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Che cosa vuole fare e perché è stato indetto questo referendum?
Il comune di Bologna eroga ogni anno più di 1 milione di euro nelle scuole private paritarie.
La scuola pubblica ha subito forti tagli a fronte di finanziamenti alla scuola privata.
Quest’anno a Bologna più di 300 bambini sono rimasti esclusi dalla scuola pubblica per mancanza di posti e risorse.
La scuola pubblica è un bene di tutti e per tutti ed è estremamente importante che siano i cittadini a esprimere il loro parere sul tema in questione.
Lo scopo è quindi quello di dare ai cittadini di Bologna la possibilità di rilanciare la priorità del diritto alla scuola pubblica, laica, gratuita. Insomma una scuola per tutti. Proprio con questo scopo dal 7 settembre ad oggi sono stati fatti più di 100 banchetti, circa 200 volontari coinvolti, più di 20 autenticatori di firme, 50 mila volantini distribuiti. Assieme al sostegno e alle tante firme dei bolognesi, è arrivato anche l’interessamento dei non residenti in città.
Le questioni che il referendum affronta, riportando al centro il diritto alla pubblica istruzione e la necessità del coinvolgimento democratico, hanno una portata non solo locale ma ben più ampia. Infatti anche Parma, Modena e addirittura nella provincia di Milano gruppi di cittadini hanno fatto pervenire il loro interessamento ad esportare il referendum anche nel loro territorio.
Ora la raccolta di firme continua, coinvolgendo sempre più cittadini. Questo referendum non è più solo una possibilità, ma grazie al contributo di molti è diventato una realtà. Con la speranza che questo referendum venga indetto, il comitato referendario continua la sua “missione” dedicandosi alla città nella sua pienezza coinvolgendo quindi centro, periferia e scuole.
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