giovedì 20 marzo 2014

"E LA VOLPE DISSE AL CORVO. CORSO DI LINGUISTICA GENERALE"


IL TEATRO DI

ROMEO CASTELLUCCI NELLA CITTA' DI BOLOGNA: GLI APPUNTAMENTI DI MARZO E
APRILE
Sono  tre  agli  appuntamenti che si sviluppano tra marzo e aprile per e la
volpe  disse  al  corvo.  Corso di Linguistica Generale
. Il teatro di Romeo
Castellucci
nella città di Bologna (Bologna, gennaio- maggio 2014) progetto
speciale  2014 del Comune di Bologna con la Socìetas Raffaello Sanzio e con
il  patrocinio  della  Regione  Emilia-Romagna,   curato  da  Piersandra Di
Matteo.

Dopo  l’allestimento  di  Parsifal al Teatro Comunale, dopo l’installazione
Persona  al rifugio antiaereo del Pincio, presentato da Art City Bologna, e
dopo il debutto di Uso umano di esseri   umani  all’ex  Ospedale  dei  Bastardini,  presentato da Xing, il programma
bolognese prosegue l’indagine sul linguaggio attraverso la presentazione di
due lavori teatrali e un convegno internazionale.
Giulio  Cesare. Pezzi staccati (27-30 marzo) prevede l’allestimento dei due
monologhi centrali dello storico spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio
nel contesto classicheggiante dell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti,
in ore diurne, utilizzando la luce atonale del sole.
Giudizio  Possibilità  Essere  (2-6  aprile) è una performance basata sulla
tragedia  incompiuta  La  morte  di  Empedocle di Hölderlin, che il regista
colloca  nella Palestra Arcoveggio, cercando lo straniamento di un ambiente
appositamente non teatrale.
Completa  il quadro il convegno internazionale La quinta parete. Nel teatro
di Romeo Castellicci (5 aprile) curato da Piersandra Di Matteo e presentato
dal Centro La Soffitta - Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna
nell'ambito della XXVI rassegna La Soffitta.

Giulio Cesare. Pezzi Staccati- Accademia di Belle Arti
Tra  le  statue  d’ispirazione  greca  e  romana  che popolano l’Aula Magna
dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (via Belle Arti 54), prendono corpo
due  figure  nate  nel  1997  all’interno di Giulio Cesare, il lavoro della
Socìetas  Raffaello  Sanzio  che  più  di ogni altro ha inquadrato l’impero
della  retorica e la morfologia del monumento. Da un lato il personaggio di
“...vskij”  -  allusione a uno dei padri fondatori del teatro occidentale -
inserisce  una telecamera endoscopica nella propria cavità nasale fino alla
glottide,  proiettandone  l’immagine  su  uno schermo circolare: visualizza
così  il  viaggio a ritroso della voce fino alla soglia delle corde vocali,
come   a   mostrare   la   carne   della   parola.  Dall’altro,  un  attore
laringectomizzato  pronuncia l’orazione funebre di Marco Antonio per Giulio
Cesare:  il  picco retorico del dramma si rinnova in una foniatria sgolata,
la  sola  capace di sopportare il discorso, perché letteralmente parlata da
una  “ferita”. È con questi due monologhi speculari che Castellucci torna a
percorrere  gli  spazi  dell’Accademia  in  cui ha studiato, ora lui stesso
portatore di un eloquente corso di linguistica generale.
Tornare a Giulio Cesare, spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio creato
nel  1997  – 
spiega  la  curatrice del progetto Piersandra Di Matteo – non
significa  assecondare  la  nostalgia  o la seduzione dell’autocitazione. I
discorsi  di  ‘…vskij’  e Marco Antonio si fronteggiano ora come due nuclei
vivi. Sono pezzi staccati come qualcosa che si riferisce a un tutto ma che,
al  contempo, lo supera. Sono immagini di quel dramma della voce alle prese
con il potere nascosto nella forza della parola
”.
Il  lavoro  –  firmato  da  Romeo  Castellucci  e  prodotto  dalla Socìetas
Raffaello  Sanzio – vede in scena Dalmazio Masini e Simone Toni, affiancati
da  Gianni  Plazzi  e Silvano Voltolina, giovedì 27 e venerdì 28 marzo alle
16,  e  sabato  29 e Domenica 30 marzo in doppia replica alle 15 e alle 17,
con capienza limitata (ingresso 10 euro).
Organizzazione:     Cronopios.     Info:     051     224420.     Prevendita
su  www.vivaticket.it,  Bologna  Welcome Piazza Maggiore 1/e, e negli altri
punti  vendita  Vivaticket.  Nei  giorni di spettacolo: biglietteria presso
l’Accademia di Belle Arti un’ora prima di ogni performance, 338 2237327.
Si ringrazia per la collaborazione l’Accademia di Belle Arti di Bologna,

