ESCE IN 5000 COPIE IL PRIMO OMAGGIO DELLA
CITTA' AL POETA SCOMPARSO
A tre mesi dalla scomparsa di Roberto Roversi, un gruppo di amici e
realizzato un "foglio volante" per ricordarlo nel modo migliore: facendolo
leggere.
In formato cm 64x88, piegato cinque volte, il foglio contiene una
selezione di opere di Roversi che - "in ordine casuale e senza
introduzioni" - vogliono offrire a tutti l'opportunità di conoscere la sua
scrittura. I testi, scelti dai curatori tra la produzione di Roversi,
abbracciano la poesia (da "Descrizioni in atto" a "L'Italia sepolta sotto
la neve", da "Libri contro il tarlo inimico" ai testi liberi), la narrativa
(tre pagine di "Caccia all'uomo"), il teatro (l'incipit de "La macchia
d'inchiostro" e dell'inedito "Il discorso"), la canzone (i testi di "Chiedi
chi erano i Beatles" e "Parole incrociate"), e una lettera (esempio della
modalità di scrittura "privata").
Un excursus, quindi, tra le pagine di un grande autore offerto al pubblico
in una modalità che gli è sempre stata congeniale: quella dell'opera
liberamente distribuita, agile e tascabile, da trovare nei luoghi pubblici
di incontro come le librerie e le biblioteche, tra cui Archiginnasio e
Salaborsa .
Primo in Italia ad usare il ciclostile per la diffusione in autonomia
della propria opera letteraria, già dalla fine degli anni settanta, Roversi
fu motore instancabile di numerose iniziative concretizzate in
riviste/foglio a diffusione gratuita, tra cui ricordiamo "La tartana degli
influssi", "Dispacci", "Spartivento", "Il giuoco d'assalto".
Questo "Foglio per Roberto Roversi" - realizzato dalle Edizioni Pendragon,
in collaborazione con il Comune di Bologna è stampato in 5000 copie ed è il
primo omaggio della città al suo grande poeta. Ne seguiranno, a breve,
altri.
Alcuni dei testi pubblicati nel foglio:
101.
Vorrei avere molti libri da
leggere. Ancora. Tempo davanti.
Libri con segni sconosciuti
vecchie tipologie polverosi
libri trovati nel ripostiglio di casa
odore di tonaca e di cera davanti a una chiesa
sull’argine del fiume sulla
balaustra di un ponte di ferro fra paese e paese
– aspettare un foglio portato dal vento dentro alla stanza.
È più facile che una voce si conservi sotto la neve.
(da L’Italia sepolta sotto la neve)
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85.
Parliamo
di questa guerra per bande che è la
poesia.
La poesia è una mela?
Si legge per dispetto?
Si ascolta come il
temporale cupo
del telegiornale?
È una partita d’arance andata a male?
È un suono secco un suono duro?
Una mano al catrame contro il muro?
È
l’ombra di una cosa
ed è la cosa
è la voce e il cuore della cosa
ed è
per sempre il suo futuro.
(da Il Libro paradiso)
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Nei libri antichi è scritta la saggezza,
parola di Brecht.
Ma dalle severe biblioteche non esce
solo il sapere lucido di sale;
non esce solo con le piume
dell’esile gabbiano
la poesia claudicante per l’attesa
e prossima a cantare;
esce anche la ferocia del tarlo
appostato con denti di delirio;
escono grida e voci di una storia
che racconta come
troppe volte i sapienti
si inchinarono ai potenti sorridendo.
Dalle biblioteche dice Brecht
escono anche le voci dei massacratori.
Aggiungo: non le voci dei massacrati.
In una grande foresta di silenzio
il tempo li ha divorati.
(Da Libri e contro il tarlo inimico)
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