venerdì 25 novembre 2011

MUSEI CIVICI D'ARTE ANTICA

Domenica 27 novembre alle 10.30, presso le Collezioni Comunali d’Arte, in piazza Maggiore, 6, Carla Bernardini, curatrice del museo, terrà una visita guidata dal titolo: Immagini e voci tra Barocco e Neoclassicismo. La studiosa,  durante la sua esposizione sarà accompagnata dalle voci del Coro
Athena.
La visita ha un costo di euro 4.
Il  secondo appuntamento si terrà sempre domenica 27 novembre alle 16.30 al
Museo  Davia  Bargellini,  in  Strada Maggiore 44, dove verrà presentato il
volume  di Angelo Mazza: Antonio Beccadelli, pittore"negoziante di quadri".
Scena di convito. Il Digitale, Cesena 2011.
Lo studioso sarà presentato da Silvia Battistini, curatrice del museo.
Il saggio approfondisce la figura del pittore bolognese del Settecento, non molto noto al grande pubblico, ma che in seno agli ambienti dell’Accademia Clementina godeva invece di una certa notorietà. Le sole notizie biografiche su questo artista si possono infatti ricavare dagli dell'Accademia Clementina, ai quali evidentemente attinse lo Zanotti per le sue aggiunte alle Pitture di Bologna del Malvasia, dove il Beccadelli è detto nato a Bologna nel 1718. Fu eletto accademico clementino il 17 marzo 1754, venendo qualificato "pittore di figura che di già ha fama molto eccellente", e il 21giugno dello stesso anno prese possesso della carica.
Da questa data il Beccadelli risulta presente a quasi tutte le riunioni dell'Accademia, partecipando spesso alla sua vita con varie mansioni. 
Nel 1797, durante l'occupazione francese di Bologna, l'Accademia, preoccupata per la dispersione delle opere d'arte, costituì una commissione per il controllo sulle proprietà artistiche di varie chiese e conventi soppressi, e il Beccadelli ne fece parte. Dal necrologio degli Atti dell'Accademia apprendiamo che maestro del Beccadelli fu Felice Torelli, e che da giovane egli andò a Venezia dove, "innamoratosi della vivacità e colorito veneziano, e dimenticatosi quasi affatto della scuola Bolognese, si diede a dipingere su quel stile, in seguito però datosi a delle composizioni bernesche cercò la maniera oltra montana di modo che fattosi un stile tutto proprio facendo cose vilereccie e bambociate fu dagli amatori ricercato e acquistò molto nome per cui molto profittò facendosi pagare le sue opere molto onorevolmente". 
Sempre secondo la stessa fonte, avendo però nel frattempo raccolto numerose pitture e disegni, preferì ben presto abbandonare completamente la pittura per darsi al commercio e alle perizie.
Dalle frequenti proposte da lui fatte per nomine di nuovi accademici d'onore, non solo italiani, è evidente che i suoi contatti commerciali dovevano essere larghissimi.
L’ingresso all’iniziativa è gratuito.

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