mercoledì 3 novembre 2021

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna 5 - 11 novembre 2021

Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici.

La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell'Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell'ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere.

Al fine di sostenere le attività dell'Istituzione Bologna Musei è possibile effettuare una donazione mediante bonifico bancario sul seguente conto corrente:

codice IBAN: IT 32 J 02008 02435 000102464044

intestato a: Istituzione Bologna Musei.

Il bonifico dovrà riportare la causale "Donazione per la valorizzazione e la tutela del patrimonio museale IBM".

Il ricavato della raccolta fondi sarà reimpiegato in attività di valorizzazione e tutela del patrimonio museale cittadino e nella diffusione della conoscenza del patrimonio stesso.

La donazione non rientra tra gli oneri deducibili previsti dall'art.10 del Tuir.

IN EVIDENZA

Domenica 7 novembre

ore 10: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“A.M.A.R.E.”

Apertura della mostra realizzata nell’ambito di BilBolBul, a cura di Canicola in collaborazione con il Dipartimento educativo MAMbo. In esposizione le tavole originali di Eliana Albertini, Martina Sarritzu, Roberta Scomparsa, Alice Socal e Amanda Vähämäki realizzate per l'antologia a fumetti omonima edita da Canicola.

Ingresso: gratuito

Info: www.mambo-bologna.org


PER I BAMBINI

sabato 6 novembre

ore 10.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito di “The best of”

“Orso, Buco!” (II incontro)

Laboratorio di movimento espressivo in 3 incontri per bambini da 3 a 5 anni.

“Orso si è perso e non trova più la sua tana... / Si mette in cammino... / E all’improvviso...” Cosa succederà ad Orso? Troverà la sua tana? Chi incontrerà lungo la strada?

Durante il laboratorio, che parte dalla lettura del libro per bambini Orso, buco! di Nicola Grossi, i partecipanti giocheranno con i personaggi ed entreranno nella loro avventura attraverso il movimento e l’ascolto musicale.

La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori.

È possibile acquistare i biglietti in prevendita:

• presso il bookshop del Museo della Musica in orario di apertura (da martedì a giovedì ore 11- 13.30 / 14.30–18.30; venerdì ore 10–13 / 14.30–19; sabato, domenica, festivi ore 10-19)

• online (con una maggiorazione di € 1,00) sul sito www.museibologna.it/musica oppure sul sito www.midaticket.it.

I biglietti acquistati non sono rimborsabili.

Ingresso: € 5,00 ad incontro a partecipante

Info: www.museibologna.it/musica

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 5 novembre

ore 15.30 e ore 17: Palazzo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44

“Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta”

Visita guidata a cura di Ilaria Negretti.

Il Palazzo Davia Bargellini, uno degli esempi più significativi di architettura barocca bolognese, è tornato al suo splendore grazie ad un restauro integralmente eseguito dalla Fondazione Opera Pia Da Via Bargellini, proprietaria dell'intero edificio.

In occasione della progettazione dei recenti restauri al piano nobile del palazzo, è emerso come l'adattamento dell'edificio a fini scolastici avesse comportato importanti modificazioni all'assetto distributivo delle stanze. Eliminate numerose sovrastrutture, è tornato alla luce il salone con l'affaccio su Piazza Aldrovandi.

Prenotazione obbligatoria allo 051 2193998 (martedì, mercoledì e giovedì ore 10-15, venerdì ore 14-18). Gruppi di max 15 persone.

Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 17.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#novecento i musicisti raccontano i musicisti”

“To become a flower a 70 anni dalla prima delle
‘Metamorphoses after Ovid’ di Benjamin Britten”

Per “Ultimamusica. Musiche ‘inaudite’ di questo
(e altri) secoli”, In.Nova Fert racconta “To become a flower”.

“Le Metamorfosi di Ovidio” prendono consistenza sonora nei brani che Benjamin Britten ha scritto per il timbro fascinoso e versatile dell’oboe nel 1951. Ammirando la veste grafica che ne diede Pablo Picasso, scopriremo i grandi capolavori del ‘900 per oboe ascoltando Pan suonare la propria amata trasformata in flauto, la frenesia di Fetonte sul carro del sole, Narciso che ammira se stesso, il corteo del ribelle Bacco...

Il “secolo breve” a ben vedere non lo è stato poi così tanto, se al suo interno è riuscito a contenere espressioni artistiche lontane, diversissime tra loro e a volte addirittura contraddittorie, in ogni caso segnanti. E a distanza di vent’anni, il Novecento in musica si porge così ai nostri occhi, ma soprattutto alle nostre orecchie: un’epoca fremente, impetuosa, a tratti problematica e avvolta in una mitologia tutta da conoscere. “Ultimamusica. Musiche ‘inaudite’ di questo (e altri) secoli” propone sei appuntamenti dedicati ai linguaggi, ai protagonisti, alle idee, alle curiosità e agli strumenti che contraddistinguono la “contemporanea“ di oggi e del secolo appena passato.

È consigliato acquistare il biglietto in prevendita presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni di apertura oppure online (con una maggiorazione di € 1,00) su www.midaticket.it. Ingresso: € 6,00 / € 5,00 (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura

Info: www.museibologna.it/musica

ore 18 (visita guidata) e ore 19 (spettacolo): Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“Seguendo Euridice. Due catabasi di Ovidio e Italo Calvino”

Il Museo Civico Archeologico di Bologna celebra i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri dedicandogli un’esposizione temporanea che, attraverso materiali di varie provenienze, tutti appartenenti al proprio patrimonio, analizza personaggi e tradizioni mitistoriche del mondo antico, riprese e rielaborate in chiave cristiana nella costruzione dell’Aldilà della Divina Commedia.

