sabato 23 gennaio 2010

APPUNTAMENTI AL MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE






Sabato 23 gennaio alle 15:30 "La fata elettricità", laboratorio dedicato airagazzi dagli 8 ai 14 anni. Alla fine del XIX secolo si diffuse in Europa e in America il fenomeno della “fisica popolare” col quale si mostravano al grande pubblico le curiosità del mondo scientifico, percepito allora come invisibile e misterioso e che suscitava sorpresa e meraviglia. È proprio in quel contesto che il fenomeno elettrico assunse il nome di fata elettricità.
Traendo spunto da questa antica tradizione divulgativa, il Museo ha pensato un laboratorio in cui svolgere prove, verifiche e giochi per mostrare ai ragazzi che cos’è l’elettricità e come e perché si manifestano i fenomeni elettrici ed elettromagnetici: si conosceranno i primi esperimenti di Talete di Mileto sull’elettricità statica, gli studi di Gilbert sulle proprietà delle cariche elettriche, per passare poi alla costruzione delle prime macchine elettrostatiche in grado di produrre scintille, fino all’invenzione della pila di Volta nel 1799 ed agli esperimenti di Faraday sull’induzione elettromagnetica”.
Domenica 24 gennaio alle 16 il Museo propone la visita “Il velo di seta da Bologna all’Europa”.
Bologna si è distinta per circa quattro secoli (dalla fine del XIV sino alla fine del XVIII secolo) quale capitale europea della produzione del velo di seta: prodotto di lusso ampiamente commercializzato in tutta Europa e spesso riprodotto nell’iconografia occidentale.Il primato della città derivava dalla qualità tecnologica del processo produttivo, raggiunta grazie ad una macchina denominata filatoglio o mulino da seta alla bolognese, di cui in Museo è presente un modello in scala 1:2 funzionante, che rappresentò la tecnologia più avanzata presente in Europa fino all’avvento della Prima Rivoluzione Industriale. Tale macchina era utilizzata per la torcitura del filo di seta dalla cui lavorazione si otteneva il velo. La storia di questo prodotto sarà il filo conduttore per ricostruire le vicende di una Bologna ormai scomparsa, in cui l’acqua costituiva l’elemento dominante quale fonte di energia e via di comunicazione.
L'ingresso al museo e la visita guidata sono gratuiti.
Per informazioni:Museo Patrimonio Industriale, via della Beverara 123 Tel. 051-6356611 E-mail: museopat@comune.bologna.it Siti Internet: www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale;www.comune.bologna.it/cultura/

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