giovedì 9 giugno 2022

ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI

Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di
Bologna

10 - 16 giugno 2022

Ogni settimana, con Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di  Bologna i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, veri e propri viaggi tematici nelle collezioni, spaziando dalle letture più immediate dei capolavori esposti alla creazione di associazioni inedite tra oggetti appartenenti ai patrimoni delle diverse aree museali fino ad approfondimenti specifici e maggiormente specialistici. 

La proposta di contenuti culturali che le ricchissime collezioni dell'Istituzione Bologna Musei offrono continua inoltre a proiettarsi nell'ambiente digitale come in una piazza nella quale incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze per vivere, giocare, imparare a conoscere. 

Si informa che giovedì 16 giugno il Museo del Patrimonio Industriale sarà chiuso per lavori alla cabina Enel che comportano l'interruzione della corrente in tutto l'edificio.

IN EVIDENZA

venerdì 10 giugno

ore 18: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle meraviglie”

“Musica da vedere. Le visite guidate alla scoperta delle collezioni”

Mozart sbagliava i compiti? La tastiera perfetta è insuonabile? Wagner era bolognese? 

Nell’orchestra di Respighi c’era un giradischi? Non lo sapete? Allora, non potete perdere le speciali visite guidate in cui un esperto a vostra disposizione risponderà a queste e a tutte le altre domande sul museo, per un percorso guidato attraverso sei secoli di storia della musica.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/musica

PER I BAMBINI

Estate al Museo 2022. I campi estivi dell'Istituzione Bologna Musei

“Specie di spazi”

Anche per l’estate 2022 i campi estivi dell'Istituzione Bologna Musei accolgono le bambine e i bambini dai 6 agli 11 anni nella suggestiva cornice verde di Villa delle Rose.

Fino al 29 luglio e dal 29 agosto al 9 settembre, dieci settimane dedicate, come ogni anno, all'esplorazione di un tema generale, declinato in diversi aspetti e sfumature, analizzato attraverso una molteplicità di discipline e linguaggi, in accordo con l'attività di ricerca e sperimentazione che caratterizza l'Istituzione. L'arte, intesa come strumento necessario ai processi educativi e pretesto per indagare il presente, è perno delle esplorazioni settimanali, volte a sviluppare senso critico e ad aprire nuovi orizzonti di progettazione per il futuro.

Per il 2022 il tema scelto è “Specie di spazi”: il testo di George Perec sarà l'ispirazione fondamentale per indagare il concetto di "spazio", inteso e interpretato nelle sue molteplici accezioni. 

Le iscrizioni si possono effettuare sul portale Scuole On-Line del Comune di Bologna.

Per informazioni:

Segreteria: lunedì ore 14-16 e giovedì ore 10-12

cell. 371 4111113 (dal 6 giugno al 29 luglio e dal 29 agosto al 9 settembre) - mamboedu@comune.bologna.it

Info: www.museibologna.it

sabato 11 giugno

ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

In occasione della rassegna The Best of “In-Cantamenti”

Laboratorio di canti e ritmi in movimento per bambini da 6 a 8 anni. Con Valentina Turrini (compagnia le Strologhe). In collaborazione con Scie Festival .

Il laboratorio è ispirato ai canti contenuti nel libro illustrato MANTEÌA. Lingua da un mondo astratto, una raccolta di alcune delle più significati storie appartenenti al FA, archivio culturale di influenze indoeuropee, mediorientali e africane, un compendio di favole, leggende, canzoni, metafore e riferimenti simbolici, per comprendere i costumi e le visioni del mondo di molte culture africane moderne.

Con esercizi e giochi di gruppo, aprendoci a modalità di relazione e interazione differenti, risvegliando il corpo e la percezione, ascoltando il respiro, stimolando l’immaginazione, apprenderemo canti della tradizione africana del Benin. Bimbe, bimbi e genitori insieme, esploreranno lo spazio e i suoni, canteranno e giocheranno con la voce e con il ritmo.

Prenotazione obbligatoria (entro giovedì 9 giugno) a prenotazioni.sciefestival@gmail.com oppure a 339 7198161.

