mercoledì 3 marzo 2010

EVENTI AL MAMBO...


Il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna è lieto di ospitare sabato 6 marzo alle ore 18.00 Shirin Neshat, artista di primo piano della scena mondiale. L'incontro, aperto al pubblico, è primo di una serie che proseguirà in altri musei e gallerie quali il MADRE di Napoli, il MACRO di Roma, Lo Schermo dell'Arte di Firenze e Marco Noire Contemporary Art di Torino. L'artista iraniana (Qazvin, Iran, 1957), autrice di video-installazioni a tema politico e sociale insignite di numerosi riconoscimenti, tra cui il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 1999, parlerà del proprio lavoro,
soffermandosi in particolare sul suo esordio cinematografico con il film
Donne senza uomini. L'incontro si terrà nella Sala conferenze del museo
con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Presenterà Gianfranco Maraniello, direttore del MAMbo.
Alle ore 20.00 il lungometraggio, che ha visto Shirin Neshat premiata con il
Leone d'argento per la regia all'ultimo Festival del Cinema di Venezia,
sarà presentato in anteprima al Cinema Lumiére (via Azzo Gardino 65), a
cura della Cineteca di Bologna (iniziativa aperta al pubblico, al normale
prezzo del biglietto). Introdurrà la stessa Neshat, con la partecipazione di
Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini.
La conferenza e l'anteprima si svolgono grazie alla collaborazione con
BIM DISTRIBUZIONE.
Donne senza uomini, un film di Shirin Neshat con la collaborazione di
Shoja Azari (Zanan-e Bedun-e Mardan, Germania-Austria-Francia/2009)
tratta della terribile estate del 1953 e del golpe che pose le basi per la Rivoluzione Islamica del 1979. La pellicola è ispirata al romanzo di stampo realista-magico di Shahrnush Parsipur, alla quale è stato chiesto di
partecipare al film come attrice. All'autrice il libro costò il carcere già alla sua prima uscita nel 1989 e che in Iran è tuttora bandito.
Posso solo sperare che Donne senza uomini, un film in linea con la mia
impostazione artistica globale e nomade, offra un piccolo contributo al
vasto racconto della storia contemporanea dell'Iran, ricordandoci la voce
di una nazione che fu messa a tacere nel 1953 da poteri interni ed esterni
e che è tornata a levarsi con un tono assordante
”. Con queste parole
Shirin Neshat definisce gli intenti e le motivazioni che hanno mosso questa
avventura, iniziata nel 2004, con i video sui singoli personaggi del
romanzo della Parsipur, diventati poi un'installazione unica in più
ambienti, in cui i video venivano “montati” dal visitatore attraverso i suoi
passaggi da una stanza all'altra.
Alla base della versione cinematografica invece c'è invece la volontà di
proporre una narrazione lineare, in equilibrio tra un film tradizionale e la
strutturata estetica visiva dell'artista: “La sfida più grande è stata trovare
un modo per fondere il mio lessico artistico nel linguaggio
cinematografico. Mi sono resa conto di aver sottovalutato le difficoltà
insite nel ritmo, nello sviluppo della storia, nel dialogo e in molti altri
elementi connessi. In un film non bisogna mai perdere il filo della storia e
a volte devi scartare delle sequenze visive splendide perché distraggono
troppo
”.
Lo sviluppo del personaggio richiesto dal film ha animato la statuarietà
dei protagonisti dei lavori più strettamente artistici di Shirin Neshat,
portando l'artista a scavare “nei loro mondi e nelle loro mentalità”
regalandole “un'esperienza del tutto nuova” che ha portato ad un'opera
in cui sono confluite tutte le influenze e le esperienze della sua vita
artistica e umana.
CENNI BIOGRAFICI
Shirin Neshat nasce il 26 marzo 1957 a Qazvin, Iran.
Le sue personali sono state ospitate, tra gli altri, alla Tate Gallery di
Londra, al Guggenheim Museum di New York, al Museo d'Arte
Contemporanea di Atene, alla Serpentine Gallery di Londra, alla
Kunsthalle di Vienna e al Museo d'Arte Contemporanea di Hiroshima.
Donne senza uomini è il lungometraggio con cui debutta nella regia
cinematografica.
Per ulteriori informazioni:
Press MAMbo:
ufficiostampamambo@comune.bologna.it
Tel. +39 051 6496653 – 602 - 608

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