lunedì 19 aprile 2010

A R C H I G I N N A S I O




1855 Cholera morbus. Società e salute pubblica nella Bologna pontificia.
Mostra a cura di Maurizio Avanzolini, Marilena Buscarini, Marcello Fini, Arabella Riccò con la collaborazione di Stefano Arieti. Quadriloggiato superiore dal 20 aprile al 21 agosto 2010, ingresso libero.
Bologna, estate del 1855: una terribile epidemia di colera causa 4000 morti in pochi mesi. La città è sotto choc, in migliaia fuggono nelle campagne, mentre il Municipio tenta di fronteggiare la diffusione del morbo aprendo lazzaretti e Uffizi di Soccorso, ma sarà quasi tutto inutile: il colera era una malattia misteriosa, di cui non si sapeva nulla e tutte le terapie risultarono inefficaci.
La Biblioteca dell’Archiginnasio racconta l’epidemia con una mostra, basata perlopiù su proprio materiale, ma anche su documenti dell’Archivio Storico del Comune e della Società Medica Chirurgica.
La Deputazione Straordinaria di Sanità, appositamente creata per gestire l’emergenza, dovette affrontare problemi enormi, dalla cura dei tantissimi malati, al seppellimento di migliaia di cadaveri. Cercò di attuare provvedimenti per fermare il contagio, ma non si sapeva che il vibrione del colera, non ancora scoperto, si diffondesse in particolare attraverso le acque dei pozzi e dei canali contaminate dai liquami infetti. L’acqua, per secoli la grande ricchezza di Bologna, si trasformò in strumento per diffondere la morte.
La mostra racconta come si viveva a Bologna al tempo del colera, tra preghiere pubbliche, affari (la vita continua, anche nei momenti più difficili), e la paura, costante, assillante, di riconoscere in sé i primi sintomi della malattia.
I documenti esposti permettono di conoscere i protagonisti dell’impari lotta contro il colera: medici famosi, farmacisti, e giovani dottori alle prime armi, alcuni dei quali moriranno nei lazzaretti, ma anche di far riemergere dall’oblio la gente del popolo: lavandaie, ortolani, becchini e poveri parroci di periferia, protagonisti, loro malgrado, di uno dei momenti più tragici della storia di Bologna.

Orario di apertura: lunedì-venerdì 9-19; sabato 9-14; in agosto: lunedì-sabato 9-14, chiuso domenica e festivi

La mostra prosegue sul sito della Biblioteca, visitando la paginahttp://badigit.comune.bologna.it/mostre/colera/index.html

Sabato 24 aprile ore 12: VISITA GUIDATA gratuita, condotta da Maurizio Avanzolini.

Vecchie e nuove epidemie.
Viaggio dalla peste nera alla pandemia influenzale.

Mostra organizzata dal Centro Global Health
Quadriloggiato inferiore, dal 20 aprile al 16 maggio 2010, ingresso libero.
Le epidemie hanno sempre attraversato il cammino dell’uomo seminando lutti e sofferenze.
Peste, vaiolo, sifilide, colera e tubercolosi hanno cambiato la storia dell’umanità per i loro effetti demografici, economici e sociali. Le grandi epidemie creavano panico ed angoscia perché falcidiavano intere popolazioni. Mentre la malattia e la morte del singolo rappresentano una tragedia che rimane in ambito famigliare, la morte di massa aggiunge il senso della catastrofe e della fine collettiva. Contro le epidemie, la medicina nulla poteva. Erano gli Stati a creare ed adottare mezzi di difesa come i lazzaretti, i cordoni sanitari, la messa al bando, le patenti di sanità. Solo con la scoperta degli agenti eziologici delle principali malattie infettive a fine ‘800, con la scoperta dei sulfamidici e degli antibiotici e con l’impiego di vaccini nel secolo scorso, la lotta alle malattie infettive ha fatto progressi decisivi.
Ma tale lotta è lungi dall’essere vinta. Negli ultimi 30-40 anni, sono comparse più di 40 nuove malattie infettive, definite “emergenti”, contro cui gli strumenti di prevenzione e controllo sono ancora insufficienti. Tra queste l’AIDS, la SARS, l’infezione da virus Ebola, la febbre del Nilo occidentale, la Chikungunya. Mentre in passato, l’uomo assisteva pressoché inerme al dilagare del flagello, oggi dispone di vaccini, antivirali, di moderne ed efficienti tecnologie di diagnosi e cura, di una valida collaborazione internazionale. Ma si deve pur sempre lavorare strenuamente per migliorare la sorveglianza epidemiologica, l’organizzazione sanitaria e la preparazione del medico.

La Mostra didattica, a carattere itinerante, su “Vecchie e nuove epidemie: dalla Peste Nera alla pandemia influenzale”, patrocinata dalla Presidenza della Repubblica e dalle principali Istituzioni del Paese, intende portare all’attenzione delle Università, delle Regioni e del personale sanitario il patrimonio di conoscenze e di valori acquisito attraverso secoli di lotta alle grandi epidemie. Imparare dall’esperienza per affrontare con successo le nuove emergenze.
L’edizione bolognese della mostra è stata patrocinata dalla Società Medica Chirurgica di Bologna.


http://www.scienzeonline.com http://www.vecchieenuoveepidemie.org/la-mostra

Orario di apertura: lunedì-venerdì 9-19; sabato 9-14; agosto: lunedì-sabato 9-14 chiuso domenica e festivi.

Redazione di "Archinews" - Promozione delle attività culturali della Biblioteca dell’Archiginnasio
tel. 051 276.813 fax 051 261.160

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