lunedì 13 aprile 2015

Eventi ARCHIGINNASIO

mercoledì 15 Aprile 
ore 17.30 
Sala Stabat Mater
“Il territorio: una programmazione tradita?”.  Felicia Bottino, Francesco Erbani e Franco Farinelli presentano, insieme all’autore Vezio De Lucia, “Nella città dolente. Mezzo secolo di scempi, condoni e signori del cemento. dalla sconfitta di Fiorentino Sullo a Silvio Berlusconi” (Ed. Castelvecchio, 2013)

Il 13 aprile del 1963 segna il punto di non ritorno nella svendita dell’Italia a costruttori e palazzinari: quel giorno «Il Popolo», quotidiano ufficiale della Dc, scrive che nello schema di nuova legge urbanistica presentato dal ministro dei Lavori pubblici Fiorentino Sullo (basato sull’esproprio delle aree edificabili) non era «in alcun modo impegnata la responsabilità della Democrazia cristiana». Svanì così – con la netta stroncatura da parte dello stesso partito di Sullo – la possibilità di sottrarre le nostre città alla violenza della speculazione fondiaria che aveva avuto il via libera alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A dare carattere definitivo alla sconfitta contribuì il tentativo di colpo di Stato dell’estate del 1964 (il cosiddetto Piano Solo) ordito dalla Presidenza della Repubblica e da ambienti politici e padronali atterriti dalla proposta di riforma urbanistica. Decenni di storia e cronache dei «signori» del cemento armato, di paesaggi devastati, alluvioni, terremoti e tanta incompetenza. Da Milano ad Agrigento, da Napoli a Roma, da Venezia all’Aquila, da Taranto a Sesto San Giovanni. Anche se non sono mancati politici, amministratori e tecnici che hanno dato luce a speranze di cambiamento. Ma il declino inesorabile, secondo De Lucia, è cominciato dopo gli anni Ottanta con l’affermazione del pensiero unico neoliberista che ha quasi del tutto azzerato l’urbanistica. E poi il berlusconismo, quello delle grandi opere inutili e dannose e dei «padroni in casa propria»: la proprietà avanti a tutto, la proprietà purchessia, quella dei grandi immobiliari e quella miserabile degli abusivi. Un libro duro, una nitida fotografia di un’Italia svenduta al partito del cemento ma che consegna anche una proposta politica per arrestere il degrado. 

Vezio De Lucia è urbanista e saggista, già direttore generale dell’Urbanistica presso il ministero dei Lavori pubblici, poi assessore, sempre all’Urbanistica, del Comune di Napoli nel primo mandato di Bassolino. È stato segretario generale dell’Istituto nazionale di urbanistica, fondatore del Comitato per la bellezza, consigliere nazionale di Italia Nostra. Nel 2005 ha vinto il Premio Antonio Cederna. Progettista di piani provinciali e comunali tra cui Pisa, Lucca e Caserta. Fra le sue pubblicazioni: Se questa è una città, Editori Riuniti, 1989 e 1992, Donzelli, 2006; Peccato capitale, Edizioni «il manifesto», 1993; Napoli. Cronache urbanistiche 1994-1997, a cura di Antonio Pastore, Baldini e Castoldi, 1998; Le mie città, Diabasis, 2010. Per Castelvecchi, sempre nella collana RX, ha scritto con Ella Baffoni La Roma di Petroselli, 2011. Ha collaborato con «Il Messaggero», «l’Unità» e «il manifesto». 

sabato 18 aprile 
ore 17.30 
Sala Stabat Mater
Incontro con Alvar Gonzáles Palacios,  autore di Persona e maschera. Collezionisti, antiquari, storici dell’arte (Archinto, 2014). Ne parla con l’autore Anna Ottani Cavina. Interviene Rosellina Archinto. Alla viola da gamba Rosita Ippolito.
Evento nell'ambito della rassegna Le voci dei libri “I sabati dell’Archiginnasio” 
Lungo la sua carriera di storico dell’arte l’autore ha incontrato la maggior parte dei collezionisti, degli antiquari e degli studiosi del secondo Novecento. Questo libro non è una biografia né una storia vera e propria quanto, piuttosto, una serie di incontri e di scelte. Alcuni individui che hanno comunque segnato la sua esistenza non vi compaiono per diversi motivi: taluni non gli erano congeniali, altri li ha amati al punto di rendergli difficile parlarne ora. Per i suoi stessi limiti biografici in questa raccolta si parla molto dell’Italia ma non solo di italiani. 
Il narratore è nato a Cuba e ha vissuto in diversi paesi, soprattutto in Francia, in Spagna e in Inghilterra. Scrive in italiano, una lingua inventata che non è la sua, come non lo sono più il materno spagnolo o il francese o l’inglese. Questo non lo fa essere comunque super partes: leggendo questi ritratti si ha l’impressione che il giudizio non manchi mai e che l’occhio non sia sempre indulgente. La teoria dei personaggi si apre con Bernard Berenson, si chiude con Alfonso Perez Sànchez e include figure molto diverse come Anthony Blunt, Liliane de Rothschild, Francis Haskell, J.P. Getty, Costantino Bulgari e Daniel Wildenstein. 
Alvar González-Palacios (Santiago di Cuba, 1936) è storico dell’arte. Nato in una vecchia famiglia cubana, al momento della presa di potere del presente regime si trovava in Europa e decise di non far più ritorno in patria. Ha compiuto i suoi studi a Firenze ed è autore di molti volumi sulle arti decorative italiane e di alcuni cataloghi curati personalmente per il Louvre, il Prado, il Quirinale, il Vaticano. Le tre età (Milano, 1999) e Un anno in meno. Diario del 2006 (Milano, 2007) sono due suoi libri autobiografici. 
L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Bologna, l’Istituzione Biblioteche, Coop Adriatica/Ad Alta voce, Fondazione Musica Insieme e Scuola di teatro Galante Garrone di Bologna. 
Ingresso libero. 
Lunedì 20 Aprile 2015
ore 17.30 
Sala Stabat Mater
Incontro con Aldo Cazzullo in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della Resistenza (Rizzoli, 2015) 
Con l’autore intervengono Filippo Andreatta, Fabio Roversi Monaco e Angelo Panebianco. Letture di Marinella Manicardi

