domenica 21 luglio 2013

MUSEO DELLA MUSICA


Dal  23  luglio  al 10 settembre, al Museo della Musica, in Strada Maggiore
34, ritornano gli appuntamenti del martedì sera con la terza edizione della
rassegna  musicale “(s)Nodi: dove le musiche si incrociano”, nell’ambito di
bè  bolognaestate 2013. Otto concerti dedicati alle musiche del mondo in un
viaggio  virtuale  tra America, Africa, Medio Oriente, Europa alla scoperta
delle  tradizioni legate all’uso e al suono degli strumenti, ma anche delle
affascinanti analogie tra culture apparentemente molto lontane tra loro.
Per  l'occasione,  in concomitanza con i concerti, il Museo della Musica al
martedì sarà aperto al pubblico ad un orario pomeridiano/serale inconsueto:
l'apertura  della mattina verrà infatti posticipata al pomeriggio, alle ore
16 e il museo resterà aperto fino alle ore 21.
Dalle  21  la  Sala  Eventi ospiterà il concerto ed ogni serata musicale si
concluderà  -  solo  per  i  prenotati  -  con  una speciale visita guidata
notturna nelle sale del museo.
L'orario   consueto   rimarrà   invece   invariato   negli   altri   giorni
(mercoledì-venerdì: 9.30-16; sabato, domenica e festivi: 10-18.30).

Programma:

martedì 23 luglio, ore 21
“Guantanamo - viaggio psichedelico nella tradizione afro-cubana”
Un  viaggio sonoro che da Trinidad, attraverso Santo Domingo, Haiti e Cuba,
ha  per  destinazione  finale  Guantanamo,  tra  latin  jazz  di tradizione
afrocubana  e  cubop  in  un  impasto  di  poliritmie africane, rumba e son
cubano.
Guantanamo Express:
Fabrizio Puglisi, pianoforte
Davide Lanzarini, contrabbasso
Danilo Mineo, percussioni
Gaetano Alfonsi, batteria
Pasquale Mirra, vibrafono

Guantanamo  Express  è  un  quintetto  la  cui ispirazione nasce dal grande
patrimonio   della  tradizione  afro-cubana  con  un  repertorio  in  parte
originale  ed  in  parte  costituito  da  “classici”  di Chucho Valdes, Bud
Powell,  Emiliano  Salvador,  Ernesto  Lecuona  e Lennie Tristano. Il tutto
rivisitato  in  chiave  afro-latina  con  un  tocco di acida psichedelia: i
cinque  musicisti  si  muovono  dal  latin  jazz  al cubop impastandoli con
poliritmie africane, rumba e son cubano.
Fabrizio  Puglisi,  leader  del  gruppo,  vanta  una carriera costellata di
straordinarie   esperienze   nei   più   svariati  linguaggi  della  musica
contemporanea.  Nato  a  Catania,  ma  laureato  al  DAMS  di  Bologna,  ha
frequentato  per  anni  la scena improvvisativa olandese a fianco di mostri
sacri  quali  Tristan  Honsinger, Han Bennink, Ernst Glerum, Ab Baars, Sean
Bergin, Ernst Reijseger e Tobias Delius.
Le sue collaborazioni non si sono limitate alla sola scena nord europea, ma
si  è  misurato  a fianco di stimati colleghi statunitensi, da Steve Lacy a
David Murray, John Zorn, Don Byron, George Russell e Dave Liebman.
In  Italia  ha suonato tra gli altri con Paolo Fresu, Enrico Rava, Gianluca
Petrella,  Roy  Paci  e  Cristina Zavalloni, nonché con molti dei musicisti
facenti  parte dei collettivi Basse Sfere e El Gallo Rojo, alcuni dei quali
lo accompagnano in questo suo progetto.

martedì 30 luglio, ore 21
“Tempi di Sfessanìa - 1600, la musica della commedia dell'arte”
Sfessanìa  è il luogo immaginifico da cui proviene quel vasto repertorio di
semplici  “canovacci”  musicali  (concettualmente  simili a quelli teatrali
della  commedia  dell’arte)  che  presupponevano  un’ampia parte di pratica
improvvisativa ed estemporanea.
Sulla  scorta  delle tracce cartacee della fine del ‘400, Salon de musiques
tenta  di  ricostruire  il  mondo  dei  musici  pratici  di  teatro: questi
musicisti, giocolieri ed accademici allo stesso tempo, con le loro pratiche
musicali   e   gli  espedienti  del  mestiere  per  stupire  o  commuovere,
influenzarono gran parte della musica europea per danza di tradizione orale
e scritta.
Salon de musiques:
Marco Ferrari, flauti
Elisabetta Benfenati, chitarre antiche
Fabrizio Lepri, viola da gamba e basso di violino

martedì 6 agosto, ore 21
“Al Kafila - un ponte tra le sponde del Mediterraneo”
Musiche di tradizione classica e popolare da Medio Oriente, Egitto, Turchia
e  Maghreb interpretate da Jamal Ouassini, raffinato violinista di Tangeri,
e  dalla  sua  “carovana“  (“al  kafila”),  mentre la voce solista richiama
antichi  poemi  ispirati  alla luna e agli astri: un universo di suoni e di
immagini, un ponte tra le sponde del Mediterraneo.