Ingresso: € 5,00 a famiglia

Info: www.museibologna.it/musica

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 10 giugno

ore 10.30 e ore 17.30: Museo Medievale - via Manzoni 4

Nell'ambito di Bologna Estate

“Il Viaggio di Ippolita”

Terza tappa della rievocazione storica “Il Viaggio di Ippolita” promossa da Wunderkammer Orchestra sezione Danza WKO-ADA, che ricorda il viaggio intrapreso da Ippolita Maria Sforza da Milano a Napoli per celebrare il suo matrimonio con Alfonso II d’Aragona.

La tappa di Bologna, in collaborazione con 8cento APS, prevede alle ore 10.30 il laboratorio “La danza aragonese” a cura di Angelo Paolo De Lucia e due conferenze dalle ore 17.30: Federico Marangoni, “Vestiti quali vanno sopra la dote. La moda italiana del XV secolo nelle doti di due dame Sforza”; Letizia Dradi, “Tutti in ‘costume’…anche da bagno. La danza storica come danza di comunità”.

Prenotazione obbligatoria al 334 5398216 per il laboratorio e allo 051 2193930 per le conferenze.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

Info: www.museibologna.it/arteantica

sabato 11 giugno

ore 10: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18

Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo” e di Bologna Estate “Renaud Martelli (1910 - 1985), scultore e medaglista”

Una passeggiata con Roberto Martorelli e Vincenzo Favaro, accompagnati dalla figlia dell'artista, Anna Maria Martelli. Una visita per scoprire uno dei più attivi scultori della Certosa tra gli anni '40 e '60 del Novecento. Sarà l'occasione per ricordare attraverso alcuni dei suoi capolavori realizzati nel cimitero, ora Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Nella sua lunga carriera è stato attivo in numerose chiese del territorio e si è dedicato alla grafica, alla medaglistica ed alla scultura in ceramica. 

Passeggiata a cura di Museo civico del Risorgimento.

Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.

Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it.

Ingresso: € 4,00 intero / € 3,00 ridotto

Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 10-13: Museo del Risorgimento - Piazza Carducci 5

“Lo sapevi che...?”

Una visita al museo per scoprire l’abbigliamento dei primi dell’Ottocento.

Dalle 10 alle 13 una mediatrice o un mediatore culturale di MIA - Musei Inclusivi e Aperti accoglierà i visitatori nel focus “Nei panni delle patriote, un percorso sulla moda del secondo Ottocento”.

L'abbigliamento femminile dopo la trasformazione in un'ottica di praticità dell'età napoleonica torna ad esibire un gusto neobarocco, chiudendo la donna dentro un rigido involucro. Sarà solo verso la fine del secolo che i corpi torneranno a liberarsi, in parallelo con il percorso di emancipazione femminile.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

ore 18.30: “San Girolamo della Certosa. La storia e le opere del
monastero attraverso il digital 
storytelling”

Nell’ambito del ciclo di incontri “Intorno al Risorgimento” a cura del Comitato di Bologna dell’Istituto nazionale per la storia del Risorgimento italiano, l’Associazione Cultural Heritage 

360 APS presenta il progetto “San Girolamo della Certosa. La storia e le opere del monastero attraverso il digital storytelling” realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Padre Mario Micucci (Padri Passionisti Bologna) e in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica, il Museo civico del Risorgimento e la Pinacoteca Nazionale di Bologna.

L’evento sarà l’occasione per presentare al pubblico il tour virtuale interattivo della Chiesa di San Girolamo della Certosa, importante scrigno d’arte ricco di storia, riportato digitalmente a un parziale stato decorativo precedente alle soppressioni napoleoniche e al conseguente trasferimento di molti dei suoi tesori artistici nelle collezioni museali cittadine.

Francesco Mele esporrà le principali caratteristiche di questo strumento che intende fornire, attraverso una visita virtuale corredata da contenuti multimediali e schede di approfondimento delle opere artistiche, una caratterizzazione all’universo monastico e artistico presente prima della trasformazione nel Cimitero Monumentale della Certosa. 

Introducono l’intervento Otello Sangiorgi, direttore del Museo civico del Risorgimento e Antonino Vazzana, presidente dell’Associazione Cultural Heritage 360 APS.

