venerdì 2 dicembre 2011

“Linguaggi Senza Frontiere 2011"

Ultimo appuntamento della rassegna dedicata a linguaggi minoritari, world music e contaminazioni folk e cena bolognese al Quartiere Navile di Bologna.

Domenica 4 dicembre, presso il Teatro del Centro Sociale Montanari, avrà luogo l'ultimo appuntamento della stagione di Linguaggi senza frontiere, la rassegna di concerti dedicata a linguaggi minoritari, world music e contaminazioni folk organizzata dall'associazione culturale Che Torni Babele.
L'evento è organizzato in collaborazione con l'associazione culturale Farm e il Centro Sociale Montanari (via di Saliceto 3/21 – Bologna), uno dei centri sociali più attivi del Quartiere Navile.

La serata è strutturata in una cena con menù tipico bolognese e a seguire il concerto di Stefano Zuffi e la Pneumatica Emiliano Romagnola.

La cena
A partire dalle ore 20,00, €16,50.
Menù: lasagne al ragù o vegetariane, arrosto farcito o frittata con verdure, acqua e vino.
Prenotazioni aperte fino a giovedì 1 dicembre.
Info e contatti: 3284721791 - 3405057470 - 05119980422
presidente@chetornibabele.com
associazionefarm@gmail.com

Il concerto
Stefano Zuffi e la Pneumatica Emiliano Romagnola
Ore 22,00, ingresso a offerta libera.

Stefano Zuffi e la Pneumatica Emiliano Romagnola
 - Stefano Zuffi da oltre vent’anni svolge una intensa attività di concerti e spettacoli sia nell’ambito della musica antica che in quella popolare, come solista o collaborando con vari gruppi (AlchemicOrchestrA, Kalendamaia, Canzoniere delle Lame, Sator Muisicae, Trobar Floritz, Theatrum Instrumentorum, Re FaSol, Musica Humana, Cantilena Antiqua, ecc.) partecipando ad alcuni dei più importanti Festival e rassegne del settore (Festival di musica rinascimentale di Tolone, 1984, Giornate culturali del mediterraneo – Barcellona 1987, Folkest 1986 e 1987, Polonia 1988, Festival di Bratislava 1988 ecc.).
Eccellente polistrumentista, ha condotto studi di chitarra classica e composizione con particolare interesse per la musica antica e lo studio della prassi esecutiva finalizzata alla riproposta con strumenti storici, studio della ghironda in Francia ed in Ungheria, con la partecipazione a stage tenuti da alcuni dei più importanti suonatori tradizionali, studio del violino popolare emiliano attraverso l’esempio e l’esperienza di Melchiade Benni e di altri suonatori tradizionali della provincia bolognese, studio della musica araba ad in particolare dell’oud (liuto) con musicisti tunisini, egiziani e marocchini.
Per anni ha suonato il violino e l’organetto bolognese assieme ad anziani suonatori bolognesi, testimoni e portatori di una tradizione musicale notevole, recuperandone lo stile, gli strumenti ed i repertori.
HYPERLINK "http://www.myspace.com/stefanozuffi"www.myspace.com/stefanozuffi


IL PROGETTO

Il progetto “Linguaggi senza frontiere”, ha l'obiettivo di esprimere e realizzare al meglio la filosofia che sta alla base dell'associazione “Che Torni Babele”. L'obiettivo principale è dunque quello di diffondere diversi linguaggi artistici per promuovere uno scambio e una condivisione di cultura, senza confini e barriere, senza frontiere appunto.
Linguaggi Senza Frontiere, vuole essere una provocazione e una festa. Nel nome stesso si esprime la voglia di varietà, in tutti i sensi, contro l’omologazione che tende ad appiattire pensiero, usi, costumi, riti e miti.
Dalla necessità di ritrovarsi insieme in uno spazio di confronto, nasce appunto il progetto.
L’idea è di creare una piccola Babele, in cui ognuno parli la propria lingua e si manifesti con le proprie modalità espressive.
Con “lingua” si intende sia il linguaggio parlato, sia ogni forma di comunicazione: musica, poesia, letteratura, arti visive, performance. Coinvolgere singoli o gruppi che esprimono la propria identità culturale non solo mediante l’uso delle lingue di provenienza e dei loro dialetti attraverso l’arte ma anche con altri linguaggi contemporanei. Si vuole valorizzare quegli artisti che, nel loro modo di interpretare le proprie radici, le contaminano con altre espressioni re-inventando nuovi generi, con linguaggi più affini alle nuove generazioni: “La tradizione è una pratica da inventare”.
Questi artisti sono la nuova linfa della cultura popolare contemporanea.

Siamo nel Mediterraneo. Nel cuore dell’area di tradizione orale: tuttora il principale modello espressivo di milioni d’abitanti del globo. Il rito è la forma ancestrale più riconoscibile della comunicazione: è lì che il simbolo prende consistenza e forma. E più si va verso una profondità di contenuti, più il “rituale” artistico diventa pregnante e significativo. Celebrare il rito significa avere a che fare con le sue radici profonde e rielaborarne i contenuti in nuovi contesti. Per questo oggi è importante proporre il collegamento fra la comunicazione sociale attuale ed i suoi archetipi, saperne interpretare l’evoluzione con un modificato atteggiamento intellettuale che costruisca una nuova relazione con le origini.


Uff. Stampa : 
Sofia Palermo – 051 199 80422
 HYPERLINK             ufficiostampa@chetornibabele.com

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