GLI APPUNTAMENTI DA VENERDI' 30 GENNAIO A
GIOVEDI' 5 FEBBRAIO
Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario diappuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed
episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti
di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i
principali "strumenti" di questo racconto, che si dispiega lungo millenni
di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa
ai prodotti dell'attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie
forme dell'arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee
politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 30 gennaio a giovedì 5
febbraio.
IN EVIDENZA
sabato 31 gennaio
ore 16: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2
Nell'ambito del ciclo L’Antico Egitto in Italia. Storie di collezioni e di
musei "Dal collezionismo allo scavo. Passato e futuro del Museo Egizio di
Torino"
Conferenza di Christian Greco, Direttore del Museo delle Antichità Egizie
di Torino. La più importante realtà egittologica dopo il Cairo raccontata dalle parole
del suo giovane e brillante direttore, Christian Greco, in occasione della
nascita di un network culturale che coinvolge Torino, Bologna e Firenze
all'insegna dell'Antico Egitto.
Il Museo Archeologico di Bologna, che possiede la terza collezione egiziana
d’Italia, ha avviato negli ultimi anni una intensa attività di cooperazione
scientifico-culturale con importanti istituzioni internazionali allo scopo
di divulgare la conoscenza dell’antica civiltà egizia. I risultati ottenuti
hanno fornito un modello progettuale da riproporre in ambito italiano
tramite la sottoscrizione di due convenzioni con la Fondazione Museo delle
Antichità Egizie di Torino ed il Museo Egizio di Firenze, la seconda
collezione italiana del settore. Le tre più importanti realtà museali
italiane in ambito egittologico sono così riunite in un network culturale:
un 'gemellaggio' che viene presentato tramite il ciclo di conferenze
“L'Antico Egitto in Italia. Storie di collezioni e di musei”.
Il prossimo ed ultimo incontro si svolgerà sabato 21 febbraio.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/archeologico
PER I BAMBINI
sabato 31 gennaio
ore 10.30: Museo della Musica - Strada Maggiore 34 In occasione di The Best of. Laboratori musicali per bambini e di Harp
Festival
"Alla scoperta dei miti dell'arpa: Orfeo ed Euridice"
Alcune musiche suonate dal vivo fanno da colonna sonora al racconto di uno
dei miti all'origine della storia dell'arpa: Orfeo ed Euridice.
Orfeo, figlio della musa Calliope, musicista e poeta che con il dolcissimo
suono della sua lira rendeva mansuete le fiere e calmava le forze
devastatrici della natura, si innamorò della bellissima ninfa Euridice fino
al punto di scendere fin nell'Averno per salvarla dalla morte, ma non
resistette alla tentazione di guardarla e la perse per sempre: una
tormentata storia d'amore a cui si sono ispirati numerosi artisti,
letterati, compositori.
Nella seconda parte del laboratorio i bambini vengono chiamati ad eseguire
i primi suoni sulle piccole arpe celtiche messe a disposizione dai
musicisti.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la
data del laboratorio.
Ingresso: € 4,00 a partecipante
Info: www.museibologna.it/musica - www.millearpeggi.it
ore 16: Museo Medievale - via Manzoni 4
In occasione della mostra Carlo Zauli. Le Zolle
Laboratorio per bambini da 6 a 12 anni a cura di Marco Moschetti, RTI Senza
titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Prenotazione obbligatoria a edubolognamusei@comune.bologna.it. (entro le
ore 12 di venerdì 30 gennaio).
Ingresso: € 4,00
Info: www.museibologna.it/arteantica
Domenica 1 febbraio
ore 15.30: Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123 "Misteriose macchine" Attività per ragazzi da 7 a 12 anni.
A volte grandi, a volte piccole. A volte molto rumorose altre molto
silenziose. A volte complicate e altre molto semplici. Al museo si trovano
macchine di tutti i tipi! Macchine per fare il gelato, macchine per aprire
le porte, motori a vapore e pile a mani.