Tra di essi Orfeo, che Dante colloca tra gli spiriti magni del Limbo, la cui discesa agli inferi, mossa dalla disperazione amorosa, doveva essere ben nota al poeta attraverso le parole di Ovidio, uno degli autori latini che maggiormente lo ispirarono. Dante incarna l’anti-Orfeo: entrambi poeti, entrambi discesi nell’Oltretomba, sono in antitesi rispetto alla “visione” della donna amata, che si risolve per l’uno nella perdita definitiva di Euridice e insieme di se stesso, per l’altro, invece, nella salvezza della propria anima, guidata da Beatrice fino alla contemplazione di Dio.

La mostra è all’interno dello spazio “AGORÀ ARCHEOLOGIA. La piazza vicino alla piazza”, uno spazio pensato, come le antiche piazze delle città greche, per l’incontro e il confronto dei cittadini e di tutti i visitatori.

Archivio Zeta prosegue il progetto “MNEMOSYNE”, lavoro di ricerca teatrale volto alla valorizzazione dei musei e delle aree archeologiche, grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico di Bologna e il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Questo nuovo tassello, “Seguendo Euridice”, è stato pensato in relazione alla mostra e allo spazio “AGORÀ ARCHEOLOGIA” ed è composto da due catabasi tratte dal libro X delle Metamorfosi di Ovidio e due Cosmicomiche di Italo Calvino; le letture sono costellate da immagini e suoni e saranno precedute da un'ouverture del Coro Athena del Museo Civico Archeologico, diretto da Marco Fanti.

Lo spettacolo è preceduto alle ore 18 da una visita guidata alla mostra “‘...che mi fa sovvenir del mondo antico’. Archeologia e Divina Commedia” a cura degli archeologi di Aster. Prenotazione obbligatoria www.archiviozeta.eu per lo spettacolo delle ore 19 oppure per la visita guidata delle ore 18 + spettacolo delle ore 19.

Ingresso visita guidata: gratuito

Ingresso spettacolo: € 6,00

Info: www.museibologna.it/archeologico

sabato 6 novembre

ore 10: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44

“Fuori dai cori. Tre ‘quadri di tarsia’ di fra Damiano Zambelli da Bergamo (1480 circa - 1549)” Visita guidata alla mostra con Lorenzo Mascheretti, co-curatore.

Prenotazione obbligatoria allo 051 236708 (martedì, mercoledì, giovedì ore 10–15; venerdì ore 14-18).

Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 10-18: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Scopri l’antica città dell’acqua e della seta”

I giovani mediatori di MIA - Musei Inclusivi e Aperti accoglieranno i visitatori nella sezione dedicata all'antica città dell'acqua e della seta e illustreranno alcuni degli oggetti più significativi. Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 10.30: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18

Nell’ambito della Festa Internazionale della Storia

“Tra memoria e mito: la figura di Napoleone da un impero all’altro”

Un percorso insieme a Mirtide Gavelli, Museo civico del Risorgimento, ed Elena Musiani, attraverso i monumenti e le epigrafi della Certosa bolognese, che permettono di raccontare il passaggio da un'epoca all'altra, partendo dai convulsi anni del tempo di Napoleone I e dei suoi contemporanei, per arrivare al Secondo Impero.

Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it (entro le ore 12 di venerdì 5 novembre), indicando nome, cognome e numero telefonico per eventuali comunicazioni. Ingresso: gratuito

ore 14-16: “Lo sapevi che...?”

Lo sapete che il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, dall'Ottocento ad oggi, è sempre stata una meta per tanti viaggiatori?

I mediatori di MIA - Musei Inclusivi e Aperti invitano ad un breve percorso alla scoperta di storie, personaggi e curiosità legati al tema del viaggio. Martina, Roberta e Vittorio aspettano i visitatori presso l’infopoint storico-artistico dalle 14 alle 16.

Una mediatrice o un mediatore culturale fornirà le indicazioni necessarie per farsi strada tra i chiostri e non perdere la bussola... buona ricerca!

Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 17.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#novecento i musicisti raccontano i musicisti”

“Bird lives”

Per “Jazz Insight”, narrazione musicale con Emiliano Pintori, pianoforte. Special guest Cristiano Arcelli, sax contralto.

Dedicato a Charlie Parker (1920-1955).

Protagonista di una vita dissoluta e frenetica, Bird è divenuto il prototipo del jazzista sopraffatto dal suo genio. Ma Charlie Parker è soprattutto la più imitata e influente figura del jazz moderno: esploreremo quindi l’impressionante ampiezza del suo linguaggio musicale, per capire come la sua gigantesca eredità artistica ha cambiato definitivamente il corso della musica jazz.

“Jazz Insight” (con tutti gli anniversari in versione +1), ovvero la musica africano-americana, i suoi protagonisti e le vicende che ne hanno caratterizzato la storia, in collaborazione con
Bologna Jazz Festival.

Il tutto come sempre raccontato dalla prospettiva di un pianista jazz, Emiliano Pintori, in compagnia dei suoi ospiti.

