giovedì 9 gennaio 2020

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Gli appuntamenti dal 10 al 16 gennaio

Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali "strumenti" di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell'attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell'arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 10 a giovedì 16 gennaio.


IN EVIDENZA

Domenica 12 gennaio

ore 15.30 e replica ore 17: Museo civico del

Risorgimento - Piazza Carducci 5
“Insolita visita al Museo del Risorgimento”
Un progetto di Paolo Maria Veronica. Con Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino e Eugenio Maria Bortolini.
Fino al 23 febbraio 2020, tutte le domeniche Malandrino & Veronica e Eugenio Maria Bortolini presentano “Insolita visita al Museo del Risorgimento.”
Il museo è un piccolo mondo del passato così importante e affascinante che merita irruzioni temporali destinati a dar vita a fatti e personaggi.
Entrando nel museo sarà quindi naturale veder apparire Napoleone Bonaparte in persona, che ricorderà la sua venuta a Bologna, mentre un collerico Papa Pio VII irromperà rivendicando i torti subiti dall’Imperatore. Chi, poi, meglio di due Cantastorie, tipici della Regione, può narrare eventi della Restaurazione come i Moti di Savigno? Aggiungete la storia di Ugo Bassi e la ricostruzione della battaglia dell’otto agosto di Franz Ludwig von Welden, allora comandate in campo. E come si può parlare di Risorgimento senza coinvolgere l’Eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi?
Ritrovo 20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 347592 (da martedì a venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-14) o a museorisorgimento@comune.bologna.it (fino al venerdì precedente, ore 12).
Il biglietto “Insolita Visita” dà diritto, entro 30 giorni, all’ingresso gratuito al Museo del Risorgimento e a Casa Carducci.
Ingresso: € 16,00 / € 7,00 fino a 12 anni. Per i possessori di Card Cultura € 8,00
Info: www.museibologna.it/risorgimento


PER I BAMBINI

sabato 11 gennaio

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della
Beverara 123
“Le goccioline scomparse” Laboratorio per bambini da 4 a 6 anni.
Giochi, prove pratiche e semplici esperimenti aiuteranno a comprendere il ciclo dell'acqua in natura e i suoi diversi stati di aggregazione.
I bambini, protagonisti in prima persona come giovanissimi ricercatori, dovranno aiutare Mamma Goccina a ritrovare le sue tre goccioline, misteriosamente scomparse.
Osservando attentamente, formulando ipotesi e verificando con prove pratiche le proprie teorie, i bambini potranno avere un primo e coinvolgente approccio ai principi del metodo scientifico.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 10 gennaio).
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale


GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 10 gennaio

ore 17.30: Palazzo Davia Bargellini - Strada Maggiore
44
“Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta” Visita guidata al Palazzo Davia Bargellini a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza titolo, ASTER e Tecnoscienza.
Per l'occasione il Museo Davia Bargellini effettuerà un'apertura continuata dalle ore 14 alle 18.30.
Il palazzo - uno degli esempi più significativi di architettura barocca bolognese - è tornato al suo splendore grazie ad un restauro integralmente eseguito dalla Fondazione Opera Pia Da Via Bargellini, proprietaria dell'intero edificio.
In occasione della progettazione dei recenti restauri al piano nobile del palazzo, è emerso come l'adattamento dell'edificio a fini scolastici avesse comportato importanti modificazioni all'assetto distributivo delle stanze. Eliminate numerose sovrastrutture, è tornato alla luce il salone con l'affaccio su Piazza Aldrovandi.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

sabato 11 gennaio

ore 16: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2

“L’archeologo è un viaggiatore. Viaggi in Etruria tra Settecento e Novecento” Incontro con Giuseppe Maria Della Fina, Fondazione per il Museo "Claudio Faina" di Orvieto.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
ore 16.30: “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”
Visita guidata alla mostra a cura di ASTER | ELECTA.
Prenotazione obbligatoria allo 051 7168807.
Ingresso: € 7,00 per la visita guidata + biglietto ridotto mostra € 10,00
Info: www.museibologna.it/archeologico