Un giro guidato e un divertente laboratorio aiuteranno i partecipanti ad
entrare nel mondo della meccanica, scoprendo con giochi ed esperimenti il
funzionamento di alcuni apparati presenti in museo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 30
gennaio)
Ingresso: € 4,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
ore 16: Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2
Nell'ambito del ciclo Al Museo per gioco "Olim in Bononia... ovvero essere
bambini al tempo dei Romani"
Visita animata per ragazzi da 8 a 11 anni, a cura di RTI Senza titolo
s.r.l. e ASTER s.r.l.
Come vivevano i nostri coetanei 2000 anni fa proprio qui, a Bononia?
Vestiti da antichi romani, seguiamo lo svolgersi di una tipica giornata di
un puer romano: dal risveglio fino a sera, scopriamo cosa si mangiava a
colazione, come ci si vestiva, come funzionava la scuola, quali giochi si
usavano, cosa succedeva alle terme, quali sport appassionavano gli antichi
bolognesi.
Prenotazione obbligatoria allo 051 2757202, dalle ore 9 alle 15.
Ingresso: € 4,00 a bambino (gratuito per un accompagnatore adulto) fino ad
esaurimento posti (max 20 ragazzi)
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 17: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14
“Lawrence Carroll. Ghost house” Visita guidata alla mostra. Lawrence Carroll, artista statunitense di origine australiana, è
protagonista di una mostra al MAMbo che ne ripercorre il lavoro degli
ultimi trent'anni attraverso una selezione di circa sessanta opere prodotte
dalla metà degli anni '80 a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza e
in alcuni appositamente realizzate per l'occasione.
"Ghost House" si dispiega nell'area dedicata alla mostre temporanee senza
seguire un criterio cronologico ma creando degli ambienti nei quali opere
di diversi periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto
espositivo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle
16) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00). Per i
convenzionati € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 l'ingresso al museo
Info: www.mambo-bologna.org
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
sabato 31 gennaio
Museo della Musica - Strada Maggiore 34
ore 15: In occasione di Harp Festival "Visita guidata alla collezione di
arpe"
Una visita guidata condotta dagli esperti musicisti dell'Associazione
Culturale Arpeggi per scoprire i segreti della collezione di arpe antiche
del Museo della Musica.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/musica - www.millearpeggi.it
ore 17: In occasione della rassegna I mestieri della musica. La musica a
Bologna raccontata dai protagonisti "Fare canzone d'autore a Bologna"
Incontro con Samuele Bersani.
Dai suoi esordi a oggi Samuele Bersani ha rappresentato il versante più
lirico e meno appariscente della canzone d’autore italiana. Una produzione
artistica misurata, la sua, un disco recente che è stato un successo e una
stretta relazione con Bologna da raccontare...
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/musica
Domenica 1 febbraio
ore 10.30: Museo Medievale - via Manzoni 4
Nell'ambito del ciclo L'arte tardogotica a Bologna"La scultura a Bologna al
tempo di Giovanni da Modena"
In occasione della mostra “Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San
Petronio”, visita guidata tematica al Museo Civico Medievale a cura di
Paolo Cova, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 15.30: Museo Medievale - via Manzoni 4 e Basilica di San Petronio -
Piazza Maggiore
“Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio” Visita guidata
alle due sedi espositive a cura di RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: biglietto mostre (€ 9,00)
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 16.30: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6
"Museo Araldico: Papi e Legati pontifici nella Sala Urbana e
all’Archiginnasio in Antico Regime"
dell’Archiginnasio.
Quando il Cardinale Bernardino Spada dedicò a papa Urbano VIII una nuova
sala nell’Appartamento del Legato di palazzo pubblico, ispirò la sua
decorazione alla cultura della memoria dipinta e alla decorazione araldica
rappresentata nel palazzo dell’Archiginnasio, la sede dello Studio
realizzata all’incirca settant’anni prima (1562-63).