È consigliato acquistare il biglietto in prevendita presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni di apertura oppure online (con una maggiorazione di € 1,00) su www.midaticket.it. Ingresso: € 6,00 / € 5,00 (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)

Info: www.museibologna.it/musica

ore 18 (visita guidata) e ore 19 (spettacolo): Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“Seguendo Euridice. Due catabasi di Ovidio e Italo Calvino”

Il Museo Civico Archeologico di Bologna celebra i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri dedicandogli un’esposizione temporanea che, attraverso materiali di varie provenienze, tutti appartenenti al proprio patrimonio, analizza personaggi e tradizioni mitistoriche del mondo antico, riprese e rielaborate in chiave cristiana nella costruzione dell’Aldilà della Divina Commedia.

Tra di essi Orfeo, che Dante colloca tra gli spiriti magni del Limbo, la cui discesa agli inferi, mossa dalla disperazione amorosa, doveva essere ben nota al poeta attraverso le parole di Ovidio, uno degli autori latini che maggiormente lo ispirarono. Dante incarna l’anti-Orfeo: entrambi poeti, entrambi discesi nell’Oltretomba, sono in antitesi rispetto alla “visione” della donna amata, che si risolve per l’uno nella perdita definitiva di Euridice e insieme di se stesso, per l’altro, invece, nella salvezza della propria anima, guidata da Beatrice fino alla contemplazione di Dio.

La mostra è all’interno dello spazio “AGORÀ ARCHEOLOGIA. La piazza vicino alla piazza”, uno spazio pensato, come le antiche piazze delle città greche, per l’incontro e il confronto dei cittadini e di tutti i visitatori.

Archivio Zeta prosegue il progetto “MNEMOSYNE”, lavoro di ricerca teatrale volto alla valorizza- zione dei musei e delle aree archeologiche, grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico di Bologna e il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Questo nuovo tassello, “Seguendo Euridice”, è stato pensato in relazione alla mostra e allo spazio “AGORÀ ARCHEOLOGIA” ed è composto da due catabasi tratte dal libro X delle Metamorfosi di Ovidio e due Cosmicomiche di Italo Calvino; le letture sono costellate da immagini e suoni e saranno precedute da un'ouverture del Coro Athena del Museo Civico Archeologico, diretto da Marco Fanti.

Lo spettacolo è preceduto alle ore 18 da una visita guidata alla mostra “‘...che mi fa sovvenir del mondo antico’. Archeologia e Divina Commedia” a cura degli archeologi di Aster. Prenotazione obbligatoria www.archiviozeta.eu per lo spettacolo delle ore 19 oppure per la visita guidata delle ore 18 + spettacolo delle ore 19.

Ingresso visita guidata: gratuito

Ingresso spettacolo: € 6,00

Info: www.museibologna.it/archeologico

Domenica 7 novembre

ore 16: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Visita guidata al Museo Morandi e alla mostra ‘Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri’”

Una visita al Museo Morandi per conoscere la poetica di uno dei maggiori artisti del XX secolo - Giorgio Morandi - in tutte le sue espressioni e alla mostra “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, a cura di Lorenza Selleri, quinto ed ultimo appuntamento del ciclo di focus espositivi “RE-COLLECTING”.

Prenotazione obbligatoria solo via e-mail a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del venerdì precedente).

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.mambo-bologna.org

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

In occasione della Festa Internazionale della Storia

“Le eccellenze di Bologna: il velo di seta”

Visita guidata.

La storia della produzione del velo di seta tra XV e XVIII secolo, ampiamente commercializzato in tutta Europa, sarà il filo conduttore per ricostruire le vicende di una Bologna ormai scomparsa, in cui l’acqua costituiva l’elemento dominante come fonte di energia e via di comunicazione.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 del venerdì precedente).

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 17: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“’...che mi fa sovvenir del mondo antico’.
Archeologia e Divina Commedia”

Visita guidata alla mostra a cura di ASTER.

Prenotazione obbligatoria a musarcheoscuole@comune.bologna.it indicando numero di persone e cellulare.

Le modalità di pagamento saranno inviate via mail all'atto della prenotazione.

Informazioni: tel. 331 6139089 (giovedì ore 10-12).

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/archeologico

martedì 9 novembre

ore 18: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

“Bologna e Ferrara insieme per Morandi: l'arte dell'incisione a Palazzo dei Diamanti (2009)” Incontro con Maria Luisa Pacelli.

Un filo rosso ha unito Bologna a Ferrara in questi ultimi decenni e Giorgio Morandi ne è stato il comune denominatore.

Nel 2015-16 in occasione della mostra “De Chirico a Ferrara. Metafisiche e Avanguardie”, organizzata da Fondazione Ferrara Arte e le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, il Museo Morandi per documentare il legame dell’artista con la città estense e con il movimento della Metafisica concede in prestito alcune lettere del suo carteggio con Giuseppe Raimondi, mentre nel 2013 a testimoniare dello stretto rapporto di uno dei più grandi maestri della cinematografia moderna con Morandi, un dipinto del museo viene esposto a Palazzo dei Diamanti nell’ambito della mostra Lo sguardo di Michelangelo Antonioni e le arti.

