sabato 24 aprile 2010


Questi gli appuntamenti del Museo del Patrimonio industriale per sabato 24
e domenica 25 aprile

Sabato 24 aprile alle 15.30, il Museo propone il laboratorio La magia
dell'acqua
dedicato ai ragazzi dai 6 ai 14 anni.
L'acqua è una sostanza “speciale” dalle proprietà chimiche e fisiche
uniche, grazie alle quali la vita sulla Terra ha potuto svilupparsi. Il
laboratorio propone di approfondire la conoscenza di questa sostanza
integrando l'approccio scientifico con una serie di affascinanti
esperimenti.
Col “Rubinetto magico” si tenterà di creare l'acqua... o meglio si scoprirà
che questa sostanza non nasce dal nulla ma è una risorsa limitata. I
ragazzi, trasformandosi in piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni
esperimenti spettacolari come l'elettrolisi, grazie alla quale si
scopriranno le sostanze che compongono l'acqua e le loro caratteristiche.
La molecola dell'acqua potrà così essere rappresentata in un modello e dal
suo studio si potrà capire cosa significano parole complesse come stato di
aggregazione, polarità, miscibilità, solubilità e tensione superficiale. Lo
studio di queste proprietà permetterà di evidenziare il ruolo essenziale
che l'acqua svolge per la vita sulla Terra e l'importanza della sua
salvaguardia.
I ragazzi verranno coinvolti nell'attività svolgendo semplici prove,
verifiche ed esperimenti anche allo scopo di giungere ad un uso consapevole
e razionale di questa risorsa fondamentale.

Domenica 25 aprile alle 16.00 si terrà la visita guidata Vivere a Bologna
nell’Ottocento.

Il XIX secolo ha rappresentato per Bologna un'epoca di profondi mutamenti
sociali, urbanistici, economici e storici che hanno modificato radicalmente
l’aspetto della città, le abitudini e i modi di vita dei bolognesi.
L’occupazione napoleonica e la successiva restaurazione pontificia portano
al collasso definitivo l’industria della seta, per secoli punto di forza
dell’economia cittadina, costringendo la città a ripiegarsi in un’economia
legata alla trasformazione di prodotti agricoli e a ricercare nuove forme
di produzione sul modello della Rivoluzione Industriale.
I primi importanti segnali di rinascita si avvertono intorno agli anni
Cinquanta quando vengono organizzate alcune importanti Mostre artigiane e
industriali di respiro regionale e nazionale, mentre comincia ad operare
con sempre maggiore efficacia l’Istituzione Aldini-Valeriani, il cui
modello educativo si rifà alle più importanti scuole tecniche europee.
L’unificazione nazionale, nel 1860-’61, fa assumere all’appena edificata
stazione ferroviaria il ruolo di nodo commerciale strategico tra Nord e Sud
della penisola.
Contemporaneamente, il Comune promuove lavori pubblici destinati a
modificare l’assetto del centro storico, aprendo – ad esempio – la
spaziosissima Via Indipendenza, abbellendo i palazzi del governo e altri
luoghi di pubblico decoro. La città affida in gestione a concessionarie
private la rete di illuminazione a gas, avvia le prime tramvie a cavalli e
ripristina l’antico acquedotto romano nel 1881. Altri interventi
interessano gli impianti fognari, le nuove sedi del macello e dei mercati
alimentari.
Nascono le prime grandi officine meccaniche dislocate fuori dalla cerchia
muraria trecentesca: Calzoni, De Morsier e Barbieri a Castel Maggiore,
antesignane del futuro distretto meccanico del XX secolo.

Le iniziative rientrano nella XII Settimana della Cultura

L'ingresso al Museo e la visita guidata sono gratuiti.
Per informazioni: telefono 051.6356611.
È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della
Beverara 123 dal centro e dall’autostazione con l’autobus n° 17 (festivi
11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5.

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