venerdì 18 dicembre 2009

MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE









"LA MAGIA DELL'ACQUA" Sabato 19 dicembre 2009 alle ore 15:30, il Museo del Patrimonio Industriale propone il laboratorio “La magia dell'acqua” dedicato ai ragazzi dai 6 ai 14 anni.



L'acqua è una sostanza “speciale” dalle proprietà chimiche e fisiche uniche, grazie alle quali la vita sulla Terra ha potuto svilupparsi. Il laboratorio propone di approfondire la conoscenza di questa sostanza integrando l'approccio scientifico con una serie di affascinanti esperimenti.

Col “Rubinetto magico” si tenterà di creare l'acqua... o meglio si scoprirà che questa sostanza non nasce dal nulla ma è una risorsa limitata. I ragazzi, trasformandosi in piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari come l'elettrolisi, grazie alla quale si scopriranno le sostanze che compongono l'acqua e le loro caratteristiche. La molecola dell'acqua potrà così essere rappresentata in un modello e dal suo studio si potrà capire cosa significano parole complesse come stato di aggregazione, polarità, miscibilità, solubilità e tensione superfici

ale. Lo studio di queste proprietà permetterà di evidenziare il ruolo essenziale che l'acqua svolge per la vita sulla Terra e l'importanza della sua salvaguardia.

I ragazzi verranno coinvolti nell'attività svolgendo semplici prove, verifiche ed esperimenti anche allo scopo di giungere ad un uso consapevole e razionale di questa risorsa fondamentale.

“Vivere a Bologna nell’Ottocento”


Domenica 20 dicembre 2009 alle ore 16.00 il Museo del Patrimonio Industriale propone un approfondimento sui cambiamenti avvenuti a Bologna nel corso del XIX secolo.



Il XIX secolo ha rappresentato per Bologna un'epoca di profondi mutamenti sociali, urbanistici, economici e storici che hanno modificato radicalmente l’aspetto della città, le abitudini e i modi di vita dei bolognesi.

L’occupazione napoleonica e la successiva restaurazione pontificia portano al collasso definitivo l’industria della seta, per secoli punto di forza dell’economia cittadina, costringendo la città a ripiegarsi in un’economia legata alla trasformazione di prodotti agricoli e a ricercare nuove forme di produzione sul modello della Rivoluzione Industriale.

I primi importanti segnali di rinascita si avvertono intorno agli anni Cinquanta quando vengono organizzate alcune importanti Mostre artigiane e industriali di respiro regionale e nazionale, mentre comincia ad operare con sempre maggiore efficacia l’Istituzione Aldini-Valeriani, il cui modello educativo si rifà alle più importanti scuole tecniche europee.

L’unificazione nazionale, nel 1860-’61, fa assumere all’appena edificata stazione ferroviaria il ruolo di nodo commerciale strategico tra Nord e Sud della penisola.

Contemporaneamente, il Comune promuove lavori pubblici destinati a modificare l’assetto del centro storico, aprendo – ad esempio – la spaziosissima Via Indipendenza, abbellendo i palazzi del governo e altri luoghi di pubblico decoro. La città affida in gestione a concessionarie private la rete di illuminazione a gas, avvia le prime tramvie a cavalli e ripristina l’antico acquedotto romano nel 1881. Altri interventi interessano gli impianti fognari, le nuove sedi del macello e dei mercati alimentari.

Nascono le prime grandi officine meccaniche dislocate fuori dalla cerchia muraria trecentesca: Calzoni, De Morsier e Barbieri a Castel Maggiore, antesignane del futuro distretto meccanico del XX secolo.


L'ingresso al Museo e la visita guidata sono gratuiti.

Per informazioni: telefono 051.6356611; mail museopat@comune.bologna.it

Il sito Internet del Museo è: www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale


È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della Beverara 123 dal centro e dall’autostazione con

l’autobus n° 17 (festivi 11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5.

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