martedì 25 febbraio 2014

Eventi ARCHIGINNASIO

Mercoledì 26 febbraio, ore 17.30 
Sala dello Stabat Mater
Presentazione del volume 
Mattias de' Medici "serenissimo, mecenate dei virtuosi". Notizie di spettacolo nei carteggi medicei. Carteggio di Mattias de' Medici (1629-1667) 
di Sara Mamone

Interverranno, insieme con l'autrice, Lorenzo Bianconi (Università di Bologna), Tomaso Montanari (Università di Napoli Federico II), Amedeo Quondam (“Sapienza” Università di Roma). Letture di Sandro Lombardi. 

Mattias de’ Medici (1613-1667), figlio terzogenito del granduca di Toscana Cosimo II e di Maria Maddalena d’Austria, è personaggio di assoluto rilievo nella vita culturale, artistica e spettacolare della corte fiorentina tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del Seicento. 
Pur impegnato nella carriera militare, fu infatti appassionato collezionista d'arte, incline alle arti minori e alla scelta di pezzi rari e curiosi che raccolse con gusto eclettico nella sua villa di Lappeggi, spesso luogo di feste mascherate e battute di caccia. Ma, soprattutto, si distinse come perno dell’organizzazione spettacolare della corte granducale, in particolare attraverso l’accorta gestione di una scuderia di cantanti che saranno i protagonisti di un teatro musicale sempre più in voga, e che – lungi dal relegare Firenze, nelle vicende successive alla nascita del “recitar cantando”, al ruolo di «pallida provincia delle più scintillanti Venezia, Roma e poi Parigi» –, si rivela una pratica profondamente amata dalla città e dal suo governo, offrendo infiniti spunti di riflessione per ciò che riguarda sia la storia dello spettacolo dell’epoca sia la storia della musica nello specifico del suo offrirsi sperimentale e innovativo. 
La figura del principe come governatore di Siena, protettore dei virtuosi e autorevole gestore nel nascente mercato impresariale, che seppe gestire con l’intuizione e la visione moderna di una società in trasformazione, brilla con vivace affabilità attraverso una selezione delle notizie del suo ricchissimo carteggio. Questo è ordinato cronologicamente e corredato di accuratissimi indici che danno conto dell’estensione delle relazioni internazionali del principe. 
Il volume prosegue l’indagine avviata con “Serenissimi fratelli principi impresari. Notizie di spettacolo nei carteggi medicei. Carteggi di Giovan Carlo de’ Medici e di Desiderio Montemagni suo segretario”, sempre a cura di Sara Mamone, pubblicata nel 2003. 

Sara Mamone è professore ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Firenze. Specialista della civiltà teatrale fiorentina d’antico regime, sull’argomento ha pubblicato “Il teatro nella Firenze Medicea” (1981), “Firenze e Parigi, due capitali dello spettacolo per una regina: Maria de’ Medici” (1988, ed. francese: 1990), “Dèi, semidei, uomini” (2003). Scrive regolarmente di critica teatrale su quotidiani e riviste. 
Ingresso libero. Info: http://www.bibliotechebologna.it/eventi/51430/id/70315
Giovedì 27 febbraio, ore 18 

Sala dello Stabat Mater
Presentazione del volume 
Cravatta a farfalla. La piacevole vita di Eugenio Riccòmini fra bombe, quadri, libri e chiacchiere 
di Eleonora Renda
Interverranno Giuliano Berti Arnoaldi e Alessandro Castellari. Sarà presente Eugenio Riccòmini 

Una lunga intervista al grande storico dell'arte ne compone l'avvincente biografia. L'infanzia sotto i bombardamenti, l'incontro con la pittura, gli amori, la carriera, le amicizie, la politica, i numerosi viaggi, fino alle affollatissime conferenze in cui ha insegnato ai bolognesi a "leggere" i capolavori di ogni tempo. 