Jamal Ouassini Trio:
Jamal Ouassini, violino
Evangelos Mekuris, liuto e voce
Driss Mouih, percussioni maqamat

martedì 13 agosto, ore 21
“Aman Sepharad - canti dalla diaspora sefardita”
Un  languido  addio,  una  ninnananna,  il  pianto  funebre,  la canzone da
matrimonio,  lieta  e  mesta  nello  stesso tempo per la partenza dei figli
dalla casa materna, tutto si racchiude in un lamento: Aman.
Questo  è  il  volto  malinconico  della musica degli ebrei la cui terra di
origine  è Sepharad, antico nome della Spagna. Musica profana di tradizione
orale,  di  cui  non  si  conoscono  gli autori né l’esatta origine ma che,
migrando,  porta  con  sé  la  voce  e il cuore delle genti che dalle coste
iberiche si dispersero per tutto il Mediterraneo fino ai lontani Balcani.
Ensemble Sensus:
Arianna Lanci, canto
Sara Mancuso, arpa, clavicytherium, organo portativo
Marco Muzzati, salterio, percussioni

martedì 20 agosto, ore 21

“Classico tzigano - gli acrobati della musica”
Ancora  oggi  dai  Carpazi  fino  alle  pianure  della Puszta e in tutta la
penisola  balcanica,  i  musicisti  tradizionali urbani di professione sono
quasi  tutti  Rom,  che  appena  arrivati in occidente si appropriarono del
violino,  l’unico  strumento  che  potesse  adattarsi al loro virtuosismo e
riprodurre i modi orientali con la loro estrema raffinatezza tonale.
Generarono  così  una musica inaudita, nella quale le culture con cui erano
entrati  in contatto - India, Iran, Afghanistan, Egitto, Turchia e Grecia -
venivano  coniugate  con  l’armonia  e  gli strumenti della musica classica
occidentale.
Classico Tzigano:
Marco Ferrari, clarinetto e flauti
David Sarnelli, fisarmonica
Massimo de Stephanis, contrabbasso

martedì 27 agosto, ore 21
“Café Aman - musica greca, rebetika e d’Asia Minore”
“Café  Aman”  prende  il  nome  dai  locali  dove i greci d’Asia Minore, in
particolare  a  Smirne,  si  riunivano  per  trascorrere del tempo bevendo,
fumando  e  ascoltando  musica:  dalle canzoni delle isole dell’Egeo, della
Tracia,  della  Macedonia  fino  al rebetiko, quel particolare e misterioso
repertorio  sviluppatosi  nei  grandi  centri  urbani greci in seguito alla
distruzione  di  Smirne  del  1922  e sulle cui origini gli studiosi ancora
discutono.
Café Aman:
Evangelos Mekuris, voce solista, bouzouki, outi, kithara
Carmelo Siciliano, chitarra, baglamas, lira
Sergio Pugnalin, percussioni

3 settembre, ore 21

“I Liguriani - suoni dai mondi liguri”
Un  viaggio  immaginario alla scoperta di storie, sentimenti e speranze dei
liguri  che,  seppur stretti tra monti scoscesi, navigando hanno incontrato
le genti e le culture più diverse.
Per  questo le melodie e le ballate della Liguria sono legate fortemente ai
brani  della  tradizione  di aree culturalmente vicine: mazurche, sbrandi e
monferrine dal Piemonte, valzer e scottish dalla Francia ed altro ancora.
Dei  Liguriani  scrive Folkroots: «la potenza delle loro ballate fa di loro
una sorta di moderna Bothy Band mediterranea».
I Liguriani:
Fabio Biale, voce e violino
Michel Balatti, flauto traverso
Fabio Rinaudo, cornamusa
Filippo Gambetta, organetto e mandolino
Claudio De Angeli, chitarra

10 settembre, ore 21
“Shur/Bayat-e-Esfahan - sogni dal paese di Mille e una Notte”
Il  repertorio  classico  della  musica  iraniana è la musica che fino agli
inizi  del  XX  secolo  veniva  eseguita  nelle  città  e nelle corti reali
dell’area culturale iranica.
La  musica  veniva  tramandata  da  maestro a studente (dalla cui bravura e
memoria  dipendeva  appunto  la  preservazione),  integrata dalle personali
interpretazioni  dei  maestri  più  importanti: musica da sempre raffinata,
espressione  della cultura elitaria della corte, dove il virtuosismo doveva
essere temperato dalla costante ricerca dell’equilibrio tra le parti.
Faraz Entessari, tar
Fabio Tricomi, tombak, ud, tamburello

info:
biglietto comprensivo di ingresso al museo:
€ 10,00 (intero)
€  8,00  (minori  di  18  anni  o  possessori  del biglietto di un concerto
precedente)
I  biglietti  dei  concerti sono acquistabili anche in prevendita presso il
bookshop  del  Museo  della musica (Strada Maggiore 34) fino ad esaurimento
posti.
Visita guidata notturna post concerto € 3,00
(prenotazione obbligatoria per un massimo di 30 persone)

Orario  Museo  in  occasione  della  rassegna  S(nodi)  dal 23 luglio al 10
settembre:
martedì: ore 16-21
mercoledì-venerdì: ore 9.30-16
sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna
Strada Maggiore 34
40125 Bologna
tel. +39 051 2757711 - museomusica@comune.bologna.it
www.museomusicabologna.it

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