Giudizio Possibilità Essere- Palestra Arcoveggio
È  a  una  palestra  –  luogo  dell’esercizio  e della disciplina, estraneo
all’ortodossia  del teatro – che Romeo Castellucci affida il compito di far
risuonare  le  parole  di  Friedrich Hölderlin nella loro eresia e bellezza
inattuale.  Nell’Antica  Grecia – mondo a cui il poeta tedesco si è rivolto
assiduamente  –  il Ginnasio era il luogo della preparazione dei giovani in
vista  delle  gare  atletiche  e  della  vita adulta, oltre che preludio al
momento della guerra.
Hölderlin  si  riferisce  continuamente  alla  giovinezza  – afferma Romeo
Castellucci  –  ma  non  in  termini  anagrafici.  E  allora  chi  è questo
adolescente, cosa vuole e cosa rappresenta? Il giovane è l’inattuale, colui
che non vive nel suo tempo, colui che  per contrarium, è il contemporaneo e
per  il quale tutto è sempre nuovo. Colui al quale sarà affidato il compito
di parlare a questa epoca dal tempo differito di una rappresentazione. Sarà
l’Empedocle,  l’eretico  che  abbandona  la  città per salire la montagna e
gettarsi  nel  fuoco  dell’essere
”. Secondo un’estetica sorvegliata fino al
midollo,  intesa  qui  come  radicalismo  politico, viene messo in scena il
dramma  incompiuto  La  morte  di Empedocle, testo in cui il filosofo si fa
esule perché accusato di essersi reso simile agli dei.
La   poesia  di  Hölderlin  sarà  proferita  in  una  palestra,  in  forma
‘clandestina’,  fuori  dai  cablaggi  ortodossi  del teatro istituzionale –
continua  il  regista –. Ho cercato una palestra come posto ‘sbagliato’ per
il teatro che diventa invece luogo esatto per il compimento dell’eresia
”.
Il luogo della ginnastica lascia così spazio alla rivelazione, esaltando lo
scorrere  retorico  dei  gesti  e l’articolazione di versi che affermano la
potenza   della  natura  e  ricordano,  senza  consolazione,  la  finitezza
dell’umano.  Accolti sui cuscini del salto in alto, gli spettatori hanno il
compito di inverare ogni giudizio, possibilità, essere.
Ideato  e  diretto  da Romeo Castellucci, la cura del movimento è di Silvia
Costa
.  Con  Chiara  Causa, Silvia Costa, Laura Dondoli, Irene Petris e con
Chiara  Castaldini,  Gaia  Germanà,  Nuvola Vandini, Eleonora Massa, Silvia
Berti,   Sara  Dal  Corso,  Lara  Russo,  Irene  Migliori,  Leila  Ghiabbi.
Produzione  Socìetas  Raffaello Sanzio. Palestra Arcoveggio di Bologna (via
di   Corticella  180/4)  mercoledì  2,  giovedì  3,  venerdì  4,  sabato  5
aprile alle 21, e domenica 6 aprile alle 16
(ingresso 10 euro).
Organizzazione:     Cronopios.     Info:     051     224420.     Prevendita
su  www.vivaticket.it,  Bologna  Welcome Piazza Maggiore 1/e, e negli altri
punti  vendita  Vivaticket.  Nei  giorni di spettacolo: biglietteria presso
Palestra Arcoveggio un’ora prima di ogni performance, 338 2237327.
Si  ringraziano  per  la  collaborazione  il  Quartiere  Navile e il Centro
Sportivo Arcoveggio.