Ma è nel 2009 che viene suggellata una vera e propria collaborazione tra Ferrara Arte e le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e il Museo Morandi. E ciò avviene con la mostra “Morandi. L’arte dell’incisione” che apre a Palazzo dei Diamanti ed è costituita quasi per la metà dal patrimonio di acqueforti di proprietà del museo bolognese. Costruire l’esposizione, scegliere i criteri con cui presentarne l’opera grafica in modo da offrire ai visitatori una reale occasione di conoscenza, si rivela un’operazione tutt’altro che banale e allo stesso tempo stimolante. E oggi in occasione del focus “RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, in corso fino al 28 novembre 2021, il Museo Morandi ha il piacere di ospitare Maria Luisa Pacelli, allora direttrice della sede ferrarese, a parlare di questa rassegna curata da Luigi Ficacci che ha saputo rileggere e presentare al pubblico l’intera produzione calcografica dell’artista bolognese.

All'incontro in sala conferenze MAMbo intervengono Maria Luisa Pacelli, direttrice Pinacoteca Nazionale di Bologna, Lorenzo Balbi, direttore Museo Morandi e Lorenza Selleri, curatrice Museo Morandi.

Ingresso: gratuito

Info: www.mambo-bologna.org

giovedì 11 novembre

ore 14.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Genere, lavoro e cultura tecnica: scelte consapevoli, contrasto agli stereotipi e molestie nel modo del lavoro”

Presentazione del progetto “Genere, lavoro e cultura tecnica: scelte consapevoli, contrasto agli stereotipi e molestie nel modo del lavoro”. A seguire presentazione del volume “Genere, lavoro e formazione professionale nell'Italia contemporanea”. Saranno presenti Eloisa Betti e Carlo De Maria, curatori del volume.

I saggi raccolti in questo volume articolano un'indagine del nesso tra lavoro e istruzione tecnico- professionale nell'Italia contemporanea adottando una prospettiva di genere, scelta pressoché inedita per questi temi. Si tratta di lavori che nascono da ricerche originali, caratterizzate dall'uso di un'ampia gamma di fonti (archivistiche, statistiche e a stampa), e che si distinguono nel panorama storiografico per l'intreccio di esperienze settoriali e locali con una più ampia dimensione di carattere transnazionale, nella quale spiccano gli approfondimenti sull'azione dell'Ocse e dell'Unesco.

Ingresso: gratuito

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 15-17: diretta su www.neuradio.it

“STARTER - Fermenti Culturali”

Giovedì 11 novembre dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER - Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo: una trasmissione concepita per diffondere notizie e nuovi appuntamenti relativi al mondo dell'arte, musica e cultura.

Il termine inglese “starter” assume svariati significati a seconda del contesto: antipasto, motore di avviamento, catalizzatore, principiante, lievito di pasta madre.

Con questo titolo la trasmissione di NEU RADIO accenna non solo alla ripartenza del mondo culturale, ma anche alla crescita e allo sviluppo costante delle conoscenze e delle esperienze che gravitano intorno ad essa.

In studio Carlotta Chiodi, Caterina De Feo, Claudio Musso e Moreno Mari.

Info: www.mambo-bologna.org

ore 17.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“Tracce d'antico nelle medaglie: l'Egitto”


Per il ciclo “Parole in piazza: Agorà Archeologia
racconta il museo”, ogni giovedì alle ore 17.30 l’Agorà Archeologia si anima con storie e racconti che
avranno per protagonisti oggetti noti e meno noti delle collezioni permanenti del museo. Trenta minuti in compagnia di un esperto per rivivere insieme memorie del mondo antico e le loro inesauribili connessioni con i grandi temi della contemporaneità.

Prenotazione obbligatoria a partire da questo link: https://ticket.midaticket.it/laboratorimuseoarcheologico/Event/100/Dates?showDate=20211101.

Ingresso: € 5,00 + € 1,00 di prevendita

Info: www.museibologna.it/archeologico

MOSTRE IN CORSO

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14

Nell’ambito di BilBolBul

“A.M.A.R.E.” di Amanda Vähämäki, Martina Sarritzu, Alice Socal, Roberta Scomparsa, Eliana Albertini

7 novembre 2021 – 9 gennaio 2022

“A.M.A.R.E.” è un’antologia a cinque voci in cui amicizia e scoperta della sessualità sono fili rossi che legano i frammenti di adolescenza raccontati dalle autrici. Cinque storie di ragazze e ragazzi alle prese con il passaggio all’età adulta e le aspettative di una società ancora troppo vincolata da stereotipi di genere.

“A.M.A.R.E.” è il frutto del confronto tra cinque autrici di fumetto contemporaneo che appartengono a generazioni differenti e si sono riunite in un tavolo di lavoro virtuale di dialogo e co- progettazione. È un volume formato da cinque racconti dal profondo valore pedagogico, sociale e politico, nella prospettiva di una decostruzione degli stereotipi sociali, culturali e di rappresentazione del genere femminile che restituisca alle giovani lettrici e ai giovani lettori tutta la complessità dell’adolescenza tra scoperta del proprio corpo, relazioni amicali, sentimenti, sessualità.

Anna e Viola crescono insieme, legate da un’amicizia che mescola affetto e competizione, un connubio che le rende indispensabili l’una all’altra (Sarritzu). Con Amanda Vähämäki la soglia tra realtà e mondo fantastico è sottile, così come il confine tra maschile e femminile dei protagonisti che non si piegano a nessun preconcetto. La ribelle Beccaccia di Roberta Scomparsa, invece, vive l’adolescenza in modo solenne, quasi cavalleresco: moderna Don Chisciotte refrattaria a ogni tipo di autorità, difende la libertà d’espressione a colpi di tag e disegni illegali sui muri. Nella storia di Eliana Albertini seguiamo tre amiche a una festa in riva al mare, dove gelosia, esclusione e senso di inadeguatezza fanno prendere alla serata una piega inaspettata.