La Resistenza a lungo è stata considerata solo una "cosa di sinistra": fazzoletto rosso e Bella ciao. Poi, negli ultimi anni, i partigiani sono stati presentati come carnefici sanguinari, che si accanirono su vittime innocenti, i "ragazzi di Salò". Entrambe queste versioni sono parziali e false. La Resistenza non è il patrimonio di una fazione; è un patrimonio della nazione. Aldo Cazzullo lo dimostra raccontando la Resistenza che non si trova nei libri. Storie di case che si aprono nella notte, di feriti curati nei pagliai, di ricercati nascosti in cantina, di madri che fanno scudo con il proprio corpo ai figli. Le storie delle suore di Firenze, Giuste tra le Nazioni per aver salvato centinaia di ebrei; dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che sceglie di morire con i suoi parrocchiani dicendo "vi accompagno io davanti al Signore"; degli alpini della Val Chisone che rifiutano di arrendersi ai nazisti perché "le nostre montagne sono nostre"; dei tre carabinieri di Fiesole che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi; dei 600 mila internati in Germania che come Giovanni Guareschi restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere altri italiani. La Resistenza fu fatta dai partigiani comunisti come Cino Moscatelli, ma anche da quelli cattolici come Paola Del Din, monarchici come Edgardo Sogno, autonomi come Beppe Fenoglio. E fu fatta dalle donne, dai fucilati di Cefalonia, dai bersaglieri che morirono combattendo al fianco degli Alleati... 
Aldo Cazzullo (Alba 1966), dopo quindici anni a «La Stampa», dal 2003 è inviato e editorialista del «Corriere della Sera». Tra i suoi libri pubblicati da Mondadori ricordiamo: I ragazzi di via Po (1997, 2013), Testamento di un anticomunista (con Edgardo Sogno, 2000, Sperling & Kupfer 2010), Outlet Italia (2007). Ha pubblicato Viva l'Italia! (2010),  La mia anima è ovunque tu sia (2011), Basta piangere! (2013)  La guerra dei nostri nonni (2014) Ingresso libero.                                                                                                                            MOSTRE in ARCHIGINNASIO 
Apertura: lunedì-sabato 9-19, Domenica e giorni festivi 10-14. Ingresso libero

Apertura dal 15 aprile, nel Quadriloggiato superiore, della MOSTRA 

1915 Scrittori in guerra- allestita in collaborazione con La Casa Rossa di Alfredo Panzini (Comune di Bellaria - Igea Marina) e con la supervisione scientifica di Marco Antonio Bazzocchi. 

Le figure degli scrittori, che si spostano dalle loro città d’origine per andare a combattere, e l'esperienza al fronte e nelle retrovie si materializzano attraverso nuclei di documenti 
originali manoscritti (scritture autografe, lettere, cartoline) e poi libri, giornali, album illustrati e fotografie 
ingresso gratuito  al 17 maggio 
Iniziativa In occasione del Centenario della Prima guerra mondiale  "1915-2015 L’Archiginnasio ricorda la Grande Guerra" 

PROROGATA fino al 10 maggio, nel Quadriloggiato superiore - Ambulacro dei Legisti, la MOSTRA 
“Sissi. Manifesto Anatomico”, a cura di Gianfranco Maraniello e Sabrina Samorì 
promossa da Istituzione Bologna Musei in collaborazione con Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna e Sistema Museale di Ateneo - Università di Bologna. Info mostra 

www.archiginnasio.it 
Biblioteca dell’Archiginnasio, piazza Galvani 1 - Bologna 
Redazione di "Archinews" -  Promozione delle attività culturali dell'Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna   
tel. 051 276.813; fax 051 261.160; email: archinews@comune.bologna.it

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