L’incontro propone una rilettura della decorazione della Sala Urbana alla
luce di vari confronti con le decorazioni del palazzo ora sede della
biblioteca comunale, i cui ambienti sono fittamente decorati da iscrizioni
e monumenti celebrativi di maestri dello Studio, ecclesiastici della
gerarchia bolognese e romana, e da migliaia di stemmi di studenti di
diverse nazioni.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica
martedì 3 febbraio
ore 16.30: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6
Nell'ambito del ciclo AnticoModerno alle Collezioni Comunali d'Arte "Una ballerina tra Antico e 'genre nouveau': Marie Taglioni a Bologna"
Conferenza di Elena Cervellati, Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Negli anni Trenta dell'Ottocento si afferma, a partire dalla Francia, una
nuova modalità di fare e di intendere la danza, che si fa norma e si
propaga in tutta Europa e di cui è incarnazione la celebre Marie Taglioni
(1804-1884). Anche in Italia si apprezzano i "nuovi balli" portati dalla
Taglioni, capace di danzare, «mieux et autrement qu’on ne dansait avant
elle» (Théophile Gautier). All'epoca del suo arrivo a Bologna nel 1842, si
riconosce che «a Lei veramente debbesi il vanto di somma riformatrice
dell'arte sua» ("Teatri arti e letteratura", 3 novembre 1842).
La conferenza si soffermerà sul confronto tra antico e nuovo nel balletto
della prima metà dell'Ottocento, anche grazie al confronto con un'ampia
iconografia, testimone del desiderio di fermare la meraviglia del corpo in
movimento.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
giovedì 5 febbraio
ore 16.30: Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6
Nell'ambito del ciclo AnticoModerno alle Collezioni Comunali d'Arte "Una
rilettura del Gemito moderno: l'Athena Lemnia di Bologna"
Conferenza di Luisa Martorelli, Soprintendenza per il PSAE e per il Polo
Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta.
Lo scultore napoletano Vincenzo Gemito (1852-1929) realizzò, in occasione
di una mostra collettiva tenuta a Montecatini nel 1912, una scultura in
marmo di Efebo, libera interpretazione dell'Athena Lemnia o Testa Palagi,
fiore all’occhiello delle raccolte del Museo Civico bolognese (oggi Museo
Civico Archeologico). Il direttore Gherardo Ghirardini perorò l’acquisto
dell’opera di Gemito con l’intento di affiancarla al marmo antico, secondo
il principio, largamente diffuso in Italia e in Europa, che i musei
dell’antichità dovessero esplicare soprattutto una funzione didattica.
La singolare scultura di Gemito, benché mai sottratta alla fruizione
pubblica dal 1913 ad oggi, e nonostante il cambiamento di esposizione (dal
Museo Civico alle Collezioni Comunali nel 1936), è stata scarsamente
studiata, e mai repertoriata nelle monografie antiche e recenti dedicate
allo scultore. Su di essa è calata una curiosa damnatio memoriae, molto
probabilmente aggravata dalla scarsa messa a fuoco dell’attività del Gemito
più moderno che rifà l'antico. I documenti d’archivio conservati a Bologna
restituiscono l’interessante e complessa trattativa di acquisto dell’Efebo
e contribuiscono a far luce sulla produzione più tarda dello scultore, che
verte sostanzialmente sui temi dell’antico.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
MOSTRE
Villa delle Rose - via Saragozza 228/230
“Marinella Senatore. Jammin' Drama Project - How Do U Kill the Chemist? -
Variations”, fino al 15 febbraio 2015
Villa delle Rose ospita una mostra di Marinella Senatore che riunisce tre
sue video-installazioni nelle sale espositive della sede esterna del MAMbo.
L'esposizione ha come fulcro “Jammin' Drama Project” (2014), opera prodotta
nell'ambito di “Museo Chiama Artista”.
Liberamente ispirato al lavoro di Tim Rollins condotto negli anni 80 nel
South Bronx, dove coi suoi studenti aveva sviluppato una strategia di
collaborazione denominata "jammin’”, innescando processi di coinvolgimento
dei membri a partire dalla propria storia, “Jammin’ Drama Project” è un
progetto partecipativo che ha coinvolto oltre 500 cittadini della comunità
ispanica e afro-americana di Harlem, NYC. Dai primi incontri avuti a NYC
con vari gruppi e comunità in Harlem (club poesia, gruppi di rapper,
associazioni di quartiere, e associazioni di donne afro-americane e
ispaniche) si è andata delineando la possibilità di realizzare un video,
strutturato in quattro capitoli, da girare in stile cinéma vérité, in
diretta, di fronte ai partecipanti che ne hanno dunque seguito tutte le
fasi di lavorazione, cominciando innanzitutto da quella fondamentale della
scrittura della sceneggiatura.