Sul finale entriamo nel mondo fluttuante di Alice Socal: un susseguirsi di frammenti di ricordi giovanili segnati dalla paura del futuro e dall’amore come antidoto palliativo alla solitudine. “A.M.A.R.E.” fa parte di “Dalla parte delle bambine”, un progetto a cura di Canicola associazione culturale teso alla promozione e alla diffusione di una cultura della non discriminazione a partire dall’educazione ai sentimenti già nella prima infanzia.

Info: www.mambo-bologna.org

“FOTO/INDUSTRIA. Jan Groover. Laboratory of Forms”, fino al 2 gennaio 2022

Jan Groover si forma come pittrice, ispirandosi
all’opera di artisti come Paul Cézanne, Giorgio Morandi e i minimalisti. Si dedica alla fotografia dall’inizio degli anni ‘70. Tra i grandi protagonisti della natura morta, suscita presto l’interesse di critica e pubblico con una serie di oggetti fotografati nella cucina della sua abitazione combinando una sensibilità compositiva che rimanda ai quadri rinascimentali con l’eco delle istanze politiche e sociali del femminismo.

Il suo lavoro, celebrato in una mostra personale al MoMA di New York nel 1987, prosegue fino al 2012 con una continua ricerca sulla forma degli oggetti e il loro inesauribile potenziale visivo. Questa mostra, proveniente dal Musée de l’Elysée di Losanna, dove è conservato l’intero archivio dell’artista, costituisce la sua prima retrospettiva in Italia e coglie l’occasione per avvicinare il suo lavoro a quello del maestro Giorgio Morandi.

La mostra è prodotta da Musée de l’Elysée, Losanna e curata da Tatyana Franck (Direttrice di Photo  lysée),  milie Delcambre Hirsch, Paul Frèches (Consulente scientifico) in collaborazione con Lorenzo Balbi (Direttore artistico MAMbo) e Francesco Zanot (Direttore artistico di Foto/In- dustria).

 Info: www.mambo-bologna.org

“Hidden Displays 1975-2020. Progetti non
realizzati a Bologna”, fino al 9 gennaio 2022

La Project Room del MAMbo ospita il progetto espositivo ideato da MoRE. a Museum of Refused and Unrealised Art Projects e a cura di Elisabetta Modena e Valentina Rossi, che si realizza con il supporto della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione de Mitri di Modena.

“Hidden Displays 1975-2020” scaturisce da una ricerca sviluppata sul territorio con l’obiettivo di rintracciare e studiare le mostre e le opere d’arte immaginate o progettate, ma non realizzate in ambito bolognese dal 1975, anno della nascita della Galleria d’Arte Moderna di Bologna nella sede di Piazza Costituzione progettata da Leone Pancaldi, a oggi.

Attraverso il lungo lavoro di ricerca in archivio e il contatto diretto con i protagonisti del sistema dell’arte che gravita intorno a Bologna, sono emersi ricordi, esperienze, testimonianze e documenti di numerose occasioni rimaste nei cassetti degli artisti e dei curatori.

In mostra sono visibili una cinquantina di tracce di un racconto di fatto ancora ignoto: i documenti archivistici e i progetti artistici sono volutamente presentati in modo non lineare e non cronologico.

Dalla ricerca sono emerse numerose occasioni espositive rintracciate grazie a un lavoro di scavo svolto principalmente nell’archivio del MAMbo e in quelli privati della città.

Gli archivi degli artisti hanno restituito una numerosa serie di progetti che sono illustrati in mostra secondo modalità discusse volta per volta con gli artisti stessi: alcuni hanno scelto di esporre i materiali originariamente sviluppati per la progettazione dell’opera poi non realizzata (documenti digitali o materiali analogici); altri hanno invece interpretato il lavoro in modo diverso, trasformando la documentazione progettuale in una traccia evocativa e utile a restituirne l’idea e il senso originari.

Info: www.mambo-bologna.org

Museo Medievale – via Manzoni 4

Nell’ambito di ART CITY Bologna

“Maurizio Donzelli. In nuce”, fino al 7 novembre 2021

La mostra personale site specific dell’artista Maurizio Donzelli (Brescia, 1958), promossa in collaborazione con Galleria Massimo Minini di Brescia, e curata da Ilaria Bignotti e Massimo Medica, si pone in dialogo con le opere e gli ambienti del Museo Civico Medievale: un percorso che invita lo spettatore alla scoperta di inattese relazioni tra i preziosi manufatti e le secolari architetture del museo e le tipologie dei lavori dell’artista, dagli “Arazzi” ai “Mirrors”, dai “Disegni del Quasi” ai recenti monocromi sull’oro,
sino alla presentazione della nuova serie pittorica dei “Notturni”, nati come meditazione pittorica sull’isolamento e l’attesa, tra la fine del 2020 e la prima parte del 2021, ancora inediti.