Prenotazione obbligatoria a museorisorgimento@comune.bologna.it.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 10-18: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123

“Scopri la moderna industria del Novecento”

I giovani operatori di MIA - Musei Inclusivi e Aperti accoglieranno i visitatori tra gli oggetti, gli exhibit e le macchine per raccontare lo sviluppo del distretto industriale di Bologna, oggi centro di eccellenza nel settore meccanico, elettromeccanico e meccatronico.

Verranno ricordati i protagonisti di queste vicende: dall'ACMA, azienda capostipite del comparto packaging con la mitica figura di Bruto Carpigiani, sino alle più importanti imprese bolognesi della motoristica e dell’automazione meccanica.

Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 17.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34

Nell’ambito della rassegna “#wunderkammer il museo delle
meraviglie”

“If music be the food of love”

Concerto finale degli allievi de La Musica Interna.

Nata in Francia nel 1982, la Festa della Musica è diventata un autentico fenomeno sociale in cui musicisti dilettanti e professionisti invadono strade, cortili, piazze, giardini e... musei!

La Musica Interna, ensemble bolognese composto da musicisti professionisti e non, incarna alla perfezione questa visione: docenti e studenti assieme “conquisteranno” il museo con la seconda parte del progetto dedicato alle musiche al tempo di Shakespeare, con musiche di John Dowland, Matthew Locke, John Playford e Thomas Tallis

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti

Info: www.museibologna.it/musica

Domenica 12 giugno

ore 10.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

“Il cuore del Direttorio. La Sala Vidoniana”

Visita guidata a cura di Antonella Mampieri.

Nel 1797 Bologna accarezza il sogno di diventare capitale della Repubblica Cispadana, fondata da Napoleone Bonaparte. Nei pochi mesi che precedono la nuova decisione di creare una entità politica di maggiore respiro, la Repubblica Cisalpina, con capitale Milano, il palazzo comunale viene sottoposto ad un restyling che lo renda adatto ad ospitare il nuovo organo di governo, il Direttorio. Tracce di un programma politico allegorico incompiuto.

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/arteantica

mercoledì 15 giugno

ore 16: Cimitero della Certosa - via della Certosa 18

Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna. Calendario estivo” e di Bologna Estate “Forestieri nuova linfa della Bologna postunitaria”.

Con l’Unità d’Italia Bologna spalanca le sue porte, l’Università rinnova il suo corpo docente e diversi ruoli pubblici, fino ad allora distribuiti in ambito locale, vengono assunti da professionisti “forestieri”. Alcuni resteranno profondamente legati alla città e diventeranno bolognesi a tutti gli effetti. Testimonianze in Certosa. 

Visita guidata a cura di Associazione Co.Me.Te.

Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.

Prenotazione obbligatoria al 339 7783437.

Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)

Foto: Michele Brusa
ore 20.30: Nell’ambito della rassegna “Certosa di Bologna.
Calendario estivo” e di Bologna Estate

“Geniali, Ribelli e Immortali: le grandi personalità bolognesi del Novecento”

Dall’arte introspettiva di Giorgio Morandi al genio musicale di Lucio Dalla fino alla rivoluzionaria 

sensibilità cinematografica di Pasolini: un percorso trasversale all’Arte, che attraversa Cinema, Poesia, Musica e Scultura. Riscopriamo alcune figure fondamentali del panorama culturale nazionale ai cui pensieri l’attore Alessandro Tampieri darà voce tra i chiostri della Certosa, ora Patrimonio dell'Umanità UNESCO. 

Visita guidata a cura di Mirarte in collaborazione con Rimacheride.

Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18.

Prenotazione obbligatoria sul sito www.mirartecoop.it.

Ingresso: € 13,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)

Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 17: Museo Medievale - via Manzoni 4

“Vetri dal Rinascimento all’Ottocento. La donazione Cappagli Serretti per i Musei Civici d’Arte 

Antica di Bologna”

Visita guidata alla mostra a cura di Silvia Primerano.

Prenotazione obbligatoria allo 051 2193930 (dal martedì al venerdì, ore 9-14).

Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori di Card Cultura ingresso gratuito

Info: www.museibologna.it/arteantica

giovedì 16 giugno

ore 15-17: diretta su www.neuradio.it

“STARTER - Fermenti Culturali”

Giovedì 16 giugno dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER - Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo: una trasmissione concepita per diffondere notizie e nuovi appuntamenti relativi al mondo dell'arte, musica e cultura.

Il termine inglese “starter” assume svariati significati a seconda del contesto: antipasto, motore di avviamento, catalizzatore, principiante, lievito di pasta madre. 

Con questo titolo la trasmissione di NEU RADIO accenna non solo alla ripartenza del mondo culturale, ma anche alla crescita e allo sviluppo costante delle conoscenze e delle esperienze che gravitano intorno ad essa. 

In studio Carlotta Chiodi, Caterina De Feo, Claudio Musso e Moreno Mari.

Info: www.mambo-bologna.org

ore 18: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14

“Workshop Treccani. Incontri sull'arte contemporanea”

L'Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani rinnova il proprio impegno nella ricerca e nella divulgazione della cultura con Treccani Arte, il nuovo ramo dell'Istituto interamente dedicato all'arte contemporanea.

Centro di ricerca e di sperimentazione, Treccani Arte si propone di costruire un nuovo universo enciclopedico dedicato alla creatività contemporanea, promuovendo il confronto fra studiosi e fra istituzioni nazionali e internazionali.

All’interno di questo importante progetto l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, in collaborazione con il MAMbo ha organizzato un workshop di 4 incontri per raccontare l’arte contemporanea.

Parteciperanno importanti esperti e autori in un format aperto al pubblico gratuitamente sia in presenza presso il MAMbo (fino a esaurimento disponibilità) sia in streaming.

Il terzo incontro incontro si svolge giovedì 16 giugno alle ore 18. Ospiti Marcello Jori e Lorenzo Mattotti.

Info: www.mambo.bologna.org

MOSTRE IN CORSO

Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2

“LUCIO DALLA. Anche se il tempo passa”, fino al 17 luglio 2022.

Il Museo Archeologico ospita la prima grande mostra dedicata a Lucio Dalla, prima tappa di un importante percorso nazionale che la vedrà realizzata a Roma e, successivamente a Napoli e a Milano.

Promossa dal Comune di Bologna con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, l’esposizione è ideata e organizzata dalla società C.O.R. Creare Organizzare Realizzare di Roma e curata da Alessandro Nicosia di C.O.R. con la Fondazione Lucio Dalla.

La mostra è il frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero percorso umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, dello spettacolo e della cultura.

Un percorso attraverso il quale, partendo dall’infanzia, viene evidenziato come il rapporto con la musica di Lucio Dalla è sempre centrale ed è un elemento continuativo che lo seguirà per tutta la vita.

Oltre dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: “Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali”, “Dalla ci racconta”, “Il clarinetto”, “Il museo Dalla”, “Dalla e la sua musica”, “Dalla e il cinema”, “Dalla e il teatro”, “Dalla e la televisione”, “Universo Dalla”, “Dalla e Roversi”, “Dalla e la sua Bologna”.

Insieme ai documenti, tante foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti che ci raccontano la sua vita, l’arte e le sue passioni. Si evidenzia in particolare la sezione “Universo Dalla”, con decine di foto del Maestro insieme a tanti personaggi della cultura, i più importanti cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, un’interessante enciclopedia di oltre 250 nomi di persone di ogni genere sociale, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia che lo hanno seguito per tutta la vita con gioia e con il massimo della considerazione.

Info: www.museibologna.it/archeologico - www.mostraluciodalla.it

Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio - Piazza Maggiore 6

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta”, fino al 4 settembre 2022

Poeta, latinista, italianista, critico d’arte e direttore editoriale: sono solo alcune delle forme e attività culturali che hanno contraddistinto la figura intellettuale di Mario Ramous (Milano, 18 maggio 1924 - Bologna, 8 luglio 1999) e che per la prima volta sono mostrate al pubblico nella mostra, organizzata dal Centro Studi Mario Ramous con la collaborazione di Scripta Maneant Editore.

Il percorso espositivo, curato da Maura Pozzati e Michele Ramous Fabj e allestito in sei sale delle Collezioni Comunali d’Arte, si snoda in una continua scoperta di inediti, interessi poliedrici e instancabile ricerca di “perfezione” di Mario Ramous. 

