giovedì 23 aprile 2015

OMERO AL QUARTIERE RENO


GIOVEDI' 23 APRILE NELLA SALA FALCONE E BORSELLINO
GABRIELE BONAZZI LEGGE IL XXII LIBRO DELL'ILIADE
Questa sera alle 21 nella  sala Falcone Borsellino,al Quartiere Reno
in via Battindarno, 123, in occasione del 70° anniversario della
Liberazione, Gabriele Bonazzi legge il libro XXII dell'Iliade di Omero
incentrato sulla morte di Ettore, simbolo di tutte le tragedie causate
dalla violenza e dalla guerra.
Gabriele  Bonazzi  (ex docente di filosofia) si è sempre occupato di teatro
come  allestitore,  come  interprete e come scrittore, ma senza la passione
per la formazione dei giovani (o di chiunque
abbia voluto ascoltarlo) tutto questo non avrebbe avuto luogo.
Al  suo  attivo  ha  varie  pubblicazioni  (una  storia  di Bologna, pièces
teatrali,  saggi)  e  numerose  letture  pubbliche  di autori quali Brecht,
Leopardi, Schnitzler e molti altri ancora, nell'arco di oltre
quarant'anni.  Nell’occasione  di  questa  serata, occasione già occorsa in
questo  stesso luogo nell'aprile del 1996, l’interprete vuole ricordare che
Achille  e  Ettore,  sfiniti,  combattono  ancora  e  che il destino presto
stroncherà la vita di quest'ultimo (e di molte altre vite).
E lo scempio dura sotto i nostri occhi. Ancora.
Può sembrare inusuale che per celebrare il Settantesimo Anniversario della
Liberazione  si  sia  scelto  di  leggere  il testo di Omero sulla morte di
Ettore  e  sul  precedente  duello  con  Achille  contenuto  nel libro XXII
dell'Iliade. Ma la sciagura di quella morte, i lutti che entrano nella casa
di  Priamo  e  di  Ecuba,  lo  strazio  di Andromaca (anch'essa votata a un
terrificante  destino  di  schiavitù  se  non proprio di morte); insomma la
spietatezza e la ferocia di un'umanità priva di senno e attratta unicamente
dalla  vendetta  e  dal  fanatismo  calzano  a  pennello  con lo spirito di
lacerante  tragedia,  di  guerra fratricida, di atti senza pietà e pianti e
urla  a  stento  soffocate, che la Resistenza ha vissuto prima di approdare
alla  quiete  dolorante e attonita (il tripudio non deve sviare) dei giorni
della   Liberazione,  della  speranza  per  noi  in  un  mondo  migliore  e
soprattutto  nella  fine  dei  lutti,  delle  tribolazioni e dei fucilati
."
Gabriele Bonazzi

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