giovedì 1 dicembre 2011

Museo del Risorgimento

"QUANDO MAZZINI SUONAVA LA CHITARRA": VENERDI' 2 DICEMBRE, AL MUSEO DEL
RISORGIMENTO, MARCO BATTAGLIA SUONA LA CHITARRA DI GUSEPPE MAZZINI
Venerdì 2 dicembre alle 21, al Museo Civico del Risorgimento, in piazza
Carducci 5, si svolgerà il concerto “Quando Mazzini suonava la
chitarra...”. Per l'occasione, il Maestro Marco Battaglia suonerà con una
chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini musiche di Paganini, Rossini, Verdi
e altri autori citati dal genovese nei suoi scritti. La chitarra utilizzata
per il concerto, oggi di proprietà del M° Battaglia, venne fabbricata a
Napoli nel 1811, come evidenzia un’etichetta originale ancora presente al
suo interno, ed è stata restaurata nel 2005. Al concerto seguirà un
incontro sul tema del rapporto tra Giuseppe Mazzini e la musica.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Comitato di Bologna
dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, si colloca a
conclusione della IV edizione della rassegna ‘800 Musica Festival,
patrocinata, tra gli altri, dalla Regione Emilia-Romagna. Attraverso una
dozzina di concerti realizzati in diverse città dell’Italia
centro-settentrionale e dedicati alla musica del secolo XIX si è inteso
rievocare il contesto europeo in cui nacquero quei fermenti culturali e
sociali che sfociarono nei movimenti per l’autodeterminazione di popoli e
contribuirono a fare evolvere in modo decisivo la civiltà delle nazioni
europee verso la modernità.

Il concerto bolognese in particolare è dedicato a Mazzini, il quale, oltre
ad essere profondamente sensibile al linguaggio musicale e appassionato
spettatore di concerti e opere liriche, era un buon dilettante del canto e
della chitarra, e nel suo saggio Filosofia della Musica, pubblicato a
Parigi nel 1836, si interessò anche ai fondamenti estetici e teorici
dell’arte musicale. Tra l’altro, Mazzini prestò grande attenzione alla
componente emotiva della musica, alla sua capacità di muovere i sentimenti
e gli “affetti”. La musica italiana del suo tempo - Mazzini amava
moltissimo Rossini - possiede a suo avviso più di altre questa capacità di
“imporre un affetto”, talmente è “lirica fino al delirio, appassionata sino
all’ebbrezza, vulcanica come il terreno ove nacque, scintillante come il
sole che splende su quel terreno...”
Proprio per questo, e coerentemente con il suo sistema di pensiero, Mazzini
vide nella musica una potente generatrice la coscienza civile dei popoli.
Per questo egli affidava al musicista un compito rilevante nella società e
nella storia. All’“Artista” che “professa il culto dei suoi feticci”,
cioè che persegue il virtuosismo fine a se stesso, doveva subentrare l’
“Uomo-Artista: il gran sacerdote dell’Ideale, che cerca di conquistare
l’Umanità”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
www.comune.bologna.it/cultura

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