Domenica 12 gennaio

ore 10.30: Museo Medievale - via Manzoni 4
“Rinascimento bolognese” Percorso tattile per ipo e non vedenti a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza titolo, ASTER e Tecnoscienza.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 11: Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2
“Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” Visita guidata alla mostra a cura di ASTER | ELECTA.
Prenotazione obbligatoria allo 051 7168807.
Ingresso: € 7,00 per la visita guidata + biglietto ridotto mostra € 10,00
Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale - via della
Beverara 123
“Il segreto del Mulino da seta alla bolognese” Visita guidata.
Tra XV e XVIII secolo Bologna si afferma in Europa nella produzione di filati e veli di seta; alla base di tale successo un complesso sistema idraulico artificiale e la complessità della tecnologia tessile adoperata.
Il percorso spiega le ragioni di tale affermazione commerciale attraverso exhibit, oggetti e modelli tra i quali spicca il grande mulino da seta “alla bolognese”, in scala 1:2 e funzionante, che - meccanizzando il processo di incannatura e torcitura del filo di seta - rendeva più robusti i semilavorati e il velo.
Tale mulino, alimentato da ruota idraulica, è considerato come la più alta tecnologia conosciuta in Europa prima della macchina a vapore e anticipa il sistema di fabbrica della Rivoluzione Industriale.
I suoi segreti, celati all'interno di private abitazioni inaccessibili agli stranieri, furono al centro di una vera e propria rete di spionaggio industriale che il governo cittadino contrastò con una durissima legislazione che prevedeva persino la pena di morte per i “traditori della patria”.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 10 gennaio).
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 16: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna -
via Don Minzoni 14
“Visita guidata al Museo Morandi”
L'allestimento ricostruisce le diverse fasi della vicenda artistica di Giorgio Morandi nelle differenti espressioni e tecniche. Il percorso include una sezione specificamente dedicata all'Incisione.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (mercoledì ore 10-17 e giovedì ore 13-17) oppure a mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Cultura € 3,00 per la visita guidata (ingresso museo gratuito)
Info: www.mambo-bologna.org

ore 16.30: Museo Medievale - via Manzoni 4
“Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento”
Visita guidata alla mostra a cura di Luca Mor, co-curatore.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica


MOSTRE

Museo Archeologico - via dell’Archiginnasio 2


“Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”
, fino al 24 maggio 2020
Il Museo Civico Archeologico presenta un ambizioso progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui sono riuniti circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali.
La mostra, promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia ed Antichità italiche dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, è realizzata da Electa e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Il progetto scientifico è a cura di Laura Bentini, Anna Dore, Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini (Museo Civico Archeologico) e Elisabetta Govi, Giuseppe Sassatelli (Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche). Il progetto di allestimento è a cura di Paolo Capponcelli, PANSTUDIO architetti associati.
L’esposizione conduce i visitatori in un itinerario attraverso le terre degli Etruschi e mostra come non esista una sola Etruria, ma molteplici territori che hanno dato esiti di insediamento, urbanizzazione, gestione e modello economico differenti nello spazio e nel tempo, tutti però sotto l’egida di una sola cultura, quella etrusca. Non c’è miglior metafora che quella del viaggio, per spaziare in un vasto territorio compreso tra le nebbiose pianure del Po fino all’aspro Vesuvio, attraverso paesaggi appenninici e marini, lungo strade e corsi fluviali.
La prima parte del percorso offre un momento di preparazione al viaggio, facendo conoscere al visitatore i lineamenti principali della cultura e della storia del popolo etrusco, attraverso oggetti e contesti archeologici fortemente identificativi. Così preparato, il visitatore può affrontare la seconda sezione, dove si compie il viaggio vero e proprio nelle terre dei Rasna, come gli Etruschi chiamavano se stessi. 
La mostra dialoga naturalmente con la ricchissima sezione etrusca del museo, che testimonia il ruolo di primo piano di Bologna etrusca, costituendo, quindi, l’ideale appendice al percorso di visita dell’esposizione temporanea.
Info: www.museibologna.it/archeologico - www.etruschibologna.it


Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Noi siamo la Minganti: Bologna e il lavoro
industriale tra fotografia e memoria (1919-2019)”
, fino al 10 maggio 2020 
La mostra, realizzata in occasione del centenario delle Officine Minganti, racconta la storia della fabbrica bolognese come luogo del lavoro e della produzione accostando un’ampia selezione di fotografie d’epoca e una raccolta di materiali documentali.
Il percorso espositivo è caratterizzato da una selezione di fotografie provenienti sia dagli archivi della Camera del Lavoro di Bologna, della Fiom-Cgil Bologna e del Museo del Patrimonio Industriale che da donazioni di ex dipendenti. 
Le immagini documentano, in un arco temporale che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, gli ambienti interni ed esterni della fabbrica, il lavoro nell’officina e negli uffici tecnico-amministrativi e la lunga lotta contro la chiusura (il declino inizia dagli anni Settanta, prosegue con l’amministrazione controllata degli anni Ottanta e arriverà alla fine con una lunga e complessa procedura fallimentare conclusasi solo nel 1997). 
Un ulteriore nucleo di fotografie mostra gli spazi abbandonati nei primi anni Duemila e l’odierna rifunzionalizzazione dell’area come centro commerciale.
Completano l’esposizione due spazi tematici: il primo è legato alla produzione Minganti con cataloghi e oggetti donati da ex lavoratrici ed ex lavoratori. 
Il secondo è dedicato alla Virtus Minganti pallacanestro: le Officine Minganti sono state infatti il primo sponsor in assoluto della società sportiva tra il 1953 e il 1958, anni in cui furono conquistati due Campionati italiani, nel 1954-’55 e nel 1955-’56. In mostra sono visibili fotografie dell’Archivio Storico Virtus, una maglia e riviste sportive dell’epoca provenienti da collezioni private.
Arricchiscono il percorso una video-installazione e alcune video-interviste a ex dipendenti, che restituiscono memoria all’aspetto umano della produzione industriale.
La mostra fa parte del più ampio progetto “Il lavoro e la Minganti”, lanciato in occasione del centenario della fondazione delle Officine in sinergia con il progetto Bologna metalmeccanic@, co-promosso dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, dal Museo del Patrimonio Industriale, da associazioni di ricerca storica e promozione culturale come Clionet e da Fiom-Cgil Bologna. Significativa ed importante è stata l’attivazione di un gruppo di ex-lavoratori ed ex-lavoratrici delle Officine Minganti, costituitosi nel Comitato Minganti Storica, interessati a non disperdere l’importante memoria e cultura del lavoro che ha trovato espressione nello stabilimento metalmeccanico nel corso del Novecento.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale


Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

“Capolavori del Presepe napoletano del Settecento
dalla Collezione Bordoni”
, fino al 19 gennaio 2020
Come avviene da oltre dieci anni in occasione delle festività natalizie, i Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con il Centro Studi per la Cultura Popolare, promuovono al Museo Davia Bargellini un evento espositivo dedicato all’arte presepiale tradizionale.
L’iniziativa si inserisce in un ciclo di percorsi espositivi che documentano la straordinaria diffusione di questo specifico ambito di produzione artistica in Italia, ponendo in dialogo la tradizione presepiale bolognese, di cui il Museo Davia Bargellini conserva la più ricca collezione, sia dal punto di vista numerico che qualitativo, di statuine in terracotta policroma dei secoli XVIII-XIX presente in città, con quella altre aree regionali.
Quest’anno l’attenzione torna a confrontarsi con la fortissima scuola napoletana del XVIII secolo di cui lo stesso museo aveva già nel 1999-2000 esposto una pregevolissima “Scarabattola”, la tipologia di contenitore in forma di edicola devozionale, da appendere a muro o posare sul mobilio, utilizzata in tutta Italia per l’ambientazione di una figura o di una scena sacra complessa - dalla Natività alla Resurrezione, dal Compianto alle vite dei santi - come una vera e propria scatola prospettica dipinta su tre lati e chiusa anteriormente da un vetro. Il prezioso esemplare - ancora corredato dello “scoglio”, una struttura di base in sughero sulla quale venivano organizzate scenograficamente le diverse scene, e della pittura originale dello sfondo animata da ventidue figure, alcune delle quali recano attribuzioni a riconosciuti maestri modellatori napoletani come Lorenzo Mosca, Nicola Ingaldi, Michele Trillocco - apparteneva, e appartiene tuttoggi, alla straordinaria collezione raccolta nella residenza privata dell’avvocato bolognese Gianfranco Bordoni, il cui allestimento è stato progettato e coordinato dalla sapiente mano del prof. Antonio Di Tuoro, scenografo al Teatro “La Fenice” di Venezia.
Grazie alla generosa disponibilità del figlio Gabriele, la grande passione collezionistica della famiglia Bordoni viene testimoniata attraverso la presentazione di un altro magnifico gruppo costituito da oltre una trentina di statuette, fra personaggi e animali, selezionato fra le oltre 200 di cui si compone l’intera raccolta che lo storico dell’arte Eugenio Riccòmini ha definito come “forse la più ricca e complessa collezione di presepi napoletani che non stia all’ombra del Vesuvio”. 
Le delicatissime statuine, tutte modellate con una grande cura per i dettagli, sono collocate entro la suggestiva scenografia del chiostro di Santa Chiara a Napoli realizzato da Alfonso Laino, il più bravo scenografo-allestitore dei presepi a Napoli negli anni settanta/ottanta del secolo scorso
Info: www.museibologna.it/arteantica


MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don
Minzoni 14

“Galleria de’ Foscherari 1962 - 2018”, fino al 1° marzo 2020
La Project Room del MAMbo prosegue la sua attività espositiva con “La Galleria de’ Foscherari 1962 - 2018”, mostra che ricostruisce la nascita e lo sviluppo di un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Bologna e non solo.
La Galleria de’ Foscherari, fondata da Enzo Torricelli, al quale si uniscono in seguito Franco Bartoli e Pasquale Ribuffo, nasce nei primi anni Sessanta e fin dall’inizio articola il proprio programma di attività su due filoni d’indagine strettamente connessi: l’attenzione alla tradizione criticamente consolidata e l’interesse per la ricerca e la sperimentazione.
Accanto a un fitto calendario di mostre che si sono sviluppate in queste due direzioni, segnando la vita culturale della città, la galleria ha portato avanti un’attività editoriale rappresentata non solo da cataloghi e monografie, ma anche da una collana di quaderni su temi specifici curata storicamente da Pietro Bonfiglioli, oggi selezionati e ristampati nella pubblicazione antologica “Il Notiziario della Galleria de’ Foscherari (1965-1989)”, che esce in occasione della mostra per la cura di Vittorio Boarini.
L’esposizione al MAMbo vuole essere un riconoscimento, un ulteriore contributo alla lunga e ricca storia della galleria e un omaggio alla figura di Pasquale Ribuffo, scomparso nel 2018. 
L’allestimento accosta un’ampia scelta di materiali storici - fotografie, documenti, cataloghi, locandine, inviti - a una selezione di opere di artisti che hanno segnato i momenti chiave nell’attività della de’ Foscherari: Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Marcello Jori, Sophie Ko, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Claudio Parmiggiani, Concetto Pozzati, Germano Sartelli, Mario Schifano, Vedovamazzei, Gilberto Zorio.
Info: www.mambo-bologna.org


