martedì 2 novembre 2010

DANZA INDIANA "KUCHIPUDI"

Mercoledì 3 novembre, alle 21, nella sala Cento Fiori, via Gorki 16,
Quartiere Navile, spettacolo di danza “Kuchipudi” della maestra
Madhavi Mala Sarvepalli.
Madhavi Mala Sarvepalli dice: “Posso ballare ovunque perché ballo nel mio
cuore. Per ballare bisogna essere in grado di sentire la musica
dell’anima. Perfezionare questa abilità richiede molta passione e
determinazione. Ho avuto la fortuna di imparare quest’arte da maestri che
hanno fatto di tutto affinché io sviluppassi completamente questa
abilità.” Vent’anni dedicati alle due forme di danza classica indiana
Bharatanatyam e Kuchipudi. Amore, risa, compassione, furia, orgoglio,
orrore, immaginazione, eroismo e pace sono emozioni che caratterizzano la
nostra vita e danno forma al linguaggio della danza.
Lo stile di danza “Kuchipudi” prende il nome dal villaggio di
Kuchelapuram, nell'Andhra Pradesh (India centro-orientale), dove ha avuto
origine e si è sviluppato, dal VII sec d.C., quale movimento devozionale
(Bhakti). Il “Kuchipudi” ha conservato a lungo un carattere fortemente
regionale, rimanendo confinato al contesto socio-culturale locale.
Tradizionalmente, la danza del Kuchipudi era consentita solo agli uomini
appartenenti alla comunità braminica che, riuniti in compagnie itineranti,
viaggiavano di villaggio in villaggio rappresentando le loro danze,
ispirate a soggetti morali o religiosi. Le esibizioni si svolgevano
all’aria aperta su palchi improvvisati. La musica che accompagna le
rappresentazioni di teatro-danza Kuchipudi, basata sul sistema musicale
carnatico (dell'India del sud), è costituita dal canto accompagnato da un
gruppo strumentale solitamente composto da vina (strumento appartenente
alla famiglia dei liuti), violino, cimbali, mridangam (tamburo bipelle) e
flauto o clarinetto. Sebbene lo stile di danza Kuchipudi si sia mantenuto
nel tempo abbastanza vicino alla sua forma tradizionale originaria, dal
1940 ha iniziato una nuova fase di sviluppo: la sua pratica si è aperta
alle donne, divenendo inoltre essenzialmente solistica, a differenza della
sua forma antica di teatro-danza.
Madhavimala, tra gli eminenti artisti sostenuti dall’Indian Council for
Cultural Relations, è in grado di rappresentare personaggi femminili e
maschili con la stessa padronanza di stile ha affascinato gli spettatori
di tutto il mondo: da Londra a Singapore; dalla Malesia a Dubai.

Programma:
- Pushpanjali seguito da Vinayaka Stuti: Danza di invocazione: l’artista
offre fiori e preghiere a Lord Ganesha affinché lo spettacolo abbia
successo;
- Koluvai Unnade: La danzatrice invoca il dio indiano della danza,
Nataraja, descrivendo tutte le sue caratteristiche e la sua danza
‘Tandava’;
- Maheshwari: La danzatrice rappresenta la storia della dea Durga che
uccide Mahishasura, il demone con la faccia da toro;
- Aigirinandini: Inno Sanscrito alla divinità madre nel quale la si
descrive in tutti i suoi aspetti e la si elogia come portatrice di bene a
scapito del male;
- Tarangam: Una delle coreografie più famose della danza kuchipudi.
Descrive varie storie di Lord Krishna ed ha un ritmo impegnativo che
prevede un’elevata interazione tra la danzatrice e il percussionista;
- Thillana: Un’esibizione fantasiosa con un intricate movimento dei
piedi, un ritmo complesso e bellissimi movimenti;
- Tandanana: Spettacolo di danza con una tonalità folk nella musica;8.
Bhajan: Brano rivolto come preghiera alla divinità coreografato con un
ritmo veloce.

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