mercoledì 16 dicembre 2009

...M O S T R A...




Mario Mazzetti, tecnico progettista, fondatore della M.M.

Documenti e immagini dall’Archivio familiare


Giovedì 17 dicembre 2009 alle ore 17:30 sarà inaugurata al Museo del Patrimonio Industriale la mostra “Mario Mazzetti, tecnico progettista, fondatore della M.M.”.

L’esposizione è dedicata al bolognese Mario Mazzetti (1895-1964), fondatore della M.M., uno dei più importanti tecnici del motociclismo bolognese della prima metà del secolo scorso, allora ben conosciuto ed apprezzato in ambito nazionale, del quale oggi si è persa la memoria.

Di modeste origini, giovanissimo aveva lavorato come fabbro e meccanico, frequentando la sera i corsi all’Aldini-Valeriani. Nel primo dopoguerra aveva trovato impiego presso le Officine delle Ferrovie dello Stato, poi brevemente alla G.D, da poco nata, come meccanico collaudatore. Progettato un suo motore a 2 tempi, nel 1924 aveva dato vita con Alfonso Morini e due soci alla M.M. nella quale impegnerà la sua vita e le sue conoscenze tecniche, progettandone tutti i modelli fino alla chiusura, alla fine degli anni ’50.

La M.M. è stata nella prima metà del ’900 la più importante azienda motociclistica bolognese arrivando ad impiegare 80 operai nella realizzazione di moto eccellenti nelle prestazioni, veloci, affidabili, eleganti. Il successo commerciale era stato favorito da quello sportivo che l’aveva vista rivaleggiava con le grandi marche nazionali conquistando 461 podi con 264 vittorie dal 1924 al 1957, 7 Campionati Italiani Piloti e Marche, 10 Record Mondiali Velocità.

Dal punto di vista costruttivo fin dagli inizi la M.M., esempio unico a Bologna, si era caratterizzata per lo studio di progetto e la realizzazione di tutte le parti più significative dei suoi modelli, dal motore alla ciclistica. La competenza e la predisposizione all’innovazione di Mario Mazzetti avevano fatto si che le sue moto impiegassero soluzioni innovative, spesso precorritrici nel panorama motoristico nazionale. Tra il 1924 e il 1942 erano stati ben 9 i dispositivi originali da lui ideati, 7 dei quali brevettati, tutti utilizzati sulle M.M.: motore, camera di combustione, cambio, frizione, pompa dell’olio, forcella telescopica idraulica. Ma, a riprova della sua versatilità, egli aveva costruito anche una monoposto di piccola cilindrata, perduta sotto un bombardamento, e progettato un motore stellare per aereo.

Di Mario Mazzetti scriveva nel 1964 Arturo Coerezza, direttore della rivista Motociclismo: “è considerato una delle più illustri firme dell’industria motociclistica italiana, un tecnico illuminato, un costruttore animato dalla più intransigente scrupolosità che rasenta persino la più spietata autocritica. Uno di quei tecnici che consumano la loro vita tra regoli e compassi, attorno alle macchine d’officina, tecnici progettisti e costruttori che pagano di persona, mossi da una commovente passione per il mestiere, talché attraverso le loro mani il mestiere diventa arte”.


In esposizione:

- 16 motociclette M.M. degli anni 1925-1956, 1 motore, medaglie sportive, maglia e casco da gara, oggetti con marchio M.M.

- 5 visori con oltre 250 immagini: foto, disegni di progetto e di brevetto, cataloghi, dépliant pubblicitari


La mostra è visitabile negli orari di apertura del Museo dal 18 dicembre 2009 sino al 31 maggio 2010.

L'ingresso al Museo e all'esposizione sono gratuiti.

Per informazioni: telefono 051.6356611; mail museopat@comune.bologna.it

Il sito Internet del Museo è: www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale


È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della Beverara 123 dal centro e dall'autostazione con l'autobus n° 17 (festivi 11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5.

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