Museo Medievale - via Manzoni 4

“Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a
Bologna dal Romanico al Duecento”,
fino all’8 marzo 2020
Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica, l’esposizione curata da Massimo Medica e Luca Mor approfondisce l’affascinante e ancora poco studiata produzione scultorea lignea a Bologna tra XII e XIII secolo, restituendone una comprensione aggiornata a distanza di quasi vent’anni dalla grande esposizione “Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna”, dove una specifica sezione rappresentava lo spazio del sacro attraverso opere inerenti l’iconografia sacra bolognese.
Grazie alla collaborazione della Curia Arcivescovile di Bologna e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e con il patrocinio di Alma Mater Studiorum - Dipartimento delle Arti, il progetto si configura come esito espositivo di una sedimentata ricerca filologica e documentaria, che consente di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nel contesto figurativo della Bologna altomedievale.
Il nucleo principale della mostra, allestita nella Sala del Lapidario, si compone delle testimonianze più rappresentative della produzione plastica superstite nella città: tre croci intagliate di proporzioni monumentali appartenenti alla variante iconografica del Christus Triumphans che vince la morte, per la prima volta eccezionalmente riunite insieme. Nella disposizione dello spazio liturgico nelle chiese medievali, le croci erano collocate sul tramezzo murario, con la funzione di segnare una più netta divisione tra la zona presbiteriale riservata al clero e la navata accessibile ai laici. 
La comparazione ravvicinata dei manufatti offre in visione tangenze e analogie, sul piano della sintassi formale e tecnica, che rendono congetturabile l’ipotesi di un’inedita attribuzione a un’unica bottega, credibilmente di area alpina sudtirolese - il cosiddetto Maestro del Crocefisso Cini - in una fase temporale compresa tra il 1270 e il 1280. 
Oltre a rendere noti i preziosi dati di restauro e approfondire il tema dello spazio liturgico a Bologna tra XII e XIII secolo, il percorso espositivo consente anche di misurare in dettaglio gli originalissimi effetti della rinascenza gotica sul genere della plastica lignea in rapporto alle arti preziose, che in città conobbero una straordinaria intensità di circolazione. Il dialogo fra le tecniche viene testimoniato dalla presenza di preziosi codici miniati e raffinati oggetti liturgici, in parte conservati nella collezione del museo e in parte provenienti in prestito da Biblioteca Palatina di Parma, Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica di Torino, Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Museo Diocesano Tridentino di Trento e Museo Diocesano di Padova.
Info: www.museibologna.it/arteantica


Museo della Musica - Strada Maggiore 34

"Tributo a Freak Antoni", fino al 12 gennaio 2020
In occasione di “Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979. Finissage”, un tributo che Vitruvio Virtual Museum ha dedicato a uno degli artisti italiani più sovversivi e destabilizzanti della storia musicale del nostro paese.
L’opera di realtà virtuale immersiva, esperibile attraverso il visore Oculus Go, dialoga direttamente con la scultura in marmo di Carrara realizzata dello scultore Daniele Rossi che ritrae Freak Antoni all’interno di un water dotato di razzi.
Attraverso la realtà virtuale i razzi vengono attivati e il fruitore dell’esperienza compie un viaggio su Bologna fra le note di Ludovico Einaudi e i versi di Leggero, delicata e sorprendente poesia dello stesso Antoni.
L’opera è visibile nella Sala 7 del museo.
Info: www.museibologna.it/musica



Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

“Alessandro Guardassoni (1819-1888). Un pittore
bolognese tra Romanticismo e devozione”
, fino al 19 gennaio 2020
In occasione del bicentenario della nascita, la città di Bologna rende omaggio con un ampio programma di iniziative ad Alessandro Guardassoni (1819-1888), personalità tra le più interessanti emerse dalla scuola pittorica felsinea del XIX secolo, cui si deve un originale percorso di rinnovamento dei linguaggi figurativi.
Curata da Silvia Battistini e Claudia Collina, con la collaborazione di Chiara Sanfelici, Patrizia Tamassia e Valentina Volta, l’iniziativa è resa possibile grazie alla sinergia di varie istituzioni pubbliche e private del territorio: Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica e Fondazione Gualandi a favore dei sordi, in collaborazione con Arcidiocesi di Bologna | Ufficio Amministrativo e Beni Culturali e Associazione Arte e Fede e con il patrocinio del Dipartimento di Architettura, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.
Le Collezioni Comunali d’Arte accolgono una mostra dedicata alla pittura di storia sacra e profana composta da 40 dipinti di Guardassoni e di altri artisti, provenienti dalla Fondazione Gualandi a favore dei sordi, dalle raccolte del museo e da altri prestatori privati e pubblici, tra i quali il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, le Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il Convento dei Frati Minori Cappuccini dell’Emilia Romagna e la Pinacoteca Nazionale di Bologna. 
Le opere dell’artista sono poste in dialogo con quelle di maestri che ne influenzarono la formazione (Clemente Albéri, Adeodato Malatesta), di pittori a lui coevi, non solo di area bolognese (Pietro Montebugnoli, Antonio Muzzi, Giulio Cesare Ferrari, Francesco Hayez) e dei giovani che svilupparono in un nuovo linguaggio i suoi insegnamenti sull’uso della materia pittorica in rapporto alla fedele elaborazione del vero (Raffaele Faccioli e Luigi Serra).
Info: www.museibologna.it/arteantica


