venerdì 18 dicembre 2009

TEATRO SAN MARTINO


Mnemosyne, la memoria del corpo

Incontro-spettacolo sul work in progress del Progetto Mnemosyne.

Sabato 19 dicembre alle ore 21

Teatro san Martino


Sabato 19 dicembre alle ore 21.00 al Teatro San Martino di Bologna (via Oberdan, 25) si svolge Frammenti per Mnemosyne - …sentire, vedere, toccare e non provare alcuna emozione… l'incontro-spettacolo sul work in progress di Mnemosyne, un progetto tra arte e scienza sul complesso rapporto tra corpo, memorie ed emozioni.

I primi risultati dell'affascinante lavoro di ricerca artistica svolto finora vengono presentati al pubblico, in un confronto attivo fra artisti e spettatori attraverso Mnemosyne – La donna che credeva di essere morta, l’opera multimediale e multisensoriale, costruita su più livelli espressivi dove interagiscono recitazione live, musica e videoproiezioni cinematografiche. Lo spettacolo immerge lo spettatore nel mondo liquido e organico delle percezioni, nel tentativo di dare corpo e parole a quella complessità estrema che è la mente umana. La regia dello spettacolo è di Dario Marzola con la partecipazione di Cristina Raggi.

Subito dopo, alle ore 21.30, avrà luogo un momento di riflessione sui temi scientifici al centro dell'iniziativa, grazie al prezioso intervento di diversi esperti del settore: Fabio Matteuzzi della Provincia di Bologna, lo psichiatra Filippo Renda e la neuropsichiatra Chiara Simoni.


Mnemosyne è un progetto di Horizon - Centro per Ricerca dei Linguaggi Interattivi.

Realizzato con il patrocinio di Società Italiana di Psichiatria - Sezione Speciale Arte Musica Cinema Mass-Media; AUSL di Bologna - Dipartimento di Salute Mentale; AUSL di Modena. Con il sostegno di Comune di Bologna; Provincia di Bologna; Comune di Pavullo nel Frignano; Regione Emilia-Romagna. In collaborazione con Libero Fortebraccio Teatro – Teatro San Martino. Consulenza tecnica Adcom.


Programma

Ore 21:00

Frammenti per Mnemosyne

…sentire, vedere, toccare e non provare alcuna emozione…

Incontro-spettacolo sul work in progress del Progetto Mnemosyne.

Regia Dario Marzola, con Cristiana Raggi

Ore 21:30

Incontro con:

Fabio Matteuzzi (Provincia di Bologna)

Filippo Renda (psichiatra)

Chiara Simoni (neuropsicologa)


Per info e prenotazioni: 338.1855375, segreteria@centrohorizon.org


Il Progetto


Mnemosyne – La memoria del corpo


Come il nostro corpo percepisce luoghi e oggetti del passato, altri corpi che non esistono più? Così evanescenti sembrano i nostri ricordi che come materia liquida mutano continuamente forma. Al contrario, esistono memorie che s’incidono dentro il nostro corpo, memorie silenziose di cui non siamo coscienti?

Dal rapporto tra corpo e memorie, nasce il progetto Mnemosyne, un percorso di ricerca artistica alla luce delle più recenti scoperte scientifiche.

Un viaggio tra differenti linguaggi finalizzato alla realizzazione di un’opera multimediale sui nostri confini percettivi e cognitivi, nel tentativo di mostrare ciò che va oltre la nostra consapevolezza.

L’incontro presentato in questa sede, costituisce un’importante occasione di confronto sul work in progress alla base di Mnemosyne.



lo Spettacolo


Mnemosyne – La donna che credeva di essere morta


…sentire, vedere, toccare e non provare alcuna emozione…


Un viaggio estremo e complesso, condotto attraverso i limiti della percezione umana: fino a che punto possiamo dire di esistere, separati dalle nostre emozioni e dai nostri ricordi?

Come nel caso di Lena che vive una vita che non le appartiene più: affetta da un raro disturbo, è infatti irrevocabilmente convinta di essere morta.

Il dolore, fisico e mentale, le emozioni e i ricordi, non possono più toccarla. Per la donna inizia quindi un percorso di riscoperta della propria esistenza che approderà esattamente là dove la vita comincia.

Un’opera multimediale e multisensoriale, costruita su più livelli espressivi, facendo interagire recitazione live, musica e videoproiezioni cinematografiche.

Per immergere lo spettatore nel mondo liquido e organico delle percezioni, nel tentativo di dare corpo e parole a quella complessità estrema che è la mente umana.


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