La seconda video-installazione in mostra è “How Do U Kill the
Chemist?” (2009), che mette in scena una serie di eventi realmente accaduti
negli anni Cinquanta nello Stato di New York. Gruppi di rapper di Harlem
hanno preso parte al progetto sia come attori sia come sceneggiatori
insieme ad altri residenti della città di Hudson, dove si erano svolti
alcuni degli eventi reali. Il progetto è stato prodotto grazie al sostegno
della Fellowship della Dena Foundation, Parigi.
La terza opera visibile a Villa delle Rose è “Variations” (2011), nella
quale attraverso associazioni di quartiere, volontari, centri sociali,
blogger, settimanali, giornali locali, radio e web, oppure bussando
personalmente a più porte Marinella Senatore ha coinvolto oltre 300
residenti del Lower East Side di New York - dagli otto ai settant’anni. Le
sessioni di scrittura collettiva, ciascuna seguita da più di 80 persone, si
sono svolte all’interno del teatro del New Museum, dove si sono svolti
anche i casting preliminari. A seguito del progetto alcuni dei partecipanti
hanno creato spontaneamente piattaforme online per cercare nuove
opportunità di collaborazione in contesti diversi e non necessariamente
legati all’arte contemporanea.
Ingresso: gratuito
Info: www.mambo.bologna.org
Museo Medievale - via Manzoni 4
“Carlo Zauli. Le Zolle”, fino al 6 aprile 2015 Il Museo Civico Medievale, in collaborazione con il Museo Carlo Zauli di
Faenza e con la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, presenta la
mostra “Carlo Zauli. Le Zolle”, dedicata ad una delle grandi figure della
scultura italiana del Novecento.
In questo inedito progetto espositivo, le collezioni del Museo Civico
Medievale entrano in dialogo con 14 opere di Zauli, che costituiscono un
nucleo sintetico, ma esaustivo, di una delle tematiche fondanti della
ricerca artistica dello scultore romagnolo: la Terra nella sua forma più
naturale, ovvero l'elemento primigenio e costituente della “zolla
d’argilla”.
Realizzate dai primi anni Settanta fino al 1984, le opere sono state
selezionate dal curatore della mostra, Matteo Zauli, per la loro ruvida
matericità che ben si accosta alla stratificazione dei materiali che
compongono la struttura degli spazi espositivi.
Appartengono agli inizi degli anni Settanta lavori come “L'oro della
zolla”, “Inquinamento nero”, “Zolla”, “Arata”, attraverso cui Carlo Zauli,
parallelamente alle sperimentazioni inglesi della Land Art, dibatte il
difficile rapporto tra Uomo e Natura facendo emergere la forza generatrice
della terra e la necessità da parte dell’uomo di ritrovare con essa un
rapporto fondato su valori primigeni ed archetipi. Per esprimere questa
tensione, violenta e quasi erotica, l'artista utilizza la materia, “la
terra” della propria quotidianità, con cui “combatte” e vive ogni giorno,
l’argilla.
Con il mutare della società, nel corso degli anni Ottanta, Zauli esprime
l’incrudirsi del rapporto tra Uomo e Natura, denunciandone il distacco
attraverso nuove opere come la “Genesi” e una nuova tipologia di “Zolla”,
in cui l’evidente rapporto con il suolo è espresso attraverso forme
geometriche primigenie, monolitiche, dalle linee nette e taglienti, che
nulla concedono alla sensualità generatrice e magmatica riscontrabile nei
lavori degli anni Settanta e che paiono rappresentare vere e proprie
porzioni di suolo.
Info: www.museibologna.it/arteantica
“Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio”, fino al 12
aprile 2015
Il Museo Civico Medievale, in collaborazione con la Basilica di San
Petronio, dedica ad uno dei maggiori protagonisti della pittura tardogotica
in Italia, Giovanni di Pietro Falloppi, meglio noto come Giovanni da Modena
(circa 1375-1456), la mostra “Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di
San Petronio”, curata da Daniele Benati e Massimo Medica.
