giovedì 12 dicembre 2019

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Gli appuntamenti dal 13 al 19 dicembre
Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali "strumenti" di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell'attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell'arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 13 a giovedì 19 dicembre.


IN EVIDENZA

Domenica 15 dicembre

ore 15.30 e replica ore 17: Museo civico del Risorgimento - Piazza Carducci 5
“Insolita visita al Museo del Risorgimento” Un progetto di Paolo Maria Veronica. Con Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino e Eugenio Maria Bortolini.
Dal 15 dicembre 2019 al 23 febbraio 2020 tutte le domeniche e i festivi (ad esclusione del 22 dicembre, Natale, Capodanno) alle ore 15.30 e in replica alle ore 17, Malandrino & Veronica e Eugenio Maria Bortolini presentano “Insolita visita al Museo del Risorgimento.”
Il museo è un piccolo mondo del passato così importante e affascinante che merita irruzioni temporali destinati a dar vita a fatti e personaggi.
Entrando nel museo sarà quindi naturale veder apparire Napoleone Bonaparte in persona, che ricorderà la sua venuta a Bologna, mentre un collerico Papa Pio VII irromperà rivendicando i torti subiti dall’Imperatore. Chi, poi, meglio di due Cantastorie, tipici della Regione, può narrare eventi della Restaurazione come i Moti di Savigno? Aggiungete la storia di Ugo Bassi e la ricostruzione della battaglia dell’otto agosto di Franz Ludwig von Welden, allora comandate in campo. E come si può parlare di Risorgimento senza coinvolgere l’Eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi?
Ritrovo 20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 347592 (da martedì a venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-14) o a museorisorgimento@comune.bologna.it (fino al venerdì precedente, ore 12).
Il biglietto “Insolita Visita” dà diritto, entro 30 giorni, all’ingresso gratuito al Museo del Risorgimento e a Casa Carducci.
Ingresso: € 16,00 / € 7,00 fino a 12 anni. Per i possessori di Card Cultura € 8,00


PER I BAMBINI

sabato 14 dicembre

ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica - Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best o f
“Mamamusica ensemble in concerto” Concerto "disturbato" per bambini da 0 a 36 mesi e genitori.
Alle ore 10 per bambini da 0 a 24 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica.
Un concerto “disturbato” del Mamamusica ensemble: un vero e proprio bagno di suoni con musica eseguita da musicisti professionisti tratta dal repertorio classico, jazz ed etnico-popolare, in cui immergersi e partecipare con il corpo e con la voce.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 5,00 a partecipante

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123
“I ricordi di Nonna Stellina” Laboratorio per bambini da 4 a 6 anni.
Nonna Stellina è ormai molto vecchia e un po' smemorata: per poter riordinare gli eventi della sua vita e costruire un proprio “album dei ricordi” ha bisogno di un po' di aiuto.
Ecco allora che, con giochi divertenti, semplici esperimenti e prove, alcuni simpatici personaggi (l'affascinante Cometa, il buffo Asteroide e il curioso Satellite Artificiale) dovranno aiutarla a ripercorrere la storia della sua lunghissima vita: da quando era nella culla della sua nube molecolare, agli anni della giovinezza come una splendente stella gialla, fino alla tarda maturità come gigante rossa e alla placida vecchiaia circondata dalla sua nebulosa planetaria.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 13 dicembre).
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)


GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 13 dicembre

ore 17: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44
“Capolavori del Presepe napoletano del Settecento dalla Collezione Bordoni” Visita guidata alla mostra a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza titolo, ASTER e Tecnoscienza.
Ingresso: gratuito

ore 18: Museo della Musica - Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento
“Anima. Il neoespressionismo di Gilberto Cappelli” Prima assoluta di “Anima” (dedicato a Tito Gotti) di Gilberto Cappelli.
Con Sebastiano Severi (violoncello) ed Enrico Girardi (critico musicale del Corriere della Sera). Nell’ambito di “Ultimamusica. Musiche ‘inaudite’ di questo (ed altri) secoli”.
Gilberto Cappelli, classe 1952, ha studiato Composizione con Giacomo Manzoni, Aldo Clementi, Giordano Noferini e Tito Gotti al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e Pittura all’Accademia della Romagna. Insegna Composizione al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena.
Sebastiano Severi ha intrapreso gli studi musicali all’età di sette anni con il Maestro Leonello Godoli. Grazie ad una borsa di studio ha studiato nel Collegio del Mondo Unito dell’Atlantico dal 1992 al 1994, dove ha proseguito gli studi liceali e musicali sotto la guida della violoncellista Sharon McKinley, avvicinandosi anche alla prassi esecutiva antica con la violinista rinascimentale Katherine Mackintosh.. Nel 1997 ha conseguito il Diploma di Violoncellista alla Regia Accademia Filarmonica di Bologna, diventandone Accademico, e nel 1998 si è diplomato sotto la guida del Maestro Rocco Filippini presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano.
Dal 2007 è membro dell’Ensemble di musica contemporanea Fontana Mix di Bologna.
È possibile prenotare i biglietti dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

sabato 14 dicembre

ore 16: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2
“Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” Incontro con i curatori della mostra per presentare l'esposizione.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

ore 17: Museo della Musica - Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento
“Sounds @ an exhibition” Visita sonata da Isabella Fabbri (sassofoni) per “Il Museo (ri)Suona”.
“Il Museo (ri)Suona” propone non semplici visite guidate né classici concerti frontali: le visite sonate sono piuttosto una traduzione del museo, attraverso l’uso e l’ibridazione dei linguaggi musicali antichi e contemporanei.
Per fare questo, tre eclettici musicisti si sono “immersi” nelle collezioni e negli archivi della biblioteca, per realizzare questi tre speciali percorsi musicali, in cui le visite degli esperti saranno da loro sonorizzate dal vivo, mescolando brani d’epoca e composizioni originali.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell'evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 5,00

