venerdì 4 dicembre 2009

MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE


“COME FUNZIONA?”

Attività per ragazzi tra i 6 e i 14 anni




Sabato 5 dicembre 2009 alle ore 15:30, il Museo del Patrimonio Industriale propone l'attività “Come funziona?” dedicato ai ragazzi dai 6 ai 14 anni.


Conoscere il funzionamento di oggetti di uso quotidiano o di leggi fisiche che trovano applicazione nella vita di tutti i giorni può trasformarsi in un curioso viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della meccanica, elettricità, ottica. Attraverso esperimenti semplici ma significativi, ribattezzati con nomi suggestivi e divertenti, il laboratorio “Come funziona?” si propone di fornire informazioni, curiosità ed approfondimenti sul mondo che ci circonda, stimolando nei ragazzi la voglia di conoscere e capire.


Aiutati da un operatore e sollecitati dalla loro curiosità, i partecipanti potranno scoprire come funzionavano i meccanismi nascosti nel “Tempio di Erone”, come far funzionare una pila con le mani, come non ustionarsi immergendo la mano nell’acqua che bolle, come gonfiare un palloncino senza toccarlo e come ottenere una “colla magica”.

Il filo conduttore degli esperimenti è la voglia di conoscere e scoprire cose nuove. Idee e ipotesi da verificare saranno più che ben venute in un'attività che vuole coinvolgere in prima persona i ragazzi (e gli adulti) presenti.




“STORIE DI IMPRESE NELLA BOLOGNA DEL NOVECENTO”


Domenica 6 dicembre 2009 alle ore 16.00 il Museo del Patrimonio Industriale propone una visita guidata dedicata alle “Storie di impresa nella Bologna del Novecento”.



Tra il XIX e il XX secolo Bologna ha conosciuto una lenta e profonda metamorfosi industriale, divenendo un centro di eccellenza nel settore meccanico prima, elettromeccanico e meccatronico poi. Il tessuto produttivo si è a mano a mano configurato come un sistema di medie e piccole imprese capaci di realizzare prodotti competitivo sul grande mercato internazionale.

Tale sviluppo si è reso possibile grazie alla presenza di “Istituzioni” (modelli d'istruzione tecnica, banche, associazioni di imprenditori e produttori, enti di pianificazione e governo del territorio) che hanno agito in sinergia per lo sviluppo locale.

Determinante è risultata l'opera svolta dall'Istituzione Aldini-Valeriani del Comune di Bologna che, dalla prima metà del secolo XIX fino agli anni 1960, ha praticato forme di istruzione tecnica avanzate, sull'esempio di quelle europee, ad artigiani, maestranze di vario livello, anche a ceti imprenditoriali, che hanno rilanciato l'economia della città fiaccata dalla Seconda Guerra Mondiale.

I protagonisti di queste vicende verranno ricordati nel corso della visita al Museo: dall'ACMA, azienda capostipite del comparto packaging con la mitica figura di Bruto Carpigiani, capo ufficio tecnico poi – a sua volta – affermato imprenditore nel settore delle macchine da gelato, alla G.D di Ariosto Seragnoli; da aziende leader nel settore meccanico come Calzoni e Technofrigo o Maccaferri sino ad arrivare ai nomi gloriosi di Ducati e Maserati.



“GLI ZAGNONI DI BOLOGNA:

MERCANTI DI SETA IN ETÀ MODERNA”


Martedì 8 dicembre 2009 alle ore 16:00 il Museo del Patrimonio Industriale organizza un incontro dedicato alla figura del mercante di seta in età moderna.


Tra XII e XIII secolo Bologna costruì un poderoso sistema idraulico artificiale costituito da chiuse e canali che portavano in città una grande quantità d'acqua garantendo l'energia sufficiente a muovere numerosi opifici idraulici, primi fra tutti i mulini da seta.

La disponibilità idrica, unita all'alta tecnologia del mulino garantì alla città un certo predominio nella produzione di tessuti e in particolare di veli di seta; tant'è che tale industria fu sino alla fine del Settecento il motore economico della città. All'interno del complesso sistema produttivo il ruolo imprenditoriale e organizzativo principale era svolto dal mercante, figura tutelata dalla potente corporazione dell'Arte della Seta.

Compito del mercante, oltre che tenere i contatti con i numerosi clienti in Europa e in Oriente, era quello di organizzare e coordinare le varie fasi di lavorazione della seta, dalla trattura del filo, alla torcitura, alla tessitura e all’eventuale increspatura, garantendo l’uniformità del prodotto finito “come se questo fatto fosse da una persona sola”.



L'ingresso al Museo e l'incontro sono gratuiti.

Per informazioni: telefono 051.6356611; mail museopat@comune.bologna.it

Il sito Internet del Museo è: www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale


È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della Beverara 123 dal centro e dall'autostazione con l'autobus n° 17 (festivi 11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5.

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