La mostra espone alcune opere d’arte di pregio appartenenti alla collezione personale di Mario Ramous, tra cui un disegno di Giorgio Morandi del 1915 dal titolo “Piatti”, segno dell’amore che il poeta e scrittore d’arte aveva per il pittore bolognese, tanto da dedicargli uno dei suoi testi d’arte più bello e intenso, il saggio “I disegni di Giorgio Morandi” (1949); il grande olio “Omaggio a Carpaccio” di Concetto Pozzati (1964); una tecnica mista di Rodolfo Aricò del 1965, “Forma e campionario”, quale testimonianza del loro sodalizio intellettuale e del comune «amore nei confronti della grande tradizione classica che si ribalta poi nel contemporaneo»; un olio su tela di Sergio Romiti del 1949, altra opera simbolo del «rapporto profondo tra due uomini di acuta sensibilità»; un mobile bar con disegno di Pirro Cuniberti a testimoniare la loro amicizia; le lastre di stampa originali delle opere di Giorgio Morandi e Marino Marini, pubblicate rispettivamente in “I disegni di Giorgio Morandi” (1949) e “La memoria, il messaggio” (1951). 

Manoscritti di poesie e traduzioni, poesie visive, disegni pubblicitari inediti, spartiti musicali, articoli di critica e rari volumi degli anni Sessanta e Settanta documentano i molteplici i linguaggi, le contaminazioni e gli incontri amicali che Ramous intrattenne con grandi nomi del ’900, tra cui Pietro Bonfiglioli, Pirro Cuniberti, Francesco Flora, Marino Marini, Giorgio Morandi, Concetto Pozzati, Sergio Romiti, Gianni Scalia, Emilio Scanavino, Mario Sironi, Adriano Spatola.

La mostra è promossa da Centro Studi Mario Ramous in collaborazione con Archivio Concetto Pozzati, Casa Carducci | Biblioteche di Bologna, Musei Civici d’Arte Antica e Scripta Maneant. 

Media partner la Repubblica.

Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it

Museo Medievale - via Manzoni 4

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“Jacopo Valentini. Concerning Dante - Autonomous cell”, fino al 18 settembre 2022

La mostra, a cura di Carlo Sala, è un progetto fotografico
legato all’immaginario dantesco che 
ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta.

La ricerca si snoda attorno a tre luoghi simbolici, che sono interpretati come i varchi che conducono rispettivamente a Inferno, Purgatorio e Paradiso, dei veri e propri punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano. 

Il primo, le bocche vulcaniche dei Campi Flegrei, era per gli antichi romani l’antro di Caronte, il traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume dell’Ade, e Virgilio nell’Eneide vi colloca la discesa agli inferi. La Pietra di Bismantova è ritratta dall’artista a simboleggiare il Purgatorio, seguendo un esplicito richiamo del testo nel IV Canto. Il delta del Po è invece la figurazione del Paradiso: un luogo che non presenta un legame filologico con il libro, ma è stato adottato come un pretesto visivo capace di evocare le suggestioni del poema mediante il suo caratteristico paesaggio sospeso e atemporale.

Uno degli aspetti preminenti che la ricerca di Valentini vuole far emergere sul rapporto tra testo letterario e paesaggio è come l’influenza del primo verso quest’ultimo sia stata tale da condizionare la percezione dei luoghi. A contribuire a questo processo è stata l’ampia mole di figurazioni del testo che si sono succedute nei secoli, a cui il fotografo si è approcciato ritraendo con la tecnica dello still life alcuni lavori di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg. Ogni opera autoriale fotografata da Valentini è una ‘cellula’ di quel complesso universo visivo in perenne mutazione, che forma l’immaginario dantesco e che appare come una cartina tornasole dell’evoluzione della società e del suo rapporto con aspetti cruciali quali la morale, la religione e il potere.