Domenica 15 dicembre

ore 10.30: Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44
“Capolavori del Presepe napoletano del Settecento dalla Collezione Bordoni”
Visita guidata alla mostra a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza titolo, ASTER e Tecnoscienza.
Ingresso: gratuito

ore 11: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2
“Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” Visita guidata alla mostra a cura di ASTER | ELECTA.
Prenotazione obbligatoria allo 051 7168807.
Ingresso: € 7,00 per la visita guidata + biglietto ridotto mostra € 10,00

ore 11: Museo per la Memoria di Ustica - via di Saliceto 3/22
“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica” Una visita al luogo che l'artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un'occasione per riflettere sulla memoria e sull'identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (mercoledì ore 10-17 e giovedì ore 13-17) oppure a mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso museo: gratuito
Visita guidata: € 4,00. Per i possessori della Card Cultura € 3,00

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123
“Prodotti di eccellenza a Bologna tra XV e XVIII secolo”
Prendendo spunto dalle cronache, dagli archivi e dalle pagine di diario dei viaggiatori europei del passato, un incontro per ricostruire la storia dell'attività produttiva di Bologna tra XV e XVIII secolo, riscoprendo luoghi, tradizioni e soprattutto i prodotti che resero la città famosa in tutta Europa. Tra questi spiccano il velo di seta ottenuto all'interno delle mura cittadine utilizzando il mulino da seta alla bolognese, una delle forme più alte di tecnologia adoperate in età moderna, e la mortadella che contribuì a far conoscere Bologna come “la grassa”.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 13 dicembre).
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)

ore 16.30: Museo Medievale - via Manzoni 4
“Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento”
Visita guidata alla mostra a cura di Paolo Cova, RTI Senza titolo, ASTER e Tecnoscienza.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)

martedì 17 dicembre

ore 17: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14
“Carlos Casas. KRAKATOA Archive Works (AW#9). Incontro pubblico e presentazione del progetto”
Carlos Casas, filmmaker e artista visivo spagnolo, ospite di Xing, presenta a Bologna la prima sessione pubblica di “KRAKATOA”, il suo nuovo progetto audiovisuale ispirato all'eruzione del vulcano Krakatoa in Indonesia.
Un incontro pubblico in cui l'artista illustrerà il progetto “KRAKATOA Archive Works (AW#9)” e le prime fasi di questa nuova ricerca. “Archive Works” è una serie di ricerche che partono da materiale d'archivio, found footage e film classici, per confluire nella realizzazione di film sperimentali. Rappresentano un processo di scoperta e analisi di materiale d'archivio - classico o contemporaneo - finalizzato alla creazione di un nuovo oggetto cinematografico.
Analogamente il suono interpola repertorio e creazione, affidata a musicisti che la realizzano spesso dal vivo. Con “Archive Works” Carlos Casas sperimenta un nuovo approccio al found footage e all'esplorazione dell’esperienza sonora.
Il materiale di “KRAKATOA Archive Works” è stato sviluppato dall'artista in una residenza al NTU CCA di Singapore. Parte del materiale grafico è stato fornito dalla British Royal Society.
Col supporto di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Edizioni Zero. In collaborazione con MAMbo.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

giovedì 19 dicembre

ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6
"Alessandro Guardassoni (1819-1888). Un pittore bolognese tra Romanticismo e devozione" Visita guidata, a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto)

ore 18.30: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14
“Presentazione dell’opera di Alberto Tadiello | do ut do”
Il MAMbo è lieto di accogliere l'opera “Inoculati” di Alberto Tadiello, parte della biennale “do ut do” 2018-2019, nella propria collezione permanente.
L'opera viene presentata al pubblico giovedì 19 dicembre 2019 alle ore 18.30.
Intervengono esponenti del mondo dell'arte, della cultura, delle istituzioni e delle imprese che si confronteranno sui temi legati alla responsabilità, sensibilità, etica ed estetica nel mondo dell'arte.
Relatori: Eugenio Sidoli, Presidente Philip Morris Italy; Roberto Grandi, Presidente Istituzione Bologna Musei; Lorenzo Balbi, Direttore artistico MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; Alberto Tadiello, artista; Vera Negri Zamagni, Presidente dell'Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli.
Grazie alla disponibilità di numerosi artisti come Alberto Tadiello, do ut do concretizza un progetto charity di grande valenza culturale dedicato al mondo dell'arte, finalizzato a sostenere le attività di assistenza, formazione e ricerca della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seragnoli a cui sono devoluti i fondi raccolti.
L'ingresso dell'opera nelle collezioni del MAMbo si inserisce nel solco di un'indagine sulle più recenti ricerche dell'arte contemporanea internazionale, con particolare riferimento all'arte italiana e alle espressioni delle ultime generazioni di artisti.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