Il titolo della mostra, “In nuce”, evidenzia infatti come l’opera di Donzelli contenga embrionalmente un racconto visuale e iconico che può svilupparsi in direzioni diverse, potenzialmente infinite: nato dallo sguardo furtivo dell’artista e capace di unire, fondere e distinguere linguaggi e forme di tempi e geografie differenti. È questa la modalità di approccio e dialogo che l’artista mette in atto con il passato e con le sue iconografie, alle quali la sua opera si ispira in un andirivieni di emergenze e latenze di segni e accenni, affioramenti e sussurri visuali. Un prezioso e delicato rimando che si sviluppa come un ricamo lungo le sale del museo, chiedendo allo spettatore di trovare, a partire dalle proprie reminiscenze e attitudini visuali, relazioni e confronti tra le vestigia del passato e le contemporanee superfici pittoriche e materiche di Donzelli che si acquattano tra le sale o impattano eclatanti nell’ambiente.

Lasciandosi trasportare dalle suggestioni e dalle meraviglie dei tesori del museo bolognese e dai racconti che essi restituiscono sala dopo sala, Donzelli traccia ipotesi di un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso le forme, gli ornamenti, le iconografie stratificate, nascoste e latenti, dall’antichità alla contemporaneità.

Un linguaggio contemporaneo che si nutre delle stratificazioni e delle rimanenze del tempo, che rievoca e ritorna ciclicamente e sulle vestigia della storia e della cultura, senza limiti di geografie e di tempi: un lavoro che perfettamente si iscrive nella cornice altrettanto stratificata del Museo Civico Medievale, in una tensione dialettica con i suoi tesori preziosi e le sue vicende inscritte tra le mura e negli oggetti esposti.

Info: www.museibologna.it/arteantica

“Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese”, fino al 9

gennaio 2022

Il Museo Civico Medievale aderisce alle
celebrazioni per il Settimo Centenario della morte del Sommo Poeta con il progetto espositivo “Dante e la miniatura a Bologna al tempo di Oderisi da Gubbio e Franco Bolognese”.

La mostra, curata da Massimo Medica, presenta 14 codici miniati riconducibili alla produzione miniatoria bolognese tra seconda metà del XIII e inizi del XIV secolo, selezionati dal patrimonio collezionistico di assoluto pregio del Museo Civico Medievale di Bologna.

Richiamandosi al rapporto, intenso e fecondo, che Dante Alighieri ebbe in vita con la città di Bologna, le ragioni della mostra muovono dallo sguardo curioso e dalla attenta sensibilità critica che egli dovette rivolgere verso le arti figurative, di cui dimostrò di essere a conoscenza nei più importanti sviluppi coevi al suo tempo.

Info: www.museibologna.it/arteantica “Risonanze”, fino al 9 gennaio 2022

Il Museo Medievale accoglie un'ulteriore tappa espositiva di “Risonanze”, un ciclo di interventi dedicati alle forme/modalità di trasmissione del patrimonio culturale attraverso i linguaggi dell'arte contemporanea in dialogo con l'architettura e i suoi contesti, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica.

Il progetto espositivo, a cura di Vanna Romualdi, vede coinvolti studenti ed ex studenti del Biennio di Decorazione per l'architettura dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.

Arianna Bassetto, Martina Beghelli, Nikola Filipović, Suqin Xiong sono gli artisti selezionati per questa mostra collettiva che costituisce il secondo capitolo di restituzione pubblica del percorso didattico proposto dalla docente Vanna Romualdi nell'anno 2020-2021, incentrato sul rapporto Arte/Architettura. Invitati a proporre uno sguardo sul territorio dove l’Accademia di Belle Arti di Bologna innesta le proprie radici culturali, gli studenti coinvolti sono stati stimolati a sperimentare connessioni tra nuovi segni e memorie preesistenti partendo da una riflessione sullo spazio, sulle sue funzionalità e sulle relazioni con l’ambiente circostante e il suo significato, oltre il concetto di estensione, distanza, misura.

“Risonanze” è parte del progetto culturale Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la progettazione artistica contemporanea, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica, Istituzione Villa Smeraldi | Museo della Civiltà Contadina, Città Metropolitana di Bologna.

Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo della Musica – Strada Maggiore 34

“Josquin Desprez il principe dei musici”, fino al 12 novembre 2021

La mostra, realizzata nell’ambito del progetto “Josquin 1521 – 2021” e curata da Carlo Vitali, storico della musica, espone una serie di manoscritti e cinquecentine in occasione del 500°
anniversario della morte del compositore franco-fiammingo Josquin Desprez.

A cura di Bologna Festival in collaborazione con Museo della Musica. Progetto coordinato e condiviso con Ferrara Musica.

Il Museo della Musica possiede 21 unità bibliografiche antiche – manoscritti e stampe precedenti il 1850 – collegate a Josquin.

Dalle primissime pubblicazioni tipografiche del Cinquecento, alle antologie del Cinque-Seicento e alla riscoperta di metà Ottocento, la mostra offre una testimonianza sul durevole interesse di editori, musicisti pratici, collezionisti e studiosi intorno alla produzione del "princeps musicorum" franco-fiammingo.

Le opere selezionate sono esposte in sala 5 e in sala 6. Info: www.museibologna.it/musica

Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“’...che mi fa sovvenir del mondo antico’. Archeologia e Divina Commedia”, fino al 14 novembre 2021

Il primo progetto espositivo di “Agorà Archeologia”, a cura di Marinella Marchesi, è dedicato a Dante Alighieri nell'anno in cui ricorre la celebrazione dei 700 anni dalla morte.

