lunedì 15 giugno 2015

Eventi BOLOGNA JAZZ FESTIVAL

Dopo gli ottimi risultati della scorsa estate, si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra Cubo Unipol e Bologna Jazz Festival nell’ambito della rassegna Giardini al CUBO. Tra giugno e settembre 2015, cinque formazioni di assoluto livello nazionale e internazionale daranno agli appassionati la possibilità di fruire di un ampio spettro della migliore creatività jazzistica dei nostri giorni: il Bologna Jazz Festival non vi lascia mai soli.
La rassegna estiva Giardini al CUBO si svolgerà dal 9 giugno al 15 settembre, ogni martedì e giovedì alle 21:15: oltre tre mesi per venticinque serate tra jazz, musica classica, pop, spettacoli teatrali e incontri con gli autori. Tutti gli spettacoli sono a ingresso libero e gratuito, e sono realizzati grazie alla collaborazione dei partner Bologna Jazz Festival, Fondazione Musica Insieme, Società Editrice Il Mulino,  Centro San Domenico, Le Nozze di Figaro, Cronopios e l’associazione L’altro Bravo.

I concerti si terranno presso Giardini al Cubo (Centro Unipol Bologna): sopraelevata di Via Stalingrado – Piazza Vieira de Mello, 3 (BO).

Informazioni e contatti su www.cubounipol.it

I CONCERTI

KURT ROSENWINKEL QUARTET

KURT-ROSENWINKELKurt Rosenwinkel, chitarra; Aaron Parks, pianoforte; Orlando Le Fleming, contrabbasso; Allan Mednard, batteria
Nei suoi venticinque anni di carriera Kurt Rosenwinkel ha dato prova, accanto alle sue formidabili qualità esecutive e strumentali, di una visione compositiva e musicale decisamente innovativa e talvolta visionaria, che lo ha confermato al centro dell’attenzione della critica e gli ha procurato un vasto seguito di fan in tutto il mondo. La sua concezione musicale nasce e si sviluppa grazie a preziose collaborazioni, agli inizi con nomi storici del jazz statunitense come Gary Burton e Paul Motian e, una volta trasferitosi a New York, nel 1991, con straordinari musicisti coetanei con i quali ha contribuito all’evoluzione del linguaggio del jazz contemporaneo: Brad Mehldau, Mark Turner, Ben Street, Larry Grenadier, Avishai Cohen e Jeff Ballard. Questo concerto lo vede alla testa di un quartetto che annovera la presenza di tre tra i più interessanti giovani talenti della scena jazzistica newyorchese. 23 giugno – Ore 21:15 – Ingresso gratuito.

JOEY CALDERAZZO TRIO

Joey CalderazzoJoey Calderazzo, pianoforte; Eric Revees, contrabbasso; Justin Faulkner, batteria
Approdato a New York negli anni, ’80 Joey Calderazzo si impone immediatamente tra i migliori talenti del pianismo jazz statunitense e inizia la sua lunga collaborazione col celeberrimo sassofonista Michael Brecker. Parallelamente Joey si esibisce e incide da solista con partners come John Patitucci, Jeff Tain Watts, Peter Erskine e Antonio Sanchez, e collabora come sideman con personaggi importantissimi nell’ambito della musica nera, da Jerry Bergonzi a Bob Mintzer e Rick Margitza. Nel 1998 Joey inaugura un felicissimo sodalizio con il grande sassofonista di New Orleans Brandford Marsalys che ancor oggi persiste. Spettacolarità, classe, tocco sopraffino e grande senso dello swing sono le doti che ne caratterizzano il suo pianismo dotato anche di grande lirismo e profondità espressiva. 4 agosto – Ore 21:15 – Ingresso gratuito.

FABRIZIO BOSSO QUARTET

Fabrizio BossoFabrizio Bosso, tromba; Julian Olivier Mazzariello, piano; Luca Alemanno, contrabbasso; Nicola Angelucci, batteria
Fabrizio Bosso è uno dei tra i migliori trombettisti italiani affermatosi nell’attuale scena jazz a livello nazionale e internazionale. Dotato di grandissima sensibilità e di una tecnica ineccepibile, Bosso si avvale di un linguaggio unico e personale che è il frutto di una profonda ricerca stilistica. Ne scaturisce un Bop del terzo millennio forte dei suoi attacchi micidiali, del suo senso dello swing proverbiale e del suo eloquio torrenziale. Il trombettista torinese è quindi oggi un artista maturo, capace di agire in più direzioni, e lo dimostra questo suo nuovo quartetto stabile. Fabrizio porta a sintesi compiuta le tante esperienze vissute sino ad oggi: l’amore per il Bop, sempre presente, ma filtrato da una sensibilità e da un gusto personali in un equilibrato mix di virtuosismo e poesia. Il repertorio è composto quasi per intero da brani originali del trombettista, con qualche incursione negli standard, a seconda dell’ispirazione del momento. 25 agosto – Ore 21:15 – Ingresso gratuito.

RAY MANTILLA LATIN TINGE – SPECIAL GUEST PIERO ODORICI
Ray_MantillaRay Mantilla, percussioni; Larry Willis, pianoforte; Cucho Martinez, basso elettrico; Piero Odorici, sax tenore e soprano
Il fenomenale percussionista americano Ray Mantilla torna a suonare in Italia, paese che sempre lo accoglie con grande calore e al quale è legato da profondo affetto e amicizie di lunga data. La sua missione sarà ancora una volta quella di regalare gioia e felicità rinnovando la magia del Latin jazz with authentic latin rhythm. Un sound di contagiosa contaminazione tra la tradizione delle radici – la lezione delle icone della Salsa Eddie Palmieri e Ray Barretto – e l’evoluzione del jazz, da Charles Mingus e Max Roach fino a Gato Barbieri. Storico partner dei sopracitati musicisti, Ray Mantilla è un vero istrione, un inarrestabile virtuoso di congas e timbales attraverso le quali dà ritmo e melodia al suo quartetto. La band comprende un sodale di lungo corso come Cucho Martinez al basso e può contare sul determinante contributo di Larry Willis, una leggenda del modern jazz newyorchese, e di Piero Odorici al sax, per anni partner di Mantilla nelle calde e colorate scorribande afrocaraibiche. 1 settembre – Ore 21:15 – Ingresso gratuito.

CRISTINA ZAVALLONI SPECIAL DISH

Cristina-ZavalloniCristina Zavalloni, voce, composizione; Cristiano Arcelli, sax alto; Daniele Mencarelli, basso elettrico; Alessandro Paternesi, batteria
Metti una sera a cena con una jazzista… dalla parte dei fornelli. Rovente e aromatico, Special Dish è l’ultimo progetto uscito dalla fucina di Cristina Zavalloni, che ancora una volta si cimenta nella composizione e nella scrittura di testi di brani propri e di Cristiano Arcelli. Pescando inoltre a piene mani dal vasto bacino della canzone popolare mediterranea e dal repertorio jazz (sino a Fabrizio Cassol), la Zavalloni propone riletture in chiave jazzistica di brani pop degli anni sessanta e ottanta: dai Beach Boys, agli Eurythmics, ai Matia Bazar. Un “piatto speciale” per palati avventurosi, in cui ritrovare i temi cari alla cantante e compositrice bolognese: la tradizione musicale mediterranea, la passione per il suono significante, la nostalgia e la separazione, il gusto per l’umorismo e il paradosso, il tutto condito dalla straripante carica espressiva che connota da anni le sue performances. 15 settembre – Ore 21:15 – Ingresso gratuito. www.bolognajazzfestival.com

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