martedì 11 dicembre 2012

"FOGLIO PER ROBERTO ROVERSI"



ESCE IN 5000 COPIE IL PRIMO OMAGGIO DELLA
CITTA' AL POETA SCOMPARSO
A  tre  mesi  dalla  scomparsa  di  Roberto  Roversi,  un gruppo di amici e
collaboratori  del  poeta  bolognese,  coordinati  da  Antonio  Bagnoli, ha
realizzato  un "foglio volante" per ricordarlo nel modo migliore: facendolo
leggere.
In  formato  cm   64x88,  piegato  cinque  volte,  il  foglio  contiene una
selezione   di   opere  di  Roversi  che  -  "in  ordine  casuale  e  senza
introduzioni"  - vogliono offrire a tutti l'opportunità di conoscere la sua
scrittura.  I  testi,  scelti  dai  curatori  tra la produzione di Roversi,
abbracciano  la  poesia (da "Descrizioni in atto" a "L'Italia sepolta sotto
la neve", da "Libri contro il tarlo inimico" ai testi liberi), la narrativa
(tre  pagine  di  "Caccia  all'uomo"),  il teatro (l'incipit de "La macchia
d'inchiostro" e dell'inedito "Il discorso"), la canzone (i testi di "Chiedi
chi  erano  i Beatles" e "Parole incrociate"), e una lettera (esempio della
modalità di scrittura "privata").
Un  excursus, quindi, tra le pagine di un grande autore offerto al pubblico
in  una  modalità  che  gli  è  sempre  stata congeniale: quella dell'opera
liberamente  distribuita, agile e tascabile, da trovare nei luoghi pubblici
di  incontro  come  le  librerie  e le biblioteche, tra cui Archiginnasio e
Salaborsa .
Primo  in  Italia  ad  usare  il  ciclostile per la diffusione in autonomia
della propria opera letteraria, già dalla fine degli anni settanta, Roversi
fu   motore   instancabile   di   numerose   iniziative   concretizzate  in
riviste/foglio  a diffusione gratuita, tra cui ricordiamo "La tartana degli
influssi",  "Dispacci", "Spartivento", "Il giuoco d'assalto".
Questo  "Foglio per Roberto Roversi" - realizzato dalle Edizioni Pendragon,
in collaborazione con il Comune di Bologna è stampato in 5000 copie ed è il
primo  omaggio  della  città  al  suo grande poeta. Ne seguiranno, a breve,
altri.

Alcuni dei testi pubblicati nel foglio:

101.
Vorrei avere molti libri da
leggere. Ancora. Tempo davanti.
Libri con segni sconosciuti
vecchie tipologie polverosi
libri trovati nel ripostiglio di casa
odore di tonaca e di cera davanti a una chiesa
sull’argine del fiume sulla
balaustra di un ponte di ferro fra paese e paese
– aspettare un foglio portato dal vento dentro alla stanza.
È più facile che una voce si conservi sotto la neve.
(da L’Italia sepolta sotto la neve)

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85.
Parliamo
di questa guerra per bande che è la
poesia.
La poesia è una mela?
Si legge per dispetto?
Si ascolta come il
temporale cupo
del telegiornale?
È una partita d’arance andata a male?

È un suono secco un suono duro?
Una mano al catrame contro il muro?
È
l’ombra di una cosa
ed è la cosa
è la voce e il cuore della cosa
ed è
per sempre il suo futuro.

(da Il Libro paradiso)

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Nei libri antichi è scritta la saggezza,
parola di Brecht.
Ma dalle severe biblioteche non esce
solo il sapere lucido di sale;
non esce solo con le piume
dell’esile gabbiano
la poesia claudicante per l’attesa
e prossima a cantare;
esce anche la ferocia del tarlo
appostato con denti di delirio;
escono grida e voci di una storia
che racconta come
troppe volte i sapienti
si inchinarono ai potenti sorridendo.
Dalle biblioteche dice Brecht
escono anche le voci dei massacratori.
Aggiungo: non le voci dei massacrati.
In una grande foresta di silenzio
il tempo li ha divorati.

(Da Libri e contro il tarlo inimico)

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