venerdì 25 novembre 2011

Museo Del Patrimonio Industriale

 
Sabato 26 novembre alle 15.30, il Museo del Patrimonio Industriale propone “La scienza curiosa” laboratorio dedicato ai ragazzi dai 6 ai 10 anni. Giochi ed esperimenti per capire semplici principi scientifici in un curioso viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della fisica, della meccanica e dell’ottica.
I ragazzi, protagonisti in prima persona come piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari, ribattezzati con nomi simpatici e divertenti: “il rubinetto magico”, “il palombaro”, “la danza dei forzati”. Attraverso queste ed altre insolite esperienze, il percorso si propone di fornire informazioni e curiosità sul mondo che ci circonda, coinvolgendo i ragazzi nell'attività con semplici prove e stimolando in loro la voglia di conoscere e capire.
Il laboratorio e l’ingresso al Museo sono gratuiti per i ragazzi e un accompagnatore. L’ingresso al Museo è – per tutti gli altri – a pagamento, secondo il nuovo tariffario in vigore dal 1° marzo 2011 (vedi sito). Domenica 27 novembre alle 16 il Museo propone la visita guidata sul tema " Il risveglio economico e la nuova immagine di Bologna dopo l’Unità d’Italia". Il XIX secolo ha rappresentato per Bologna un'epoca di profondi mutamenti sociali, urbanistici, economici e storici che hanno modificato radicalmente l’aspetto della città, le abitudini e i modi di vita dei bolognesi. I primi decenni del secolo – dopo il tracollo dell’industria serica – vedono la città ripiegata su di un’economia di sussistenza legata alla trasformazione di prodotti agricoli; mentre amministratori e imprenditori tentano nuove forme di produzione sul modello della RivoluzioneIndustriale. I primi importanti segnali di rinascita si avvertono intorno agli anni Cinquanta e Sessanta con l’organizzazione di alcune importanti Mostre artigianali e industriali, mentre comincia ad operare con sempre maggiore efficacia l’Istituzione Aldini-Valeriani, il cui modello educativo si rifà alle più importanti scuole tecniche europee. L’unificazione nazionale, nel 1860-’61, fa assumere all’appena edificata stazione ferroviaria il ruolo di nodo commerciale strategico tra Nord e Sud della penisola.
Contemporaneamente, il Comune promuove lavori pubblici destinati a modificare l’assetto del centro storico, aprendo – ad esempio – la spaziosissima Via Indipendenza, abbellendo i palazzi del governo e altri luoghi di pubblico decoro. La città affida in gestione a concessionarie private la rete di illuminazione a gas, avvia le prime tramvie a cavalli e ripristina l’antico acquedotto romano nel 1881. Altri interventi interessano gli impianti fognari, le nuove sedi del macello e dei mercati alimentari. Nascono le prime grandi officine meccaniche dislocate fuori dalla cerchia muraria trecentesca: Calzoni, De Morsier e Barbieri a Castel Maggiore, antesignane del futuro distretto meccanico del XX secolo.
La visita guidata è gratuita mentre l’ingresso al Museo è a pagamento secondo il nuovo tariffario in vigore dal 1° marzo 2011 (vedi sito).

Info:
tel 051.6356611;
Il sito Internet del Museo è www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale
È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della Beverara 123 dal centro e dall’autostazione con l’autobus n° 17 (festivi 11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5 con possibilità di ampio parcheggio.

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