La mostra è articolata in due sedi, il Museo Civico Medievale e la Basilica
di San Petronio, ciascuna accessibile con proprio biglietto.
Si tratta della prima esposizione dedicata a questo artista, modenese di
nascita, ma bolognese di adozione, autore della decorazione della ben nota
Cappella Bolognini in San Petronio (1411-12 ca.), capolavoro assoluto della
pittura tardogotica bolognese che, insieme alle altre testimonianze ancora
presenti nella basilica, tra cui i grandi affreschi di significato
allegorico nella Cappella dei Dieci di Balia (1420), costituisce un
necessario completamento del percorso espositivo.
L'esposizione presso il Museo Civico Medievale mette a confronto oltre
venti opere opere del pittore provenienti da musei e collezioni private -
dipinti su tavola come “San Giacomo”, “San Pietro”, “San Francesco”, “San
Nicola da Tolentino” (Bologna, Compagnia dei Lombardi), “Madonna col
Bambino” (Modena, Museo Civico d'Arte) e “Madonna col Bambino” (Ferrara,
Pinacoteca Nazionale), affreschi come la “Madonna col Bambino e due
angeli” (Carpi, chiesa di San Francesco), “La Vergine con il
Bambino” (Bologna, chiesa di Santa Maria dei Servi) e miniature - tentando
di ricostruirne il lungo periodo di attività, avviato all'inizio del XV
secolo, come rivelano le due miniature all'interno degli “Statuti della
Società dei Drappieri” (1407, Bologna, Museo Civico Medievale), quando la
sua presenza risulta già documentata a Bologna, dove rimane fino agli anni
Cinquanta del Quattrocento, come testimonia la tempera con “San Bernardino
da Siena e storie della sua vita” (1451, Bologna, Pinacoteca Nazionale).
Nella Basilica di San Petronio è possibile visitare - seguendo un percorso
appositamente predisposto - le Cappelle Bolognini, dei Dieci di Balia, di
Santa Brigida, della Società dei Notai e della Pace, i cui affreschi sono
stati per l'occasione valorizzati attraverso un nuovo sistema di
illuminazione.
Il biglietto di ingresso intero alla sede espositiva del Museo Civico
Medievale dà diritto alla riduzione sull'ingresso nella sede della Basilica
di San Petronio.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Casa Morandi - via Fondazza 36
“Ada Duker. Imprevedibili nature morte”, fino al 22 marzo 2015
Casa Morandi ospita l'omaggio a Giorgio Morandi da parte di Ada Duker,
artista olandese che pone alla base della propria indagine estetica la
ricerca di composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, nonché da
geometrie costruite sull'alternarsi di luce e ombra.
Soggiornando a Bologna, Ada Duker ha esplorato i portici e le strade che il
maestro bolognese abitualmente percorreva, avventurandosi con la sua
macchina fotografica in un percorso creativo che rende visibile
l'invisibile di una realtà architettonica. Da via Fondazza, dove Morandi
visse dal 1910 al 1964, e lungo quella strada che dalla sua abitazione lo
conduceva all'Accademia di Belle Arti, l'artista olandese è andata in cerca
delle probabili sensazioni e intuizioni che Morandi traeva da quel
paesaggio urbano. Muovendosi lungo i muri “della Fondazza”, sfruttando il
potere mimetico della fotografia, superando un approccio puramente
estetizzante, Duker riesce in modo acuto e raffinato a prelevare dettagli e
particolari architettonici di Bologna e a restituirli distillati e
amplificati, dopo averli setacciati attraverso i filtri del proprio
sentire.