La prima opera riletta visivamente da Valentini nella sua ricerca è il “Dante Istoriato” di Federico Zuccari (1539-1609), che nella seconda metà del Cinquecento realizzò una sorta di libro d’artista, dove le immagini diventano il centro della narrazione. La gamma cromatica adottata dal pittore in ogni cantica ne accentua il pathos visivo, come emerge nelle tavole dell’Inferno realizzate a matita. Nella sequenza iconografica del libro, Valentini colloca i disegni dell’artista urbinate tra le vedute laviche di Lanzarote e i fumi delle solfatare dei Campi Flegrei, creando una analogia visiva tra finzione e realtà. 

Il secondo contributo è quello di Alberto Martini (1876-1954), artista che ha sempre mantenuto un rapporto molto intenso con la Commedia. L’occasione fu il celebre concorso del 1900 per l’edizione Alinari, snodo cruciale per la figurazione del poema dantesco perché aprì a una pluralità di declinazioni autoriali moderne con il solo vincolo della riproducibilità tecnica (non a caso era promosso dalla ditta della celebre dinastia di fotografi), agendo così da elemento capace di proiettare ulteriormente il testo nella cultura di massa. Valentini ha lavorato alla Pinacoteca Martini di Oderzo, dove è conservato un corpus di 298 opere a tema dantesco realizzate dall’artista, la cui cifra stilistica si colloca tra simbolismo e surrealismo.

La terza presenza autoriale è quella dell’artista statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008) che sul finire degli anni Cinquanta perfezionò la tecnica del “transfer a solvente” lavorando sulle immagini fotografiche delle riviste del tempo, poi riprese a matita e acquerello. Nella tavola “Malebolge”, “transfer drawing” dedicato all’ottavo cerchio dell’Inferno, gli atleti che campeggiavano sulle pagine di “Sports Illustrated” diventano personaggi della Commedia: Virgilio ha le fattezze di un tennista, mentre i giganti sono tre lottatori sul podio. Illustrando la Commedia, 

Rauschenberg coglie il pretesto per parlare dell’attualità e, innestando sul poema temi di natura politica e sociale (tra i suoi personaggi figurano anche John Kennedy e Richard Nixon), sottolinea l’universalità del poema dantesco. 

Tra le varie nature morte realizzate da Valentini spicca anche la fotografia che ritrae la prima edizione de “La Divina Mimesis” di Pasolini, un tentativo incompiuto di riscrittura della Commedia uscito postumo nel 1975, che all’interno della mostra è una sorta di omaggio al grande scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.

La mostra è promossa in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica, FMAV Fondazione Modena Arti Visive, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero della Cultura con il supporto di Galleria Antonio Verolino (Modena), Podbielski Contemporary (Milano).

Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it

“Vetri dal Rinascimento all’Ottocento. La donazione Cappagli
Serretti per i Musei Civici d’Arte 
Antica di Bologna”, fino al 25 settembre 2022.

La mostra, promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Mauro Stocco, intende celebrare la donazione della preziosa raccolta di vetri collezionata da Bruno Cappagli e Liana Serretti.

L’esposizione consente di ammirare per la prima volta l’intera inedita collezione acquisita nel 2020 dal Comune di Bologna, grazie al gesto di cospicua generosità voluto dalla signora Liana Serretti, toscana di origine e bolognese di adozione, quale segno di ringraziamento e riconoscenza verso la città che ha accolto e ospitato la sua famiglia.

Con la destinazione all'Istituzione Bologna Musei, viene assicurato alla fruizione e alla valorizzazione pubblica un nucleo collezionistico composto da 117 vetri - per oltre 150 pezzi tra manufatti singoli, coppie e servizi – databili dal XVI al XIX secolo che incrementa il già cospicuo patrimonio permanente di vetri dei Musei Civici d’Arte Antica, integrandone e implentandone la varietà di manufatti per tipologie e provenienze geografiche. 

Nelle sedi del Museo Civico Medievale e del Museo Davia Bargellini sono infatti conservate ricche raccolte in cui spiccano alcuni capolavori dell’arte vetraria, tra cui il rarissimo calice blu decorato a smalto e dorature con l’”Adorazione dei Magi”, considerato uno dei vetri più antichi e preziosi del Rinascimento italiano e attribuito alla mano del muranese Angelo Barovier (1405-1460), celebre inventore del vetro cristallino simile al cristallo di rocca.