“Un passato presente. L’Antica Compagnia dei
Lombardi in Bologna”
, fino al 9 febbraio 2020
Grazie ad un accordo siglato tra Compagnia dei Lombardi e Istituzione Bologna Musei, un prezioso nucleo di otto tavole di epoca medievale appartenenti a due perduti polittici di Simone di Filippo detto “dei Crocifissi” e di Giovanni di Pietro Falloppi detto da Modena, di proprietà dell’antica compagnia d’armi felsinea, viene concesso in comodato d’uso gratuito ai Musei Civici d’Arte Antica.
Per assicurare adeguate condizioni ambientali sotto il profilo della conservazione, oltre che di una più agevole lettura nel contesto del tessuto storico-culturale in cui sono state realizzate, come sede più idonea per il trasferimento e l’esposizione delle opere sono state individuate le Collezioni Comunali d’Arte.
Per presentare alla città questa importante azione congiunta di tutela e valorizzazione di un patrimonio per secoli precluso a chiunque non fosse aggregato alla Compagnia, si è ritenuto di promuovere un progetto espositivo che consentisse al pubblico di ripercorrere le vicende legate alle origini della Compagnia dei Lombardi - una delle antiche società d'armi sorte in età comunale a Bologna, l’unica ancora oggi attiva nella sede attigua al complesso monumentale della Basilica di Santo Stefano - e alla formazione di una prestigiosa, seppure quantitativamente esigua, collezione di opere d’arte.
Nella mostra “Un passato presente. L’Antica Compagnia dei Lombardi in Bologna”, a cura di Massimo Medica e Silvia Battistini e allestita in Sala Urbana, è così possibile ammirare in anteprima le opere generosamente offerte in comodato, affiancate da una selezione di documenti storici provenienti dall’Archivio della Compagnia e dall’Archivio di Stato di Bologna, che illustrano le ritualità di una storia che la tradizione vuole iniziata nel 1170 con la fondazione di un’alleanza di mutuo soccorso tra esuli trasferitisi dalla Lombardia a causa delle lotte tra le fazioni Guelfe e Ghibelline e delle barbarie di Federico I Barbarossa. 
Al termine dell’esposizione, le opere resteranno visibili nella Sala 6 del percorso espositivo del museo, dove sono testimoniati momenti della cultura figurativa del Cinquecento, non solo bolognese.
Info: www.museibologna.it/arteantica



L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.

La Card Cultura è il più ricco e conveniente abbonamento per la fruizione culturale del nostro territorio, che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. L’offerta si arricchisce con le proposte che riguardano il cinema, gli spettacoli teatrali, i concerti e i festival. 
Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sitowww.cardcultura.it.


INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; giovedì: ore 10-22

Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13

Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 - 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto: giovedì e venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30

Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9-18; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; ore 18.30-20 aperta solo la Sezione Etrusca permanente del primo piano, con ingresso a € 1,00 per i possessori di biglietto della mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”

La mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” osserva i seguenti orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-18; sabato e domenica: ore 10-20

Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 - 2193930
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30

Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì - venerdì: ore 9-14; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
aperto: venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: martedì - domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30

Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-14

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