sabato 7 luglio 2012

"DUE STRADE PER LE ARTI": DOMENICA 8 LUGLIO LA SECONDA EDIZIONE DELLA NOTTE BIANCA DI VIA MANZONI Domenica 8 luglio 2012, dalle 20.30 alle 23.30, all’interno delle iniziative legate a bè bolognaestate 2012, si svolgerà la seconda edizione della “Notte bianca di Via Manzoni”, iniziativa denominata “Due strade per le arti”, resa possibile dalla collaborazione fra tutti gli enti, pubblici e privati, che si affacciano sulla strada coi loro musei e palazzi storici, ed in particolare fra Comune di Bologna - Istituzione Musei Civici (Musei Civici d’Arte Antica), Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna con Genus Bononiae. Musei nella Città e la Chiesa di Santa Maria di Galliera. Grazie a questa collaborazione, la sera di domenica 8 luglio saranno straordinariamente aperti dalle 20.30 alle 23.30, con ingresso gratuito, il Museo Civico Medievale (con la mostra “’Invincibili’ Ottomani. Armi ed insegne turche nelle raccolte del Museo”), Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (con le mostre “Quadri di un'esposizione. Pittura barocca nella collezione del maestro Francesco Molinari Pradelli” – piano nobile, e “Lavoro e identità nazionale. Galileo Chini, i cartoni della Casa del Contadino” - cortile liberty), San Colombano. Collezione Tagliavini, l’Oratorio di San Filippo Neri e la Chiesa di Santa Maria di Galliera. Per l’occasione, anche il Cafè Letterario Carracci Fava, collocato all’interno della suggestiva cornice di Palazzo Fava, prolungherà l’orario di apertura fino alle ore 24.00. In concomitanza con l’apertura, dalle 20.30 alle 21.30, si svolgerà un concerto di alcuni degli strumenti musicali meccanici della Collezione Marini, acquisita dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna: due piani a cilindro di inizio Novecento saranno suonati lungo il portico di via Manzoni in prossimità di via Indipendenza e via Galliera; un terzo strumento - un piccolo organo a cilindro Freston costruito a Londra a inizio XIX secolo - sotto il portico dell'Oratorio di San Colombano (via Parigi 5). Il repertorio musicale sarà costituito da arie d’opera, canzoni patriottiche e musiche da ballo (polke, valzer, mazurke, tanghi), in linea con la tradizione popolare legata a questi strumenti. Dalle 21.30 alle 23.00 si svolgerà inoltre, in tre momenti distinti, un concerto lirico a cura di Giovanni Oliva, con Loredana Madeo (soprano), Leonora Sofia (mezzosoprano), Gian Marco Avellino (tenore), Marco Granata (basso-baritono), Amedeo Salvato (maestro accompagnatore): alle 21.30 nella corte del Museo Civico Medievale sulle note di Mozart; alle 22.15 nella piazzetta di San Colombano con musiche dei francesi Bizet, Gounod, Ibert, Massenet, Offenbach; alle 23.00 nel portico dinanzi a Palazzo Fava il gran finale con Verdi. Agostino d’Ippona diceva che cantare è pregare due volte e anche a volerla intendere più laicamente secondo l’opinione di Antonio Gramsci «le parole musicate si ricordano di più e formano come delle matrici in cui il pensiero prende una forma nel suo fluire». Forse è per questo che proprio noi italiani ci siamo inventati una forma di teatro nella quale i sentimenti vengono detti in musica, recitati cantando, e pur abitando sul «ciglio di un abisso di ridicolo» (Barilli) questa è diventata una delle espressioni più nobili dell’ italico genio al punto che ancor oggi la lingua più frequente sui palcoscenici del mondo è la nostra. Dedicare la Notte bianca di via Manzoni all’opera, allora, è un gesto molto significativo voluto dalle Istituzioni organizzatrici: per una sera invece deiteatri, templi per molti inaccessibili e lontani eppure luogo imprescindibile della nostra storia di Nazione, saranno