Eleonora Renda, nata nel 1989, vive e studia a Bologna; è laureata in Lettere moderne e laureanda in Italianistica. Nel 2007 conosce Eugenio Riccòmini in occasione di un viaggio nell'Est Europa, seguito poi da molti altri. Dall'amicizia che ne nasce, prende corpo l'idea del libro "Cravatta a farfalla" 

Eugenio Riccòmini è nato in Sardegna (Nuoro, 1936), per caso, il giorno della conquista di Addis Abeba. Si è laureato a Bologna con una tesi di argomento seicentesco. Per più di vent’anni ha lavorato nell’amministrazione statale: a Venezia, a Bologna, a Ferrara e poi, come soprintendente, a Parma. Si è occupato di restauri (ad esempio quello della facciata di San Petronio a Bologna e delle due cupole del Correggio a Parma), di musei (ha diretto per alcuni anni la Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti a Ferrara e si è occupato del rinnovamento museale della Galleria Nazionale di Parma) e di mostre (esemplare la grande mostra sul Settecento emiliano che nel 1979 viene ospitata in diverse sedi a Bologna, Parma e Faenza). In seguito ha insegnato la storia dell’arte ai suoi allievi nelle Università di Messina e di Milano. Dal 1970 al 1995 fu consigliere comunale di Bologna, dove fu inoltre assessore alla cultura e due volte vicesindaco (nel 1985-1986 e nel 1989-1990). 
Ha scritto libri su temi rinascimentali e barocchi, tra i quali si possono segnalare i volumi sulla pittura ferrarese del Seicento (1969) e del Settecento (1970), i due volumi sulla scultura emiliana del Seicento (Ordine e Vaghezza, 1972) e del Settecento (Vaghezza e Furore, 1977), e il volume sull’arte a Parma nel secolo dei lumi (I fasti, i lumi, le grazie. Pittori del settecento parmense, 1979; La più bella di tutte. La cupola del Correggio nel Duomo di Parma, 1983), per arrivare al 1789 e dintorni. L'arte negli anni della Rivoluzione francese (2014), mentre, frutto della grande capacità didattica e della convinzione che ogni linguaggio artistico debba essere, in buona misura, accessibile e perfino familiare, A caccia di farfalle. Manuale semplice e breve per guardar quadri e sculture senza complessi di inferiorità (1994; 2a ed. 2005). Infine, una storia dedicata alla città di elezione: L'arte a Bologna. Dalle origini ai giorni nostri (2011). 

Ingresso libero. Info: http://www.bibliotechebologna.it/eventi/51430/date/2014-02-27/date_from/2014-02-27/id/70352

INCREMENTI della Biblioteca digitale dell'Archiginnasio
Augusta Victoria Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg 
 (1858-1921) Imperatrice di Germania 

È stato incrementato l’archivio digitale di ritratti FACIES 
Questo archivio ha per oggetto le due maggiori raccolte di ritratti conservati sciolti al Gabinetto disegni e stampe, provenienti da varie donazioni e da acquisti. 
La Collezione dei ritratti (chiusa) contiene 10.032 ritratti riferentesi a 5.428 persone e fu costituita da Albano Sorbelli fra il 1913 e il 1914; i ritratti sono suddivisi in 59 cartoni in ordine alfabetico. Dal 2004 essa ha costituito l'archivio digitale FACIES
La Raccolta di ritratti, composta alla fine degli anni Settanta del Novecento e aperta a nuove accessioni, comprende 1.518 ritratti riferentisi a 418 persone, acquisiti entro il 2008 e sistemati in cartelle ordinate alfabeticamente. Dal 24 febbraio 2014 è anch'essa confluita in FACIES, portando il numero di personaggi da 5.428 a 5.846. 
Le due raccolte sono eterogenee sia riguardo ai personaggi effigiati (talvolta presenti in entrambe) sia riguardo alle tecniche di esecuzione: in misura preponderante si tratta di incisioni e litografie, seguono fotografie, poi disegni e stampe tipografiche, tutti di epoca compresa tra il secolo XV e i giorni nostri. 
Entrambe le raccolte sono indicizzate, insieme con altre non riprodotte in FACIES, in Le raccolte di ritratti della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, a cura di Paola Ceccarelli, Roberta Micheletti, Giancarlo Tassinari, "L'Archiginnasio", LXXXV, 1990. 
http://badigit.comune.bologna.it/facies_new/index.asp
La raccolta della Rivista del Comune di Bologna è stata integrata con la digitalizzazione completa delle annate dal 1915 al 1923 