ore 20.00: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14
“Cesare Pietroiusti. Ode di Capo d’anno. Una cena d'artista”. Nell'ambito della mostra “Un certo numero di cose”
Nel 1957 Dina Orsini e Cesare Marsioli (nonni materni di Cesare Pietroiusti), invitarono a casa per la notte di Capodanno i Formigari, raffinati e intellettuali amici di famiglia. La festa fu un successo, un convivio, un piacevole incontro conclusosi con un’ode scritta da Francesco Formigari, ebbro di vino e felicità condivisa.
Salute dunque Dina e Franca e Cesare
e Cesarino e Guido: alziamo il nappo
alla nostra salute per mill’anni
Per la particolarità dello scritto Cesare Pietroiusti decide di inserire il testo in mostra, in qualità di oggetto-anno 1957, con il titolo “Ode di Capo d’anno”.
Con l’intento di riattivare l’opera, l’artista e i partecipanti al workshop “E molte altre cose” sono lieti di invitare il pubblico alla cena che si terrà giovedì 19 dicembre 2019 alle ore 20.00 all’interno della Sala delle Ciminiere del MAMbo, augurandosi di scrivere con i commensali un componimento da ricordare.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria. Sarà possibile prenotarsi dal 16 dicembre fino alle h 12.00 del 18 dicembre attraverso il seguente link doodle: https://doodle.com/poll/rh9f937xk7a3k7sp
La prenotazione è valida per una singola persona ed è fino a esaurimento posti (massimo 17 persone). I partecipanti riceveranno una email di conferma, con allegato il menù* della serata, nella quale saranno invitati a portare una o più bottiglie di buon vino** e un bicchiere domestico per contribuire all’atmosfera conviviale della cena.
* Gli ingredienti e gli allergeni contenuti nei cibi saranno indicati nel menù a disposizione dei partecipanti durante la cena. Sarà previsto anche un menù vegetariano, in alternativa a quello classico.
** Il vino deve essere di produzione industriale, non è possibile introdurre al museo bevande sfuse o di produzione propria.


MOSTRE

Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, fino al 24 maggio 2020
Il Museo Civico Archeologico presenta un ambizioso progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui sono riuniti circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali.
La mostra, promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia ed Antichità italiche dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, è realizzata da Electa e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Il progetto scientifico è a cura di Laura Bentini, Anna Dore, Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini (Museo Civico Archeologico) e Elisabetta Govi, Giuseppe Sassatelli (Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche). Il progetto di allestimento è a cura di Paolo Capponcelli, PANSTUDIO architetti associati.
L’esposizione conduce i visitatori in un itinerario attraverso le terre degli Etruschi e mostra come non esista una sola Etruria, ma molteplici territori che hanno dato esiti di insediamento, urbanizzazione, gestione e modello economico differenti nello spazio e nel tempo, tutti però sotto l’egida di una sola cultura, quella etrusca. Non c’è miglior metafora che quella del viaggio, per spaziare in un vasto territorio compreso tra le nebbiose pianure del Po fino all’aspro Vesuvio, attraverso paesaggi appenninici e marini, lungo strade e corsi fluviali.
La prima parte del percorso offre un momento di preparazione al viaggio, facendo conoscere al visitatore i lineamenti principali della cultura e della storia del popolo etrusco, attraverso oggetti e contesti archeologici fortemente identificativi. Così preparato, il visitatore può affrontare la seconda sezione, dove si compie il viaggio vero e proprio nelle terre dei Rasna, come gli Etruschi chiamavano se stessi.
La mostra dialoga naturalmente con la ricchissima sezione etrusca del museo, che testimonia il ruolo di primo piano di Bologna etrusca, costituendo, quindi, l’ideale appendice al percorso di visita dell’esposizione temporanea.


Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Noi siamo la Minganti: Bologna e il lavoro industriale tra fotografia e memoria (1919-2019)”, fino al 10 maggio 2020
La mostra, realizzata in occasione del centenario delle Officine Minganti, racconta la storia della fabbrica bolognese come luogo del lavoro e della produzione accostando un’ampia selezione di fotografie d’epoca e una raccolta di materiali documentali.
Il percorso espositivo è caratterizzato da una selezione di fotografie provenienti sia dagli archivi della Camera del Lavoro di Bologna, della Fiom-Cgil Bologna e del Museo del Patrimonio Industriale che da donazioni di ex dipendenti.
Le immagini documentano, in un arco temporale che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, gli ambienti interni ed esterni della fabbrica, il lavoro nell’officina e negli uffici tecnico-amministrativi e la lunga lotta contro la chiusura (il declino inizia dagli anni Settanta, prosegue con l’amministrazione controllata degli anni Ottanta e arriverà alla fine con una lunga e complessa procedura fallimentare conclusasi solo nel 1997).
Un ulteriore nucleo di fotografie mostra gli spazi abbandonati nei primi anni Duemila e l’odierna rifunzionalizzazione dell’area come centro commerciale.
Completano l’esposizione due spazi tematici: il primo è legato alla produzione Minganti con cataloghi e oggetti donati da ex lavoratrici ed ex lavoratori.
Il secondo è dedicato alla Virtus Minganti pallacanestro: le Officine Minganti sono state infatti il primo sponsor in assoluto della società sportiva tra il 1953 e il 1958, anni in cui furono conquistati due Campionati italiani, nel 1954-’55 e nel 1955-’56. In mostra sono visibili fotografie dell’Archivio Storico Virtus, una maglia e riviste sportive dell’epoca provenienti da collezioni private.
Arricchiscono il percorso una video-installazione e alcune video-interviste a ex dipendenti, che restituiscono memoria all’aspetto umano della produzione industriale.
La mostra fa parte del più ampio progetto “Il lavoro e la Minganti”, lanciato in occasione del centenario della fondazione delle Officine in sinergia con il progetto Bologna metalmeccanic@, co-promosso dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, dal Museo del Patrimonio Industriale, da associazioni di ricerca storica e promozione culturale come Clionet e da Fiom-Cgil Bologna. Significativa ed importante è stata l’attivazione di un gruppo di ex-lavoratori ed ex-lavoratrici delle Officine Minganti, costituitosi nel Comitato Minganti Storica, interessati a non disperdere l’importante memoria e cultura del lavoro che ha trovato espressione nello stabilimento metalmeccanico nel corso del Novecento.


Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

“Capolavori del Presepe napoletano del Settecento dalla Collezione Bordoni”, fino al 19 gennaio 2020
Come avviene da oltre dieci anni in occasione delle festività natalizie, i Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con il Centro Studi per la Cultura Popolare, promuovono al Museo Davia Bargellini un evento espositivo dedicato all’arte presepiale tradizionale.
L’iniziativa si inserisce in un ciclo di percorsi espositivi che documentano la straordinaria diffusione di questo specifico ambito di produzione artistica in Italia, ponendo in dialogo la tradizione presepiale bolognese, di cui il Museo Davia Bargellini conserva la più ricca collezione, sia dal punto di vista numerico che qualitativo, di statuine in terracotta policroma dei secoli XVIII-XIX presente in città, con quella altre aree regionali.
Quest’anno l’attenzione torna a confrontarsi con la fortissima scuola napoletana del XVIII secolo di cui lo stesso museo aveva già nel 1999-2000 esposto una pregevolissima “Scarabattola”, la tipologia di contenitore in forma di edicola devozionale, da appendere a muro o posare sul mobilio, utilizzata in tutta Italia per l’ambientazione di una figura o di una scena sacra complessa - dalla Natività alla Resurrezione, dal Compianto alle vite dei santi - come una vera e propria scatola prospettica dipinta su tre lati e chiusa anteriormente da un vetro. Il prezioso esemplare - ancora corredato dello “scoglio”, una struttura di base in sughero sulla quale venivano organizzate scenograficamente le diverse scene, e della pittura originale dello sfondo animata da ventidue figure, alcune delle quali recano attribuzioni a riconosciuti maestri modellatori napoletani come Lorenzo Mosca, Nicola Ingaldi, Michele Trillocco - apparteneva, e appartiene tuttoggi, alla straordinaria collezione raccolta nella residenza privata dell’avvocato bolognese Gianfranco Bordoni, il cui allestimento è stato progettato e coordinato dalla sapiente mano del prof. Antonio Di Tuoro, scenografo al Teatro “La Fenice” di Venezia.
Grazie alla generosa disponibilità del figlio Gabriele, la grande passione collezionistica della famiglia Bordoni viene testimoniata attraverso la presentazione di un altro magnifico gruppo costituito da oltre una trentina di statuette, fra personaggi e animali, selezionato fra le oltre 200 di cui si compone l’intera raccolta che lo storico dell’arte Eugenio Riccòmini ha definito come “forse la più ricca e complessa collezione di presepi napoletani che non stia all’ombra del Vesuvio”.
Le delicatissime statuine, tutte modellate con una grande cura per i dettagli, sono collocate entro la suggestiva scenografia del chiostro di Santa Chiara a Napoli realizzato da Alfonso Laino, il più bravo scenografo-allestitore dei presepi a Napoli negli anni settanta/ottanta del secolo scorso


MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Galleria de’ Foscherari 1962 - 2018”, fino al 1° marzo 2020
La Project Room del MAMbo prosegue la sua attività espositiva con “La Galleria de’ Foscherari 1962 - 2018”, mostra che ricostruisce la nascita e lo sviluppo di un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Bologna e non solo.
La Galleria de’ Foscherari, fondata da Enzo Torricelli, al quale si uniscono in seguito Franco Bartoli e Pasquale Ribuffo, nasce nei primi anni Sessanta e fin dall’inizio articola il proprio programma di attività su due filoni d’indagine strettamente connessi: l’attenzione alla tradizione criticamente consolidata e l’interesse per la ricerca e la sperimentazione.
Accanto a un fitto calendario di mostre che si sono sviluppate in queste due direzioni, segnando la vita culturale della città, la galleria ha portato avanti un’attività editoriale rappresentata non solo da cataloghi e monografie, ma anche da una collana di quaderni su temi specifici curata storicamente da Pietro Bonfiglioli, oggi selezionati e ristampati nella pubblicazione antologica “Il Notiziario della Galleria de’ Foscherari (1965-1989)”, che esce in occasione della mostra per la cura di Vittorio Boarini.
L’esposizione al MAMbo vuole essere un riconoscimento, un ulteriore contributo alla lunga e ricca storia della galleria e un omaggio alla figura di Pasquale Ribuffo, scomparso nel 2018.
L’allestimento accosta un’ampia scelta di materiali storici – fotografie, documenti, cataloghi, locandine, inviti – a una selezione di opere di artisti che hanno segnato i momenti chiave nell’attività della de’ Foscherari: Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Marcello Jori, Sophie Ko, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Claudio Parmiggiani, Concetto Pozzati, Germano Sartelli, Mario Schifano, Vedovamazzei, Gilberto Zorio.


“Cesare Pietroiusti. Un certo numero di cose / A Certain Number of Things”, fino al 6 gennaio 2020
“Un certo numero di cose / A Certain Number of Things” è un progetto di Cesare Pietroiusti, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, promosso dal MAMbo, vincitore della IV edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.
L’idea dell’esposizione - la prima antologica dell’artista italiano in un’istituzione museale - prende avvio da una riflessione sul concetto stesso di mostra retrospettiva e sulla effettiva possibilità di rappresentare un percorso di ricerca artistica in tale formato. Da questa indagine nasce l’idea-provocazione di Cesare Pietroiusti: autonarrarsi non solo attraverso le opere prodotte ma anche tramite oggetti, suggestioni, episodi, gesti, azioni, comportamenti, ricordi riferiti alla propria vita, a partire dall’anno di nascita, il 1955.
Il percorso di visita nella Sala delle Ciminiere si articola attraverso l’esposizione di quelli che l’artista definisce “oggetti-anno” allestiti in ordine non rigorosamente cronologico.
Si inizia dalla foto del piccolo Cesare in braccio alla balia proteso verso un grappolo d’uva (1955) per proseguire fino al 1976 con documenti, foto, dischi, cassette (con i relativi supporti d’epoca per la riproduzione) lettere, album di disegni, temi scolastici, storie, pagelle, tessere, libri, ricordi di viaggio, poesie che tracciano una linea lungo la crescita del bambino, adolescente e giovane Cesare. A partire dal 1977 gli oggetti si spostano prevalentemente dalla sfera personale all’attività artistica, con lavori di Pietroiusti realizzati nell’arco di quarant’anni: disegni, fotografie, video, riviste, documentazione di diverse performance, pubblicazioni, i siti web www.pensierinonfunzionali.net / www.nonfunctionalthoughts.net e documenti legati a mostre, lezioni e conferenze.
Ogni oggetto-anno è accompagnato da un racconto che lo inquadra e lo contestualizza in rapporto ai precedenti e ai successivi.
Gli oggetti che rappresentano gli anni dal 1955 al 2018 sono allestiti intorno all’ultimo oggetto-anno, relativo al 2019, che è collocato al centro della sala, in una struttura paragonabile a un “ring” completamente visibile e in alcune occasioni accessibile al pubblico: si tratta di un’opera in fieri, che si realizza grazie a un laboratorio condotto da Pietroiusti su due sedi, al MAMbo e al Grazer Kunstverein di Graz (Austria). Il workshop coinvolge studenti e giovani artisti, con l’obiettivo di riprodurre insieme all’artista in forma fisica, performativa e narrativa, secondo un meccanismo di mise en abyme della mostra stessa, gli oggetti esposti, in una forma di co-autorialità fin dalla fase ideativa. Gioca un ruolo importante lo scambio visivo tra gli originali allestiti intorno e le riproduzioni all’interno del “ring”.
L’opera scaturente dal workshop avrà come istituzione di destinazione il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli.


“Diana sottosopra”, fino al 6 gennaio 2020
E' la mostra dedicata all’omonimo libro a fumetti di Kalina Muhova, sesto titolo della collana di fumetto per l’infanzia a cura di Canicola. Tavole, disegni originali e uno speciale allestimento condurranno i visitatori in un viaggio fra due mondi, quello di Diana e quello del Piccolo Popolo, un paradiso decaduto da quando approda lì tutto l’inquinamento causato dagli esseri umani nel “mondo di sopra”.
A partire dall’avventura di Diana, bambine e bambini vivranno un'esperienza di laboratorio incentrata sul tema dell'incontro con la diversità e della cura dell'ambiente in cui viviamo.
La mostra, realizzata in occasione della Settimana dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e di BilBOlBul, è a cura del Dipartimento educativo MAMbo e di Associazione Culturale Canicola in collaborazione con Comune di Bologna - U.I. Pari Opportunità, Tutela delle Differenze, Contrasto violenza genere.


Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“Bertozzi & Casoni, Elogio dei fiori finti”, fino al 6 gennaio 2020
Il Museo Morandi prosegue il percorso di valorizzazione della propria collezione grazie a un programma di progetti espositivi temporanei tesi ad accostare il lavoro di Giorgio Morandi all’opera di artisti che si sono a lui ispirati a vario titolo, facendone propria la visione e restituendola attraverso i più diversi linguaggi.
Dopo le personali di Alexandre Hollan, Wayne Thiebaud, Tacita Dean, Rachel Whiteread, Brigitte March Niedermair, Joel Meyerowitz, Catherine Wagner e la collettiva Attualità di Morandi (2017) a confrontarsi con l'opera del maestro bolognese è il duo artistico Bertozzi & Casoni.
In “Elogio dei fiori finti” la lezione del grande pittore è stata filtrata e riproposta attraverso il mezzo di cui i due artisti sono maestri, ovvero la ceramica.
La loro attenzione si è rivolta ad alcuni celebri dipinti raffiguranti vasi di fiori e ai relativi modelli che ancora oggi si possono ammirare a Casa Morandi in via Fondazza 36 a Bologna. Morandi infatti guardava preferibilmente non al fiore fresco, caduco e destinato a modificarsi giorno dopo giorno (e quindi a creare varianti indipendenti dalla sua volontà), ma al fiore di seta o a quello essiccato che mantiene il suo stato inalterato e, al pari degli altri oggetti, raccoglie la polvere, creando effetti tonali per nulla sgraditi e forse volutamente ricercati.
Bertozzi & Casoni interessati da sempre al tema floreale, sembrano invece voler concedere nuova vita a quelle rose che hanno scelto di realizzare a gambo volutamente lungo sulle cui foglie si aggirano presenze insettiformi dalla colorazione cangiante.
Nei tre lavori proposti in mostra assistiamo a una rivisitazione attenta e personale da cui nascono veri e propri “d’aprés Morandi” dopo quelli celeberrimi, firmati Gio Ponti, che più di settant’anni fa riproponevano bottiglie trafitte, ingioiellate, mascherate e addirittura abbottonate.


Museo Medievale - via Manzoni 4

“Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento”, fino all’8 marzo 2020
Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica, l’esposizione curata da Massimo Medica e Luca Mor approfondisce l’affascinante e ancora poco studiata produzione scultorea lignea a Bologna tra XII e XIII secolo, restituendone una comprensione aggiornata a distanza di quasi vent’anni dalla grande esposizione “Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna”, dove una specifica sezione rappresentava lo spazio del sacro attraverso opere inerenti l’iconografia sacra bolognese.
Grazie alla collaborazione della Curia Arcivescovile di Bologna e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e con il patrocinio di Alma Mater Studiorum - Dipartimento delle Arti, il progetto si configura come esito espositivo di una sedimentata ricerca filologica e documentaria, che consente di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nel contesto figurativo della Bologna altomedievale.
Il nucleo principale della mostra, allestita nella Sala del Lapidario, si compone delle testimonianze più rappresentative della produzione plastica superstite nella città: tre croci intagliate di proporzioni monumentali appartenenti alla variante iconografica del Christus Triumphans che vince la morte, per la prima volta eccezionalmente riunite insieme. Nella disposizione dello spazio liturgico nelle chiese medievali, le croci erano collocate sul tramezzo murario, con la funzione di segnare una più netta divisione tra la zona presbiteriale riservata al clero e la navata accessibile ai laici.
La comparazione ravvicinata dei manufatti offre in visione tangenze e analogie, sul piano della sintassi formale e tecnica, che rendono congetturabile l’ipotesi di un’inedita attribuzione a un’unica bottega, credibilmente di area alpina sudtirolese - il cosiddetto Maestro del Crocefisso Cini - in una fase temporale compresa tra il 1270 e il 1280.
Oltre a rendere noti i preziosi dati di restauro e approfondire il tema dello spazio liturgico a Bologna tra XII e XIII secolo, il percorso espositivo consente anche di misurare in dettaglio gli originalissimi effetti della rinascenza gotica sul genere della plastica lignea in rapporto alle arti preziose, che in città conobbero una straordinaria intensità di circolazione. Il dialogo fra le tecniche viene testimoniato dalla presenza di preziosi codici miniati e raffinati oggetti liturgici, in parte conservati nella collezione del museo e in parte provenienti in prestito da Biblioteca Palatina di Parma, Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica di Torino, Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Museo Diocesano Tridentino di Trento e Museo Diocesano di Padova.


Museo della Musica - Strada Maggiore 34

“Heimat. Nora Krug”, fino al 6 gennaio 2020
“Heimat” è la parola tedesca che indica il luogo d’origine, dove ogni persona forma la propria identità e sensibilità. Come i ricordi in cui affonda le radici, l’identità è frammentaria: un insieme di esperienze in mutazione continua.
La mostra, promossa da BilBOlbul Festival internazionale di fumetto, Goethe-Institut Roma in collaborazione con Goethe-Zentrum Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica, Giulio Einaudi Editore, Strane Dizioni., è organizzata proprio secondo la logica del frammento: un percorso in cui alle tavole originali di Heimat si affiancano le fotografie, i manoscritti, i cimeli del terzo Reich e i documenti che Krug ha raccolto durante le sue lunghe ricerche.
A dimostrazione che gli oggetti, tanto quanto la scrittura e il disegno, portano con sé l’idea del passato e della storia. La mostra rivela sia la genesi di Heimat sia il percorso che ha condotto Krug a riflettere sull’identità nazionale e sull’impronta che la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato su generazioni di persone. Dopo BilBOlbul, la mostra Heimat si sposta al Goethe-Institut di Roma.