La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci- Palazzo Marescotti
Nella  mappa articolata del progetto bolognese dedicato a Romeo Castellucci
nasce  l’occasione per il primo convegno internazionale interamente rivolto
al  lavoro  dell’artista  che  ha  dato corpo a un nuovo modo di pensare il
teatro nella nostra epoca.
Autore  di  un  teatro  fondato  sulla  totalità delle arti e rivolto a una
percezione integrale, l’artista cesenate ha creato opere che pulsano di una
tensione   visuale   capace   di  sottrarre  l’immagine  al  dominio  della
comunicazione,  e  mettono  in  scacco  il  principio  di  rappresentazione
scavando  nella  verità  della materia. È un teatro che strappa il reale al
principio  di  realtà, che tocca le radici della tradizione per recidere la
consuetudine, che sonda l’intima alleanza tra visivo e sonoro.
Attraverso  l’incontro  tra  studiosi  e  pensatori  da anni interessati al
lavoro  di Castellucci si snodano le linee di questa linguistica – scandita
da  regie,  installazioni  e progetti curatoriali nell’arco cronologico che
muove  dagli  esordi  della  Socìetas  Raffaello Sanzio all’attuale periodo
hölderliniano  –  dove  la  quinta parete è la forza creatrice in dote allo
spettatore.
Il  mio  lavoro  si  installa  nello  spazio-fra  il palcoscenico, dove si
manifestano  suoni,  materie,  corpi,  luci, e lo spazio del pubblico, dove
abita  la  presenza  anonima  dello  spettatore. Questi due spazi separati,
scena  e  platea,  sono divisi e collegati da un terzo spazio corticale, la
quinta  parete,  nello  spettatore  stesso,  vera  potenza  creatrice dello
spettacolo contemporaneo
”.
Intervengono  Lucia  Amara  (Università  di  Bologna), Marie Hélène Brousse
(Université   Paris  VIII),  Adele  Cacciagrano  (Università  di  Bologna),
Shintaro   Fujii   (Waseda   University-Tokyo),  Joe  Kelleher  (Roehampton
University-London),   Marcello   Neri   (University  of  Flensburg),  Eleni
Papalexiou
  (University  of the Peloponnese), Enrico Pitozzi (Università di
Bologna),   Daniel  Sack  (Florida  State  University),  Dorota  Semenowicz
(Jagiellonian University in Krakow). Introduce Marco De Marinis.
L’appuntamento  è  a  Palazzo  Marescotti  (Salone  Marescotti),  presso il
Dipartimento  delle  Arti  dell'Università  di  Bologna, in via Barberia 4,
sabato  5  aprile  dalle  9.30 alle 18.30. Ingresso libero fino esaurimento
posti. Info: 051.2092400/10 www.dar.unibo.it.

E LA VOLPE DISSE AL CORVO. CORSO DI LINGUISTICA GENERALE
PROGRAMMA DI MARZO E APRILE

gio 27 marzo ore 16 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati

ven 28 marzo ore 16 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati

sab  29  marzo ore 15 e ore 17 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di
Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati

dom  30  marzo ore 15 e ore 17 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di
Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati

mer 2 aprile ore 21 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giudizio Possibilità Essere

gio 3 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere

ven 4 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere

sab 5 aprile ore 9.30-18.30 / Palazzo Marescotti – Università di Bologna
La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci

sab 5 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere

Dom 6 aprile ore 16 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere



Info
elavolpedissealcorvo.it
www.comune.bologna.it/cultura
www.xing.it
www.cinetecadibologna.it

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