La base dati, realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, è la versione digitale della rivista municipale. Nata come strumento di informazione civica gestito direttamente dall'Amministrazione comunale, la pubblicazione, in un primo periodo essenzialmente dedicata alla statistica e alla demografia, col passare degli anni assume sempre più evidenti ambizioni editoriali. Interrotta nel 1939 riprenderà solo nel dopoguerra, a partire dal 1948 e fino al 1994, quando cesserà definitivamente la storia della rivista. 
La versione on line della rivista per il momento si ferma al 1939. Si tratta di annate particolarmente significative sia per il contenuto culturale degli articoli pubblicati in questo periodo, sia perché documentano le strategie comunicative messe in atto dal Regime per acquisire il consenso. La rivista comprende articoli oltre ad informare i cittadini dell'attività dell'Amministrazione contiene articoli di argomento vario, ma soprattutto culturale, brevi rubriche e una ricca parte di tabelle e diagrammi demografici e statistici. Nel corso degli anni queste parti andranno strutturandosi in maniera sempre più definita.Gli articoli sono in genere accompagnati da una ricca e preziosa componente illustrativa, nella quale si fa largo impiego dell'immagine fotografica. 
La base dati contiene tutte le pagine della rivista per gli anni 1915 - 1939 ed inoltre sono state "ritagliate" tutte le illustrazioni (15.135) e trascritte le relative didascalie; per agevolare la ricerca, sono stati infine trascritti gli indici. 

http://badigit.comune.bologna.it/codibo/index.asp
MOSTRE IN ARCHIGINNASIO - Quadriloggiato superiore
Ultimi giorni per visitare la mostra
Libretto di iscrizione alla Facoltà di Medicina 
di uno studente di origini polacche, nell'a.a. 1937-38 
 

che chiude il 28 febbraio
Mostra  DIASPORE. 1938, l'Università di Bologna davanti alle leggi razziali

Organizzata dall'Archivio storico - Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Bologna e la collaborazione del Museo Ebraico di Bologna, in occasione della ricorrenza internazionale del “Giorno della Memoria 2014”. 
L’esposizione, ideata e curata da Gian Paolo Brizzi, Responsabile Scientifico dell’Archivio storico dell’Università di Bologna, ripercorre in sette tappe gli effetti delle leggi razziali sulla comunità universitaria bolognese, nella quale pure erano confluiti centinaia di studenti ebrei stranieri che avevano scelto Bologna per sottrarsi alle misure antisemite già applicate nei loro Paesi (Ungheria, Polonia, Romania, Russia …). 
Orario: dal lunedì al venerdì ore 9-19; sabato ore 9-14; chiuso Domenica e festivi. 
L'impianto dell'esposizione ha una finalità didattica, orientata in particolare al mondo della scuola. 
Per informazioni e richieste di visite guidate: tel. 051 2088502, 051 2088500 (Daniela Negrini e Paola Dessì); tel. 051 6569003 (Patrizia Panigali e Vincenza Maugeri) 
Ingresso libero. Info: www.bibliotechebologna.it/eventi/51430/luogo/51660/date/2014-01-14/date_from/2014-01-14/id/59820
  
Seguici su Facebook! 
Aggiornamenti e novità anche sul 
portale dell'Istituzione Biblioteche di Bologna: www.bibliotechebologna.it
www.archiginnasio.it
Biblioteca dell’Archiginnasio, piazza Galvani 1 - Bologna 
Redazione di "Archinews" -  Promozione delle attività culturali dell'Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna 
tel. 051 276.813; fax 051 261.160; email: archinews@comune.bologna.it

Nessun commento:

Posta un commento