"Tributo a Freak Antoni", fino al 12 gennaio 2020
In occasione di “Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979. Finissage”, un tributo che Vitruvio Virtual Museum ha dedicato a uno degli artisti italiani più sovversivi e destabilizzanti della storia musicale del nostro paese.
L’opera di realtà virtuale immersiva, esperibile attraverso il visore Oculus Go, dialoga direttamente con la scultura in marmo di Carrara realizzata dello scultore Daniele Rossi che ritrae Freak Antoni all’interno di un water dotato di razzi.
Attraverso la realtà virtuale i razzi vengono attivati e il fruitore dell’esperienza compie un viaggio su Bologna fra le note di Ludovico Einaudi e i versi di Leggero, delicata e sorprendente poesia dello stesso Antoni.
L’opera è visibile nella Sala 7 del museo.


Padiglione de l’Esprit Nouveau - Piazza della Costituzione 11

“Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta”, fino al 5 gennaio 2020
A quasi due anni dalla sua riapertura al pubblico dopo l’intervento di restauro finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, il Padiglione de l’Esprit Nouveau ospita “Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta”.
La mostra, a cura di Lorenza Pignatti, con l’art direction di Alessandro Jumbo Manfredini, raccoglie le testimonianze della scena underground degli anni ’80 in Italia che ha visto Bologna come centro propulsore. Anni d’invenzione e creazione di nuovi linguaggi - in perfetta sintonia con ciò che stava accadendo a Londra, New York o Berlino - che però non hanno ancora avuto il giusto riconoscimento a livello nazionale e internazionale.
Schiacciato da semplificazioni e luoghi comuni, descritto come il periodo dell’edonismo e del disimpegno politico, del boom economico, del synth pop commerciale, dei paninari e della Milano da bere, è stato invece un decennio ricco di intuizioni e mutamenti, un laboratorio di forme innovative, caratterizzate a livello visivo da pratiche DIY (Do It Yourself) che hanno permesso il delinearsi di originali sperimentazioni grafiche, musicali e artistiche che hanno influenzato intere generazioni e che ancora oggi suscitano grande interesse.
Di alcune di queste situazioni sono rimaste tracce, mentre di altre sperimentazioni sono rimaste solo “memorie del sottosuolo”, racconti orali di chi ha vissuto quegli anni in prima persona.
La mostra si sviluppa come un racconto, una cartografia sulla cultura visuale di quegli anni, attraverso una selezione di materiali d’archivio, poster, riviste, vinili, dipinti, disegni e documenti riguardanti la musica, l’arte, il design, il fumetto.
La mostra delinea un atlante ecclettico composto da alcuni protagonisti di quegli anni come Francesca Alinovi, Giovanotti Mondani Meccanici, CCCP Fedeli alla linea, Pier Vittorio Tondelli, Movimento Bolidista, gruppo Valvoline, Massimo Osti, e la fucina creativa di WP Lavori in corso.
L’esposizione si realizza grazie al contributo di Regione Emilia-Romagna e alla sponsorizzazione di Slam Jam, WP Lavori in corso e C.P Company, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, Associazione Culturale StòFF, Radio Città Fujiko e Spazio Gerra di Reggio Emilia.
Orari di apertura: sabato e domenica ore 14-18.


Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2 - Museo
Medievale - via Manzoni 4

“Atleti, cavalieri e goleador. 3000 e… 110 anni di sport da Felsina al Bologna Football Club”, fino al 6 gennaio 2020
Due mostre celebrative dei 110 anni di storia del Bologna Football Club.
All’interno del Museo Archeologico è visitabile "Lo sport nell'antichità", a cura di Federica Maria Riso, Laura Bentini, Paola Giovetti. Un percorso che abbraccia cinque tematiche che fanno da filo conduttore tra il vivere lo sport in epoca antica e in epoca moderna: l’ideale atletico, la cura del corpo, le manifestazioni sportive, i simboli che definiscono la vittoria e la dimensione pubblica e privata dell’attività sportiva.
Presso il Museo Medievale è visitabile un percorso dedicato al gioco guerresco in epoca medievale e moderna. Nati per mantenere in allenamento i nobili cavalieri nei periodi di pace e soprattutto per esibire il potere, le giostre e i tornei furono sempre molto apprezzati dalle diverse classi sociali. Lance, armature, elmi, cimieri e sproni accompagneranno il visitatore nel mondo cavalleresco bolognese.


Villa delle Rose - via Saragozza 228/230

“Atleti, cavalieri e goleador. 3000 e… 110 anni di sport da Felsina al Bologna Football Club”, fino al 6 gennaio 2020
La splendida e maestosa cornice di Villa delle Rose, a due passi dallo Stadio Renato Dall’Ara, ospita una delle quattro mostre organizzate dal Bologna FC per celebrare i 110 anni del club. Un’inedita collezione di cimeli, memorabilia, maglie e trofei tutta da scoprire. Tre mesi di mostra, da ottobre a inizio gennaio, per un racconto del passato capace di proiettare l’entusiasmo dei tifosi verso il futuro.


Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

“Alessandro Guardassoni (1819-1888). Un pittore bolognese tra Romanticismo e devozione”, fino al 19 gennaio 2020
In occasione del bicentenario della nascita, la città di Bologna rende omaggio con un ampio programma di iniziative ad Alessandro Guardassoni (1819-1888), personalità tra le più interessanti emerse dalla scuola pittorica felsinea del XIX secolo, cui si deve un originale percorso di rinnovamento dei linguaggi figurativi.
Curata da Silvia Battistini e Claudia Collina, con la collaborazione di Chiara Sanfelici, Patrizia Tamassia e Valentina Volta, l’iniziativa è resa possibile grazie alla sinergia di varie istituzioni pubbliche e private del territorio: Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica e Fondazione Gualandi a favore dei sordi, in collaborazione con Arcidiocesi di Bologna | Ufficio Amministrativo e Beni Culturali e Associazione Arte e Fede e con il patrocinio del Dipartimento di Architettura, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.
Le Collezioni Comunali d’Arte accolgono una mostra dedicata alla pittura di storia sacra e profana composta da 40 dipinti di Guardassoni e di altri artisti, provenienti dalla Fondazione Gualandi a favore dei sordi, dalle raccolte del museo e da altri prestatori privati e pubblici, tra i quali il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, le Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il Convento dei Frati Minori Cappuccini dell’Emilia Romagna e la Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Le opere dell’artista sono poste in dialogo con quelle di maestri che ne influenzarono la formazione (Clemente Albéri, Adeodato Malatesta), di pittori a lui coevi, non solo di area bolognese (Pietro Montebugnoli, Antonio Muzzi, Giulio Cesare Ferrari, Francesco Hayez) e dei giovani che svilupparono in un nuovo linguaggio i suoi insegnamenti sull’uso della materia pittorica in rapporto alla fedele elaborazione del vero (Raffaele Faccioli e Luigi Serra).


“Un passato presente. L’Antica Compagnia dei Lombardi in Bologna”, fino al 9 febbraio 2020
Grazie ad un accordo siglato tra Compagnia dei Lombardi e Istituzione Bologna Musei, un prezioso nucleo di otto tavole di epoca medievale appartenenti a due perduti polittici di Simone di Filippo detto “dei Crocifissi” e di Giovanni di Pietro Falloppi detto da Modena, di proprietà dell’antica compagnia d’armi felsinea, viene concesso in comodato d’uso gratuito ai Musei Civici d’Arte Antica.
Per assicurare adeguate condizioni ambientali sotto il profilo della conservazione, oltre che di una più agevole lettura nel contesto del tessuto storico-culturale in cui sono state realizzate, come sede più idonea per il trasferimento e l’esposizione delle opere sono state individuate le Collezioni Comunali d’Arte.
Per presentare alla città questa importante azione congiunta di tutela e valorizzazione di un patrimonio per secoli precluso a chiunque non fosse aggregato alla Compagnia, si è ritenuto di promuovere un progetto espositivo che consentisse al pubblico di ripercorrere le vicende legate alle origini della Compagnia dei Lombardi - una delle antiche società d'armi sorte in età comunale a Bologna, l’unica ancora oggi attiva nella sede attigua al complesso monumentale della Basilica di Santo Stefano - e alla formazione di una prestigiosa, seppure quantitativamente esigua, collezione di opere d’arte.
Nella mostra “Un passato presente. L’Antica Compagnia dei Lombardi in Bologna”, a cura di Massimo Medica e Silvia Battistini e allestita in Sala Urbana, è così possibile ammirare in anteprima le opere generosamente offerte in comodato, affiancate da una selezione di documenti storici provenienti dall’Archivio della Compagnia e dall’Archivio di Stato di Bologna, che illustrano le ritualità di una storia che la tradizione vuole iniziata nel 1170 con la fondazione di un’alleanza di mutuo soccorso tra esuli trasferitisi dalla Lombardia a causa delle lotte tra le fazioni Guelfe e Ghibelline e delle barbarie di Federico I Barbarossa.
Al termine dell’esposizione, le opere resteranno visibili nella Sala 6 del percorso espositivo del museo, dove sono testimoniati momenti della cultura figurativa del Cinquecento, non solo bolognese.


L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.

La Card Cultura è il più ricco e conveniente abbonamento per la fruizione culturale del nostro territorio, che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. L’offerta si arricchisce con le proposte che riguardano il cinema, gli spettacoli teatrali, i concerti e i festival.
Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.cardcultura.it.


INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; giovedì: ore 10-22

Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13

Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 - 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto: giovedì e venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30

Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
In concomitanza con l'apertura della mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”:
aperto: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9-18; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; ore 18.30-20 aperta solo la Sezione Etrusca permanente del primo piano, con ingresso a € 1,00
domenica 8 dicembre: aperto ore 10-18.30

La mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” osserva i seguenti orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-18; sabato e domenica: ore 10-20
domenica 8 dicembre: aperta ore 10-20

Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 - 2193930
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30

Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì - venerdì: ore 9-14; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
aperto: venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30

Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-14

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