Concerto per l ‘Epifania
6 gennaio 2012
L’esecuzione è affidata ad un ensemble di 6 cantanti e liuti, flauti, viola da gamba, percussioni e un raro strumento a tastiera, il claviciterio ( grazie alla gentile collaborazione di Vania dal Maso).Voci e strumenti faranno da cornice alla lettura , da parte di due attrici di Teatro Antico, a una anonima Rappresentazione della Natività del 1559. Questo testo, come altri di una importante raccolta cinquecentesca da tempo oggetto di lavoro di Teatro Antico, racconta con chiaro intento educativo e divulgativo, l’Avvento. Sacro e profano si rincorrono e si alternano: semplici pastori mescolano lo stordimento dell’ annuncio sovrannaturale alla fame e alla golosa sete di vino; i magi appaiono smarriti, perplessi, confusi da un infido e maligno Erode che è circondato da timorosi ma perfidi consiglieri; madri ingenue e ingannate, ignare di un imminente futuro di strage fanno a gara, non senza giocosa malizia, su chi ha il figlio più bello. Quotidianità e semplicità, quindi, non solo nel linguaggio ma anche nella definizione dei personaggi più imponenti.
Il 6 gennaio la Cappella Musicale di San Giacomo, alle ore 18, in Via Zamboni 15, nell’ambito del San Giacomo Festival, presenterà un concerto di musiche dedicate all’Epifania: Verbum caro, musiche italiane di fine ‘ 400, per la maggior parte provenienti dalla raccolta di laudi (stampata a Venezia da Ottaviano Petrucci da Fossombrone nei primi anni del secolo successivo) di frate Innocenzo Dammonis.
L’esecuzione è affidata ad un ensemble di 6 cantanti e liuti, flauti, viola da gamba, percussioni e un raro strumento a tastiera, il claviciterio ( grazie alla gentile collaborazione di Vania dal Maso).Voci e strumenti faranno da cornice alla lettura , da parte di due attrici di Teatro Antico, a una anonima Rappresentazione della Natività del 1559. Questo testo, come altri di una importante raccolta cinquecentesca da tempo oggetto di lavoro di Teatro Antico, racconta con chiaro intento educativo e divulgativo, l’Avvento. Sacro e profano si rincorrono e si alternano: semplici pastori mescolano lo stordimento dell’ annuncio sovrannaturale alla fame e alla golosa sete di vino; i magi appaiono smarriti, perplessi, confusi da un infido e maligno Erode che è circondato da timorosi ma perfidi consiglieri; madri ingenue e ingannate, ignare di un imminente futuro di strage fanno a gara, non senza giocosa malizia, su chi ha il figlio più bello. Quotidianità e semplicità, quindi, non solo nel linguaggio ma anche nella definizione dei personaggi più imponenti. 
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