La collezione Cappagli Serretti si distingue per l'altissimo pregio non solo per il considerevole numero di oggetti e per la loro indubbia qualità artistica, frutto di un preciso e raffinato gusto estetico, ma anche e soprattutto per il fatto che essa consente un'ampia ed esaustiva panoramica su tutte le principali manifatture europee dal Seicento all’Ottocento, di cui è possibile apprezzare le più interessanti evoluzioni negli indirizzi formali e stilistici. La mostra allarga infatti lo sguardo ben oltre gli orizzonti italiani per conoscere, ad esempio, il mondo vetrario anglosassone e spagnolo del Settecento, documentati rispettivamente dai calici decorati a spirali di lattimo e dai motivi decorativi di matrice islamica dalla brillante tavolozza cromatica, o la colorata produzione boema del periodo Biedermeier, con la vasta produzione di vetri smaltati e incisi.

Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo Davia Bargellini - Strada Maggiore 44

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“Davide D'Elia. FRESCO”, fino al 25 settembre 2022.

NOS Visual Arts Production presenta “FRESCO”, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bologna, a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Musei Civici d’Arte Antica.

L’intervento è pensato in dialogo con la collezione del museo e i peculiari criteri museografici che ne dettano il percorso espositivo all’interno del palazzo seicentesco dove è situato.

La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo “FRESCO” realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, che a Bologna vengono allestiti in relazione ai dipinti e alle sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino.

Da tempo l’artista indaga la relazione tra passato e presente, storia dell’arte e arte contemporanea, pittura accademica e “gesto” pittorico, in un percorso che mette al centro un ripensamento su forma e colore in chiave attuale. Per realizzare il ciclo “FRESCO” a Todi, l’artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate. Ciò gli consente di stendere campiture di pittura “iris blue” celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell'intento di far emergere la costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti. Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte - o "assolute", come le definisce l'artista - su cui si è conservata la traccia dell’indagine compositiva creando un discorso tra "pittura assente" e "pittura presente".

La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, “Zero” e “Zero1”, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo “Paesaggio con figure” di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1. “Zero” e “Zero1”, nel momento in cui lasceranno il luogo originario del museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario. 

‘Atti’ dello stesso componimento poetico, le opere di “FRESCO” costruiscono nel tempo e nello spazio un dialogo tra luoghi geograficamente distanti tramite un’azione di sovrapposizione in cui la storia e l’identità di ognuno si stratificano sul tassello successivo. 

Proprio in tale ottica la visita propone un’esperienza di Realtà Virtuale (realizzata da Filippo Pagotto/EL CA BO), tramite cui il visitatore si fa testimone della simultaneità dell’opera ricongiungendo il ciclo alla sua fonte originaria.

Info: www.museibologna.it/arteantica - www.artcity.bologna.it

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“NO, NEON, NO CRY”, fino al 4 ottobre 2022

La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano-romagnolo. 

La mostra “NO, NEON, NO CRY”, a cura di Gino Gianuizzi, tenta una narrazione della complessa, sfaccettata, “disordinata” storia della galleria neon.

Nata nel 1981 senza un programma, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati, neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato. Dal suo archivio risultano oltre trecento mostre all’attivo, alle quali si sono aggiunte nel tempo numerosissime attività collaterali, collaborazioni e iniziative esterne.

Questa immensa mole di materiali ha posto una sfida al curatore, da sempre anima della galleria: come approcciarsi alla magmatica attività ultra quarantennale di neon per raccontarla attraverso una mostra, senza limitarsi al progetto strettamente documentale o, all’opposto, tentare un impossibile “best of” degli artisti e delle opere che vi hanno trovato accoglienza.

La risposta di Gino Gianuizzi è il ricorso alla formula della wunderkammer: lo spazio della Project Room viene abitato da opere in proliferazione, da un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurli agli artisti. Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione.

Sebbene sia volutamente escluso l’approccio sistematico e ancor di più il percorso cronologico, in mostra sono rintracciabili testimonianze dei diversi momenti che neon ha vissuto nel tempo, dagli inizi della sua attività - nel clima della Bologna post ’77 – ad oggi.