Attraverso materiali di varie provenienze, tutti appartenenti al patrimonio del museo, il percorso analizza personaggi e tradizioni miti-storiche del mondo antico, riprese e rielaborate in chiave cristiana nella costruzione dell’Aldilà della Divina Commedia.

La narrazione del viaggio che Dante intraprende il 25 marzo del 1300 attraverso i tre regni oltremondani è infatti un insieme perfetto di influssi e apporti culturali, filosofici, teologici e letterari che provengono non solo dal mondo classico - quelli sicuramente più evidenti - ma anche dalle aree orientali del bacino del Mediterraneo, filtrati dalle tradizioni ebraica, greco-romana e cristiana e dalle successive dottrine medievali.

La mostra si apre, perciò, con un rapido sguardo al complesso sistema dell’Aldilà egizio, nelle cui regioni si svolgeva il cammino dell’anima e al contempo il viaggio notturno del sole, molto probabilmente noto a Dante solo per via indiretta, forse anche attraverso le cosiddette “Visioni dell’Aldilà”, ben diffuse nel Medioevo.

Seguono le immagini e le storie di coloro che precedettero Dante nel viaggio oltremondano: i protagonisti di catabasi, cioè di discese agli Inferi, e di incontri con le anime dei defunti che popolano la letteratura greca e latina e sulle cui tracce si incammina anche il sommo poeta, ricordandoli tutti nel corso della sua narrazione, secondo diverse modalità.

Strettamente connessi a questi, vi sono poi i custodi e i giudici infernali, le cui raffigurazioni, a partire dal mondo antico, hanno attraversato le espressioni artistiche di tutte le epoche. In prevalenza esseri ibridi e mostruosi tratti dalla mitologia classica, già presenti nell’Aldilà greco- romano, subiscono nell’Inferno dantesco una trasformazione in chiave demoniaca e simbolica. Una panoramica conclusiva è infine dedicata alle numerose divinità pagane che Dante reinterpreta attraverso lo sguardo del Cristianesimo, nella profonda convinzione che dietro ai miti classici si celassero verità interpretabili cristianamente: sono quelle divinità cui si appella affinché ispirino la stesura del suo poema - le Muse ed Apollo - e quelle che danno il nome ai pianeti associati a sette dei nove cieli in cui si articola il Paradiso.

Info: www.museibologna.it/archeologico

“Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città”, fino al 31 dicembre 2023

Un'ospite di eccezionale rilievo ha trovato dimora presso il Museo Archeologico grazie al progetto espositivo “Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città”.

L'iniziativa è resa possibile dalla generosa collaborazione con cui il Museo Egizio di Torino ha concesso in prestito uno dei suoi capolavori più rappresentativi: una statua colossale di Sekhmet, materializzazione terrestre della temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna.

Divinità dalla natura ambivalente, al contempo di potenza devastatrice e dispensatrice di prosperità, Sekhmet, ovvero “la Potente”, venne raffigurata in varie centinaia di statue per volere di Amenhotep III, uno dei faraoni più noti della XVIII dinastia (1388-1351 a.C.), allo scopo di adornare il recinto del suo “Tempio dei Milioni di Anni” a Tebe Ovest.

Alcuni studiosi ipotizzano che il gigantesco gruppo scultoreo fosse composto da due gruppi di 365 statue, una in posizione stante e una assisa per ogni giorno dell’anno, così da creare una vera e propria “litania di pietra”, con la quale il faraone voleva pacificare Sekhmet tramite un rituale quotidiano.

Nella collezione egizia del Museo Archeologico di Bologna è presente il busto di una di queste sculture che - grazie al confronto con la Sekhmet seduta in trono proveniente dal Museo Egizio di Torino - può così riacquistare, almeno idealmente, la propria integrità creando una proficua occasione di confronto e ricerca scientifica.

Dall’alto dei suoi 2,13 metri di altezza, Sekhmet accoglie il pubblico e lo introduce alla visita della collezione egizia, continuando a svolgere quella funzione protettrice per la quale era stata commissionata da Amenhotep III.

La colossale statua di Sekhmet, collocata nell’atrio, è visibile negli orari di apertura del museo. Info: www.museibologna.it/archeologico

Museo Morandi - via Don Minzoni 14

“RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, fino al 28 novembre 2021

Prosegue con il terzo e ultimo appuntamento dedicato a Giorgio Morandi “RE-COLLECTING”, ciclo ideato da Lorenzo Balbi che approfondisce temi legati alle collezioni permanenti dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.

Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri” a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione.

Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.

Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131).

Sette delle quattordici acqueforti esposte entrarono a far parte del patrimonio del Comune di Bologna nel 1961, quando Morandi le donò, conservando l’anonimato, in occasione del riordino delle raccolte della Galleria d’Arte Moderna allora ubicata presso Villa delle Rose.

Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere concesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle.

Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla de- dizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna. Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44

“Fuori dai cori. Tre ‘quadri di tarsia’ di fra Damiano Zambelli da Bergamo (1480 circa – 1549)”, fino al 5 dicembre 2021

Nell’ambito delle celebrazioni internazionali per l’ottavo centenario della morte di San Domenico, i Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con l’Ordine dei Predicatori, propongono una mostra sul “principe degli intarsiatori” fra Damiano Zambelli (Bergamo, 1480 circa - Bologna, 1549).

