venerdì 12 novembre 2010

MUSEO DELLA MUSICA

Domenica 14 novembre a partire dalle ore 15.30, al Museo della Musica, in
Strada Maggiore 34, Indypendenti d’Italia50 anni di storia della musica
indipendente: Bologna Capitale. L'incontro, organizzato da Gaetano
Sangiorgi, è una gustosa anteprima del Mei 2010, che sisvolgerà, per
questa quattordicesima edizione, a Faenza dal 26 al 28 novembre, con un
programma ricchissimo e vastissimo.
Interverranno i protagonisti di cinquant’anni di scena musicale bolognese e
del territorio.
L'appuntamento vuole essere un primo focus per raccontare insieme questi
cinquant’anni , come in una sorta di racconto capace di lasciare traccia e
come prima anticipazione del volume al quale sta lavorando Oderso Rubini
insieme ad altri protagonisti dell’epoca e confermare insieme questo
importante ruolo di Bologna, Capitale Italiana e Internazionale della
Musica – che tra l’altro ha ricevuto anche l’insigne riconoscimento di
Città Creativa della Musica dall’Unesco – per rilanciarla e farla tornare
centrale nel futuro dei progetti culturali di Bologna.
Parteciperanno:
Oderso Rubini, storico produttore discografico ed esperto musicale, che
lancerà alcune anticipazioni su una prossima pubblicazione sui 50 anni di
storia del rock bolognese, il cantautore Franz Campi che parlerà della
grande tradizione musicale bolognese che hanno portato a far diventare
Bologna una delle patrie della canzone d’autore, ancora oggi, partendo
dagli anni Sessanta, Freak Antoni, reduce dal riconoscimento ottenuto al
Premio Tenco quale Operatore Culturale dell’Anno, che rivivrà l’epopea
bolognese del rock demenziale degli anni Settanta, il cantante Moreno
Spirogi, che approfondirà il tema dell’ondata neosixties che coinvolse
Bologna negli anni Ottanta, il discografico Giovanni Natale, oggi nel CdA
della Siae, che approfondirà il tema del boom della discografia indie a
Bologna tra gli anni Ottanta e Novanta, il produttore musicale e musicista
Lorenzo Montanà, tra i protagonisti del successo mondiale di Tying Tyffany,
che illustrerà l’attuale scena bolognese con particolare riferimento alla
musica elettronica alternativa a Bologna.
Sono previsti inoltre gli interventi di altri protagonisti della scena
musicale bolognese quali Gianfranco Borgatti, produttore discografico e
cinematografico – tra i coproduttori del film e delle musiche del film di
Giorgio Diritti sulla Resistenza, Marcello Corvino, editore di Promo Music,
Stefano Brugnara, Presidente dell’Arci di Bologna e altri interventi.
Mentre l’ultimo intervento sarà affidato all’esperto giornalista
Pierfrancesco Pacoda per approfondire sui tema dello scenario indies
bolognese e sulla cultura bolognese del nightclubbing.
Insomma: una giornata all’insegna della valorizzazione di Bologna Capitale
della Musica, un ruolo che va sottolineato e rilanciato con forza.

Lungo questi cinquant’anni Bologna, insieme ad alcune zone di eccellenza in
regione, è da sempre state al centro di questa ricerca e innovazione, oltre
ad essere la patria di un nome storico della canzone italiana come Gianni
Morandi, oggi al Festival di Sanremo, partendo dai primi cantautori, come
Lucio Dalla, Claudio Lolli e Francesco Guccini solo per citare i primi
nomi, passando agli anni Settanta con l’Italian Records e gli Skiantos e
con il primo rock di Vasco Rossi stampato dal discografico di liscio
Borgatti, per attraversare gli anni Ottanta con la Attack Punk di Jumpy
Velena dei Cccp e con il movimento beat rappresentato dagli Avvoltoi, per
arrivare agli anni ’90 del Link e della Irma Records che lanciarono il
rap, la loungue music e la cultura del night-clubbing, ben descritta da
Pierfrancesco Pacoda, con nomi come gli Isola Posse All Stars fino ad
arrivare al boom della piccola discografia indipendente di qualità del
Duemila, mentre si affermavano i Lunapop di Cesare Cremonini con una
canzone simbolo sui colli bolognesi e Samuele Bersani entrava nell’olimpo
dei giovani cantautori, rappresentata da nomi come la Unhip e Homesleep e
arrivare ai giorni nostri con artisti della nuova scena come Tying Tyffany,
Cristina Zavalloni , Mariposa e la bolognese d’adozione Beatrice Antolini,
solo per citarne alcuni tra i tantissimi. In mezzo una marea di grandi nomi
della musica pop e leggera che hanno fatto la storia della canzone italiana
come Luca Carboni, gli Stadio, Andrea Mingardi e tanti altri, tra l’altro
riunitisio recentemente tutti insieme per u n grande concerto per il
restauro della Basilica di Santo Stefano, e un’altrettanto grande marea di
nomi tra artisti, band e dj –tra gli ultimi citiamo Dicofone che vinto
l’ultima edizione di Iceberg- che hanno portato il nome di Bologna e della
nostra regione in tutta Italia e in tutto il mondo ; senza dimenticare il
grande ruolo dell’Università di Bologna che ha fatto incontrare tanti
giovani dalle piu’ diverse parti d’Italia che hanno permesso di vedere
nascere e crescere alcune delle scene musicali piu’ importanti grazie a
questi talenti radunati qua da tutto il Paese.

La scena musicale indipendente italiana, quella fuori dai circuiti
commerciali mainstream della grande discografia, capace di creare il futuro
della nostra musica ha oramai compiuto cinquant’anni. E forse anche
qualcosa in più’” Giordano Sangiorgi, patron del Mei.

L’ingresso è libero ed aperto a tutti.
E' possibile partecipare con un intervento.

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