Ogni scatto è accuratamente costruito in modo da svelare alcuni particolari
del paesaggio che assumono il significato metafisico di imprevedibili
nature morte: inquadrature selettive isolano e valorizzano la qualità
estetica e semantica di colonne, capitelli e volte, rendendo visibile
all'osservatore disattento ciò che la sua capacità percettiva
distrattamente ignora, ma che pure forma l'abito del luogo che vive. Il
ritmico alternarsi dei piani, le sfumature dei colori, la composizione
ortogonale che il pilastro crea quando incontra l'architrave rimandano
immediatamente e in modo inequivocabile ad alcuni tratti distintivi
dell'opera di Morandi, al suo rigore geometrico e alla sua costante ricerca
di equilibrio e armonia compositiva.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo della Musica - Strada Maggiore 34
“Eugenia Vanni. Rinviai la mia partenza”, fino al 22 febbraio 2015
“Rinviai la mia partenza”, il titolo del progetto espositivo appositamente
ideato da Eugenia Vanni per gli spazi del Museo della Musica, deriva da una
suggestione: in senso narrativo induce a pensare che l’autore si sia
trattenuto qualche giorno in più in un luogo grazie a piacevoli
circostanze. Indica un approdo momentaneo dell’artista nel museo e che
lascia per breve tempo tracce del suo passaggio.
Una scultura, realizzata in collaborazione con il liutaio Pietro Gargini, è
composta dal legname grezzo (Acero dei Balcani, Abete Rosso ed Ebano) che
occorre per la realizzazione di un violino: i pezzi di legno, non ancora
lavorati, sono stati scelti dall’artista all’interno del laboratorio del
liutaio e poi lavorati come se fossero uno strumento finito. Ciò che di
solito avviene al termine del lavoro, è accaduto all’inizio, prima che il
legno potesse acquistare la forma dello strumento. In questo modo, sono
state valorizzate forme completamente casuali, che hanno acquistato una
natura visiva che non riguarda più l’artigianato ma l’arte.
Interventi di natura pittorica trovano la loro collocazione a fianco di
opere conservate nel museo: una serie di volti dipinti ad olio di sculture
e nature morte composte sia da pittura che da oggetti fisici esterni ad
essa.
Info: www.museibologna.it/musica
Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio - Piazza Maggiore 6 (fino
all'8 marzo)
Museo Archeologico - via dell'Archiginnasio 2 (fino all' 8 marzo)
Biblioteca dell'Archiginnasio- piazza Galvani 1
Museo di Palazzo Poggi - via Zamboni 33 (fino al 22 febbraio)
“Sissi. Manifesto Anatomico”
Con il progetto “Manifesto Anatomico”, appositamente ideato per ART CITY
Bologna, Sissi offre per la prima volta al pubblico un percorso organico di
lettura sui nuclei principali della sua ricerca artistica attraverso
un'articolazione che coinvolge quattro diverse sedi espositive: Museo di
Palazzo Poggi, Collezioni Comunali d'Arte (Sala dei Primitivi), Museo
Civico Archeologico (Gipsoteca) e Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio.
Alle Collezioni Comunali d'Arte l'artista sceglie di mostrare il circuito
organico di Anatomia Parallela con l'installazione “Apparati di un discorso
organico” (2014). Una serie di strutture di ferro di varie dimensioni
espone elementi tridimensionali in ceramica, tele dipinte e ricamate, abiti
con prolungamenti scultorei e disegni di grandi dimensioni con sguardi
ingranditi su un corpo anatomico. L'intervento è pensato per rappresentare
una sorta di piccolo museo di Anatomia Parallela, predisponendo la messa in
scena degli oggetti con cui il concetto anatomico dell'artista è affiorato
nel tempo.
Nella stessa Sala dei Primitivi si adagia al suolo “Il naufrago: ondeggia
ubriaco perdendo la testa” (2012), installazione di uno scheletro umano
costituito da piccoli frammenti di legno restituiti dal mare e comparati a
ossa umane. Un esercizio di archeologia del contemporaneo nel tentativo di
ricostruire la genesi di un corpo perduto.
La Gipsoteca del Museo Civico Archeologico è lo spazio dove sono resi
visibili i princìpi della riflessione organica sul corpo e sulla
trasformazione dei suoi impulsi emotivi in stile.
Qui l'artista interviene con un'incursione che si richiama, in un gioco di
confronto mimetico, alla statuaria antica collocando manichini rivestiti da
abiti e accessori provenienti da “Addosso 1995/in progress”, l'archivio del
guardaroba-creatura che raccoglie gli abiti e gli accessori realizzati con
tecniche artigianali dalla stessa artista e successivamente da lei
indossati, catalogati secondo un criterio tassonomico in 20 famiglie
immaginarie, dotate di nomi propri e specifiche caratteristiche di
riconoscimento.
