ultimi 12 mesi l'anno in cui è stato realizzato il maggior numero di interventi all'interno del cimitero cittadino, da quando nel 1999 il Comune
di Bologna ne ha avviato un ampio e continuativo programma di restauro e
valorizzazione.
I lavori si sono svolti sotto la curatela dell'Istituzione Bologna Musei
Museo civico del Risorgimento, del Settore Lavori Pubblici del Comune e
dell'attuale gestore del cimitero, Bologna Servizi Cimiteriali, con la
vigilanza delle competenti Soprintendenze.
In particolare, sono stati eseguiti il restauro dell'ingresso monumentale,
detto dei 'Piangoloni', con le tre colossali statue in terracotta, e dei
due Leoni dell'emiciclo sud del Chiostro Maggiore; ed il recupero dei
monumenti funerari ottocenteschi a Maria Barbieri, Pellegrino Tomasoli ed Olimpia Spada. È stata inoltre effettuata la manutenzione straordinaria della
pavimentazione, sempre ottocentesca, del quadriportico del Chiostro III,
lato nord; del Monumento ai martiri del fascismo nel Chiostro VI; e
dell'esterno del Monumento ossario ai Caduti delle Grande Guerra, sempre
nel Chiostro VI, con la contestuale sostituzione di dieci lastre
deteriorate. I cantieri sono stati realizzati con una spesa complessiva di euro 122.605,
che in parte è stata coperta con i proventi ottenuti dalla riconcessione a
nuove famiglie delle tombe antiche abbandonate o decadute, ed in parte con
il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
I cantieri sono stati affidati a diverse ditte specializzate, ad esclusione
del recupero dell'ingresso dei 'Piangoloni' e del restauro dei due Leoni
dell'emiciclo sud del Chiostro Maggiore, realizzati grazie ad un cantiere
scuola dell'Accademia di Belle Arti di Bologna dove gli allievi del Corso di restauro dei materiali lapidei e derivati, diretti e coordinati dal loro
docente, il professor Sotirios Karoutsos, hanno lavorato sotto l'alta
vigilanza della Soprintendenza.
La tipologia degli interventi ha spaziato dal recupero di marmi, stucchi,
terracotte fino al ripristino dei paramenti in pietra.
Nel caso dei monumenti Spada e Tomasoli si è dovuti procedere anche ad una
preventiva manutenzione straordinaria dell'area retrostante, le cui cattive
condizioni erano causa di gravi infiltrazioni di umidità, che avevano
intaccato i monumenti. Si è pertanto proceduto alla sistemazione della
pavimentazione e degli scoli del recinto e al rifacimento degli intonaci e
dei pluviali in corrispondenza dei monumenti stessi.
Grazie ai restauri, le tombe Spada e Barbieri sono ora disponibili per nuove famiglie; mentre il sepolcro Tomasoli è stato trasformato in ossario
cinerario comune, il che consentirà a chi ne faccia richiesta di collocare
i propri cari nella prestigiosa area monumentale del cimitero con un
investimento relativamente moderato.
Il recupero dei sepolcri antichi si dimostra pertanto ancora una volta un
momento fondamentale del piano di restauro e valorizzazione della Certosa
promosso dal Comune di Bologna. Essi infatti risultano spesso in stato di
abbandono sia per l'inosservanza degli obblighi di legge e l'incuria da
parte dei discendenti del concessionario originario, sia a causa dell’estinzione della famiglia del concessionario medesimo.
I manufatti rientrano così nelle disponibilità dell’Amministrazione
comunale che, promosso il loro restauro, li rende disponibili per nuove
famiglie, attivando il meccanismo della riassegnazione mediante procedura
ad evidenza pubblica.
Alla data di stipula del contratto di concessione, il nuovo assegnatario
versa a Bologna Servizi Cimiteriali la tariffa prevista per qualsiasi
sepoltura, oltre alle spese già sostenute per il restauro del monumento; tali somme vengono poi riversate, al netto dei costi amministrativi e di
gestione, al Comune di Bologna che le reinveste nella realizzazione di
ulteriori restauri ed interventi su sepolcri di interesse
storico-artistico, creando un meccanismo virtuoso che si auto-sostiene nel
tempo. Ovviamente, con la concessione i nuovi assegnatari assumono
l'obbligo della manutenzione delle sepolture stesse.
Il totale delle tombe restaurate, dall'avvio di questo meccanismo nel 2005
ad oggi, sale a 26 monumenti.
Con le somme così recuperate, unite al contributo della Fondazione Cassa di
Risparmio in Bologna, sono stati inoltre eseguiti i restauri dell'affresco
del Cinquecento “Madonna con il Bambino, San Giovannino e i Santi Bruno e
Girolamo”, opera di Bartolomeo Cesi, oggi nella Sala Weber della Certosa;
di due grandi dipinti seicenteschi, "Salita al Calvario” di Lucio Massari e
“Natività” di Nunzio Rossi che prima del restauro si trovavano nella
Cappella della Madonna delle Assi della Certosa, e che per motivi
conservativi sono oggi esposti rispettivamente nella Basilica di San
Petronio e in Palazzo d'Accursio; di un bellissimo marmo di Carlo Monari,
il genio funebre della Tomba Rossi-Muratori; e di un ampio corridoio con
oltre 70 lapidi antiche, databili in prevalenza dal Trecento alla fine del
Settecento.
Il Museo civico del Risorgimento ha in programma nuovi cantieri di restauro
che si affiancheranno al recupero, attualmente in corso, del porticato del
Chiostro Maggiore, a cura del Settore Lavori Pubblici del Comune e di
Bologna Servizi Cimiteriali.
Il portico aveva infatti subito gravi danni dal terremoto del maggio 2012 e
l'intervento prevede il rifacimento del coperto, con consolidamento delle
cupole sottostanti. Il cantiere renderà fruibile una zona particolarmente
importante del cimitero, in cui si possono ammirare anche i monumenti - già
restaurati - dedicati all'esploratore Pellegrino Matteucci e al cantante
lirico Carlo Broschi detto “Il Farinelli”.
Per maggiori informazioni:
www.museibologna.it/risorgimento
www.storiaememoriadibologna.it
www.comune.bologna.it
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