accademica e “gesto” pittorico, in un percorso che mette al centro un ripensamento su forma e colore in chiave attuale. Per realizzare il ciclo “FRESCO” a Todi, l’artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate. Ciò gli consente di stendere campiture di pittura “iris blue” celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell'intento di far emergere la costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti. Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte - o "assolute", come le definisce l'artista - su cui si è conservata la traccia dell’indagine compositiva creando un discorso tra "pittura assente" e "pittura presente".
La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, “Zero” e “Zero1”, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo “Paesaggio con figure” di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1. “Zero” e “Zero1”, nel momento in cui lasceranno il luogo originario del museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario.
‘Atti’ dello stesso componimento poetico, le opere di “FRESCO” costruiscono nel tempo e nello spazio un dialogo tra luoghi geograficamente distanti tramite un’azione di sovrapposizione in cui la storia e l’identità di ognuno si stratificano sul tassello successivo.
Proprio in tale ottica la visita propone un’esperienza di Realtà Virtuale (realizzata da Filippo Pagotto/EL CA BO), tramite cui il visitatore si fa testimone della simultaneità dell’opera ricongiungendo il ciclo alla sua fonte originaria.
Info: www.museibologna.it/arteantica www.artcity.bologna.it

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“NO, NEON, NO CRY”, fino al 4 ottobre 2022

La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano- romagnolo.
La mostra “NO, NEON, NO CRY”, a cura di Gino Gianuizzi, tenta una narrazione della comples- sa, sfaccettata, “disordinata” storia della galleria neon.

Nata nel 1981 senza un programma, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati,

neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato. Dal suo archivio risultano oltre trecento mostre all’attivo, alle quali si sono aggiunte nel tempo numerosissime attività collaterali, collaborazioni e iniziative esterne.

Questa immensa mole di materiali ha posto una sfida al curatore, da sempre anima della galleria: come approcciarsi alla magmatica attività ultra quarantennale di neon per raccontarla attraverso una mostra, senza limitarsi al progetto strettamente documentale o, all’opposto, tentare un impossibile “best of” degli artisti e delle opere che vi hanno trovato accoglienza.

La risposta di Gino Gianuizzi è il ricorso alla formula della wunderkammer: lo spazio della Project Room viene abitato da opere in proliferazione, da un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurli agli artisti. Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione.

Sebbene sia volutamente escluso l’approccio sistematico e ancor di più il percorso cronologico, in mostra sono rintracciabili testimonianze dei diversi momenti che neon ha vissuto nel tempo, dagli inizi della sua attività - nel clima della Bologna post ’77 – ad oggi.
2NO, NEON, NO CRY” include lavori di 52 artiste e artisti, a testimoniare la ricchezza di relazio- ni costruite nel tempo da neon.

Info: www.mambo-bologna.org www.artcity.bologna.it

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta
incontra l’automobile”, fino al 16 ottobre 2022

Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna presenta all’interno del proprio percorso espositivo la mostra “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e della Fondazione Aldini Valeriani.

Dai primi anni Duemila il progetto 'Moto bolognesi' costituisce uno dei principali ambiti verso cui si è indirizzata l'attività di ricerca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, istituzione culturale votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico- industriale della città e del suo territorio, attraverso la ricostruzione delle vicende succedutesi dall'affermarsi dell'industria serica nel XV secolo fino all'odierno distretto meccanico della motoristica e dell'automazione protagonista su scala mondiale.

A partire dalle collezioni permanenti del museo, dove sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese - terra di motori per eccellenza - dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino allo sviluppo raggiunto intorno alla metà del secolo, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale.

Il nuovo, settimo, capitolo, che costituisce idealmente anche la conclusione di questo lungo

percorso di approfondimento, propone, accanto a una selezione di 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del decennio, filmati provenienti dall’Istituto Luce e immagini d'epoca.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Museo Morandi - via Don Minzoni 14

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022
“RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, fino al 23 ottobre 2022

Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri” a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione.
Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.

Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131).
Sette delle quattordici acqueforti esposte entrarono a far parte del patrimonio del Comune di Bologna nel 1961, quando Morandi le donò, conservando l’anonimato, in occasione del riordino delle raccolte della Galleria d’Arte Moderna allora ubicata presso Villa delle Rose.

Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere concesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle.

Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna. Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi www.artcity.bologna.it

L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.

Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi", Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose.

INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto martedì e mercoledì ore 14-19; giovedì ore 14-20; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Casa Morandi

via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto sabato ore 14-17; domenica ore 10-13 e 14-17 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 - 6496611
aperta in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto lunedì e mercoledì ore 9-14; giovedì ore 15-19; venerdì, sabato, domenica e festivi ore

10-19chiuso: martedì

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
chiuso: lunedì

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 11-13.30 / 14.30- 19; sabato, domenica e festivi ore 10-19
chiuso: lunedì

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5
tel. 051 2196520
aperto giovedì ore 10-14; venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-18 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Contatti
Istituzione Bologna Musei 
www.museibologna.it Instagram: @bolognamusei

Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei

e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it

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