Del frate bergamasco, trasferitosi nel 1528 a Bologna, dove fu attivo nel convento di San Domenico per un ventennio, sono esposte due tarsie oggi in collezione privata, rappresentanti una “Flagellazione” e una “Crocifissione,” affiancate per la prima volta al commesso ligneo conservato al Museo Davia Bargellini, raffigurante a sua volta quest’ultimo soggetto.

L’esposizione, curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Lorenzo Mascheretti e Massimo Medica, si giova della disponibilità della proprietà e del sostegno della Galleria Longari Arte Milano e prevede un focus, attraverso pannelli esplicativi, anche all’interno del coro della basilica di San Domenico a Bologna, dove il visitatore troverà approfonditi alcuni postergali che sono in dialogo con le tarsie presentate al museo. I tre mosaici di legname raffigurano infatti composizioni analoghe a quelle visibili nel coro della basilica bolognese, capolavoro di fra Damiano, eseguito con aiuti a partire dal 1541 e terminato un decennio più tardi, poco dopo la morte dell’artista.

La scelta di ambientare la mostra presso la sede del Museo Davia Bargellini è motivata – oltre che dalla citata presenza nella collezione permanente di una tarsia di fra Damiano, proveniente dalla collezione del marchese Virgilio Davia – dalla natura dei pezzi esposti, simbolo di una tecnica artistica posta all’«incrocio di tutte le arti» (André Chastel) e particolarmente diffusa nel corso del Quattrocento e del Cinquecento.

La carriera di fra Damiano coincise con la stagione più esuberante, seppur terminale, di quest’epoca. La sua produzione artistica non si limitò alla realizzazione tradizionale di arredi liturgici e mobili presbiteriali, ma “uscì dai cori” attraverso l’esecuzione di veri e propri “quadri di tarsia” destinati a un precoce collezionismo privato.

Oltre a creare l’occasione per riflettere sui fenomeni di collezionismo di tale tipologia di prodotti artistici a partire dal XVI secolo, riunire le tre tarsie offre il pretesto per un ragionamento sulle loro tecniche di produzione: l’eccezionale accostamento dei due pezzi gemelli raffiguranti la Crocifissione consente di meditare sulla pratica del riuso dei cartoni preparatori, assai diffusa all’interno delle botteghe coeve.

 Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La
motocicletta incontra l’automobile”, fino al 15 maggio 2022

Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna è lieto di presentare all’interno del proprio percorso espositivo la mostra “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e della Fondazione Aldini Valeriani.

Dai primi anni Duemila il progetto 'Moto bolognesi' costituisce uno dei principali ambiti verso cui si è indirizzata l'attività di ricerca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, istituzione culturale votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico- industriale della città e del suo territorio, attraverso la ricostruzione delle vicende succedutesi dall'affermarsi dell'industria serica nel XV secolo fino all'odierno distretto meccanico della motoristica e dell'automazione protagonista su scala mondiale.

A partire dalle collezioni permanenti del museo, dove sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese - terra di motori per eccellenza - dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino allo sviluppo raggiunto intorno alla metà del secolo, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale.

Il nuovo, settimo, capitolo, che costituisce idealmente anche la conclusione di questo lungo percorso di approfondimento, propone, accanto a una selezione di 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del decennio, filmati provenienti dall’Istituto Luce e immagini d'epoca.

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area me- tropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.

Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.

Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.

Ricordiamo che per accedere ai musei, alle biblioteche, ai concerti e alle mostre temporanee nelle sedi dell'Istituzione Bologna Musei è obbligatorio essere in possesso di certificazione verde Covid-19, il cosiddetto green pass. Queste prescrizioni sono valide anche per assistere a manifestazioni culturali, incluse quelle all'aperto.

La verifica della certificazione avviene tramite esibizione del green pass in formato digitale o cartaceo insieme a un documento di riconoscimento valido. A tutela della privacy i dati personali del titolare vengono solo letti, tramite l'app nazionale VerificaC19, ma non registrati.

Il green pass non è richiesto per le persone escluse per età dalla campagna vaccinale (fino a 12 anni) oppure esenti sulla base di motivazioni mediche certificate.

Maggiori informazioni sono disponibili qui: www.dgc.gov.it. INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14

tel. 051 6496611

aperto martedì e mercoledì ore 14-19; giovedì ore 14-20; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: lunedì

 Casa Morandi

via Fondazza 36

tel. 051 6496611

aperto sabato ore 14-17; domenica ore 10-13 e 14-17 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230

tel. 051 436818 - 6496611

aperto in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22

tel. 051 377680

aperto sabato e domenica ore 10-18

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2

tel. 051 2757211

aperto lunedì e mercoledì ore 9-14; giovedì e venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: martedì

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4

tel. 051 2193916 – 2193930

aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: lunedì

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6

tel. 051 2193998

aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30

chiuso: lunedì

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44

tel. 051 236708

aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30

chiuso: lunedì

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3

tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)

Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34

tel. 051 2757711

aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 11-13.30 / 14.30- 19; sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: lunedì

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123

tel. 051 6356611

aperto sabato e domenica ore 10-18.30

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5

tel. 051 2196520

aperto venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi ore 10-14 chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì

Contatti

Istituzione Bologna Musei www.museibologna.it Instagram: @bolognamusei

Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei

e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it


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