2NO, NEON, NO CRY” include lavori di 52 artiste e artisti, a testimoniare la ricchezza di relazioni costruite nel tempo da neon.

Info: www.mambo-bologna.org - www.artcity.bologna.it

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123

“Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, fino al 16 ottobre 2022

Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna presenta all’interno del proprio percorso espositivo la mostra “Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e della Fondazione Aldini Valeriani.

Dai primi anni Duemila il progetto 'Moto bolognesi' costituisce uno dei principali ambiti verso cui si è indirizzata l'attività di ricerca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, istituzione culturale votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economicoindustriale della città e del suo territorio, attraverso la ricostruzione delle vicende succedutesi dall'affermarsi dell'industria serica nel XV secolo fino all'odierno distretto meccanico della motoristica e dell'automazione protagonista su scala mondiale.

A partire dalle collezioni permanenti del museo, dove sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese - terra di motori per eccellenza - dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino allo sviluppo raggiunto intorno alla metà del secolo, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale.

Il nuovo, settimo, capitolo, che costituisce idealmente anche la conclusione di questo lungo percorso di approfondimento, propone, accanto a una selezione di 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del decennio, filmati provenienti dall’Istituto Luce e immagini d'epoca.

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Museo Morandi - via Don Minzoni 14

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

“RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri”, fino al 23 ottobre 2022

Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone “Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri” a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione.

Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.

Il percorso espositivo si apre con una natura morta cubofuturista, tratta dalla prima e unica lastra incisa all’acquaforte nel 1915 (V.inc.3), e si conclude con un esemplare dell’ultima e unica natura morta che Morandi realizzò nel 1961 (V.inc.131). 

Sette delle quattordici acqueforti esposte entrarono a far parte del patrimonio del Comune di Bologna nel 1961, quando Morandi le donò, conservando l’anonimato, in occasione del riordino delle raccolte della Galleria d’Arte Moderna allora ubicata presso Villa delle Rose. 

Alcuni fogli appartenenti a collezioni private completano l’esposizione. Si tratta di opere concesse in comodato gratuito al museo in tempi più o meno recenti, come ad esempio I Pioppi e la Grande natura morta con la lampada a petrolio del 1930 (V.inc.76 e 75) e la già citata natura morta del 1961, appartenuta a Luciano Pavarotti. A queste si aggiunge la stampa della sola lastra, ad oggi nota, che Morandi incise con la tecnica della ceramolle.

Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento. Tra questi spiccano le lettere dell’artista all’amico Mino Maccari e quelle di Carlo Alberto Petrucci, Direttore della Calcografia Nazionale di Roma a Morandi, oppure i registri, le note di qualifica e le relazioni provenienti dall’Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Bologna.

Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi - www.artcity.bologna.it

L'Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.

Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.

Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria "Vittorio Zironi", Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose.

INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14

tel. 051 6496611

aperto martedì e mercoledì ore 14-19; giovedì ore 14-20; venerdì, sabato, domenica e festivi 

ore 10-19

chiuso: lunedì

Casa Morandi

via Fondazza 36

tel. 051 6496611

aperto sabato ore 14-17; domenica ore 10-13 e 14-17

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230

tel. 051 436818 - 6496611

aperta in occasione di eventi espositivi

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22

tel. 051 377680

aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2

tel. 051 2757211

aperto lunedì e mercoledì ore 9-14; giovedì ore 15-19; venerdì, sabato, domenica e festivi ore 

10-19

chiuso: martedì

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4

tel. 051 2193916 – 2193930

aperto martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi 

ore 10-19

chiuso: lunedì

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6

tel. 051 2193998

aperto martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi 

ore 10-18.30

chiuso: lunedì

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44

tel. 051 236708

aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 

10-18.30

chiuso: lunedì

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3

tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)

Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34

tel. 051 2757711

aperto martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; venerdì ore 11-13.30 / 14.30-

19; sabato, domenica e festivi ore 10-19

chiuso: lunedì

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123

tel. 051 6356611

aperto giovedì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-18.30

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5

tel. 051 2196520

aperto giovedì ore 10-14; venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-18

chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

Contatti 

Istituzione Bologna Musei

www.museibologna.it

Instagram: @bolognamusei

Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei

e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it

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