gli spazi del centro cittadino ad ospitare alcune melodie immortali e ad irradiarle nel cuore e nella mente di chi vorrà davvero ascoltarle e non soltanto sentirle. Nel cortile del Museo Medievale rivivranno pagine che l’Accademico filarmonico di Bologna Wolfgang Amadé Mozart scrisse musicando i meravigliosi libretti in italiano di Da Ponte; davanti a San Colombano saranno proposti alcuni gioielli del repertorio francese (ed essendo in via Parigi ça va sans dire) per poi concludere il percorso con un omaggio a Giuseppe Verdi, il punto di arrivo più compiuto dell’opera italiana, anticipando di qualche mese l’inizio delle celebrazioni che il prossimo anno, duecentesimo dalla nascita, lo vedranno al centro delle programmazioni dei Teatri lirici di ogni parte del mondo. Ma perché tanto interesse per questo breve tratto di strada? Via Manzoni è la strada da cui sono cominciate tante storie della nostra città... Qui infatti sono i resti di un grande tempio romano che ha causato il rialzamento del terreno; qui sono i resti della prima cerchia muraria cittadina del V secolo, nota come muraglia di Selenìte; qui sono i resti del castello imperiale che i Bolognesi distrussero per dar vita al comune autonomo attorno a Piazza Maggiore. E fu proprio la presenza del castello a bloccare l’antica strada di Galliera e a costringerla ad assumere il percorso dell’odierna via Manzoni: poche decine di metri insomma, dove si possono ammirare edifici ricchi di arte e di storia. Innanzitutto la torre e le case medievali che appartennero al famigerato usuraio Alberto Conoscenti e dal 1332 al cardinale legato francese Bertrand du Pouget. E ancora il quattrocentesco Palazzo Ghisilardi, uno degli esempi più significativi del primo rinascimento bolognese, voluto dal ricco notaio e umanista Bartolomeo Ghisilardi, frequentatore della corte dei Bentivoglio. Oggi è sede del Museo Medievale. Quindi Palazzo Fava, prezioso scrigno della civiltà pittorica bolognese, che fu affrescato al piano nobile dai giovani Annibale, Agostino e Ludovico Carracci per volontà del conte Filippo Fava nel 1584, definito da Roberto Longhi “un romanzo storico, immaginato sulla grande pittura precedente” capace di oltrepassare le secche del manierismo e di “comunicare direttamente ad apertura, non di libro, ma di finestra”. Acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, restaurato e infine restituito al pubblico nel suo antico splendore, oggi Palazzo Fava si struttura quale Palazzo delle Esposizioni del più ampio percorso culturale, artistico e museale di Genus Bononiae. Nei suoi spazi sono allestite mostre di opere appartenenti alla Fondazione Carisbo e mostre provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private. Sul lato opposto, si trova la Madonna di Galliera con facciata in arenaria e con dipinti di Francesco Albani, Guercino, Marc’Antonio Franceschini e sculture di Mazza e Piò al suo interno. La chiesa, fondata nel 1304 e assegnata poi alla Compagnia dei Poveri Vergognosi, fu costruita nelle forme attuali nel 1479 da mastro Zilio Montanari, l’ingegnere del Palazzo Ghisilardi, e nel 1622 passò agli Oratoriani di San Filippo Neri che hanno fatto costruire l’imponente oratorio su progetto di Alfonso Torreggiani nel 1733. L’oratorio, danneggiato dai bombardamenti nel 1944, è stato restaurato negli anni ‘90 del Novecento. L’apertura di nuovi spazi espositivi, unita alla riqualificazione urbanistica, rendono via Manzoni uno dei poli museali più importanti della città. gratuito Info: www.comune.bologna.it/cultura www.comune.bologna.it/iperbole/MuseiCivici/ www.genusbononiae.it www.fondazionedelmonte.it

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