Info: www.museibologna.it/arteantica - www.museibologna.it/archeologico
Museo del Patrimonio Industriale - via della Beverara 123
“Lo Studio Villani di Bologna. Il più importante atelier fotografico
italiano del XX secolo tra industria, arte e storia”, fino al 28 febbraio
2015
In occasione dei cento anni di attività fotografica della Studio Villani,
Alinari è lieta di presentare una grande mostra dedicata all’attività
svolta dal più importante studio fotografico italiano attivo a Bologna nel
Novecento, con un patrimonio di oltre 670.000 fotografie, oggi per la
maggior parte conservate a Firenze nell’archivio di proprietà della
Fratelli Alinari, mentre altri corpus si trovano custoditi presso
l'Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni storici e artistici
di Bologna, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università
di Parma e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Lo Studio Villani ha prodotto un irripetibile corpus fotografico che
illustra il patrimonio del Made in Italy, attraverso le oltre 7.000 aziende
documentate, molte delle quali ancora oggi operanti con successo nei
mercati italiani ed esteri, ricreando la storia industriale del nostro
paese.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - via Don Minzoni 14
"Daniela Comani. Archivio in progress", fino al 1 febbraio 2015
In occasione del Giorno della Memoria, che ricorda la liberazione del campo
di sterminio di Auschwitz, il MAMbo ha aderito al progetto “La Shoah
dell’Arte”, promosso dall'Associazione ECAD e patrocinato dal Ministero dei
beni e delle attività culturali e del turismo e dall'Unione delle comunità
ebraiche italiane, con l'adesione del Presidente della Repubblica,
segnalando un'opera della collezione particolarmente adatta a suscitare una
riflessione sul tema della Shoah e della memoria: “Sono stata io. Diario
1900-1999” di Daniela Comani.
Per questa speciale circostanza l'artista ha realizzato un'inedita
presentazione di materiali conservati nel suo archivio personale, che in
parte costituiscono le fonti di “Sono stata io”, poiché tale raccolta non
si è interrotta con l'esecuzione dell'opera, ma prosegue tuttora. La
sequenza delle immagini è accompagnata dalla versione audio inglese di
“Sono stata io”. Attraverso questo nuovo lavoro, intitolato “Archivio in
progress”, i visitatori e le visitatrici del MAMbo avranno la possibilità
di addentrarsi, dal 27 gennaio al 1 febbraio 2015, fra le motivazioni e i
processi generativi di una delle opere più apprezzate della sua Collezione
Permanente.
Info: www.mambo-bologna.org
"Lawrence Carroll. Ghost House", fino al 6 aprile 2015
Lawrence Carroll, uno dei maggiori rappresentanti della pittura
contemporanea, è protagonista al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna di
una mostra dal titolo "Ghost House", che racconta un percorso artistico di
oltre trent'anni grazie a sessantatré opere prodotte dalla metà degli anni
Ottanta a oggi, in molti casi mai esposte in precedenza e in alcuni
realizzate per l'occasione. Riveste particolare rilevanza la contiguità con
il Museo Morandi, la più ampia collezione pubblica di opere di Giorgio
Morandi, tra i modelli dichiarati di Carroll, oltre che maestro della
pittura del Novecento.
“Ghost House” si dispiega nell'area dedicata alle mostre temporanee senza
seguire un criterio cronologico ma creando degli ambienti che l'artista
stesso definisce come “costruiti sulla memoria”, nei quali opere di diversi
periodi sono messe in dialogo tra loro e con il contesto espositivo, nella
convinzione che un senso possa essere ricercato non solo nei singoli lavori
ma anche nelle relazioni tra di essi, considerati collettivamente e
attraverso il tempo, come gli intrecci narrativi di una storia.
Info: www.mambo-bologna.org
"Franco Guerzoni. Archeologie senza restauro", fino al 19 aprile 2015
Il MAMbo dedica a Franco Guerzoni "Archeologie senza restauro", una
personale visibile fino al 19 aprile 2015 in una sala della Collezione
Permanente. La mostra si focalizza su due estremi temporali del percorso
creativo dell'artista: gli esordi e la produzione più recente, presentando
una selezione di 17 opere rappresentative di tali momenti.
