giovedì 2 dicembre 2010

ORATORIO S. CECILIA
Via Zamboni 15
venerdì 3 dicembre 2010
ore 18.00

in occasione della Giornata ONU dei Diritti delle Persone con disabilità la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisti dell'Emilia-Romagna, nell'ambito del proprio progetto "Integrazione delle Disabilità Attraverso la Cultura" presenta

La Vita di Santa Cecilia in dieci quadri

Itinerario attraverso immagini, rilievi bidimensionali e testi in nero e braille alla scoperta dell' Oratorio di Santa Cecilia, nella Chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna. L'inaugurazione avverrà alle ore 18, nell'Oratorio di Santa Cecilia. Sarà presente il Prefetto Dott. Angelo Tranfaglia e il Direttore Regionale Architetto Carla di Francesco.
È la prima realizzazione di un programma che sarà sviluppato in collaborazione con la Prefettura di Bologna, nell'ambito delle grandi Chiese bolognesi appartenenti al Ministero degli Interni (Fondo Edifici di Culto) e che punta ad integrare e valorizzare l'Uomo attraverso la Cultura. L'evento è stato reso possibile dalla Fondazione del Monte e dal suo Presidente prof. Marco Cammelli, da sempre attento ai progetti che puntano alla valorizzazione dell'Uomo anche attraverso le opere d'arte.
L'attenzione verso le Persone con disabilità non esclude nessuno. L'oratorio di Santa Cecilia racconta in dieci scene la vita della Santa e costituisce l'unico ciclo organico del rinascimento bolognese giunto fino a noi. Qui si cimentano, nei primi anni del cinquecento, Costa, Francia e Aspertini affiancati da altri maestri non identificati. Al di là della distinzione dei maestri, su cui si è da sempre esercitata la critica, il percorso che si presenta proporrà al pubblico una lettura didattica delle singole raffigurazioni. Sotto ogni scena, su un pannello, sarà disponibile una guida che "racconta" la storia, affiancata da un'immagine a rilievo che consentirà di esplorare la posizione delle singole figure, distinguendo, di volta in volta, i personaggi più significativi.
La guida è scritta in nero e braille per permettere la lettura del testo anche ai non vedenti. Sul rilievo bidimensionale sono evidenziati, attraverso retini, gli abiti dei protagonisti della scena. I retini sono sempre gli stessi per tutte le scene e contraddistinguono gli abiti femminili e maschili, un altro retino caratterizza i calzari.
Il rilievo è solo una traccia per immaginare la scena. La descrizione e la possibilità di individuare, sul rilievo, la posizione delle figure, permetterà di meglio capire la rappresentazione. Consentirà di immaginare la raffigurazione al non vedente e permetterà a chi "vede" di "guardare" le singole figure, non sempre immediate se non si conosce la storia.
Un progetto per tutti destinato ad un pubblico differenziato e che prova a non escludere chi non è sufficientemente colto per percorrere le difficili strade dello storico dell'arte impegnato a sezionare i dipinti alla ricerca delle tanti mani di artisti troppo spesso immaginati come antagonisti, eppure in grado di lavorare assieme, e perseguire obiettivi comuni.
Un progetto attraverso il quale si intendono aiutare quanti visitano l'oratorio - e sono tanti - in una semplice lettura delle storie che, attraverso il braille includa anche chi non può vedere, ma non è detto che non possa guardare con gli occhi dell'intelligenza speculativa.
Il progetto è coordinato da Franco Faranda, storico dell'Arte.
Il braille e i rilievi tattili sono stati stampati presso il Centro Braille san GiacomoLa grafica bidimensionale è stata sviluppata dallo Studio Leonardo, restauro conservativo, archeologico, artistico.

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