sabato 4 dicembre 2010

Museo del Patrimonio Industriale

GLI APPUNTAMENTI DI SABATO 4 E DOMENICA 5
DICEMBRE
Sabato 4 dicembre alle 15.30 il Museo del Patrimonio Industriale, in via
della Beverara 123, propone un laboratorio dedicato alla comunicazione a
distanza dalle torce al telegrafo per ragazzi tra i 10 e i 14 anni
Fin dal passato gli uomini hanno escogitato diversi sistemi per trasmettere
rapidamente avvisi da un punto ad un altro, sfruttando segnali visivi e
sonori e inventando codici più o meno complessi per la comunicazione a
distanza.
Il grande cambiamento si avrà a partire dal 1799 quando l’invenzione della
pila da parte di Alessandro Volta permetterà di sfruttare la corrente
elettrica per la trasmissione dei messaggi.
Nasceranno così i primi telegrafi, che utilizzeranno appunto impulsi
elettrici su fili per inviare e ricevere le informazioni. Ma la vera
“rivoluzione” nel campo delle telecomunicazioni sarà realizzata a partire
dal 1895 da Guglielmo Marconi, che nel famoso esperimento di Villa
Griffone, sfrutterà le onde elettromagnetiche, la cui esistenza era stata
teorizzata da Maxwell e dimostrata da Hertz, per trasmettere messaggi a
distanze sempre maggiori con la telegrafia senza fili.
Il percorso vuole dunque ripercorrere la storia delle principali tappe che
hanno portato ad invenzioni come la radio, il telefono e il computer,
coinvolgendo i ragazzi con giochi ed esperimenti per trasformarli in veri e
propri esperti delle telecomunicazioni!

Domenica 5 dicembre alle ore 16.00 il Museo del Patrimonio Industriale
propone la visita guidata alla scoperta delle Tracce di Archeologia
industriale lungo il Canale di Reno.
Fin dal XII secolo Bologna si dotò di un complesso sistema idraulico
artificiale composto da chiuse, sul fiume Reno e sul torrente Savena,
canali, tra cui quello di Reno, di Savena, delle Moline e Navile, e
chiaviche, condotte sotterranee, che distribuivano a rete l’acqua in molte
zone della città.
L’acqua veniva prevalentemente utilizzata come fonte di energia per il
funzionamento di numerosi opifici e come via di comunicazione e commercio
per il Po e Venezia.
Durante la visita sarà possibile ripercorrere virtualmente il tragitto del
canale di Reno alla scoperta dei luoghi e degli usi dell’acqua tra medioevo
ed età moderna. Si individueranno così: l’antica “Pelacaneria” per la
concia delle pelli, su via della Grada; il canale delle Moline dove a
partire dal Cinquecento e fino agli inizi del Novecento, furono attivi i 15
mulini da grano a pale piane; l’area delle “chiaviche” tra via Riva di
Reno, via Capo di Lucca e le mura cittadine dove operavano centinaia di
mulini da seta, altissima tecnologia riprodotta in museo con un modello
funzionante in scala 1:2; infine la “Salara”, l’antico magazzino dei sali
nei pressi di via Don Minzoni e il porto della città da dove partiva il
Navile, il canale navigabile che consentì ad una città, non dotata di
significativi corsi d'acqua naturali, né di uno sbocco sul mare, di avere
intensi scambi col grande commercio internazionale fino alla fine del XVIII
secolo.

L'ingresso al Museo e la visita guidata sono gratuiti.
Per informazioni: telefono 051.6356611; mail
Il sito Internet del Museo è:
È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della
Beverara 123 dal centro e dall'autostazione con l'autobus n° 17 (festivi
11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5, con possibilità di
ampio parcheggio.

Nessun commento:

Posta un commento