Lo sguardo rivolto verso il passato, che è interesse verso ciò che è stato
e al contempo consapevolezza della sua irrecuperabilità, è una costante del
lavoro di Guerzoni, che l'ha definita “archeologia senza restauro”. Spesso
le sue opere appaiono come dei reperti - con superfici mutate dal tempo,
polvere, parti sconnesse - e raccontano un viaggio dell'immaginazione tra
le tracce di ciò che è ormai perduto.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo Morandi - via Don Minzoni 14
"Morandi e l'antico: Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi", fino
al 3 maggio 2015
Fino al 3 maggio 2015 il Museo Morandi accoglie i visitatori con "Morandi e
l'antico: Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi", un nuovo
allestimento che si focalizza sul suo rapporto con l'arte antica scegliendo
di introdurre nel percorso espositivo alcuni capolavori di autori del
passato, da lui amati e studiati, anche a testimonianza di quanto la
modernità della pittura di Morandi abbia tratto origine dall’antico.
Nelle sale del museo trovano posto, in dialogo con la collezione
morandiana, opere di Federico Barocci, Giuseppe Maria Crespi, Rembrandt van
Rijn e Vitale da Bologna comprese in un arco temporale che va dal Trecento
al Settecento e provenienti da altre sedi dell'Istituzione Bologna Musei -
Collezioni Comunali d'Arte, Museo Davia Bargellini, Casa Morandi - e dalla
Pinacoteca Nazionale di Bologna.
La mostra è un progetto dell'Istituzione Bologna Musei in collaborazionecon Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per
le Province di Bologna, Ferrara, Forlì/Cesena, Ravenna e Rimini e
Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Info: www.mambo-bologna.org
L'Istituzione Bologna Musei è il rinnovato assetto istituzionale dei Musei
civici bolognesi, che si pone l'obiettivo della razionalizzare dei servizi
e dell'inquadramento di un notevole patrimonio in un progetto culturale
rinnovato e coerente. Il modello che viene proposto è quello di un sistema
culturale policentrico, fortemente coordinato, in cui le specificità
museali esprimono una chiara identità e un determinato settore di
intervento, proponendosi come punti di riferimento e come presidi culturali
allargati al territorio.
I Musei civici, con le loro competenze e le loro attività, hanno infatti
saputo nel tempo accreditarsi come attori essenziali dell’offerta culturale
della città, soprattutto in riferimento alla salvaguardia e alla
valorizzazione di parti del patrimonio. Con l'articolata realtà delle loro
collezioni sono infatti in grado di documentare l'intera storia di Bologna
e del suo territorio, dai primi insediamenti preistorici fino alle
dinamiche economiche e produttive della società contemporanea.
Parallelamente sono documentati aspetti importanti dello sviluppo
culturale, artistico, scientifico e tecnologico del nostro territorio:
dalla stagione del collezionismo erudito del XV e XVIII secolo sino ai
prodotti più significativi del distretto industriale meccanico, passando
attraverso le suggestioni dell'arte moderna e contemporanea.
Fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei: MAMbo - Museo d'Arte Moderna di
Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la
Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale,
Collezioni Comunali d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria
Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del
Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna.
INDIRIZZI E RECAPITI
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì e venerdì: ore 12-18; giovedì, sabato, domenica
e festivi: ore 12-20
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione
Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 - 6496611
in occasione della mostra “Marinella Senatore. Jammin' Drama Project - How
Do U Kill the Chemist? - Variations” aperto: giovedì e venerdì ore 14-18;
sabato e domenica: ore 12-18
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22 (ex magazzini ATC)
tel. 051 377680
aperto: venerdì, sabato e domenica: ore 10-18
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto: martedì - venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore
10-18.30
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193930 - 2193916
aperto: martedì - venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore
10-18.30
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì - venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore
10-18.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì - sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13
Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: martedì - venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore
10-18.30
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì - venerdì: ore 9-13; sabato: ore 9-13 e 15-18; domenica:
ore 15-18
Museo Civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì - domenica: ore 9-13
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